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Caso "Bici Motorizzate" - Sette biciclette truccate tra Strade Bianche e Coppi&Bartali?
#81
se invece buttasse fango sul ciclocross sarebbe un'ottima cosa Sisi
 
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#82
Movistar, controllate entrambe le bici di Quintana
Dopo il video che ha fatto il giro del mondo

Anche i commissari hanno visto il video che ha fatto il giro del mondo e "casualmente" al termine della tappa di ieri hanno effettuato un controllo su entrambe le biciclette di Nairo Quintana alla ricerca del "doping tecnologico". A parte le battute, sono state controllate anche le biciclette di Frank Schleck e Rafal Majka. Sabato erano state controllate le bici di Fabio Aru (Astana), Tom Dumoulin (Giant-Alpecin) e Joaquim Rodríguez (Katusha) oltre a quelle degli stessi Quintana e Majka. Per la cronaca, nessuna irregolarità è stata rilevata.

tuttobiciweb.it
 
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#83
Vadeboncoeur: «Il motorino nelle bici? È il mostro di Loch Ness»
Il vicepresidente di Trek definisce la polemica fantascienza

In occasione della presentazione della Trek Segafredo abbiamo avuto modo di parlare di ciclismo a 360° con Joe Vadeboncoeur, vicepresidente di Trek Bicycle. Tra i temi trattati nella chiacchierata non è mancata una domanda sul "doping tecnologico" vale a dire sulla possibilità che qualcuno in gruppo utilizzi i famigerati motorini. Interessante la sua risposta, che vi proponiamo: «Mi viene sempre da sorridere quando vengono mosse queste accuse. L'uso di ingegni che potrebbero aiutare la pedalata di ciclisti professionisti in gara è pura leggenda come quella del mostro di Loch Ness. Le bici elettriche che esistono in commercio non possono essere paragonate con quelle che utilizzano gli atleti in competizione, tra l'altro super controllate. Per far stare un motorino nel telaio di una bici da strada dovrebbe essere così piccolo che l'apporto che potrebbe fornire alla pedalata non supererebbe i 5' di autonomia. Non ha senso. All'epoca in cui era stato accusato Fabian (Cancellara, ndr) correva con un altro marchio di bici, che all'epoca non aveva nemmeno in produzione bici con pedalata assistita... Non diamo adito alla fantascienza».

tuttobiciweb.it
 
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#84
Motorini: «La telecamera termica non serve»
Parla l'ungherese Varjas, inventore del sistema

Il suo nome è ormai molto noto nell'ambiente del ciclismo: Istvan "Stefano" Varjas è l'ingegnere ungherese che ha inventato il motorino per la bicicletta da corsa. E a Repubblica ha raccontato storia e pensieri in una intervista realizzata da Cosimo Cito. «Ho iniziato a costruirli una ventina d'anni fa per offrire agli amatori la possibilità di avere un centinaio di watt in più. La mia idea è stata sviluppata poi dall'azienda austriaca Gruber, oggi si chiama Vivax».

E ancora: «Il mio dispositivo prevede un motore azionato per via elettronica, senza fili e con una batteria facilmente occultabile. Costa poche migliaia di euro, è alla portata di tutti».

Poi la denuncia: «Quando il mio sistema cominciò ad arrivare tra i professionisti, andai ad Aigle e parlai con l'allora presidente McQuaid per denunciare la cosa ma non mi diedero ascolto».

Infine l'affondo: «Quello di Femke Van den Dreissche è un caso dimostrativo, hanno voluto mandare un messaggio ai grandi prendendo un pesce piccolo. E quella della telecamera termica è una storia che non funziona: il mio sistema in meno di un minuto è tornato alla temperatura normale, non può essere scovato».

E in chiusura, la proposta: «L'unica vera arma è il passaporto biologico della potenza: registrare i watt di soglia dei corridori e rendere pubblici i dati. Chi va oltre, sta barando».

tuttobiciweb.it
 
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#85
Prudhomme: «La priorità è combattere i motorini»
«Se non rsiolviamo questo, di cosa vogliamo parlare?»

«Quello dei motorini nelle biciclette è il problema prioritario del ciclismo in questo momento. Bisogna risolvere questo e poi parlare d'altro».
Christian Prudhomme, direttore di Aso, ha le idee chiare e incontrando la stampa al termine del Giro del Qatar e alla vigilia del Tour dell'Oman spiega: «Se questo problema non viene risoltoche senso ha parlare di qualsiasi altra cosa? Questa è la priorità, di avere controlli sistematici sui motori. Fino a 15 giorni fa non stavano così le cose, ma dopo quello che è stato smascherato in occasione dei mondiali di ciclocross, le priorità sono cambiate».
E ancora: «Dobbiamo eliminare l'imbroglio e il sospetto prima di parlare di affrontare qualsiasi altro argomento. Abbiamo visto che l'UCI ed il suo presidente Cookson sono fermamente decisi ad affrontare e risolvere il problema e questa è un'ottima cosa».
Molto più evasivo Prudhomme sulla questione Aso-Uci e le corse della società iscritte come HC e non come WorldTour nel calendario 2017: «Ci sarà una trattativa con l'UCI? Non lo so. Vi ripeto che questa non è la priorità».

tuttobiciweb.it
 
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#86
Stade 2, un programma della televisione francese, e Corriere della Sera avrebbero svelato sette biciclette motorizzate tra Strade Bianche e Settimana Coppi&Bartali utilizzando una camera ad infrarossi

[Immagine: cds_doping1_670.png]

http://www.cyclingnews.com/news/mechanic...ign=buffer
 
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#87
ecco qua il video in Francese...


 
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#88
Hanno fatto un 'approfondimento' su Sky adesso da mani nei capelli :O

"Pure io e te potremmo battere Froome in salita" Sweat
(sì, due grassoni mai allenati con 200W di motorino che battono Froome... come no... Doh )

Tra l'altro, per la maggior parte del tempo, han fatto vedere i vecchi video di Cancellara e quello di Hesjedal. Cito testualmente: "I francesi han messo dentro anche le prestazioni di Froome in salita al Tour, ma i francesi ce l'hanno con Froome e lo metterebbero dentro ogni cosa". Magari se non correva in Sky non la 'pensava' così Sweat

Il video purtroppo non lo posso vedere, e non conosco l'attendibilità del programma francese: tanti giornalisti sono una brutta bestia, si venderebbero la mamma pur di farsi pagare bene un articolo o un'inchiesta. Vediamo come si sviluppa. A livello pubblico però una posizione dell'UCI "i nostri controlli funzionano. fine" potrebbe non convenire ed alimentare solamente dubbi...

Non ho ben capito il fatto che uno tenga attivo il presunto motore mentre sta sui pedali, mentre sta accanto ad un'ammiraglia poi. Boh. Sarebbe bello vedere tutto il filmato, e non solo un fotogramma.
A sentire certe campane poi uno pensava a numeri ben più roboanti di 2 su 200 alla Strade Bianche: o sono già passati tutti a sistemi più avanzati, o - ad alti livelli - non è così diffuso come si vuol far passare.
 
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#89
(18-04-2016, 03:28 PM)SarriTheBest Ha scritto: Hanno fatto un 'approfondimento' su Sky adesso da mani nei capelli :O

"Pure io e te potremmo battere Froome in salita" Sweat
(sì, due grassoni mai allenati con 200W di motorino che battono Froome... come no... Doh )

Tra l'altro, per la maggior parte del tempo, han fatto vedere i vecchi video di Cancellara e quello di Hesjedal. Cito testualmente: "I francesi han messo dentro anche le prestazioni di Froome in salita al Tour, ma i francesi ce l'hanno con Froome e lo metterebbero dentro ogni cosa". Magari se non correva in Sky non la 'pensava' così Sweat

Il video purtroppo non lo posso vedere, e non conosco l'attendibilità del programma francese: tanti giornalisti sono una brutta bestia, si venderebbero la mamma pur di farsi pagare bene un articolo o un'inchiesta. Vediamo come si sviluppa. A livello pubblico però una posizione dell'UCI "i nostri controlli funzionano. fine" potrebbe non convenire ed alimentare solamente dubbi...

Non ho ben capito il fatto che uno tenga attivo il presunto motore mentre sta sui pedali, mentre sta accanto ad un'ammiraglia poi. Boh. Sarebbe bello vedere tutto il filmato, e non solo un fotogramma.
A sentire certe campane poi uno pensava a numeri ben più roboanti di 2 su 200 alla Strade Bianche: o sono già passati tutti a sistemi più avanzati, o - ad alti livelli - non è così diffuso come si vuol far passare.

Sicuramente i francesi hanno un pregiudizio,però  se con le telecamere infrarossi si vedono determinate cose è evidente che si può utilizzare....questo non vuol dire che Froome ne fa uso,ma certamente si potrebbe risolvere la cosa mettendo durante il Tour telecamere infrarossi.
 
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#90
No, ma il mio era un discorso per sottolineare la pressapochezza con cui Sky aveva fatto quell'approfondimento.

L'azione di Cancellara - un cronoman "non specialista" Huh che si toglie di ruota un campione come Boonen (lui sì invece specialista della salita Doh ) senza fatica - viene condannata senza alcun dubbio, mentre quelle di Froome - che pure lui si è tolto di ruota fior fior di campioni senza fatica - assolutamente no.
Anzi, sono i francesi che lo mettono dentro al caso motorini senza aver alcuna prova a carico, mentre è evidente e chiarissimo che sul Grammont Cancellara aveva azionato il propulsore integrato nella sua bicicletta.

Doh
 
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#91
Ma il numeretto dietro le bici non si vede??
 
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#92
CPA: Motorini, squalifica a vita
Il reportage dei giornalisti Thierry Vildary di Stade 2 (France 2 TV) e di Marco Bonarrigo del Corriere della Sera sui motorini elettrici nelle biciclette dei corridori durante le corse Strade Bianche e Coppi & Bartali ha suscitato molti interrogativi all’interno dell’associazione dei corridori professionisti.

Il CPA è ora in prima linea nella lotta al doping meccanico e vorrebbe che l’UCI tenesse conto di quanto rivelato dal servizio giornalistico per combattere con ogni mezzo questa nuova piaga del ciclismo.

Per questo motivo il CPA chiede all’UCI che vengano inflitte delle sanzioni esemplari e forti come la sospensione a vita per i corridori che hanno commesso tali reati, perché infangano ingiustamente il ciclismo onesto della maggioranza.
L’associazione dei corridori si arroga il diritto di fare causa contro ignoti per tali reati perché è impensabile che certi dispositivi vengano utilizzati dai singoli corridori senza complicità.

Il CPA è pronto anche a collaborare con l’UCI per il miglioramento dei controlli sulle corse finalizzati a scovare chi commette questi vergognosi e antisportivi misfatti.

comunicato CPA
 
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#93
(18-04-2016, 08:28 PM)Danilo Ha scritto: Ma il numeretto dietro le bici non si vede??

Ho visto adesso uno spezzone di video: le immagini pubblicate sul Corriere e che stanno facendo il giro del web non sono state girate in corsa, ma sono quelle di un cicloamatore munito di bici elettrica con cui è stata testata la videocamera.

Facepalm

A me basta questo per etichettare l'inchiesta come spazzatura Sese
 
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#94
Motorini, Ferrari: In gruppo dal 2005
«Nessuno ha interesse a scoperchiare la pentola»

Tra le molte voci che si sono levate negli ultimi giorni sulla polemica legata ai motorini e al doping meccanico, si fa notare quella di Michele Ferrari, riportata oggi da Marco Bonarrigo sul Corriere della Sera. Il celebre e squalificatissimo guru di Lance Armstrong ammette: «Bici elettriche? Le ho testate, i vantaggi sono evidenti. Vengono usate in gara dal 2005 e alcuni professionisti le tengono in casa per sostituire gli allenamenti dietro moto. Nessuno ha interesse a scoperchiare la pentola. Ma prima o poi qualcuno parlerà».

Una dichiarazione destinata evidentemente ad alimentare nuove polemiche e, va sottolineato, una dichiarazione che finora nessuno ha smentito.

tuttobiciweb.it
 
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#95
E allora parla te se sai cosí tante cose. Tackle sul malleolo anche per il dottor Ferrari
 
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#96
Che poi Ferrari parlasse dei motori che fornisce a Vettel e Raikkonen...
 
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#97
Una persona credibile.
 
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#98
Motorini, i perché dell'UCI
Ribadita l'efficacia del metodo, bocciate le telecamere termiche

Le immagini del documentario sui motorini scovati dalle telecamere termiche, trasmesso qualche giorno fa da Stade2, hanno suscitato grande scalpore e chiamato allo scoperto l’Uci. Il presidente Brian Cookson, senza scendere sul terreno della polemica, ha spiegato perché la Federazione Internazionale abbia scelto il metodo del rilevamento delle onde magnetiche.

In un documento riservato, del quale tuttobiciweb è entrato in possesso, l’Uci ha chiarito ulteriormente la situazione alle singole federazioni, scendendo nel dettaglio.

Spiegano i vertici dell’Unione Ciclistica Internazionale: «Per analizzare le biciclette con l’obiettivo di smascherare la presenza di motori elettrici o di altri tipi di assistenza motorizzata, abbiamo scelto un test di risonanza magnetica affidata ad un prodotto Apple - iPad o iPhone che sia - ovviamente dotato di strumentazione apposita. Questo metodo permette di analizzare in circa 30 secondi una bicicletta completa, il suo telaio, le ruote, il gruppo e tutti gli altri componenti. Se l’analisi evidenzia qualche anomalia, la bicicletta in questione viene smontata per gli accertamenti del caso.


I nostri test hanno dimostrato come questo metodo sia efficace al 100%. La risonanza magnetica scopre tutto quello che disturba il campo magnetico: che sia un altro campo magnetico, un motore o un oggetto solido. Il sistema si è rivelato efficace anche per coprire i motori più piccoli, capaci di sviluppare wattaggi minimi. E si è dimostrato efficace con qualsiasi materiale sia costriuito il telaio: acciaio, alluminio o carbonio».

Ovviamente abbiamo esaminato altri metodi che si sono rivelati molto meno efficaci.
Forse avrete visto le immagini di un documentario che spiegava di aver scoprerto frodi grazie alle telecamere termiche. Bene, noi abbiamo testato quel metodo, che era la nostra prima scelta: pensavamo che potesse essere la soluzione ideale. Al contrario, si è rivelata inefficace perché le immagini erano spesso disturbate la calore generato dai corridori stessi, dal lavoro dei cuscinetti a sfera e dai componenti delle biciclette, oltreché dal calore della strada nei periodi estivi.
In più, questo metodo è utilizzabile solo se il motore nascosto è in funzione, rendendo impossibile il lavoro di ricerca prima e dopo la corsa.

Noi siamo convinti che i picchi di calore registrati dalle immagini di Stade 2 siano dovuti all’attrito meccanico e ad altre fonti di calore piuttosto che alla presenza di motori.
Abbiamo testato anche la tecnologia dei raggi X che, sebbene potenzialmente efficace, si è rivelata pesante, costosa, relativamente lenta e in più in numerosi Paesi il suo utilizzo è sottoposto a regole talmente severe che ne limiterebbero notevolmente l’utilizzo.

Da parte nostra continueremo il nostro lavoro per tutta la stagione: per darvi idea di quel che è stato fatto finora, recentemente sono state controllate 216 biciclette al Fiandre, 224 alla Roubaix, 173 alla Liegi U23 e 27 all’Amstel Gold Race. Con un buon livello di collaborazione registrato tra corridori e squadre.

Nella prima settimana di maggio organizzeremo un incontro dedicato ai media per illustrare loro quanto detto finora. E presto metteremo a disposizione delle Federazioni le licenze per gli scanner, organizzando corsi di formazione per gli ispettori deputati».

tuttobiciweb.it
 
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#99
Caso Motorini, il prof. Savaresi: «Ecco perché l'UCI fa bene»
Un docente del Politecnico di Milano ci aiuta a capire

[Immagine: showimg.php?cod=89793&resize=10&tp=n]
 
Gentile direttore, è con assoluto piacere che raccolgo il suo invito a dare un parere sulla tecnologia più adatta a smascherare i motorini nascosti nelle biciclette.

L'individuazione "indiretta" (ovvero senza necessità di smontare la bici) di motorini elettrici integrati in una bicicletta può passare (semplificando un po’) attraverso tre vie principali:

“Traccia elettromagnetica”: se il motorino utilizza la tecnologia a magneti permanenti (cosa oggi praticamente sempre vera, ma non necessariamente la scelta tecnica obbligata), un motore elettrico genera una significativa distorsione del campo magnetico attorno a sé (chiamiamola per semplicità “traccia elettromagnetica”), che  è molto difficile da schermare completamente, anche quando il motore è fermo; in ogni caso, anche se non facesse uso di magneti, un motore elettrico è costituito da materiali conduttori con masse concentrate, e quindi in qualche modo individuabili osservando distorsioni dei campi elettromagnetici indotti nel suo intorno.

“Traccia termica”: un motore elettrico ha una efficienza tipicamente compresa fra il 70% al 95%, e quindi durante il suo funzionamento disperde calore (da qualche Watt a qualche decina di Watt, nel caso di un motore che eroga qualche centinaio di Watt di potenza meccanica)

Comando di attivazione: il ciclista deve poter attivare "a comando" l'aiuto elettrico, e quindi la "Human-Interface" utilizzata a tale scopo può rilevare la presenza di un motore elettrico.
 
Le domande che oggi tutti si pongono in relazione al tema del cosiddetto “doping elettrico” sono essenzialmente due:

È possibile eludere i controlli indiretti che operano in queste tre direzioni?
Quali (fra questi tre) è il metodo più efficace?
 
La mia opinione (molto sinteticamente, e con qualche semplificazione) è questa:

Opportune schermature, motori ad alta efficienza con adeguati accorgimenti di dissipazione tecnica, e metodi intelligenti di Human-Interface possono rendere quasi invisibili questi sistemi di aiuto elettrico. Una progettazione molto sofisticata (e quindi anche molto costosa, il che automaticamente restringe moltissimo il campo ed il numero di applicazioni) del sistema di aiuto elettrico al ciclista può rendere molto difficile il compito di qualunque tipo di controllo indiretto.

La terza soluzione (comando di attivazione) è facilmente eludibile e quindi non può essere considerata un modo sistematico per ricercare il motore elettrico.

La “traccia termica” è piccola e confondibile con altre forme di emissioni termiche (tipicamente da attrito) e, soprattutto, svanisce molto rapidamente (basta qualche minuto dall'ultimo istante in cui il motorino è stato usato, ed un buon sistema di dissipazione, per non vedere più alcuna “traccia termica”).

La ricerca di una “traccia elettromagnetica” (quella oggi utilizzata da UCI) è, fra tutte, quella che dà maggiori garanzie di efficacia, in quanto molto difficile da schermare, e soprattutto persistente e non legata (come invece quella termica) all’effettivo utilizzo del motore stesso.

Considerate le tecnologie attualmente in uso per costruire motorini elettrici, l’analisi della “traccia elettromagnetica” ha altissime probabilità di "scovare" il motorino. Serve però molta cautela nel ritenere che sia un metodo risolutivo al 100% per sempre (anche UCI è giustamente cauta su questo aspetto), perché' con adeguati sforzi/costi si potrebbe (ad esempio) integrare il motore nel mozzo ruota posteriore, con una traccia elettromagnetica molto bassa e difficile da individuare in quanto difficile da separare da altri componenti "legali" (ad esempio un cambio integrato nel mozzo).

Fatte queste premesse, Il mio parere è che l'unica soluzione "definitiva" sia una analisi diretta (= smontaggio) fatta a campione con sanzioni (per ciclista e per squadra) estremamente dure (a differenza del doping umano, che in alcuni casi presenta delle zone "grigie" di origine ed interpretazione, un motore di assistenza c'è o non c'è, senza alibi). Il prodotto fra "probabilità di essere ispezionato" e "entità della sanzione" dovrebbe essere tale da scoraggiare definitivamente questa pessima pratica.

Prof. Sergio Matteo Savaresi - Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria, Politecnico di Milano (docente del corso “Automation and Control in Vehicles” - https://www.move.deib.polimi.it/)

tuttobiciweb.it
 
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Il francese Peter Pouly ed il suo team squalificati al Tour de Banyuwangi Ijen per frode tecnologica: nuovo caso di motorino?
Dopo il caso della belga Femke Van den Driessche agli scorsi Campionati del Mondo di ciclocross, in Indonesia potrebbe essere stato riscontrato un nuovo caso di utilizzo di una bicicletta motorizzata in una gara internazionale: al termine della quarta ed ultima tappa del Tour de Banyuwangi Ijen con un arrivo in salita con pendenze da capogiro, il vincitore Peter Pouly e tutta la sua squadra Singha Infinite Cycling Team sono stati squalificati per frode tecnologica e utilizzo di una bicicletta non conferme la regolamento. L'articolo del regolamento citato nel comunicato ufficiale della giuria è l'1.3.010 che, sotto al titolo "Propulsione", stabilisce che "la bicicletta deve essere azionata esclusivamente, attraverso una catena, dalle gambe in un movimento circolare senza un'assistenza elettrica o di qualsiasi altro tipo". La squalifica minima in questi casi è di sei mesi e 20000 franchi svizzeri di multa per il corridore, sei mesi e 100000 franchi per la squadra: tuttavia attraverso i social network arrivano dall'Indonesia notizie che parlano di peso irregolare della bicicletta, che però riguarda un altro punto del regolamento (1.3.019) e non comporterebbe la squalifica dell'intera squadra. Pouly si era imposto con più di due minuti di vantaggio sull'australiano Jai Crawford che quindi è diventato il nuovo vincitore sia dell'ultima tappa che della classifica finale della corsa.

Tra l'altro la Singha Infinite Cycling Team, formazione indonesiana e quindi di casa al Tour de Banyuwangi Ijen, era già finita nell'occhio del ciclone a causa di problemi al momento dell'iscrizione e della verifica licenze alla vigilia della corsa: due corridori su cinque erano risultati avere una registrazione irregolare facendo venire meno il numero minimo per la partenza, ma il giorno successivo nella prima la squadra aveva preso il via ugualmente e nei documenti ufficiali era comparso un nuovo corridore non presente alla corsa e classificato come ritirato nella prima tappa.

cicloweb.it
 
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