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Campionati del mondo 2012 - Koksijde
#1
Complete program

Wednesday 25 January 2012:
09u00 – 18u00 Accredidation Centre (Town Hall)

Thursday 26 January 2012:
09u00 – 17u00 Press Centre (Military Base Koksijde)
09u00 – 17u00 Accredidation Centre (Town Hall)
09u00 – 11u00 UCI Course Inspection
13u00 Ouverture park de drappeaux ( X-Duin)
14u00 – 16u00 Official training
19u00 – 21u00 Diner Gala UCI – Award Ceremony World Cup (CC Casino)

Friday 27 January 2012:
09u00 – 18u00 C Press Centre (Military Base Koksijde)
09u00 – 18u00 Accredidation Centre (Town Hall)
09u00 – 12u00 Confirmation des partants(gemeentehuis)
09u00 – 18u00 UCI Management Comité(gemeentehuisCockpit)
10u00 – 12u00 Official training
14u00 – 16u00 Official training
17u00 – 17u30 Team managers meeting-Theaterzaal - CC Casino
18u00 Briefing TV Commenters(Military Base Koksijde)
18u00 Presentation UCI 2013 LOUISVILLE USA World championships - Cc Casino

Saturday 28 January 2012:
09u00 – 19u00 Press Centre (Military Base Koksijde)
09u30 – 17u00 Accredidation Centre (Town Hall)
09u00 – 10u00 Official training
11u00 2012 UCI Men Juniors Cyclo-Cross World Championships
13u00 – 14u00 Official training
15u00 2012 UCI Men U23 Cyclo-Cross World Championships

Sunday 29 January 2012:
09u00 – 19u00 Press Centre (Military Base Koksijde)
08u30 – 13u00 Accredidation Centre (Town Hall)
09u00 – 10u00 Official training
11u00 UCI Women Cyclo-Cross World Championships
13u00 – 14u00 Official training
15u00 UCI Men Elite Cyclo-Cross World Championships
 
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#2
Ciclocross: ecco i 18 azzurri per i Mondiali di Koksijde

Il Direttore Tecnico Fausto Scotti ha comunicato l’elenco degli atleti che rappresenteranno l’Italia ai Campionati del Mondo di Ciclocross in programma sabato e domenica prossimi 28 e 29 gennaio a Koksijde, in Belgio: Alice Maria Arzuffi (Selle Italia Guerciotti Elite);
Gioele Bertolini (Selle Italia Guerciotti Elite);
Daniele Braidot (Gruppo Sportivo Forestale);
Luca Braidot (Gruppo Sportivo Forestale);
Nadir Colledani (Work Service Brenta);
Cristian Cominelli (Team Idea);
Luca De Nicola (Drake Team Nwsport);
Bryan Falaschi (Selle Italia Guerciotti Elite);
Enrico Franzoi (Selle Italia Guerciotti Elite);
Francesco Pedante (Iron Metal Cicli Protek);
Marco Ponta (Centro Sportivo Esercito);
Riccardo Redaelli (D.D. Team Protek Della Bona Damiani);
Vania Rossi (Centro Sportivo Esercito);
Valentina Scandolara (C.S. Libertas Scorzè);
Elia Silvestri (Selle Italia Guerciotti Elite);
Igor Smarzaro (Carraro Team – Trentino);
Mirko Tabacchi (Carraro Team – Trentino)
Riserva in Patria: Stefano Debellis (Abs Team Danieli)
La squadra sarà diretta dal D.T. Fausto Scotti che si avvarrà della collaborazione tecnica di luigi Bielli.

(comunicato stampa)

Ciclocross, parla Kevin Pauwels: «Il favorito per i Mondiali è Stybar»

All'indomani della vittoria sul circuito di Hoogerheide e della conseguente conquista della Coppa del Mondo di Ciclocross Kevin Pauwels è indicato da tutti come il favorito numero uno per i Mondiali di Koksijde che si correranno domenica prossima. Favorito per tutti tranne che per se stesso: «Sono molto contento per quanto fatto finora - ha spiegato a sporza.be il 27enne della Sunweb Revor - ma non sento troppo la pressione per domenica. A Koksijde non ho mai ottenuto buoni risultati, a novembre su quel circuito ho perso in volata da Nys. Sicuramente anche lui può far bene ma il mio favorito resta Zdenek Stybar. Se troverà la giornata buona ci sarà poco da fare»

cicloweb.it
 
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#3
Sono loro due...a meno che Nys non abbia fatto pretattica in Francia e Olanda, ma non credo proprio visto che non credo avrebbe buttato via la Coppa così XD
 
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#4
A Lievin Nys ha avuto problemi a inizio corsa poi ha fatto una gran rimonta chiudendo quarto, in Olanda non era al top ma aveva corso in settimana a differenza degli altri, io starei bene attento a considerarlo tagliato fuori, oltretutto il percorso gli si adatta alla perfezione, come dimostrato in Coppa del Mondo a novembre quando ha battuto Pauwels che in quel periodo volava, pur se con uno sprint "particolare", e la pioggia di questi giorni gioca ulteriormente a suo favore in questo senso.
 
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#5
Primo oro per l'olanda nella prova junior, Mathieu Van der Poel rispetta lo scontato pronostico davanti al belga Van Aert e al francese Jauregui.
 
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#6
E' che a Nys ai Mondiali non va mai bene, quindi pensare che possa vincere non essendo il favorito dopo non aver mai vinto essendo il favorito per tanti anni suona male XD
COmunque Van der Poel è grosso il doppio degli altri, vince per forza...non dominerà così nelle altre categorie
 
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#7
Pronostico rispettato anche negli under 23 con la vittoria di Van der Haar che batte allo sprint il belga Bosmans con brivido finale, rischiando la caduta all'ultimo giro. Terzo l'altro olandese Van der Heijden che ha resistito coi denti insieme agli altri due fino all'ultimo, poi si è staccato per un errore e ha contenuto la rimonta del francese Jouffroy
 
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#8
Una delle gare più belle che abbia mai visto. Van der Haar ha tantissima grinta e classe, fisicamente è il contrario di Van der Poel e Boom, è molto piccolo, un po' alla Nys, però sulla sabbia ha faticato molto anche lui (credevo il contrario francamente). Bosmans degno rivale, ha reso grande la vittoria di Van der Haar, senza di lui sarebbe stata una passeggiata. I nostri malissimo come c'era da aspettarsi
 
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#9
MONDIALE CROSS U23: Wonder Haar, che meraviglia! - L'olandese fa il bis iridato imponendosi sul belga Bosmans


È grande spettacolo a Koksjide nella gara Under23. S'impone l'olandese Lars Van der Haar, leader di coppa e favorito numero 1 (il ragazzo è campione in carica mondiale ed europeo ed il dominatore incontrastato degli ultimi due anni, tra l'altro non perde una gara dal 20 dicembre), ma non si può dire che il successo non sia stato sudato. Wietse Bosmans ha imbroccato una delle sue giornate migliori ed ha lottato come un leone nonostante fosse nella gabbia olandese, ma nulla ha potuto contro la supremazia di Van Der Haar.

L'olandese, approfittando di un percorso come quello di Koksjide che fa selezione naturale grazie ai suoi tratti di sabbia, ha provato a fare il vuoto sin dal principio, andandosene nel primo giro. Bosmans ha risposto prontamente, rintuzzando il suo attacco e riprendendolo, mentre da dietro sopraggiungevano, recuperando le ruote nel secondo giro, prima lo svizzero Grand, poi Teunissen ed il polacco Konwa.

A questo punto è Bosmans a prendere in mano la situazione, allungando, ed è il solo Van Der Haar a riuscire a stargli dietro. I due allungano nel terzo giro e collaborano. Nel quarto si fa sotto un altro olandese, Michiel Van Der Heijden, che parte all'inseguimento del duo di testa mentre gli altri, stanchi, spariscono nelle retrovie.

L'inseguimento si porta a compimento nel quinto giro quando Van Der Haar scivola su un tratto di sabbia e perde momentaneamente le ruote di Bosmans; insieme a Van der Heijden si riporta però sul belga a fine giro. Per Bosmans a questo punto comincia una durissima lotta nel sandwich imbastito dai Paesi Bassi.

Nel penultimo giro i tre si controllano, propiziando la rimonta dell'ex-campione del mondo Juniores Jouffroy che parte tutto solo in caccia del podio. L'ultimo giro però è un concentrato di agonismo di quelli che si dimenticano difficilmente: Bosmans ingaggia un duello cappe e spada con Van Der Hejiden. Il belga si pianta sull'ultimo tratto di sabbia e perde terreno, poi si rialza sui pedali e con una serie di spallate al limite del regolamento praticamente ferma Van Der Heijden, il quale prova asuperarlo in salita ma viene letteralmente portato sulle transenne da Bosmans.

Successivamente, sulla discesa, è Van Der Haar, fino a quel momento in testa, a perdere l'equilibrio, propiziando il passaggio al comando di Bosmans. È solo un vantaggio provvisorio, però, visto che Van Der Haar prontamente rimonta, affronta l'ultima curva in testa e parte in una progressione che non lascia repliche.

L'Olanda esulta di nuovo, dunque, dopo la vittoria in mattinata di Van Der Poel junior, stavolta con oro e bronzo: il povero Jouffroy arriva giusto a ridosso del terzetto, ma è troppo tardi per sperare in qualcosa di diverso dalla medaglia di legno. Per vedere il quinto classificato, bisogna attendere il belga Sweeck a 50".

Deludente la prestazione degli italiani: Elia Silvestri, che doveva essere uno dei favoriti (anche se in coppa, a Koksjide, non era andato oltre un 27esimo posto), non è mai stato in gara ed ha concluso 19esimo a 2'49", bravo Bryan Falaschi 21esimo a 3'18". Smarzaro è 27esimo, Daniele Braidot è 34esimo e penultimo, mentre l'altro Braidot, Luca, si è ritirato già al primo giro.

cicloweb.it

ORDINE D'ARRIVO uomini under 23

1 Mathieu Van Der Poel (Netherlands) 0:43:36
2 Wout Van Aert (Belgium) 0:00:08
3 Quentin Jauregui (France) 0:00:21
4 Quinten Hermans (Belgium)
5 Daan Soete (Belgium)
6 Yorben Van Tichelt (Belgium) 0:00:48
7 Silvio Herklotz (Germany) 0:01:00
8 Daan Hoeyberghs (Belgium) 0:01:25
9 Romain Seigle (France) 0:01:32
10 Victor Koretzky (France) 0:02:11
11 Anthony Turgis (France) 0:02:23
12 Dominic Zumstein (Switzerland) 0:02:24
13 Gioele Bertolini (Italy) 0:02:40
14 Andrew Dillman (United States Of America) 0:03:08
15 Felix Drumm (Germany) 0:03:11
16 Tim Ariesen (Netherlands) 0:03:12
17 Logan Owen (United States Of America) 0:03:15
18 Martijn Budding (Netherlands) 0:03:16
19 Toki Sawada (Japan)
20 Marco König (Germany) 0:03:30
21 Andri Frischknecht (Switzerland) 0:04:05
22 Stan Wijkel (Netherlands) 0:04:07
23 Dylan Kowalski (France)
24 Jan Brezna (Czech Republic)
25 Pjotr Van Beek (Netherlands) 0:04:31
26 Michal Paluta (Poland) 0:04:43
27 Jan Vastl (Czech Republic) 0:04:44
28 Karel Pokorny (Czech Republic) 0:04:45
29 Emil Linde (Sweden) 0:04:57
30 Dominic Grab (Switzerland) 0:05:06
31 Koen Weijers (Netherlands) 0:05:34
32 Jose Manuel Ribera (Spain) 0:05:37
33 Kevin Suarez Fernandez (Spain) 0:05:43
34 Curtis White (United States Of America) 0:05:45
35 Piotr Konwa (Poland) 0:05:59
36 Nadir Colledani (Italy)
37 Dennis Wahlqvist (Sweden)
38 Steffen Müller (Germany) 0:06:28
39 Joseph Moses (Great Britain) 0:06:35
40 Yohan Patry (Canada) 0:06:50
41 Kota Yokoyama (Japan) 0:06:52
42 Michimasa Nakai (Japan) 0:07:08
43 Luca De Nicola (Italy) 0:07:10
44 Johannes Siemermann (Germany) 0:07:15
45 Patryk Stosz (Poland)
46 Simon Vozar (Slovakia)
47 Riccardo Redaelli (Italy)
48 Tobin Ortenblad (United States Of America)
49 Jaime Campo Pernia (Spain)
50 Samuel Beaudoin (Canada)
51 Ondrej Glajza (Slovakia)
52 Sven Fritsch (Luxembourg)
53 Mateusz Grabis (Poland)
54 Francesco Pedante (Italy)
55 Richard Cypress Gorry (United States Of America)
56 Tobiasz Lis (Poland)
57 Zygimantas Baikstys (Lithuania)


ORDINE D'ARRIVO uomini juniores

1 Mathieu Van Der Poel (Netherlands) 0:43:36
2 Wout Van Aert (Belgium) 0:00:08
3 Quentin Jauregui (France) 0:00:21
4 Quinten Hermans (Belgium)
5 Daan Soete (Belgium)
6 Yorben Van Tichelt (Belgium) 0:00:48
7 Silvio Herklotz (Germany) 0:01:00
8 Daan Hoeyberghs (Belgium) 0:01:25
9 Romain Seigle (France) 0:01:32
10 Victor Koretzky (France) 0:02:11
11 Anthony Turgis (France) 0:02:23
12 Dominic Zumstein (Switzerland) 0:02:24
13 Gioele Bertolini (Italy) 0:02:40
14 Andrew Dillman (United States Of America) 0:03:08
15 Felix Drumm (Germany) 0:03:11
16 Tim Ariesen (Netherlands) 0:03:12
17 Logan Owen (United States Of America) 0:03:15
18 Martijn Budding (Netherlands) 0:03:16
19 Toki Sawada (Japan)
20 Marco König (Germany) 0:03:30
21 Andri Frischknecht (Switzerland) 0:04:05
22 Stan Wijkel (Netherlands) 0:04:07
23 Dylan Kowalski (France)
24 Jan Brezna (Czech Republic)
25 Pjotr Van Beek (Netherlands) 0:04:31
26 Michal Paluta (Poland) 0:04:43
27 Jan Vastl (Czech Republic) 0:04:44
28 Karel Pokorny (Czech Republic) 0:04:45
29 Emil Linde (Sweden) 0:04:57
30 Dominic Grab (Switzerland) 0:05:06
31 Koen Weijers (Netherlands) 0:05:34
32 Jose Manuel Ribera (Spain) 0:05:37
33 Kevin Suarez Fernandez (Spain) 0:05:43
34 Curtis White (United States Of America) 0:05:45
35 Piotr Konwa (Poland) 0:05:59
36 Nadir Colledani (Italy)
37 Dennis Wahlqvist (Sweden)
38 Steffen Müller (Germany) 0:06:28
39 Joseph Moses (Great Britain) 0:06:35
40 Yohan Patry (Canada) 0:06:50
41 Kota Yokoyama (Japan) 0:06:52
42 Michimasa Nakai (Japan) 0:07:08
43 Luca De Nicola (Italy) 0:07:10
44 Johannes Siemermann (Germany) 0:07:15
45 Patryk Stosz (Poland)
46 Simon Vozar (Slovakia)
47 Riccardo Redaelli (Italy)
48 Tobin Ortenblad (United States Of America)
49 Jaime Campo Pernia (Spain)
50 Samuel Beaudoin (Canada)
51 Ondrej Glajza (Slovakia)
52 Sven Fritsch (Luxembourg)
53 Mateusz Grabis (Poland)
54 Francesco Pedante (Italy)
55 Richard Cypress Gorry (United States Of America)
56 Tobiasz Lis (Poland)
57 Zygimantas Baikstys (Lithuania)
 
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#10
Dominio incontrastato di Vos tra le donne come da programma, bella la lotta per il secondo posto con Daphny Van den Brand che deve sudarsela più del previsto contro la belga Cant battuta soltanto allo sprint, che scongiura quindi la possibilità di un podio tutto arancione, con Van Paassen quarta e Katie Compton quinta costretta alla rimonta dopo una caduta in partenza e in debito di gambe e di lucidità nel finale.
Quarto mondiale consecutivo per Marianne Vos, quinto complessivo
 
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#11
Attacco immediato di Albert, Pauwels all'inseguimento, un po' in difficoltà sulla sabbia, più dietro Meeusen guida la processione di belgi
Pauwels in difficoltà, raggiunto da Nys che nel frattempo si è staccato dagli altri belgi con Stybar
Nys stacca Pauwels, Albert sembra irraggiungibile, più dietro gli altri belgi, dispersi tutti gli altri
Nys e Pauwels adesso raggiunti dagli altri quattro belgi
Simunek ottavo e primo del resto del mondo a oltre un minuto da Aernouts, a due minuti dal battistrada
ULtimo giro, 45" per Albert su Meeusen e Pauwels , è scoppiato Nys
Peeters si invola verso il secondo posto, si giocheranno il terzo Meeusen e Pauwels
Straordinaria vittoria di Niels Albert! Rob Peeters è secondo, terzo Pauwels, poi Meeusen e Aernout, più dietro Vantornout e Nys. Simunek ottavo a oltre due minuti, Stybar tredicesimo
 
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#12
Lo sapevo che vinceva un Belga...
 
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#13
Gara orribile, è finita al primo giro in pratica, poi tutti con le maglie uguali, una tristezza...Stybar è una cacca umana, Nys ha staccato la spina un mese fa, Pauwels alla fine è il più costante, infatti ha vinto la Coppa e vincerà SUperprestige e GVA verosimilmente, però sulla gara secca non è il più forte. Albert un campione del mondo degno di questo nome, ma la gara non lo è stata
 
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#14
Boh, mi è sembrata una gara tutt'altro che orribile, il vincitore ha fatto qualcosa di eccezionale, attaccando subito, e la corsa è subito esplosa rivelando quelli che erano i valori reali in campo, gli altri hanno provato a reagire in tutti i modi ed hanno condotto un inseguimento spettacolare, con continui avvicendamenti, semplicemente non potevano nulla contro l'Albert di oggi; avevano tutti la stessa maglia ma ognuno faceva la sua corsa.
Albert dopo l'infortunio si è concentrato esclusivamente su questo evento, raramente nelle ultime settimane lo si vedeva lottare nelle primissime posizioni, oggi era imbattibile, quelli che hanno provato a stargli dietro hanno pagato mentre lui ha resistito fino alla fine, riguardo Pauwels si conoscevano le difficoltà che avrebbe trovato su questo tipo di terreno, Nys è evidentemente in calando di forma come avevi detto tu, Stybar è tutta la stagione che non va, sembrava in ripresa ultimamente con la vittoria a Lievin e il secondo posto domenica scorsa, ma oggi è stato deludente, più ancora considerando che era l'unico sulla carta in grado di mettere i bastoni tra le ruote ai padroni di casa.
 
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#15
Boh, rispetto alle gare giovanili non mi è piaciuta per niente. Anche quella femminile alla fine è stata più combattuta. Qui la vittoria era andata subito via, dietro sono rimasti in 6 tutti insieme fino all'ultimo giro, sarà che ero distratto ma non mi è piaciuta. Invece ieri le gare juniores e under 23 sono state memorabili
 
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#16
Eri molto distratto, perché dietro non sono rimasti tutti insieme ma si sono avvicendati all'inseguimento, poi si sono ricongiunti al penultimo giro per un nuovo rimescolamento delle carte, quando però ormai la vittoria era andata. Anche io ho preferito la gara femminile, e in quel caso la vittoria era andata via già prima dello start, ma quella maschile è stata comunque bella, l'unico problema è che appunto erano tutti belgi e forse per questo è stata meno coinvolgente. Concordo sulle gare di ieri, almeno su quella U23 che ho visto, molto spettacolare, ma i numeri di Vos e Albert oggi sono stati eccezionali, e dietro la lotta c'è stata ed è stata avvincente, non si è trattato di corse memorabili per quanto riguarda l'incertezza sui vincitori ma sicuramente hanno fornito prestazioni atletiche significative, e la lotta si è vista anche se solo per le posizioni di rincalzo.
 
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#17
Mondiale Cross 2012: Albert guida i Magnifici Sette - 7 belgi ai primi 7 posti: mai successo prima

Non sappiamo se per il ciclocross sia un bene che al Mondiale di Koksijde (in Belgio) abbia visto al traguardo 7 belgi ai primi 7 posti. L'intera nazionale schierata dal selezionatore Danny De Bie ha monopolizzato l'ordine d'arrivo dopo aver fatto identica cosa con la corsa, e questo è un risultato che sicuramente fa gongolare gli statistici (il precedente record risaliva al 5 su 5 del 2003, con Bart Wellens a precedere quattro connazionali: e sempre di Belgio si parla), oltre ad essere una goduria immensa per i tifosi fiamminghi; ma d'altro canto, un primato del genere rafforza l'idea che il ciclocross sia sempre più uno sport più che altro belga, e ciò può limitare un po' l'interesse che nel mondo si rivolge a questa splendida disciplina.

Attendendo la crescita di qualche giovane non fiammingo (su tutti l'olandese Van der Haar che ha vinto il titolo tra gli under 23), è comunque giusto riconoscere il grande lavoro di Albert e compagni. Lui, Niels, ha conquistato la sua seconda maglia iridata, dopo quella del 2009, e i suoi compagni di nazionale se le sono suonate di santa ragione per dividersi gli altri posti sul podio, in una corsa che sarebbe potuta essere più spettacolare se il 26enne (compirà gli anni domenica prossima) di Bonheiden non l'avesse praticamente ammazzata sin dal primo dei 10 giri percorsi.

Del resto, non si poteva far altro che partire forte, se si voleva svincolarsi dalle tattiche di squadra che, al pari delle rivalità interne, presto o tardi sarebbero emerse in gara. Si fosse dovuto scommettere su un belga in fuga all'inizio, quasi certamente si sarebbe optato per un nome diverso, però, visto che Albert è famoso per le sue partenze lente. E invece stavolta Niels è stato il più reattivo di tutti, sulla sabbia di Koksijde, ed è stato l'unico a portarsi su Steve Chainel, autore del primo forcing di giornata già dopo la prima curva.

Nell'ottica di una gara da giocarsi a tutta, il bicampione uscente Stybar ha pensato bene di spingere per riportarsi su Albert (mentre Chainel già perdeva terreno dopo lo sforzo iniziale), ma dopo metà tornata tutti i più forti (ovvero gli altri 6 belgi più il ceco Simunek) si sono riportati sulla coppia al comando. Nello stesso istante, però, su una ripida salita Albert ha forzato un'altra volta, isolandosi in testa.

Quella di Niels è stata una vera e propria sfuriata, che l'ha portato a transitare sotto lo striscione d'arrivo con 14" su Stybar e Nys che guidavano al momento il drappello degli inseguitori.

Il secondo giro è stato quello del massimo sforzo di Pauwels, il quale, mentre Albert macinava sabbia tutto solo, è emerso dal gruppetto e ce l'ha messa tutta per tentare di accodarsi al fuggitivo. Il massimo che è riuscito a fare il vincitore della Coppa del Mondo è stato passare a fine tornata a 5" dal battistrada, con gli altri (Meeusen in testa) a 18" dal primo.

Alla fine del terzo giro è toccato a Nys dare uno scrollone, allorché il Cannibale di Baal (che qui ha vinto in CdM due mesi fa) si è messo in azione per riportarsi su Pauwels, nella speranza di poter imbastire un più efficace inseguimento a un Albert sempre più lontano. Stybar, all'inizio del quarto giro, ha timidamente tentato di agganciarsi a Nys, ma è rimbalzato indietro: da quel momento in avanti, per il corridore della Omega Pharma non c'è stata più gloria, e l'abbiamo visto perdere malinconicamente terreno giro dopo giro.

Tutt'altra verve dimostrava invece Nys, che nella quarta tornata ha ripreso Pauwels (approfittando di un paio di "piantate" di quest'ultimo), mentre alle loro spalle Meeusen mostrava di averne di più di Aernouts e degli altri fiamminghi (Vantornout e Peeters, rimasti nel frangente staccati con Stybar). Ma Albert non dava segno del minimo cedimento, transitando a fine giro con 27" su Pauwels e Nys. L'alfiere della Landbouwkrediet ha capito allora che non era più tempo di traccheggiare, e ha forzato per tutto il quinto giro, mettendo prima in difficoltà Pauwels, e poi biasimandolo platealmente al nuovo passaggio sotto lo striscione (quando il gap da Albert era comunque ancora salito, fino a 32") per il fatto che quello non tirava.

Nel frattempo, con la definitiva uscita di scena di Stybar dalle posizioni di immediato rincalzo, e col raggrupparsi degli altri quattro belgi, prendeva nettamente forma l'ipotesi che si giungesse al clamoroso risultato di cui abbiamo parlato in apertura. Tra sesto e settimo giro, Albert ha guadagnato 6" a tornata, portandosi a +44" su Nys-Pauwels, i quali, sicuramente demoralizzati dal non riuscire ad avvicinare la lepre, hanno subìto il ritorno dei connazionali.

E a inizio ottavo giro il ricongiungimento si è materializzato, con Meeusen che ha immediatamente rilanciato, rintuzzato da un attento Pauwels. A fine giro s'è verificato il massimo vantaggio di Albert, passato con 49" su Meeusen-Pauwels, e da lì in poi il corridore della BKCP-Powerplus ha gestito il vantaggio (soprattutto nel decimo e ultimo giro) stando principalmente attento a non cadere. Nella nona tornata, mentre Pauwels si piantava ancora su una curva sabbiosa, Meeusen ha giocato la sua carta, isolandosi al secondo posto e rimanendoci fino all'inizio del decimo giro. In quegli stessi istanti, Nys prendeva atto dello spegnersi della luce, e rimbalzava indietro, lontano dal podio.

Con Albert ormai praticamente a dama, l'ultima tornata è stata quella che ha assegnato le due medaglie minori. Peeters e Pauwels hanno ripreso Meeusen, e a quel punto è stato Peeters a tentare l'assolo: ottima giocata, se è vero che il 26enne della Telenet-Fidea è riuscito nell'intento di mettere quei 5-6" tra sé e gli inseguitori, e a difendere quel margine fino al traguardo. Un tignosissimo Pauwels, staccato a sua volta da Meeusen a metà giro, è stato capace di non lasciarsi andare e di rientrare sul compagno-avversario e di staccarlo nel finale, per andare a conquistare un sudato ma molto meritato bronzo, a 30" da Albert che nel frattempo stava già festeggiando con amici e parenti (e forse ringraziava in cuor suo l'infortunio - frattura allo scafoide - che a metà novembre gli ha sì fatto perdere un mese di gare, ma che l'ha restituito al cross in grandissima crescita a gennaio).

Meeusen ha tagliato il traguardo al quarto posto, masticando amaro e precedendo di poco Aernouts, Vantornout ha chiuso sesto a 1'09" dal vincitore, giusto davanti a un Nys che conferma che il Mondiale non è tutto sommato la sua gara (nel corso della sua splendida carriera l'ha vinto solo una volta, nel 2005). Dopo tanto Belgio, il primo degli altri è stato il ceco Simunek, ottavo, col tedesco Walsleben e lo svizzero Zahner a chiudere una top ten da cui rimangono fuori, un po' a sorpresa, i francesi (11esimo, 12esimo e 14esimo Chainel, Mourey e Duval), e da cui resta lontano soprattutto un irriconoscibile Stybar, solo tredicesimo a 3'17" da Albert.

Per l'Italia la disfatta è sancita dal 28esimo posto, a ben 2 giri di ritardo, di Enrico Franzoi, che pure aveva fatto diverse sessioni di allenamento specifico sulla sabbia proprio nell'ottica di far bene a Koksijde; va così a chiudersi un'altra stagione deludente per il già Campione del Mondo Under 23, che quest'anno ha sì dominato il Giro d'Italia di Cross, ma lui per primo sa che tale risultato è poca roba se raffrontato al fatto che a livello internazionale Enrico è da tempo scomparso dagli ordini d'arrivo (e per di più tre settimane fa non è neanche riuscito a far bene - per sfortuna, certo - ai campionati italiani).

Resta comunque il migliore dei nostri, Franzoi, se è vero che gli altri (Ponta, Tabacchi e Cominelli) portano a casa rispettivamente il 40esimo, il 44esimo e il 50esimo posto.

Archiviato il week-end iridato, non rimane al ciclocross che chiudere le due challenge più importanti. Il GvA Trofee andrà in scena il 4 e il 19 febbraio, il Superprestige lo rivedremo il 5 e l'11. Ultimi fuochi fangosi di una stagione che da un paio di settimane si sta decisamente spostando sulla strada.


Mondiale Cross WE 2012: Marianne Vos, nessuna come lei - Fa suo il quinto titolo iridato davanti a Van den Brand e Cant

Da domani Meeuwen, dove Marianne Vos è nata ed il Ciclocross è un culto pagano, avrà un'altra panchina dedicata alla sua Campionessa. Non dista troppo, questa cittadina del Brabante Settentrionale, da Koksijde, dove stamane la Vos ha conquistato il suo quinto Mondiale di Ciclocross, che va ad aggiungersi ai due su pista e ad uno su strada.

Molti si domanderanno: «Che c'entrano con questo Mondiale le panchine di Meeuwen?». C'entrano eccome. Siccome là in Olanda i talenti sanno valorizzarli bene, il sindaco di Meeuwen ha deciso di costruire una pista ciclabile dedicata a Marianne Vos, dove lei stessa è solita allenarsi.

Lungo questo percorso si trovano sette panchine, una per ogni Mondiale vinto. Immaginiamo il povero sindaco a dover trovare spazi, liquidi e legname a sufficienza per costruire ogni inverno una panchina dedicata alle vittorie nel Mondiale di Ciclocross, sudando poi freddo sul finir dell'estate, quando la Vos si cimenta nel Mondiale su strada. Per ogni panchina una targa ricorda la vittoria a cui è collegata. Ad esempio: «Marianne Vos, Campionessa del Mondo di Ciclocross 2012. Marianne è cresciuta in questi luoghi». Una sorta di dolcissima e piacevole via crucis, insomma.

Koksijde, al contrario di Meeuwen, vede il mare. E la sabbia, e le dune, e la pianura. Di qui la Vos ricominciò con l'attività crossistica avendo un paio di settimane d'allenamento nelle gambe. Era il 26 novembre, gara di Coppa: fece seconda dietro ad una Van den Brand che da lì prese la testa della classifica di Coppa. La Vos invece prese a vincere e dopo quel secondo posto si registrano sedici vittorie consecutive, comprendendo quella di oggi.

Un viaggio più che una stagione di ciclocross: Koksijde, quindici vittorie, ancora Koksijde. E se il vero viaggio è il ritorno la Vos lo compie magnificamente. Partiva da favorita, o almeno con le statistiche ampiamente dalla sua. E però la Van den Brand era, insieme alla Compton, un pericolo più che ipotetico su un tracciato che richiede forza, forza e ancora forza. E pure fortuna, a dirla tutta.

Si parte a mille, non è una notizia. Marianne gioca con la sabbia, resta in seconda o terza posizione insieme alle altre olandesi (Van den Brand, una rediviva Van Paassen e Sophie De Boer), mentre davanti la britannica Wyman mena per mezzo giro. Poi la Vos sale in cattedra senza strafare. Ritmo non elevatissimo, ma sta di fatto che Marianne si porta dietro Van den Brand, Van Paassen e De Boer. Le altre sono pochi secondi più indietro.

La Van den Brand affronta la prima duna con il piglio giusto, di quella che vuol fare la corsa, magari anche vincerla. Vos accusa, le altre sprofondano in queste sabbie mobili. Termina la duna, alla prima salitella Van den Brand ha la sfortuna di dover mettere un piede a terra. Non aspettava altro, la Vos, che dà una sgasata delle sue e se ne va.

Gara terminata, si lotta per il secondo posto. Il primo giro, percorso dalla Vos in 8' netti, la vede davanti a Van den Brand di 11" mentre all'inseguimentro troviamo Van Paassen e Nash. De Boer e una Cant in forte ripresa tornano sotto. Caduta invece la Compton che perde diverso tempo prezioso per rialzarsi e lì dice addio ai sogni di gloria (nel 2011 era durata fino all'ultimo giro, ma era appunto un anno fa). Davanti ce n'è solo una, la solita da sedici gare a questa parte. Dietro invece se le suonano.

«Mettete dei tulipani nei vostri cannoni». Pare che a questo grido l'olandese Sanne Van Paassen sia spinta a raggiungere la Van den Brand, ormai moralmente a terra. Con le due olandesi un'altra Sanne, di cognome Cant, nazionalità belga. La ragazza di casa si riporta sotto insieme ad una Compton che, durante un collegamento con i box, scopriamo essere allenata da un novello John Wayne (per approfondimenti si veda lo Stetson del coach).

Dopo la caduta la ragazza di Chattanooga dimostra grinta (è anche logico, quando il tuo coach pare Il Grinta stesso) e tra il secondo ed il terzo giro resta sola con Cant e Van den Brand (34" le separano dalla Vos). Van Paassen arranca ed arrancherà fino alla fine (chiuderà comunque quarta davanti alla Compton).

All'ultimo giro il gruppo inseguitore della Vos è composto da Van den Brand, Cant, Compton e Van Paassen, tutte a 54". La selezione avviene sulla sabbia e quel che non fanno le dune lo fa l'acido lattico che abbonda nei corpi delle ragazze. Nel finale Van den Brand e Cant se ne vanno nuovamente, Van Paassen cede e la Compton ha già alzato bandiera bianca da un po'.

Dietro ad una Vos esultante la volata tra Cant e Van den Brand premia quest'ultima, che colleziona così il 21esimo secondo posto stagionale. Se non è una novella Emma Johansson poco ci manca. Dopo la quinta, Katie Compton, giunta a 53", i distacchi sforano ampiamente oltre il minuto.

Le italiane in gara erano due, Alice Maria Arzuffi e Valentina Scandolara. Due fisichini troppo esili per queste sabbie mobili. E mentre la talentuosa veronese non ha portato a termine la prova, la Arzuffi, atleta più giovane di tutte in gara (classe '94) chiude in 31esima posizione. Un buon mattoncino in vista di una grande carriera.

Marianne Vos fa cinquina, come i Mondiali di Cross da lei vinti da élite (gli utlimi quattro sono consecutivi) e porta a 16 le vittorie in stagione - tutte l'una in fila all'altra. Ma soprattutto rischia di ammazzare uno sport, come le fa notare Enrico Carpani, portavoce dell'UCI, con una domanda molto acuta. Risposta decisa: «Non penso di uccidere questo sport. Mi alleno duramente, giorno dopo giorno, cercando di dare sempre il massimo, tutto qui. Il circuito oggi era difficile ma molto affascinante. C'era tanto nervosismo tra le atlete, d'altronde siamo ad un Mondiale. Sapevo di dovermi guardare dalla Van den Brand oltre che da altre come Cant, Van Paassen, Compton... Ce l'ho fatta ed è fantastico».

Una vittoria che forse era attesa dalla Vos da quel 24 settembre 2011, quando fu trafitta in una volata nata male e finita peggio dalla nostra Bronzini - erano sempre Mondiali ma su strada. Una vittoria iridata che la porta là dove merita, nella Storia, passando per l'Olimpo delle grandi.

Mai nessuna ragazza aveva vinto cinque Mondiali di Ciclocross (proprio la Vos deteneva il record di quattro insieme alla Kupfernagel, oggi non presente). E chi pensa che le motivazioni della più forte ciclista al Mondo potrebbero svanire è presto servito: «Il 2012 sarà molto importante per me: Olimpiadi in estate, Mondiali di Valkenburg a settembre, gli obiettivi non mi mancano. Il primo però era questo e l'ho conquistato».

Da domani tornerà ad allenarsi sul percorso dedicato a lei, in quel di Meeuwen. Sapendo che, se e quando sarà stanca, potrà sedersi a rifiatare su una panchina in più, ammirando la campagna spesso nebulosa del Brabante Settentrionale, prima di riprendere a volare. Del resto Meeuwen in olandese significa 'gabbiani', non sarà mica una coincidenza.

cicloweb.it
ORDINE D'ARRIVO donne elite

1 Marianne Vos (Netherlands) 0:41:04
2 Daphny Van Den Brand (Netherlands) 0:00:37
3 Sanne Cant (Belgium) 0:00:38
4 Sanne Van Paassen (Netherlands) 0:00:49
5 Katherine Compton (United States Of America) 0:00:53
6 Nikki Harris (Great Britain) 0:01:03
7 Sophie De Boer (Netherlands) 0:01:05
8 Katerina Nash (Czech Republic) 0:01:11
9 Jasmin Achermann (Switzerland) 0:01:12
10 Lucie Chainel-Lefevre (France) 0:01:54
11 Pavla Havlikova (Czech Republic) 0:02:43
12 Sabrina Stultiens (Netherlands)
13 Helen Wyman (Great Britain) 0:02:45
14 Christine Majerus (Luxembourg) 0:02:46
15 Linda Van Rijen (Netherlands) 0:02:52
16 Arenda Grimberg (Netherlands) 0:03:01
17 Gesa Bruchmann (Germany) 0:03:30
18 Caroline Mani (France) 0:03:36
19 Nicole Duke (United States Of America) 0:03:40
20 Meredith Miller (United States Of America) 0:03:54
21 Olga Wasiuk (Poland) 0:04:52
22 Martina Mikulaskova (Czech Republic) 0:05:04
23 Amy Dombroski (United States Of America) 0:05:21
24 Joyce Vanderbeken (Belgium) 0:05:34
25 Kajsa Snihs (Sweden) 0:05:39
26 Kaitlin Antonneau (United States Of America) 0:05:41
27 Rocio Gamonal Ferrera (Spain) 0:05:43
28 Sabrina Maurer (Switzerland) 0:05:56
29 Nikoline Hansen (Denmark) 0:06:19
30 Asa Erlandsson (Sweden) 0:06:34
31 Alice Maria Arzuffi (Italy) 0:06:55
-1lap Ayako Toyooka (Japan)
-1lap Sakiko Miyauchi (Japan)
-1lap Lise-Marie Henzelin (Switzerland)
-2laps Genevieve Whitson (New Zealand)
-2laps Madara Furmane (Latvia)


ORDINE D'ARRIVO uomini elite

1 Niels Albert (Belgium) 1:06:07
2 Rob Peeters (Belgium) 0:00:24
3 Kevin Pauwels (Belgium) 0:00:30
4 Tom Meeusen (Belgium) 0:00:34
5 Bart Aernouts (Belgium) 0:00:35
6 Klaas Vantornout (Belgium) 0:01:09
7 Sven Nys (Belgium) 0:01:11
8 Radomir Simunek (Czech Republic) 0:02:15
9 Philipp Walsleben (Germany) 0:02:25
10 Simon Zahner (Switzerland) 0:02:31
11 Steve Chainel (France) 0:02:37
12 Francis Mourey (France) 0:02:48
13 Zdenek Stybar (Czech Republic) 0:03:17
14 Aurelien Duval (France) 0:03:41
15 Niels Wubben (Netherlands)
16 Julien Taramarcaz (Switzerland) 0:03:42
17 Gerben De Knegt (Netherlands)
18 Ryan Trebon (United States Of America) 0:04:02
19 Marcel Meisen (Germany) 0:04:06
20 José Antonio Hermida Ramos (Spain)
21 Twan Van Den Brand (Netherlands) 0:04:07
22 Mariusz Gil (Poland) 0:04:22
23 Thijs Van Amerongen (Netherlands) 0:04:40
24 Christoph Pfingsten (Germany) 0:05:10
-1lap Christian Heule (Switzerland)
-2laps Jeremy Powers (United States Of America)
-2laps Marcel Wildhaber (Switzerland)
-2laps Enrico Franzoi (Italy)
-2laps John Gadret (France)
-2laps Jiri Polnicky (Czech Republic)
-2laps Martin Zlamalik (Czech Republic)
-3laps Mitchell Huenders (Netherlands)
-3laps Vladimir Kyzivat (Czech Republic)
-3laps Timothy Johnson (United States Of America)
-3laps Isaac Suarez Fernandez (Spain)
-3laps Ian Field (Great Britain)
-3laps Petr Dlask (Czech Republic)
-3laps Clément Bourgoin (France)
-3laps Sascha Weber (Germany)
-3laps Marco Ponta (Italy)
-3laps Javier Ruiz De Larrinaga Ibanez (Spain)
-3laps James Driscoll (United States Of America)
-5laps Christopher Jones (United States Of America)
-5laps Mirko Tabacchi (Italy)
-5laps Yu Takenouchi (Japan)
-5laps Magnus Darvell (Sweden)
-5laps Martin Haring (Slovakia)
-5laps Gusty Bausch (Luxembourg)
-5laps Christian Helmig (Luxembourg)
-5laps Cristian Cominelli (Italy)
-6laps Craig Richey (Canada)
-6laps Aitor Hernandez Gutierrez (Spain)
-6laps Vaclav Metlicka (Slovakia)
-6laps Daniel Geismayr (Austria)
-6laps Keiichi Tsujiura (Japan)
-7laps Karl Heinz Gollinger (Austria)
-7laps Lewis Rattray (Australia)
-7laps Robert Gehbauer (Austria)
-8laps David Quist (Norway)
 
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#18
Olanda tre ori in tre gare e in quella elite maschile è sì e no entrata nei 15...
Noi peggior mondiale della storia credo. Ho parlato con alcuni ragazzi, tra cui Ponta, la Arzuffi e Bertolini, hanno detto tutti che la sabbia non è adatta a noi e così via. Quando ci sarà un Mondiale all'ippodromo a Roma su quel percorso che faceva vomitare forse potremo ambire a non essere doppiati? Io non lo so perchè fanno così, ma è ovvio che a livello internazionale non saremo mai competitivi se in Italia si corre solo nei giardinetti. Salite, ostacoli artificiali, sabbia, fango...no, in Italia solo una specie di sterrato, che tra l'altro all'ippodromo sarà anche stato battuto, ai campionai italiani aveva piovuto, c'era il fango e cadevano tutti perchè non erano capaci di rimanere in piedi.
Tra l'altro ieri su facebook, bacheca della Scandolara, lite tra le atlete non convocate. La Bresciani gli ha scritto che chiunque altra avrebbe meritato più di lei di essere convocata e avrebbe fatto meglio. Grande spirito di squadra
 
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#19
Niels Albert: "Sentivo le gambe andare molto, molto bene e avevo un vantaggio di cinque, sei secondi, sapevo che sarebbe stato tutto o niente. Oggi è stato tutto e ora sono felice. Sapevo che sarebbe stata durissima, ma quando sei da solo puoi scegliere la traiettoria che preferisci in discesa e puoi recuperare prima della discesa".
"Dopo i campionati del Belgio ho detto al mio staff che avrei puntato tutto sui mondiali".
"Ho corso domenica a Hoogerheide e il lunedì mi sentivo meglio che domenica in corsa. Martedì mi sentivo ancora meglio, peggio mercoledì ma a quel punto ho cominciato a migliorare in maniera costante".
"Personalmente trovo triste che Nys non correrà più un mondiale. È uno dei più grandi crossisti in giro, non si può giudicare qualcuno in base ai mondiali che ha vinto, io ora ne ho due e lui soltanto uno".
"Non volevo che la mia stagione andasse in questo modo. Ci sono tre top gun adesso, Pauwels ha vinto la coppa del Mondo, Sven il campionato belga e adesso io. Ci sono ancora gare da disputare ma questo ha salvato la mia stagione".

Sven Nys: "Potrebbe essere questo il mio ultimo mondiale. Forse è troppo presto per dirlo ma è quello che mi sento di dire in questo momento. È la delusione. Mi aspettavo molto da questa corsa e sentivo di avere la forma migliore di sempre, ma non è bastato. A quel punto uno deve trarre le sue conclusioni".
"Le mie priorità sono altrove rispetto a quella singola corsa dei campionati del mondo. È un dato di fatto che ci sono uomini sul podio che non mi aspettavo mi finissero davanti. A questo punto bisogna ammettere che non c'è la possibilità di farcela in una giornata come questa. Forse si tratta di qualcosa che non si adatta a me, qualcosa che in anni recenti è diventata un fatto certo".
"Non penso che avrei dovuto correre di meno ma è vero che il vincitore di oggi ha corso causa infortuni meno di tutti noi. Il secondo classificato, Rob Peeters, ha corso le mie stesse corse, non è una scusa".
"Forse le mie capacità sono adatte a lottare lungo tutta la stagione invece che per un singolo evento. Ho vinto una volta e quella rimarrà l'unica".

Zdenek Stybar:
"Ho avuto una giornataccia, già durante il riscaldamento sui rulli non mi sentivo bene, forse anche per colpa della leggera febbre che ho avuto ieri sera".
"Alla partenza quando Albert ha preso il largo sapevo che sarebbe stato un brutto cliente, lui ama particolarmente questo tipo di percorsi. Ho provato a tenere il suo ritmo ma le gambe non rispondevano come fanno di solito. Giro dopo giro perdevo posizioni".
"Quando sono stato con la mia squadra a Calpe ero strabiliato dal modo in cui il team lavorava. Quando ho visto i miei compagni di squadra preparare la stagione su strada, ho preso la decisione: è quello che voglio anche io. Forse è la mia unica possibilità di far parte di una squadra WorldTour, mi ci dedicherò appieno".
"Mi dedicherò ancora in futuro al ciclocross? Vedremo, al momento non so cosa rispondere, ne parlerò col team a tempo debito. Ora voglio recuperare e pensare alla stagione su strada, ho tante corse davanti a me in cui devo far bene e riprendermi dalla prima parte che è non è stata granché felice".

Kevin Pauwels: "Non stavo male, ma ho sbagliato troppo sulla sabbia; questo percorso non è fatto per me, la sabbia non è il mio punto di forza. Niels è stato molto più bravo".

Rob Peeters: "Durante la corsa ho iniziato a crederci, sul terreno di casa sono riuscito a superare me stesso".

cyclingnews.com, velonation.com
 
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