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Caso Riccò/trasfusione - Confermati i 12 anni di squalifica per Riccò
#81
(13-04-2011, 06:48 PM)Ricardovsky92 Ha scritto: Ancora non mi capacito di come non sia stato già radiato Facepalm

Quoto.... Arrabbiato
 
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#82
Questo è fuori di melone...SisiSisi
 
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#83
BOTTA&RISPOSTA fra l'avvocato di Riccò e Gianni Petrucci
«Al momento attuale non ci sono motivi per aspettarsi da parte della Procura Antidoping una richiesta di squalifica per Riccò. Non vedo proveddimenti nel breve periodo». Queste le parole dell'avvocato Fiorenzo Alessi, legale del ciclista emiliano, al termine dell'udienza presso la Procura Antidoping del Coni.
«Molti parlano di sconfitta per il ciclismo - ha aggiunto - ma non sono d'accordo. Non condivido il pensiero del presidente del Coni, Gianni Petrucci, che deve smettere di dire basta al ciclismo dopato: la cosa giusta da dire è basta con lo sport dopato e soprattutto basta con lo sport che vuole il risultato a tutti i costi. In questo senso, ritengo che la legge penale del 2000 sia ampiamente superata perché non è piu' attuale e andrebbe modificata».
Il legale di Riccò ha poi ammesso di sposare in pieno le parole dello scienziato, Umberto Veronesi, che in una recente intervista aveva ipotizzato la possibilità di liberalizzare alcune pratiche considerate illecite, come ad esempio, l'Epo.
«Esiste il diritto alla salute, ma non il dovere - ha spiegato - Non si possono escludere cure e farmaci a priori. Non è possibile che drogarsi non sia considerato reato, e doparsi sì. Bisogna fare nuovi ragionamenti per il bene del ciclismo».
Sul ritorno di Riccò non ha dubbi: «Se torna a correre - ha concluso - non è certo uno scandalo. Oggi per Riccardo torna a splendere il sole, e per il ciclismo è una giornata positiva a tutti gli effetti. Allo stato non c'è nessuna sanzione che gli impedisca di fare il professionista».
Ad incastrare Riccò ci sarebbero le dichiarazioni raccolte dal medico del pronto soccorso, al momento stesso del ricovero del corridore modenese, lo scorso 6 febbraio, a cui il Cobra avrebbe confessato di aver utilizzato del sangue conservato in frigo da 25 giorni per un'autoemotrasfusione. «Di solito non accade che un medico si comporti così. Nell'urgenza certe frasi possono essere recepite male. Le analisi non danno risultati univoci, e per questo abbiamo incaricato un nostro consulente per accertare quanto accaduto».

Immediata la replica del Coni alle affermazioni dell'avvocato Alessi. «Il Coni non risponde a considerazioni insensate»: così il presidente del Coni, Gianni Petrucci, ha commentato le parole dell'avvocato Fiorenzo Alessi, legale del ciclista Riccardo Riccò, che in mattinata aveva criticato le parole del numero 1 del Comitato Olimpico Nazionale sul doping nel ciclismo, e che si è detto favorevole all'ipotesi del professor, Umberto Veronesi, di legalizzare alcune pratiche illecite, chiedendo anche di riconsiderare l'attualita' della legge penale antidoping del 2000.

tuttobiciweb.it
 
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#84
CASO RICCO'. La Procura di Modena attende ancora la perizia
Aggiornamento sul caso di Riccardò Riccò: la Procura di Modena è ancora in attesa della perizia sul caso del corridore modenese e del suo ricovero ospedalieri nello scorso mese di febbraio. A rallentare l'indagine è stata la morte improvvisa del Capo della Divisione di Medicina Legale di Modena, Giovanni Beduschi.

tuttobiciweb.it
 
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#85
Caso Riccò, le carte sono arrivate alla Procura Federale
Il ritorno alle corse di Riccardo Riccò potrebbe non essere così certo. Come scrive, infatti, la Gazzetta dello Sport, il capo della Procura Federale Ettore Torri ha finalmente ottenuto dal pm di Modena Mazzini parte dell'incartamento relativo al corridore modenese e al suo ricovero in ospedale il 6 febbraio scorso. Torri ha ricevuto il referto medico dell'ospedale e le cartelle cliniche (gli altri incartamenti verranno inviati non appoena saranno completate le perizie richieste) e le ha girate immediatamente ad un ematologo di fiducia: se dovesse risultare un'autotrasfusione, per il corridore verrebbe chiesta una sospensione immediata ed il suo ritorno alle gare, previsto per lunedì al Giro di Serbia, evidentemente salterebbe. Intanto è stata cofermata la notizia che per due volte Riccò ha evitato di rispondere alle convocazioni del pm Mazzini (per lunedì scorso e per domani) adducendo impedimenti.

tuttobiciweb.it
 
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#86
ANTIDOPING: Il TNA sospende il ciclista Riccardo Riccò
Roma, 10 giugno 2011 - Il Tribunale Nazionale Antidoping comunica che, vista la richiesta presentata in data odierna dall’Ufficio di Procura Antidoping, considerato che la predetta richiesta è motivata dalla presenza di elementi di responsabilità per violazione della normativa antidoping, a carico di Riccardo Riccò, in ordine all’uso o tentato uso dei metodi proibiti, rilevata altresì la decisione adottata dalla Commissione Tutela della Salute della FCI a carico dell’atleta medesimo, il TNA, in accoglimento della stessa, ha provveduto immediatamente a sospendere, in via cautelare, il ciclista Riccò da ogni attività sportiva.

comunicato stampa CONI - coni.it
 
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#87
Riccò: "Dopo quattro mesi, la mia verità"


"Dopo quattro mesi voglio raccontare la mia versione dei fatti". Comincia così il videomessaggio che Riccardo Riccò ha affidato a SkySport, mandato in onda ieri sera.
Un messaggio in cui il modenese, che ha da poco firmato un contratto con la Meridiana - Kamen, formazione croata con sede in Italia, non parla di autoemotrasfusione, limitandosi a spiegare "come sono andate veramente le cose quel fatidico 6 febbraio".
"Il sabato, 5 febbraio - racconta dunque il Cobra - tornato da allenamento avevo la febbre. Pensavo fosse una banalissima febbre; mi sono svegliato due giorni dopo nell'Ospedale di Baggiovara". Forse un po' impacciato, ma il messaggio di Riccò è chiaro: non ero cosciente, non posso aver detto nulla.
Ma Riccò ha ancora tanta rabbia e delusione, nei confronti di "tanti addetti ai lavori" ma "soprattutto, quello che ha fatto più male", di alcuni suoi colleghi che "hanno sparato giudizi senza sapere come erano andate veramente le cose".
Le dichiarazioni del modenese riguardano anche la sua attuale situazione, che lo vede sospeso dalla Commissione Federale e dal Tribunale Nazionale Antidoping . Una situazione in cui il modenese, che avrebbe chiesto licenza serba per poter correre con la Meridiana, si sente già condannato: "Ho firmato il contratto e dopo tre giorni la Federeazione e il CONI mi hanno bloccato. Io credo che si stanno usando due pesi e due misure e che il giudizio e la sentanza di Riccardo Riccò sia già stata data".





da Spaziociclismo.it
 
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#88
TNA: Prorogata di 30 giorni la sospensione dall’attività sportiva per Riccardo Riccò
Roma, 3 agosto 2011 - Il Presidente del Tribunale Nazionale Antidoping, dott. Francesco Plotino, ha disposto la proroga della sospensione cautelare dall’attività sportiva al ciclista Riccardo Riccò, per ulteriori 30 giorni, a partire dal giorno successivo alla scadenza del precedente provvedimento emesso dal TNA il 10 giugno 2011 valido per 60 giorni.

Il TNA ha deciso la proroga, a seguito della richiesta presentata dall’Ufficio di Procura Antidoping del 3 agosto 2011, ai sensi dell’art. 19, commi 3 e 4 e dell’art. 12, comma 3, di cui alle vigenti Norme Sportive Antidoping del CONI, ritenendo giustificati i motivi addotti dall’UPA.

da coni.ti
 
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#89
DOPING. Riccò, accuse confermate: trasfusione
La corsa di Riccardo Riccò è davvero arrivata al capolinea. L'inchiesta della Procura di Modena sul corridore di Formigine, indagato per violazione della legge antidoping a causa di una sospetta autoemotrasfusione, si è ormai conclusa. Le testimonianze raccolte dal pubblico ministero Pasquale Mazzei e la consulenza sulle cartelle mediche fornita da tre esperti convergono nel confermare le ipotesi di reato a carico dell'ex corridore della Vacansoleil.

Due punti - Bisognava stabilire due punti. Primo, se Riccò fosse cosciente la mattina del 6 febbraio 2011, quando fu soccorso nella sua casa di Serramazzoni e portato in condizioni critiche all'ospedale di Pavullo, dove dichiarò al medico che intervenne stando al referto di «avere fatto una autotrasfusione con il sangue che conservava nel frigo da 25 giorni». Circostanza che Riccò ha poi negato. Secondo, se le sue condizioni — il corridore aveva un blocco renale e una grave infezione — fossero compatibili con una trasfusione mal riuscita per cattiva conservazione del sangue.

Testimoni - Sono state quindi acquisite le dichiarazioni di più persone — tre medici e cinque infermieri — che videro Riccò la mattina della tragedia sfiorata. Tra loro il dottore Paolo Maffei, che era di guardia al pronto soccorso di Pavullo, e il responsabile del reparto Giuseppe Barozzi, oltre al personale del 118 che andò a prelevarlo. In particolare l'infermiere che gli praticò la prima flebo ha ricordato un elemento importante: Riccò gli disse di non fargliela su un braccio, perché gli faceva male, ma sull'altro. E l'infermiere allora notò un ematoma evidente, tipico di una puntura da ago che ha fatto infezione. Dunque un possibile segno della trasfusione e al contempo la conferma che Riccò in quel momento era vigile e cosciente. Non a caso, nelle cartelle cliniche, il paziente viene definito sofferente ma consapevole, secondo una scala di valori convenzionali. La perizia ordinata dalla Procura di Modena ha poi fornito un supporto scientifico alle testimonianze. È stato svolto un esame batteriologico per stabilire l'origine dell'infezione e la natura del virus nel sangue di Riccò. Le conclusioni dei tre consulenti — il medico legale Sabino Pelosi, l'ematologo Marco Marietta e la gastroenterologa Erica Villa — sono state unanimi. Affermando che tutti gli elementi depongono per un'infezione dovuta all'infusione di sangue mal conservato.

E i complici? - Il professor Marietta ha anche sottolineato come sia praticamente impossibile che Riccò si sia praticato la trasfusione da solo, visto che neppure un primario ematologo come lui sarebbe in grado di farsela senza aiuto. Riflessione che avvalora i sospetti sull'episodio. Chi c'era quel giorno con Riccò? Chi l'avrebbe aiutato? Come si svolsero davvero i fatti? Domande quasi certamente destinate a restare senza risposta. L'indagine infatti su questo punto non è andata a fondo. La Procura ha acquisito i tabulati telefonici di Riccò. Ma il reato non prevedeva la possibilità di effettuare intercettazioni telefoniche.

Scadenza - Solo Riccò potrebbe svelare il mistero. Decidendo di parlare e chiarire certi aspetti. Però, a sette mesi dalla vicenda, non l'ha ancora fatto. Evitando per due volte di rispondere alla chiamata del pubblico ministero, che voleva interrogarlo. Ora, dopo la sospensione estiva, potrebbe finalmente chiedere di essere ascoltato, a partire dal 15 settembre. Intanto tutti gli atti sono stati trasmessi alla Procura del Coni, che deve decidere sul deferimento sportivo di Riccò al Tribunale nazionale antidoping. Mercoledì scade la sospensione del corridore e non possono esserci altre proroghe. Per cui il giudizio è vicino: Riccò, già positivo al Cera nel Tour 2008, rischia la radiazione. Lo stesso vale per l'inchiesta penale: forse già a fine mese il pm Mazzei chiederà il rinvio a giudizio di Riccò.

(da «La Gazzetta dello Sport» del 5 settembre 2011 a firma Luigi Perna)

Tuttobiciweb.it
 
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#90
(05-09-2011, 04:01 PM)Luciano Pagliarini Ha scritto: Solo Riccò potrebbe svelare il mistero. Decidendo di parlare e chiarire certi aspetti

Le sue verità le aveva già dette, no..?! Asd
 
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#91
infatti, se sta zitto è pure meglio
 
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#92
Oramai è finito, mi vergogno di averlo difeso Facepalm
 
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#93
io non mi vergogno di essere stato suo tifoso, non mi vergogno di aver visto con fiducia il suo ritorno, non mi vergogno di considerarlo una nullità ora.
 
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#94
Riccò: Sei ufficialmente il coglione che sta rovinando questo sport.

edit: che ha finito di rovinare questo sport.

È piu' ipocrita di me poi, dai,...
 
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#95
Spero solo che dopo la praticamente certa radiazione non voglia vendicarsi gettando fango su ciclisti o dirigenti...
 
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#96
Link della discussione nel vecchio forum: http://ilnuovociclismo.forumfree.it/?t=58262990
 
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#97
IL CASO. In attesa del processo, Riccò ha la licenza croata
Il 3 febbraio Riccardo Riccò sarà giudicato dal Tribunale Nazionale Antidoping ma intanto è stato tesserato dalla Federazione croata, come riporta il collega François Legarre di biciciclismo. Per lui licenza N° 2787, richiesta dalla Meridiana Kamen, team guidato dalla famiglia Giallorenzo. Ricordiamo che per il modenese, la Procura del Coni ha chiesto una squalifica di 12 anni.

tuttobiciweb.it
 
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#98
Secondo quanto detto dal portavoce dell'UCI Enrico Carpani la federazione croata ha rifiutato la licenza a Riccò in quanto non domiciliato in Croazia
 
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#99
ma qualora prendesse la licenza croata potrebbe ritornare a correre?!?
 
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Yes: la squadra che lo vuol ingaggiare c'è (di solito, in questi casi, è questo il principale problema), di squalifiche non ce ne sono ancora e l'idoneità dovrebbe esser arrivata. Quindi, in teoria, potrebbe correre. Bisognerebbe anche veder se lo invitano a qualche corsa o no, l'ultimo ostacolo... Asd
 
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