09-10-2012, 11:03 PM
ESCLUSIVO: Continental, ecco la bozza della FCI
"Si tratta ancora di una bozza, dovremo confrontarci, parlare con i team. In questo fine settimana abbiamo solo avviato il dibattito e le prime impressioni sono state positive anche se, come è ovvio le difficoltà da affrontare sono ancora molte" voce pacata, idee chiare e l'intenzione di cambiare le regole per migliorare il sistema, per potenziare il panorama dilettantistico italiano e permettere ai nostri atleti di avere tutte le armi necessarie per lottare alla pari anche in campo internazionale.
Dall'altra parte della cornetta c'è Renato Di Rocco, il presidente della FCI: "L'unico motivo per cui vale la pena sviluppare le Continental anche in Italia è quello di dare una opportunità ai nostri giovani. In questi anni abbiamo combattuto i team continental stranieri che corrono spesso con regole finanziarie e antidoping praticamente inesistenti e l'opinione della federazione in questo campo non è certo cambiata. Ciò non significa che non siamo attenti e sensibili a ciò che accade anche fuori dai confini italiani ed è per questo che qualche mese fa ho chiesto alla struttura tecnica di elaborare uno studio sul mondo delle continental, valutandone i pregi e i difetti ed il grado di fattibilità anche in Italia. Ne è uscita una bozza molto interessante (che oggi ciclismoweb è lieto di proporre in assoluta esclusiva ed anteprima: CLICCA QUI per scaricare il file, ndr) che ha evidenziato la possibilità di utilizzare le Continental per sviluppare tutte le potenzialità del nostro movimento dilettantistico".
Nasce da qui la proposta di abbassare a 30.000 euro la garanzia fideiussoria necessaria per costituire il team continental con licenza italiana "Qui bisogna essere chiari, si tratta di garanzia non di una tassa intascata dalla FCI" ci tiene a precisare Di Rocco "Non abbiamo messo alcuna tassa sugli atleti o sulle squadre. Se questa bozza un giorno dovesse entrare in vigore non ci sarà alcuna tassa ulteriore sulle spalle delle squadre. Il costo della affiliazione alla FCI rimarrà equivalente a quello di una normale formazione dilettantistica." Una garanzia, peraltro, indispensabile per entrare a far parte del mondo professionistico: così come il bilancio, i contratti registrati e l'assicurazione integrativa.
Le agevolazioni, però, saranno dirette ai team dilettantistici "storici" e non aperte agli avventurieri dell'ultim'ora "Nei dilettanti abbiamo delle squadre che rappresentano il patrimonio del nostro movimento: ci sono molti team che per struttura, personale e atleti non hanno nulla da invidiare ai team professionistici. Da questa constatazione nasce l'idea di permettere alle stesse squadre di sfruttare appieno tutto il proprio potenziale aprendosi al calendario mondiale e ottenendo il massimo della visibilità anche attraverso la partecipazione alle gare professionistiche. Non vogliamo estirpare o cancellare i dilettanti" aggiunge e sottolinea Di Rocco "Anzi. L'obiettivo è permettere ai migliori atleti di accumulare esperienza in campo internazionale e, allo stesso tempo, lasciare spazio ai ragazzi più giovani e ai team minori per crescere ed affermarsi nelle gare italiane."
Il documento parla chiaro, offre una possibilità, tende una mano ad un movimento che nel 2013 dovrà fare i conti con un passivo che si annuncia pesantissimo: meno 14 squadre al via e oltre 20 gare in meno in calendario, questi saranno i dati con cui bisognerà fare i conti tra 12 mesi se le tristi proiezioni dovessero essere confermate. Aprire i confini, alzare il mirino verso gare di qualità, puntare sulla crescita graduale dell'atleta e non sul risultato immediato potrà costare caro in termini di numero di successi ma potrebbe pure essere l'unica strada percorribile per garantire un futuro ad una categoria altrimenti destinata ad implodere.
CLICCA QUI PER SCARICARE LA BOZZA SULLE CONTINENTAL ELABORATA DALLA FCI
Andrea Fin - ciclismoweb.net
"Si tratta ancora di una bozza, dovremo confrontarci, parlare con i team. In questo fine settimana abbiamo solo avviato il dibattito e le prime impressioni sono state positive anche se, come è ovvio le difficoltà da affrontare sono ancora molte" voce pacata, idee chiare e l'intenzione di cambiare le regole per migliorare il sistema, per potenziare il panorama dilettantistico italiano e permettere ai nostri atleti di avere tutte le armi necessarie per lottare alla pari anche in campo internazionale.
Dall'altra parte della cornetta c'è Renato Di Rocco, il presidente della FCI: "L'unico motivo per cui vale la pena sviluppare le Continental anche in Italia è quello di dare una opportunità ai nostri giovani. In questi anni abbiamo combattuto i team continental stranieri che corrono spesso con regole finanziarie e antidoping praticamente inesistenti e l'opinione della federazione in questo campo non è certo cambiata. Ciò non significa che non siamo attenti e sensibili a ciò che accade anche fuori dai confini italiani ed è per questo che qualche mese fa ho chiesto alla struttura tecnica di elaborare uno studio sul mondo delle continental, valutandone i pregi e i difetti ed il grado di fattibilità anche in Italia. Ne è uscita una bozza molto interessante (che oggi ciclismoweb è lieto di proporre in assoluta esclusiva ed anteprima: CLICCA QUI per scaricare il file, ndr) che ha evidenziato la possibilità di utilizzare le Continental per sviluppare tutte le potenzialità del nostro movimento dilettantistico".
Nasce da qui la proposta di abbassare a 30.000 euro la garanzia fideiussoria necessaria per costituire il team continental con licenza italiana "Qui bisogna essere chiari, si tratta di garanzia non di una tassa intascata dalla FCI" ci tiene a precisare Di Rocco "Non abbiamo messo alcuna tassa sugli atleti o sulle squadre. Se questa bozza un giorno dovesse entrare in vigore non ci sarà alcuna tassa ulteriore sulle spalle delle squadre. Il costo della affiliazione alla FCI rimarrà equivalente a quello di una normale formazione dilettantistica." Una garanzia, peraltro, indispensabile per entrare a far parte del mondo professionistico: così come il bilancio, i contratti registrati e l'assicurazione integrativa.
Le agevolazioni, però, saranno dirette ai team dilettantistici "storici" e non aperte agli avventurieri dell'ultim'ora "Nei dilettanti abbiamo delle squadre che rappresentano il patrimonio del nostro movimento: ci sono molti team che per struttura, personale e atleti non hanno nulla da invidiare ai team professionistici. Da questa constatazione nasce l'idea di permettere alle stesse squadre di sfruttare appieno tutto il proprio potenziale aprendosi al calendario mondiale e ottenendo il massimo della visibilità anche attraverso la partecipazione alle gare professionistiche. Non vogliamo estirpare o cancellare i dilettanti" aggiunge e sottolinea Di Rocco "Anzi. L'obiettivo è permettere ai migliori atleti di accumulare esperienza in campo internazionale e, allo stesso tempo, lasciare spazio ai ragazzi più giovani e ai team minori per crescere ed affermarsi nelle gare italiane."
Il documento parla chiaro, offre una possibilità, tende una mano ad un movimento che nel 2013 dovrà fare i conti con un passivo che si annuncia pesantissimo: meno 14 squadre al via e oltre 20 gare in meno in calendario, questi saranno i dati con cui bisognerà fare i conti tra 12 mesi se le tristi proiezioni dovessero essere confermate. Aprire i confini, alzare il mirino verso gare di qualità, puntare sulla crescita graduale dell'atleta e non sul risultato immediato potrà costare caro in termini di numero di successi ma potrebbe pure essere l'unica strada percorribile per garantire un futuro ad una categoria altrimenti destinata ad implodere.
CLICCA QUI PER SCARICARE LA BOZZA SULLE CONTINENTAL ELABORATA DALLA FCI
Andrea Fin - ciclismoweb.net