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1967, il dramma sul Ventoux
#1
1967, il dramma sul Ventoux
L'ex campione del mondo Thomas Simpson muore improvvisamente a soli 30 anni mentre scalava il Mont Ventoux durante il Tour de France. Il giovane Eddy Merckx domina in lungo ed in largo durante tutto l'anno, mentre Felice Gimondi aggiunge nuovi - prestigiosi - successi al suo ricco palmares.

[Immagine: monumentosimpson.jpg]
Il monumento dedicato a Thomas Simpson sul Mont Ventoux - thearmchairsportsfan.com

Correva l'anno 1967, veniva fondata la Nike, a Montreal apriva l'Expo 67, Karol Wojtyła veniva nominato cardinale, i Pink Floyd pubblicavano il loro primo album The piper at the gates of dawn e la sonda Mariner 5 veniva lanciata verso Venere.
Contemporaneamente nel mondo delle due ruote il cambio generazionale era ormai avvenuto, Anquetil e Van Looy, i più grandi della loro epoca, avevano passato il testimone a Merckx e Gimondi, ma un dramma inaspettato stava per abbattersi sul ciclismo.

L'inizio di stagione
La stagione 1967 iniziò all'insegna del "Cuore Matto" Franco Bitossi, che vinse prima il Trofeo Laigueglia e poi, precedendo Preziosi e Taccone, la Tirreno - Adriatico. Nel frattempo in Francia Tommy Simpson, ancora ignaro del suo destino, trionfava davanti a Guyot e Wolfshohl nella Parigi - Nizza. Poco prima della Sanremo si svolsero in oltre altre due corse di rilievo, la Milano - Torino ed il Giro del Piemonte, vinte rispettivamente da Gianni Motta e Guido de Rosso.

Milano - Sanremo
Il 18 marzo 1967 si tenne la 57esima edizione della Milano - Sanremo, i primi ad attaccare furono: Dario Da Rugna, Carmine Preziosi, Lelangue, Denson e Tommy Simpson, compagno di squadra del campione uscente Eddy Merckx. Questo gruppetto resistette per oltre 200 km ed i battistrada vennero ripresi, ad esclusione di Lelangue staccatosi sul Turchino, solo in prossimità dei Capi. Qua cominciano gli scatti, di Dancelli prima e di Zilioli a Capo Mele, poi è lo stesso Merckx ad attaccare sul Berta seguito da Poulidor. Nella discesa soltanto Motta, però, riesce a stargli a ruota. Il colpo è riuscito. Ben presto i due prendono un margine di sicurezza, trenta secondi. Sul Poggio il vantaggio scende a 15" sul belga Georges Van Coningsloo, che precede di un centinaio di metri gli altri. In cima passano Merckx e Motta nell'ordine, mentre Adorni esce dal gruppo ma è sfortunato in discesa dove rompe tre raggi. Mancano due chilometri e alle spalle dei due rinvengono Gimondi e Bitossi. Merckx, però intuisce che i due stavano per raggiungerli e rallenta in cerca di energie per lo sprint. Gimondi cerca di evitare la volata con uno scatto, ma non ne ha per staccare gli altri tre ed allo sprint gli italiani devono arrendersi allo strapotere di Merckx.



Milano - Sanremo 1967

Le classiche del Nord
11 giorni dopo la Sanremo Eddy Merckx coglie un altro importante successo, la Gand - Wevelgem, precedendo Jan Janssen ed Edward Sels.
Il due aprile 1967 si svolse la 51esima edizione del Giro delle Fiandre, la corsa è caratterizzata da una fuga a due composta da Noel Forè e dal velocista veneto Dino Zandegù. I due andarono di comune accordo fino al traguardo dove l'italiano superò in volata il belga e si aggiudicò la corsa. Terzo arrivò Merckx.
La settimana successiva al Giro delle Fiandre si svolse la 65esima edizione della Parigi - Roubaix, a giocarsi la vittoria sul velodromo furono ben dieci atleti, alla fine la spuntò l'olandese Jan Janssen davanti al "vecchio leone" Van Looy ed al Campione del Mondo in carica Rudi Altig.



Giro delle Fiandre 1967

Classiche delle Ardenne e Campionato di Zurigo
Il 15 aprile 1967 si svolse la seconda edizione della neonata Amstel Gold Race, la corsa si concluse in volata con la vittoria di Arie den Hartog. Ben 13 giorni dopo ci fu la 31esima edizione della Freccia Vallone, anche qui a trionfare fu Eddy Merckx davanti a Peter Post e Willy Bocklant. Due giorni dopo si svolse il Campionato di Zurigo, per l'ultima volta nella storia sul podio della corsa arrivarono tre elvetici, nell'ordine: Robert Hagmann, Paul Zollinger e Louis Pfenninger.
Il primo maggio fu la volta della "Decana delle classiche" la Liegi - Bastogne - Liegi, questa volta Eddy Merckx dovrà accontentarsi del secondo posto alle spalle di Walter Godefroot e davanti a Willy Monty.

Vuelta a Espana
La 22esima edizione della Vuelta a Espana partì il 27 aprile da Vigo. La corsa vide il duello tra i compagni di squadra Jan Janssen, già vincitore della Roubaix nel 1967, e Jean Pierre Ducasse, promettente ventitrenne francese che si divideva tra strada e ciclocross, per la "Maglia Amarillo". L'olandese fu il primo tra i due a vestire il simbolo del primato, dopo la vittoria della seconda semi - tappa della prima frazione, una cronometro di quattro km. Janssen però perse la maglia già il giorno successivo, essa passò prima a Perurena, poi a Dancelli ed infine a Lopez Rodriguez, prima di essere conquistata da Ducasse. Il francese la tenne sette giorni prima di cederla per un giorno solo a Valentín Uriona per poi riprendersela il dì successivo nella tappa con arrivo a Zaragoza. Ducasse resistette altri 5 giorni, superò pure una cronometro di 45 km vinta da Poulidor, ma dovette arrendersi al penultimo giorno e cedette la maglia a Janssen dopo una cronometro di 28 km. A completare il podio ci fu Aurelio González Puente, mentre Tommy Simpson fu grande protagonista con due vittorie di tappa. Jean Pierre Ducasse, che alla conclusione di questa Vuelta, sembrava destinato ad un radioso futuro, morirà invece meno di due anni dopo in un hotel insieme al compagno di squadra Le Bon a causa di una fuoriuscita di gas.

Giro d'Italia
La 50esima edizione del Giro d'Italia prese il via da Treviglio il 20 maggio 1967, la prima tappa fu vinta da Zancanaro il quale vestì anche la rosa, ma solo per un giorno dato che il dì seguente dovette cederla allo spagnolo Antonio Gómez del Moral, il quale a sua volta la perse dopo tre tappe a favore di Dancelli. Il "Sognatore Nomade", il quale tra l'altro vinse due tappe in quel giro, la tenne per tre giorni per poi lasciarla a José Pérez Francés, il quale difese il simbolo del primato per ben 8 frazioni, incluse le due vinte da Merckx, il quale sconfisse tutti sull'arrivo in salita del Blockhaus e poi si ripetette in volata sul Lido degli Estensi. Lo spagnolo perse la maglia a favore di Anquetil in una cronometro di 45 km vinta dal danese Ole Ritter, il francese lasciò poi il simbolo del primato a Silvano Schiavon per tre giorni, salvo riprenderselo nella tappa con arrivo a Trento vinta da Vittorio Adorni. Ma il giorno seguente, il francese, che ormai non era più quello che vinse quattro Tour di fila, andò in crisi e perse la maglia a favore di Felice Gimondi il quale la difese fino a Milano e vinse la "Corsa Rosa" davanti a Balmamion ed Anquetil. La maglia a punti se la portò a casa Zandegù che vinse anche due tappe mentre quella degli scalatori fu di Aurelio González.



Tappa delle Tre Cime di Lavaredo, Giro 1967

Tour de France
La 54esima edizione del Tour de France prese il via da Angers il 29 Giugno 1967, la corsa venne dominata dal francese Roger Pingeon che prese la maglia dopo la prima semi - tappa della quinta frazione, che tra l'altro vinse, e la difendette fino a Parigi dove salì sul gradino più altro del podio con 3'40" di vantaggio su Julio Jimenez, vincitore della maglia a pois e 7'23" sul nostro Franco Balmamion. Tra gli italiani bene anche Gimondi e Marino Basso che vinsero due tappe a testa, mentre la maglia verde fu conquistata da Jan Janssen.
Ma quel Tour verrà ricordato soprattutto per la tragica morte di Tom Simpson sul Mont Ventoux, il quale, in una giornata estremamente torrida, collassò improvvisamente mentre scalava la terribile montagna del Massiccio Centrale. In base ai risultati dell'autopsia, concause della morte furono il caldo e le anfetamine da lui assunte per migliorare la propria prestazione (confezioni di anfetamine furono trovate nella tasca posteriore della sua maglia).



Tributo a Tom Simpson

Classiche pre-Mondiale
Nel periodo antecedente al Campionato del Mondo: Eddy Merckx vinse la Tre Giorni di la Panne, Franco Balmamion il Campionato nazionale Italiano ed il Giro di Toscana, Dino Zandegù il Trofeo Matteotti, Gianni Motta la Tre Valli Varesine e Vittorio Adorni la Coppa Bernocchi.



Campionato italiano 1967

Campionato del Mondo

I Campionati del mondo di ciclismo su strada 1967 si disputarono ad Heerlen nei Paesi Bassi. Dopo solo 4 km scattò Gianni Motta al quale si accodarono Merckx, lo spagnolo Saez, l'olandese Van der Vleuten e l'inglese Addy. All'ottavo giro, quando i fuggitivi avevano ancora 3 minuti di vantaggio, Jan Janssen uscì prepotentemente dal gruppo, ed andò a riprendere i fuggitivi dopo due giri di inseguimento. Dietro non riuscirono ad organizzare un buon inseguimento e quindi i fuggitivi andarono a giocarsi il Mondiale, Motta, Saez e Janssen provarono a sorprendere Merckx, ma il belga si difese alla grande dagli attacchi degli avversari e poi regolò tutti in volata.

Corse di fine stagione
Nel finale di stagione il vecchio Anquetil riuscì a vincere la prestigiosa Volta a Catalunya, la terza corsa a tappe più antica del panorama ciclistico mondiale; Michele Dancelli vinse il GP di Prato, il Giro dell'Appennino, la Coppa Sabatini ed il Giro dell'Emilia; Felice Gimondi il Giro del Lazio ed il Gran Premio delle nazioni; Rik Van Looy la Parigi - Tour e Franco Bitossi la Coppa Agostoni.

Giro di Lombardia
Il 21 Ottobre 1967 partì da Lecco la 61esima edizione del Giro di Lombardia. Situazione rimase tranquilla e il gruppo compatto fino alla discesa del Ghisallo dove improvvisamente si scatenò la bagarre, ed il plotone si spezzò ed al comando rimasero 22 uomini tra cui Janssen, Poggiali, Panizza, Dancelli, Durante, Gimondi, Zilioli, De Rosso e Bitossi. Più avanti riuscirono a rientrare anche Merckx e Poulidor mentre Dancelli perse le ruote dei migliori a causa di due forature. Bitossi invece dovette fermarsi a bordo strada a causa di problemi cardiaci. Sul Passo d'Intelvi però sarà lo stesso "Cuore Matto" a scattare ed a lasciare la compagnia del gruppo. Bitossi si lanciò in una lunghissima fuga solitaria, riprese e superò Polidori che aveva attaccato in precedenza e si presentò ai piedi del San Fermo con ancora 50" di vantaggio sul gruppo. Sull'ultima asperità di giornata Gimondi tentò il tutto per tutto, attaccò a ripetizione e costrinse alla resa Merckx. In vetta Bitossi mantenne una trentina di secondi su Gimondi, tallonato da Passuello, Zimmermann, Panizza e Poulidor mentre Merckx cedette definitivamente. L'arrivo però è troppo vicino e nonostante gli inseguitori si impegnarono al massimo, Bitossi conquistò allo Stadio Senigallia un meritatissimo successo dopo una fuga capolavoro di 65 km.

Classifica Super Prestige Pernod 1967
- Jan Janssen
- Eddy Merckx
- Felice Gimondi
- Roger Pingeon
- Franco Balmamion e Rik Van Looy

Luca Saugo "Pagliarini"
 
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#2
Il 1967 purtroppo è un anno storico per il ciclismo. La tragica morte di Simpson ha fatto capire alla gente comune che il doping non era un argomento col quale scherzare e che i ciclisti in quella merda c'erano dentro fino al collo. Purtroppo non ce ne siamo liberati nemmeno oggi e anzi il binomio doping-ciclismo ha portato questo sport in uno stato vegetativo.
Non sapevo della brutta morte di Ducasse

Dal punto di vista agonistico c'è Merckx che comincia a cannibalizzare. Anche se ancora non è corridori da Grandi Giri, tutt'altro, e in un anno solo subirà una trasformazione paragonabile solo a quella di Jalabert nel 95.
Felicione nazionale vince il Giro: in un "dedicato a..." della RAI (forse di Adorni?) avevo sentito Bulbarelli che lo "accusava" tra il serio e il faceto di essere stato aiutato da qualche macchina in occasione dell'attacco decisivo a Anquetil... non so se sia vero... Boh
Grande Zandegù che si è messo a cantare O' Sole mio sul podio del Giro delle Fiandre! Poteva cantargli el Contador!! Rockeggio

Ero in crisi di astinenza dei tuoi racconti, sentiti in colpa! :)
 
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#3
Mi mancavano questi resoconti storici.

Si dice che confermarsi sia più difficile che affermarsi e si capisce che Eddy Merckx è un personaggio destinato a lasciare un segno indelebile nel ciclismo: dopo un primo anno ottimo il belga continua la sua ascesa che lo porterà a essere il più forte di tutti i tempi.

Tra gli italiani si conferma Gimondi e Zandegù firma forse il suo anno migliore, con quella che è sicuramente la sua vittoria più prestigiosa.
 
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