Ho letto qualche recensione e mi sono fatto l'idea che, da vecchio fan di Indy, avrei apprezzato "Indiana Jones e il quadrante del destino", palese operazione commerciale per salutare il mitico archeologo. Così è stato, il film, nella sua modestia, mi è piaciuto, una passeggiata con un vecchio amico. Inseguimenti incredibili, fughe improbabili, ti senti subito "a casa", con la CGI che ringiovanisce, quando necessario, il prof. Jones. La trama ha qualche piccolo buco, c'è qualche lieve caduta di ritmo, ma il tutto scorre comunque sul filo della nostalgia.
La saga si sarebbe dovuta concludere con L'ultima crociata, che ha dato una dimensione ulteriore al mito di Indiana Jones. Il vecchio cavaliere delle crociate che saluta mentre il tempio crolla, Indy e compagnia che si allontanano nel controluce del tramonto, un finale perfetto.
Incredibile come basti un'ombra o una sagoma per farci riconoscere immediatamente "Indiana".
L'ombra sul muro è evidentemente colpa di Spielberg, semplicemente CINEMA...
Indiana Jones...