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Caso Pellizotti - TAS, 2 anni di squalifica per Pellizotti
#1
Il 3 Maggio 2010 Franco Pellizotti viene fermato per alcuni valori anomali del suo passaporto biologico, riscontrati alla vigilia del Tour de France dell'anno precedente.

Proclamatosi fin da subito innocente, viene sostenuto dalla Liquigas che incarica il medico sociale, dottor Roberto Corsetti, a seguire gli aspetti scientifici del caso.

Il 29 Luglio il CONI chiede 2 anni di squalifica, in attesa dell'udienza - con relativa sentenza - al TNA.

Per approfondire:
http://ilnuovociclismo.forumfree.it/?t=47883670
 
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#2
TNA: Pellizotti assolto!
Il TNA, Tribunale Nazionale Antidoping, ha assolto Franco Pellizotti. Inequivocabile la motivazione della sentenza: «Non ci sono gradi di certezza sufficienti per ritenere il ciclista imputabile dei reati ascritti».
Ricordiamo che il corridore veneto era stato fermato il 3 maggio scorso, alla vigilia del Tour de France, su richiesta dell'Uci che gli imputava valori anomali nel passaporto biologico. Oggi, dopo numerosi rinvii, la sentenza.

tuttobiciweb.it
 
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#3
finalmente!!!!
 
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#4
Alè! Il giusto epilogo di una storia che puzzava fin dall'inizio..!!!

Intanto però il 2010 gliel'hanno sputtanato per bene: se si fossero mossi almeno la Vuelta l'avrebbe potuta provare...
 
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#5
(21-10-2010, 02:29 PM)SarriTheBest Ha scritto: Alè! Il giusto epilogo di una storia che puzzava fin dall'inizio..!!!

Intanto però il 2010 gliel'hanno sputtanato per bene: se si fossero mossi almeno la Vuelta l'avrebbe potuta provare...

Uhm, direi che Amadio adesso ha un problema che vorrebbero avere tutti i manager: chi fa il capitano? Asd Finalmente!
 
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#6
un anno perso poverino..
 
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#7
Di Rocco: Pellizotti ha pagato un prezzo troppo alto
«Sono felice per Franco - ha commentato il presidente della Federazione Ciclistica Italiana Renato Di Rocco, raggiunto da tuttobiciweb.it -: credo che il prezzo che Pellizotti, e tutti noi di riflesso, ha dovuto pagare è ancora troppo alto».
Cosa auspica per il futuro?
«Che tutta la comunità scientifica si misuri e si batta per il bene dello sport, lasciando da parte tutti i protagonismi».

tuttobiciweb.it
 
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#8
Evvai!

Peccato per l'anno perso e complimenti a chi l'ha fermato ingiustamente!
 
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#9
(21-10-2010, 05:00 PM)Riccò95 Ha scritto: Di Rocco: Pellizotti ha pagato un prezzo troppo alto

Bella forza parlare col senno di poi, l'avesse difeso un po' meglio a suo tempo forse sarebbe cambiato qualcosa. Sia Rosendo che Valjavec sono stati "salvati" dalle rispettive federazioni diversi mesi prima del nostro Pellizotti... maaaah...
 
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#10
Assoluzione che doveva gia essere effettuata lo scorso 3 Maggio, ovvero il giorno dopo la notizia di questa presunta positività. Inoltre i tanto agognati valori sballati, non son mai stati pubblicamente rivelati, e gia questa era un indizio sulla non colpevolezza di Pellizotti, inoltre CONI e UCI han fatto perdere l'anno piu importante per Pellizotti, e ora con un anno di inattività, sarà difficile per lui tornare in gruppo ad alto livello. Non ha vinto Pellizotti (purtroppo), ma la cattiveria del presunto ente Antidoping, che il doping ce l'ha all'interno.
 
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#11
Chiedo scusa a lui, ho dubitato di lui e ho sbagliato, più di così oggi non posso dire, perchè ad essere sincero ho i coglioni proprio girati
 
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#12
Gianni Bugno: «Felice per Franco Pellizotti. Ma che lentezza...»
Gianni Bugno, indimenticato fuoriclasse del pedale, nonché presidente del sindacato mondiale dei corridori, si dice soddisfatto e felice per la setenza emessa dal TNA sul caso Pellizotti. «Non posso che essere felice per il corridore e per tutto il nostro movimento - ha detto a tuttobiciweb.it il Bugno -, ma è altresì vero che la cosa che non è tollerabile ed accettabile è che sulla base di supposizioni l'atleta sia stato bloccato per sei mesi. Sia ben chiaro, il passaporto biologico è strumento validissimo, ma andrebbe utilizzato diversamente».

tuttobiciweb.it
 
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#13
Pellizotti: «Chiederò i danni». La solidarietà dell'ACCPI
Franco Pellizotti non si accontenta dell'assoluzione ricevuta dal Tribunale Nazionale Antidoping, ma ora vuol chiedere conto a qualcuno di questa stagione buttata via. Nella fattispecie, il corridore proverà a rivalersi sull'UCI, responsabile della gestione del progetto passaporto biologico, e motore primo degli eventi che hanno portato alla sospensione di Pellizotti: «Ho buttato una stagione e ora chiederemo i danni all'Unione Ciclistica Internazionale», ha dichiarato l'atleta. Che intanto incassa la solidarietà dell'AssoCorridori: «Il passaporto biologico è un'arma adeguata per la lotta al doping se usato come strumento d'indagine, induttivo, ma non può assolutamente essere accettato come strumento coercitivo, come unica prova per fermare un atleta», si legge in un comunicato diramato dall'Associazione.

cicloweb.it
 
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#14
che vergogna
buttato un anno che poteva essere il migliore della vita

mi spiace di aver dubitato di lui
 
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#15
Il passaporto biologico e quelle ultime parole famose...
Passaporto biologico, qualche certezza non è più certa... La sentenza di Valjavec e quella di Pellizotti hanno in qualche modo incrinato il castello voluto dall’Uci. si tratta di sentenze di primo grado, certo, ma è ormai impossibile nascondere le crepe. Alla luce di quanto sta succedendo - e in attesa della sentenza del Tas sul caso Caucchioli, in ogni caso destinata a fare giurisprudenza - è abbastanza curioso andare a rileggere certe “sentenze” scritte da alcuni giornalisti i quali, beati loro, non sembrano essere toccati dal dubbio.
Il gioco de “le ultime parole famose” può essere facile, a volte, ma è certamente molto interessante...

«...In Svizzera sanno bene che sul caso Pellizotti si gioca la credibilità del passaporto biologico, strumento decisivo nel futuro di un antidoping sempre più legato al monitoraggio dei parametri biologici piuttosto che alle singole positività. Se Pellizotti verrà ritenuto colpevole di doping, sarà solo l’ennesimo atleta inchiodato da un sistema di controllo rivoluzionario. Se Pellizotti venisse assolto crollerebbe l’impianto del passaporto e con lui la credibilità di UCI e WADA. Ecco perché il “caso Pellizotti” ha suo malgrado, anche una fortissima connotazione politica».

«...Per spazzare via molte polemiche, per informare in maniera corretta l’opinione pubblica e per evitare che avvocati (interessati) accusino puntualmente il passaporto biologico di inattendibilità e periti e tribunali antidoping di “persecuzione nei confronti degli atleti” basterebbe leggere le carte processuali e spiegarle. Si scoprirebbe che questi documenti non sono poi così ostici e che parecchi atleti, nel momento in cui si proclamano innocenti o perseguitati, farebbero meglio a stare zitti. E verrebbe anche fuori che il passaporto biologico è uno strumento sicuramente perfezionabile, ma già molto attendibile».

«...In cosa differisce e in cosa invece somiglia il suo caso da quelli di De Bonis e Caucchioli? Dal punto di vista degli esperti UCI, nessuna differenza. Nelle loro perizie, il grado di certezza con cui ematologi e medici ritengono di aver provato il ricorso a pratiche proibite da parte del friulano è il medesimo, con gli stessi ripetuti e chiari elementi di colpa».

«...Il processo sportivo, dunque sarà un momento molto delicato perché ancora una volta sono scesi in campo esperti e difensori di ogni tipo con un unico obbiettivo: salvare con ogni mezzo il proprio “assistito”. Il che coinciderebbe con il crollo di tutto il castello del passaporto biologico adottato (meritoriamente) dall’Uci per prima al mondo nel panorama degli sport a rischio. Una procedura che molti esperti considerano arma letale per eccellenza nella lotta al doping: non più la caccia alle centinaia di sostanze sempre nuove e sempre più difficili da scovare, ma la verifica nel tempo, attraverso più test di come variano i parametri individuali, per scovare variazioni NON fisiologiche, dunque sospette».

«...un gruppo di esperti assolutamente svincolati, siamo ancora ampiamente all’interno di un meccanismo autoreferente in cui lo sport controlla se stesso, cioè controllato (con tutto il bagaglio di interessi relativo) e controllore coincidono. Gli esperti (sono nove), infatti, sono nominati dall’Uci. Ed è l’Uci che segnala loro - in forma anonima - ogni due-tre settimane i profili ematici “sospetti”. Cioè è l’Uci che decide chi tenere sotto mira. Il lavoro dei tecnici si limita a entrare nel sistema computerizzato, esaminare i profili e l’esito dei controlli e inviare i propri rilievi all’Uci. Se tre esperti concordano sui sospetti di doping viene aperta la procedura di violazione del regolamento Wada... Così può accadere che alla severità ormai istituzionale della Procura Coni si contrapponga la “tolleranza” di altre federazioni nazionali. Quando uno degli esperti, il professor D’Onofrio, si è trovato a discutere sul caso di Tadej Vljavec e sulle anomali rilevate sul suo passaporto biologico, non ha neppure potuto illustrare le tesi: per la federazione slovena il passaporto biologico non è attendibile, dunque non c’è alcuna irregolarità».

«... Ricordiamo che nella conferenza stampa dopo lo scoppio del caso Pellizotti, gli esperti del corridore giurarono e spergiurarono che le variazioni registrate erano tutte nell’ambito della variabilità ammessa».

tuttobiciweb.it
 
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#16
Pellizotti-Uci È scontro frontale
Sul caso del passaporto biologico la nuova puntata è la richiesta del corridore di 200mila euro di danni alla Federazione internazionale che però prepara il ricorso al Tas contro la sua assoluzione

Duecentomila euro. È la richiesta danni presentata all’Uci da Franco Pellizotti, accusato di violazione del regolamento antidoping per presunti valori anomali del sangue nel passaporto biologico e assolto il 21 ottobre dal Tribunale nazionale antidoping. Una cifra che per il momento tiene conto delle sole spese legali, dei costi delle perizie e del danno psicologico derivato dal processo a carico del corridore friulano. Ma la domanda di risarcimento, in caso di assoluzione definitiva, potrebbe essere molto più alta, calcolando la perdita derivante dal mancato guadagno dello stipendio di una stagione.

Per quantificarla sarà preso come riferimento il prossimo contratto di Pellizotti, che resta al palo (anche se per regolamento può correre) ma avrebbe già trovato un accordo di massima per il 2011 con spagnola Movistar. In base all’ingaggio, non è azzardato ipotizzare che la richiesta danni complessiva arriverebbe così a circa 800 mila euro. La difesa di Pellizotti, guidata dall’avvocato Rocco Taminelli, avrebbe anche proposto all’Uci una mediazione al Tas per dirimere la questione. Con la disponibilità a rinunciare al risarcimento, se la Federciclo mondiale rinunciasse a fare appello contro la sentenza del Tna.

Però l’orientamento sembra opposto. "A proposito di passaporto biologico — fa sapere l’Uci —, quello di Pellizotti è un caso ancora aperto, contrariamente a quanto si vorrebbe far credere. L’Uci deciderà nei prossimi giorni (entro il 13) se fare appello al Tas contro l’assoluzione pronunciata in Italia. Una decisione definitiva non è ancora stata presa, ma l’orientamento, comprensibilmente, è quello di andare avanti. Se intanto il corridore è senza squadra, non è certo a causa dell’Uci, che non lo ha neppure mai sospeso, proprio perché il regolamento del passaporto biologico non prevede questa eventualità. Se la Liquigas non gli ha rinnovato il contratto e altre squadre non lo hanno ingaggiato, l’unico responsabile è probabilmente Pellizotti. Ed è assurda la teoria di Bugno, che ipotizza il ricatto alle squadre da parte dell’Uci".

gazzetta.it
 
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#17
Ma la Gazzetta, l'altro giorno, scriveva che il tempo per il ricorso al TAS era scaduto. Boh.

Riguardo all'indenizzo, oltre a prendere come riferimento il nuovo ingaggio, non bisogna neanche dimenticarci delle entrate dovute ad eventuali vittorie (Giro, Tour ecc), del danno d'immagine e del fatto di esser rimasto al palo per quasi tutta la stagione.
 
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#18
Caso Pellizotti, l'Uci ha presentato ricorso al Tas
La disputa tra Pellizotti e l’Uci arriva all’ultimo atto: la partita finale. Mentre in Spagna andava in scena la presentazione della Vuelta, la difesa del corridore friulano ha infatti ricevuto avviso da fonti istituzionali che la Federciclo mondiale presenterà ricorso al Tribunale arbitrale sportivo di Losanna contro l’assoluzione di Pellizotti per il caso delle presunte anomalie nei valori ematici del suo passaporto biologico.
Visto che sono passati quasi tre mesi dalla sentenza, pronunciata dal Tribunale nazionale antidoping il 21 ottobre 2010, la difesa di Pellizotti, guidata dall’avvocato svizzero Rocco Taminelli, è intenzionata a chiedere la procedura accelerata che il Tas riserva solo ad alcuni casi "delicati": una strada che può portare alla soluzione della controversia in poche settimane e comunque in anticipo rispetto alla corsa rosa. Per accogliere la richiesta è però necessario il consenso delle due parti. E bisognerà vedere se l’Uci sarà disposta a darlo per la vicenda Pellizotti.
Nel frattempo il friulano, secondo al Giro e maglia a pois del Tour nel 2009, avrebbe già trovato un accordo con la spagnola Movistar di Eusebio Unzue, oggi presente al lancio della Vuelta 2011.

da gazzetta.it a firma di Luigi Perna
 
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#19
però a valjavec non gli hanno presentato ricorso, valli a capire sti qua...
 
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#20
Beh, semplice.
Valjavec, oltre ad aver tenuto la bocca chiusa, è praticamente sparito dalla circolazione: se rientrerà (questo ancora non l'ho ben capito, dicevano che aveva firmato con la Zheroquadro ma poi lui smentì), lo farà dalla porta posteriore.
Pellizotti ha fatto un bel po' di baccano, ha trovato un accordo con la Movistar (con la possibilità di partecipare alle corse più importanti al mondo) e ha dichiarato di voler un bel risarcimento da parte dell'UCI.
 
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