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1970, Eddy Merckx "il cannibale"
#1
1970, Eddy Merckx "il cannibale"
Eddy Merckx entra di diritto nell'olimpo del ciclismo centrando l'accoppiata Giro - Tour che fino a quel momento era riuscita solo a Fausto Coppi e Jacques Anquetil. Michele Dancelli vince la Milano - Sanremo interrompendo il digiuno italiano nella "classicissima" che durava da oltre 15 anni.

[Immagine: roubaix_merckx_1970.jpg]
Eddy Merckx solitario all'attacco alla Roubaix del 1970 - bikeradar.com

Correva l'anno 1970, I Beatles si scioglievano, nasceva ufficialmente il Super Bowl, ad Istanbul inizia la costruzione del Ponte sul Bosforo, ad Osaka veniva inaugurato l'Expo '70, In Messico si svolgevano i Mondiali di calcio nei quali venne disputata quella che da molti è considerata la partita più bella di sempre(Italia - Germania 4-3), oltre mezzo milione di giovani si riuniva per assistere all'Isle of Wight Festival 1970, all'interno del quale suonavano Jimi Hendrix, The Doors, Miles Davis ed in Portogallo moriva il dittatore Salazar.
Contemporaneamente nel mondo del ciclismo Merckx regnava ormai incontrastato sia nelle corse di un giorno che in quelle a tappe, i giovani De Vlaeminck e Monseré cercavano di mettersi in luce nelle gare più prestigiose mentre Michele Dancelli interrompeva il lunghissimo digiuno italiano alla Milano - Sanremo.

L'inizio di stagione
Il 1970 iniziò all'insegna di Michele Dancelli che cominciò bene la sua stagione vincendo a febbraio il Trofeo Laigueglia, noto per essere un "antipasto" di Sanremo, la corsa che proprio l'anno prima era stata appena sfiorata dal "sognatore nomade"(come lo definì Gianni Mura). Nel proseguo del periodo pre - "classicissima" Patrick Sercu - re delle sei giorni su pista - vinse il Giro di Sardegna, Roger De Vlaeminck trionfò nella Kuurne - Bruxelles - Kuurne, mentre Luciano Armani conquistò la Milano - Torino.



Tappa vinta da Polidori al Giro di Sardegna 1970

Milano - Sanremo
A 17 anni dal successo di Loretto Petrucci, un italiano tornò a vincere la Milano-Sanremo: l'impresa fu compiuta da Michele Dancelli, già due volte campione nazionale (1965 e 1966). Alla partenza il favorito d'obbligo era il belga Eddy Merckx, già trionfatore in tre edizioni, che nel '69 aveva vinto Tour de France, Sanremo, Fiandre e Liegi-Bastogne-Liegi (dominatore del Giro, ma escluso per una contestatissima positività all'antidoping); le nostre punte erano Felice Gimondi (primo al Giro) e Vittorio Adorni (campione d'Italia). Bagarre per il traguardo volante di Novi Ligure, Aldo Moser allungó inseguito da diciotto corridori tra i quali Dancelli, Franco Bitossi, Italo Zilioli (compagno di Merckx nella Faemino), i belgi Walter Godefroot (compagno di Gimondi nella Salvarani, primo nell'ultima Parigi-Roubaix), Harm Ottenbros (campione del mondo), Roger De Vlaeminck (secondo a Sanremo nel '69). In vetta al Turchino passò per primo Bitossi seguito da Dancelli, il gruppo a 4'51". Al traguardo di Loano (70 km all'arrivo) dal gruppo di testa scattò Chiappano, seguito da Dancelli che in breve lo staccò. Ad Albenga (59 km al traguardo) il vantaggio del fuggitivo ammontava a 1'06", sulla vetta del Berta (una trentina di chilometri all'arrivo) salì a 3'31". Ad Arma di Taggia (ormai milioni di italiani Erano incollati al televisore) il belga Eric Leman transitò con un ritardo di 1'56", il gruppo a tre minuti. Vantaggio superiore al minuto in cima al Poggio, Dancelli entrò da solo in Via Roma con le lacrime che gli solcavano il viso, allora i belgi dovettero accontentarsi del secondo posto.



Milano - Sanremo 1970

La campagna del Nord
Il 1° aprile 1970 si tenne la 32esima edizione della Gand - Wevelgem, a trionfare fu Eddy Merckx davanti agli ultimi due vincitori della corsa Willy Vekemans(1969) ed il "bulldog delle Fiandre" Walter Godefroot(1968).
Appena quattro giorni dopo si svolse la 54esima edizione del Giro delle Fiandre, vinta da Eric Leman in volata su Godefroot, terzo a pochi secondi arrivò "il cannibale" Eddy Merckx.
Il 12 aprile si concluse la campagna del nord con la 68esima edizione della Parigi - Roubaix vinta da Eddy Merckx con un numero dei suoi, infatti egli rifilò 5'21" a Roger De Vlaeminck e 5'29" ad Eric Leman.



Giro delle Fiandre 1970



Parigi - Roubaix 1970

Classiche delle Ardenne e Campionato di Zurigo
Al contrario di quanto accade di solito, nel 1970 la prima delle tre classiche delle Ardenne fu la Liegi - Bastogne - Liegi, giunta alla 56esima edizione, che si svolse il 17 di aprile. A vincere la "decana" fu il "gitano" Roger De Vlaeminck che con l'aiuto del fratello attaccò Merckx nel tunnel che portava al velodromo di Rocourt riuscendo a precedere al traguardo Frank Verbeeck e lo stesso "Cannibale".
Tre giorni dopo, un Eddy Merckx voglioso di vendetta, dominò la Freccia Vallone precedendo Georges Pintens ed Eric De Vlaeminck.
Lo stesso Pintes pochi giorni dopo vinse l'Amstel Gold Race precedendo in una volata a due il connazionale Willy Vanneste; terzo un altro belga André Dierickx.
Il quattro maggio 1970 si svolse la 57esima edizione del Campionato di Zurigo, a trionfare in solitaria fu Walter Godefroot con 18" su Frans Mintjens ed 1'22" sul sopraccitato André Dierickx.

Vuelta a Espana
La 25esima edizione della Vuelta prese il via da Cadìz il 23 aprile 1970. Dopo il secondo posto dell'anno scorso fu finalmente la volta dell'astro nascente del ciclismo spagnolo Luis Ocana, il quale però dovete faticare più del previsto contro lo scalatore Agustín Tamames. Lo spagnolo cresciuto in Francia prese la maglia nel prologo, per poi cederla momentaneamente al pistard olandese René Pijnen. Ocana si riprese la maglia nella nona tappa con arrivo a Igualada vinta dal sopracitato Tamames il quale quattro giorni più tardi strappò il simbolo del primato al rivale. Ocana però non si diede per vinto, e nell'ultima tappa, una crono di 29 km da Llodio a Bilbao, effettuò il contro sorpasso e vinse la Vuelta con 1'18" su Tamames ed 1'27" su Herman Van Springel. Tamames si consolò con la maglia verde degli scalatori, mentre Guido Reybrouck, vincitore di ben tre tappe, conquistò la maglia blu della classifica a punti.
Da segnalare una vittoria di tappa di Johny Schleck, il padre di Andy e Frank.

Giro d'Italia
La 53esima edizione del Giro d'Italia prese il via da San Pellegrino Terme il 18 maggio 1970. Merckx inizialmente era scettico sul partecipare o meno per via del fattaccio accadutogli l'anno prima, quando fu squalificato per doping, in Belgio era stato messo in guardia da possibili nuovi "trabocchetti", ed egli inoltre riteneva quella squalifica un affronto, tuttavia i dirigenti della sua squadra riuscirono a convincerlo. "Il cannibale" come al solito dominò la corsa, conquistando la rosa nella settimana tappa e non mollandola più fino all'ultima tappa di Bolzano. Secondo fu Felice Gimondi e terzo il connazionale di Merckx Van Den Bossche. Protagonisti assoluti furono anche Michele Dancelli e Franco Bitossi, vincitori entrambi di quattro tappe, "cuore matto" conquistò anche la maglia ciclamino, mentre la verde fu appannaggio di Martin Van Den Bossche.




















Tappe del Giro 1970

Tour de France
La 57esima edizione della "Grande Boucle" prese il via da Limoges il 27 giugno. Eddy Merckx stravinse diventando così il terzo corridore dopo Coppi ed Anquetil a vincere Giro e Tour nello stesso anno; il belga conquistò inoltre ben otto tappe e ed anche la maglia a pois. La maglia verde invece fu appannaggio del "bulldog delle Fiandre" Walter Godefroot con solo cinque punti di vantaggio sul "cannibale". Con Felice Gimondi e Gianni Motta assenti, Roger Pingeon ritiratosi dopo sole sette tappe, Lucien Aimar e Jan Janssen indietro in classifica (17º e 26º finale rispettivamente), colui che riuscì ad aggiudicarsi la piazza d'onore fu il ventitreenne olandese Joop Zoetemelk, neoprofessionista con la Flandria-De Clerck-Krüger e negli anni a seguire altre cinque volte secondo. Sesto fu un coetaneo di Zoetemelk, il belga Lucien Van Impe; settimo Raymond Poulidor, di dieci anni più anziano. Tra gli italiani si segnalano: Zilioli vincitore di una tappa che inoltre indossò la maglia gialla per sei giorni, Primo Mori(padre di Manuel) che si portò a casa una frazione e Marino Basso che ne conquistò ben tre.




Tour de France 1970

Classiche pre-Mondiale
Nel periodo antecedente al Mondiale:"cuore matto" Bitossi vinse il Giro de Veneto valido come campionato italiano, Zilioli vinse il Giro del Piemonte, Felice Gimondi il Trofeo Matteotti e Pietro Guerra la Coppa Bernocchi.




Matteotti 1970

Campionato del Mondo

Per la prima volta la carovana dell'iride varcò la Manica e scelse il circuito di Leicester. Merckx sembrò imbattibile in una stagione che lo aveva visto primo al Giro, al Tour e alla Roubaix; ma per il terzo anno consecutivo dovette arrendersi alle strette marcature degli avversari, soprattutto degli italiani, e al successo che sorrise ad un suo connazionale, il giovane Jean Pierre Monsere.
Purtroppo di Monsere, vincitore anche del Giro di Lombardia nel 1969, si sarebbe parlato poco, perché il 15 marzo dell'anno successivo, con indosso la maglia iridata, avrebbe perso la vita ad appena 22 anni, nei pressi di Anversa, travolto da una macchina durante una seduta d'allenamento in vista della Milano-Sanremo.
Se Merckx non avesse ricevuto collaborazione dalla sua squadra, la formazione italiana sarebbe stata tra le più attive di tutta la corsa; ad un terzo di gara scattarono quattro azzurri, Gimondi, Motta, Dancelli e Santambrogio, portandosi dietro l'inglese Wright, il francese Vasseur e il belga Monsere.
Il gruppo dei sette arrivò ad avere un vantaggio massimo di due minuti e mezzo e nel frattempo Monsere apparve stanco. Quando il vantaggio si assottigliò, Gimondi e Vasseur partirono di nuovo sotto lo striscione dei 50 chilometri all'arrivo. Fu qui che entrò in scena Merckx, che con un ferreo scatto ricompose il gruppo di testa.
Il plotone era compatto e gli italiani puntavano tutto sul velocissimo Marino Basso che controllava da vicino Eddy Merckx. Ma a poche centinaia di metri dall'arrivo scattò il giovane Monsere che prese di sorpresa tutti, arrivando primo al traguardo. Secondo fu il danese Mortensen e Gimondi finì terzo.

Corse di fine stagione
Nel finale di stagione Gianni Motta vinse la Tre Valli Varesine ed il Giro dell'Appennino, Franco Bitossi la Volta a Catalunya ed il Giro dell'Emilia, Michele Dancelli il Giro del Lazio, Jurgen Tschan la Parigi - Tours, Gosta Petterson la Coppa Sabatini e Van Springel il Gran Premio delle Nazioni.




Giro del Lazio 1970

Giro di Lombardia
La 64esima edizione della "classica delle foglie morte" si svolse il dieci ottobre 1970. Fusar Imperatore affrontò da solo al comando la salita di Sormano ed il Ghisallo (1'05" il suo vantaggio in vetta), poi sul lungolago insistette con decisione tra il disinteresse del gruppo che a Lecco accusava ben 5'15" di ritardo. Ma sul Colle Balisio il fuggitivo cedette di schianto e venne ripreso a circa due km dalla vetta dove i migliori transitarono tutti insieme. Poco dopo Bellano scattò Sohet che si isolò in testa alla corsa (vantaggio massimo 1'35") fino al falsopiano di Porlezza dove venne raggiunto dal gruppo dei migliori. Appena ripreso Sohet, scattò in contropiede Gimondi che riuscì a sorprendere tutti e a balzare al comando da solo. Merckx temporeggiò, accennò una timida reazione ma non trovò collaborazione e per il momento preferì proseguire senza scattare. In vetta Gimondi precedeva di 55" Merckx, Motta, Bitossi, Conti, Van Springel, Ocana, Ritter, e In't Ven; a 1'10" passó Maggioni; a 1'25" Mortensen, Dancelli, Verbeeck, Bergamo e Delisle. Mancavano 58 km all'arrivo, ma la situazione appariva ancora fluida anche se l'attacco di Gimondi è importante; ad Argegno gli inseguitori accusavano 1'05" di ritardo. Si saliva verso Schignano e riesplose la bagarre; Gimondi perse leggermente terreno, Merckx contrattaccò furiosamente a ripetizione ma Motta (compagno di Gimondi) e Bitossi non lo mollarono; poi, al termine di un ulteriore allungo di Merckx, partì in contropiede Bitossi. Motta non reagì e si preoccupò soltanto di Merckx il quale non riuscì a replicare all'azione di Bitossi che transitò a Schignano con soli 10" di ritardo da Gimondi; Motta e Merckx si trovarono a 40"; Van Springel, Ocana e Ritter a 50"; Maggioni a 1'15". In discesa Gimondi si rialzò lasciandosi raggiungere da Bitossi con il quale poi collaborò fattivamente ma sul lungolago, dopo che il gruppetto di Van Springel ebbe raggiunto Motta e Merckx, il margine dei battistrada scese costantemente fino ad assestarsi intorno ai 30" ad una ventina di km dal traguardo. Improvvisamente gli inseguitori si disunirono guardandosi, e il vantaggio dei fuggitivi sorprendentemente ricominció a crescere: un minuto, a Cernobbio 1'50", addirittura 2'20" all'inizio del S.Fermo. Bitossi e Gimondi procedevano affiancati mentre alle loro spalle Merckx tentò gli ultimi disperati assalti ma vemne sempre brillantemente bloccato da un grintosissimo Motta. Merckx si dovette rassegnare e i due battistrada giunsero in vetta con 2' di vantaggio e si giocarono la vittoria allo Stadio Sinigaglia. Bitossi entrò per primo in pista, Gimondi lo affiancò all'ingresso dell'ultima curva ma la risposta di Bitossi, con la maglia di Campione d'Italia, non lasciò scampo al compagno di fuga; si mantenne saldamente in prima posizione, resistendo con disinvoltura ai tentativi di rimonta da parte di Gimondi e tagliò per primo il traguardo, cogliendo il prestigioso bis.

Classifica Super Prestige Pernod 1970
- Eddy Merckx
- Herman Van Springel
- Luis Ocana
- Eric Leman
- Felice Gimondi

Luca Saugo "Pagliarini"
Con la collaborazione di DaniTheKiller & Micheliano59
 
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#2
Il mitico mondiale di Monserè.
Nel '69 tra i dilettanti primo Mortensen, secondo Monserè;
Nel '70 tra i prof. primo Monserè, secondo Mortensen.
 
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#3
Annata priva di particolari momenti emozionanti, proprio perchè il dominio di Merckx non lo permette. Il momento più alto è sicuramente la vittoria di Dancelli, che riporta Sanremo in Italia dopo 17 anni di dominio "barbarico".

Mondiale ancora una volta ad appannaggio di un personaggiodi secondo piano, causa le marcature tra i big (e su Merckx), ma il belga se lo merita per quello che gli accadrà solamente un anno dopo. Una curiosità: l'ordine di arrivo Monseré-Mortensen è l'inverso di quello dell'anno precedente tra i dilettanti.
 
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#4
Nono, Monserè era quasi ai livelli di Merckx... Sisi
 
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#5
Aveva del talento, è innegabile, però probabilmente non era ancora ai livelli dei migliori... Un po' come se adesso il Mondiale lo vincesse Pinot (tanto per fare un nome)
 
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#6
Poche balle! Monserè in 2 anni da professionista vinse Lombardia, Mondiale e Vuelta Andalucìa.
Se fosse sopravvissuto alla sfortuna, la storia del ciclismo sarebbe stata diversa.
Tra l'altro il figlio morì a 7 anni investito da una macchina mentre passeggiava in bici... esattamente come il padre.
Storia terribile...
 
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#7
Monseré un po' come Freire nel 99, un corridore talentuoso, ma non ancora riconosciuto come un campione...

Annata che potrebbe essere super per qualsiasi altro corridore, ma non per Merckx, le vittorie alla Roubaix e sul Ventoux rimangono due perle comunque...

Stagioni pazzesche di Dancelli e Bitossi che tengono alta la bandiera italiana...
 
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