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Bici a motore: un problema tanto reale quanto irrisolto
Durante il Giro d’Italia, Cristiano Gatti de “Il Giornale”, con la capacità che lo contraddistingue, aveva sollevato il problema della presenza delle bici a motore nel ciclismo. La RAI dapprima ha deriso questa ipotesi, poi, per voce dello stesso Davide Cassani, ha detto che queste bici con motore esistono e sono effettivamente in grado di dare un considerevole vantaggio a chi le usa. Dopo poco sul web sono usciti i primi filmati, su tutti quello di Michele Bufalino, che illustravano in maniera dettagliata l’utilizzo di queste biciclette, e lanciavano dubbi sull’azione di Cancellara, tanto nel Fiandre quanto nella Roubaix. Anche l’UCI ha evidenziato la concretezza del problema, dicendo che erano già a conoscenza di questo rischio. Ecco che in Italia si aprono inchieste per appurare se questo meccanismo sia realmente stato utilizzato da Cancellara e, nel mese di Luglio, siamo stati i primi a svelare ciò che lo stesso Di Rocco ha ammesso nel corso di un’intervista radiofonica a “Sabato Sport”: la Procura Federale ha effettuato delle verifiche in seguito a segnalazioni, giunte dall’interno del gruppo, sul presunto utilizzo di una bici a motore negli ultimi campionati italiani”. Questa indagine, come avevamo previsto, ha portato ad un nulla di fatto, in quanto è impossibile a posteriori verificare l’utilizzo di questi mezzi.
Il passato è passato, ma ci chiediamo cosa stiano facendo UCI e FCI per impedire che in futuro si creino nuovi dubbi sulle prestazioni degli atleti. La risposta è assolutamente nulla.
Nonostante il problema sia reale, come ha ammesso la stessa UCI, non sono state adottate quelle misure necessarie ad evitare di essere presi in giro. Pensare che non sarebbe né difficile né costoso, come avviene ad esempio per l’antidoping, sarebbe sufficiente fare predisporre un piccolo recinto, 4mt x 4mt potrebbe andare bene, all’interno del quale ospitare le biciclette dei primi 3 classificati o dei leader, in modo tale che i commissari possano procedere a delle verifiche, seppur sommarie, sulla bicicletta per verificarne la regolarità.
Nel ciclismo, a differenza di altri sport, non c’è una procedura per controlli di questo tipo. Nelle categorie minori i commissari effettuano, prima della gara, l’inutile operazione del controllo rapporti, lasciando spesso sotto il sole, tutti i corridori (compreso quelli scarsi che non finiranno mai la corsa), dimenticandosi che è importante con quale bicicletta si finisce la corsa, non quella con cui si parte. E’ così i giudici eseguono in maniera pedestre ciò che hanno fatto per anni, senza avere l’intelligenza critica di provare a trasformare una operazione inutile in una utile.
Le istituzioni latitano e i giudici non sono in grado di prendere iniziative che possono prendere e così l’anno prossimo ci troveremo ancora di fronte a presunte truffe, non appurabili e che mettono sempre il corridori nella condizione di essere sospettati. Passi che il ciclismo è uno sport masochista, ma questo ci sembra veramente troppo.
ciclismo-online.it
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Mi sono sempre domandato come sia possibile nascondere un motorino nella bici...
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Cancellara, Bufalino e una polemica che continua
Botta e risposta Bufalino – Cancellara. Alla vigilia del Giro delle Fiandre, Fabian Cancellara si lascia andare e offende l’autore del filmato su Youtube, Michele Bufalino, in una intervista per Cycling.it: «Chi ha fatto il filmino su youtube se ha le palle un giorno viene alle corse e si presenta, e dice “guarda sono stato io, io ho fatto questo”. Questo sarebbe uno che ha valore, che ha palle, ma non ne ha.»
Pronta la replica di Bufalino: «Cancellara dimostra di essere ignorante e di non aver seguito la vicenda in cui lui stesso è stato coinvolto. Io senza palle? Io sarei rimasto nell’ombra? Ricordo a Cancellara che mi sono assunto fin da subito la responsabilità della creazione del filmato, ho collaborato con i Nas di Torino, il PM Guariniello, sono stato premiato al Memorial Bardelli, tutta la stampa ha scritto di me e la prossima settimana esce anche il mio libro, edito da CLD Libri “La bici dopata”, che sarà possibile prenotare nelle librerie dello sport e nelle librerie Feltrinelli. Cosa vuole di più Cancellara? Vuole che gli dia il mio indirizzo di casa? Gli spedirò una copia del mio libro, così se lo potrà imparare a memoria».
Un botta e risposta al vetriolo, che non fa che aumentare l’attesa per il Giro delle Fiandre dopo la vicenda della Bici truccata. Anche Ivano Fanini, da sempre a favore del ciclismo pulito, commenta: «Cancellara dev’essere vissuto su Marte in questi ultimi mesi. Bufalino ci ha messo la faccia, in pochi avrebbero fatto come lui, e ha pure subito minacce. E adesso viene anche offeso. Chi non ha le palle è l’UCI che non ha ancora preso provvedimenti per arginare questo problema. Vogliamo chiarezza, vogliamo gli scanner, vogliamo che si pronuncino sui cuscinetti. Oltre alla questione del motorino, c’è anche quella dei cuscinetti, e nessuno risponde. Se Cancellara è un uomo d’onore, prima del Fiandre si faccia punzonare la bicicletta, comprese quelle di scorta, e dopo il Fiandre vada dai giudici di gara e smonti la bicicletta.»
tuttobiciweb.it
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La Pucinskaite: «Mi hanno proposto la bici»
Michele Bufalino, autore del libro-scandalo «La Bici Dopata», ha raccolto una testimonianza da parte della ex ciclista, ex campionessa del mondo, già vincitrice del Tour de France e del Giro d’Italia, Edita Pucinskaite, in merito alla vicenda delle bici motorizzate. «Sono stata avvicinata da un commerciante, nel 2009, che mi aveva proposto una delle biciclette a motore. Me la voleva vendere a 2000 euro, dicendo che mi avrebbe aiutata nelle gare. Io naturalmente mi sono rifiutata».
La Pucinskaite ha fatto questa confidenza al giornalista pisano durante un incontro a Pistoia, a pochi giorni dal Memorial Bardelli, nel quale saranno premiati entrambi. «Trovo preziosa la testimonianza della Pucinskaite, che può aiutare le autorità che stanno indagando sul caso. È chiaro che già dal 2009 i corridori sono stati avvicinati per avere questo tipo di aiuto. Fortunatamente ci sono campioni e campionesse vere come lei che preferiscono vincere in modo pulito», è stato il commento di Bufalino. Anche Ivano Fanini, che ha a preso a cuore la lotta al doping tecnologico e non solo, è intervenuto su queste ultime rivelazioni: «Questo conferma le nostre preoccupazioni sul ciclismo femminile e il ciclismo dilettantistico, che sono fuori controllo. Lo ripetiamo, servono controlli. L’UCI aveva detto che avrebbe controllato le biciclette per il Giro delle Fiandre di qualche giorno fa, ma poi dopo l’arrivo è arrivato un comunicato, sempre dell’UCI, con il quale si informava la stampa che non era stato fatto nulla. Non possiamo essere presi in giro così dalle istituzioni».
tuttobiciweb.it
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Oggi al riguardo (doping etc)sentivo una giornalista Rai...ha parlato di "limiti di velocità" in salita...ma stava scherzando spero,l'avrei licenziata in tronco...
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sì motorino (che si presume abbia un'autonomia energetica limitata) attaccato in discesa ed in curva.. maddai..
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SONO DOTATO, MA NON SONO ROCCO
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Roba da matti dopo il doping arriva pure questa adesso.
Dove andiamo a finire.......?
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Ovviamente Hesjedal è un tagibo boy e adesso si spiega anche quell'altro topic
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Se poi ci metti che la Svizzera è considerata la nazione spazzatura in Europa.
Comunque il caso si risolve da se: ha messo il motorino nella bici per fare schifo? Se proprio devi imbrogliare, almeno cerca di vincere
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mi pare che la pedivella non si muova, quindi il motorino non c'è
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ma è una cagata, sia la notizia sia la fonte.
Poi Gerwish ti stai confondendo sulla nazione spazzatura in Europa, e di molto, letto proprio oggi tra l'altro:
http://econ.st/W3oKJw
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04-09-2014, 02:15 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 04-09-2014, 02:21 PM da Hiko.)
Strano è strano e io non so dare una spiegazione
Che non si muovano le pedivelle non sono sicurissimo, diciamo che quella sotto è un po' nascosta, e inoltre che sia in discesa vuol dire poco perchè magari il meccanismo si può essere attivato nella caduta. Comunque magari esiste una nuova tipologia di motore che non trasmette forza ai pedali ma direttamente alla ruota, anche se mi sembra improbabile perchè meno efficace e anche più pericolosa.
Comunque non credo siamo di fronte ad un motorino e per tutta una serie di concause strane la ruota fa quel movimento, su tutte il trascinamento che da' Ryder da terra per staccare il piede.
Da quando è venuto fuori tutto quel casino penso stiano molto più attenti i commissari, soprattutto in fase di punzonatura e durante la corsa. Poi stento a credere che un discreto corridore come Hesjedal faccia così schifo pur avendo il marchingegno. A meno che ce l'abbiano tutti...
Sarà un'altra bufal(in)a?
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Troppe seghe mentali: nella caduta la ruota davanti si alza e continua a girare perché verosimilmente andava ai 70 km/h...
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non mi pare che le pedivelle si muovano come queste
quindi non c'è nessun motorino
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