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Denis Menchov
#1
 
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#2
Secondo Matxin Fernandez, suo ds alla Geox, Menchov potrebbe disputare, nel 2011, sia il Giro che il Tour, visto che entrambi i percorsi si adattano al meglio alle sue caratteristiche.
 
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#3
Le verità di Menchov: «Tchmil non mi ha trattato bene»
In occasione del primo raduno stagionale della Geox TMC, Denis Menchov ha concesso una lunga intervista al sito biciciclismo nella quale ha sviscerato molti argomenti. Ve ne proponiamo i passi principali.

Rabobank. «Ci siamo lasciati da amici dopo una bella avventura. Mi hanno regalato un quadro che riporta i miei migliori risultati con la loro maglia. E sono stato contento di aver regalato loro un podio all'ultimo Tour, chiudendo così una parentesi importante per me. Ora loro hanno deciso di puntare su Gesink e questa scelta ovviamente ha influito sulla mia. In realtà, per me, era giunto il momento di cambiare dopo sei anni trascorsi nella stessa squadra: mentalmente ero già preparato al trasferimento».
Geox TMC. «Spero di trovare le motivazioni giuste per inseguire gli obiettivi di sempre, vale a dire i grandi giri. Ne abbiamo parlato in ritiro, il mio obiettivo principale sarà il Tour de France, dopodiché dovrei disputare anche la Vuelta. Il calendario? Non cambierò nulla correndo in Andalucia, poi la Parigi-Nizza, la Volta Catalunya, la Castilla y León, il Romandia, quindi Delfinato e Tour. Questo, naturalmente, sulla carta. Se le cose dovessero andare diversamente, c'è tempo per pensare al Giro e poi alla Vuelta. Il Pro Tour? Quando ho firmato per la Geox sapevo di arrivare in un gruppo nuovo che avrebbe potuto essere escluso dal ProTour».
La squadra. «Ho voluto due compagni fidati come Ardila e Kozonchuk, che sono anche i miei compagni di allenameno a Pamplona. Poi ci sono molti giovani di belle speranze: spesso i giovani, quando hannop al fianco un leader per i grandi giri, si trasformano e danno il massimo. Spero accada così anche alla Geox TMC».
Tour. «Il percorso mi piace, non è più duro del solito ma nemmeno più facile. Certo, molto dipenderà dalla presenza di Contador o meno: se ci sarà, sarà il favorito numero uno, altrimenti assisteremo ad una corsa molto aperta. E allora chi ha sempre corso in scia a Contador si dovrà prendere le sue responsabilità».
Katusha. «Probabilmente non correrò mai nel team russo, fin quando ci sarà Tchmil sarà davvero difficile. Il suo comportamento nei miei confronti non è stato dei migliori: penso che mi sarei meritato un trattamento diverso, perché la squadra è russa , il progetto è russo e io pure. Non dovevo essere trattato come un corridore qualsiasi. Io non so che idee abbia Tchmil, ma vedo come si sono comportati in Kazakhstan con Vinokourov, in Gran Bretagna con Wiggins o in Lussemburgo con gli Schleck. Ed è questo che a me è sempre sembrato strano. Io penso che in Spagna ci siano dieci corridori che possono puntare ad un grande giro, in Russia non mi sembra che ce ne siano altrettanti...». (da biciciclismo.com)

tuttobiciweb.it
 
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#4
Tchmil: ecco perché non ho preso Menchov
Si torna a parlare di Denis Menchov e del suo mancato passaggio alla Katusha. È Andrei Tchmil a parlare oggi in una sorta di lettera aperta, ecco le sue parole: «In riferimento alle dichiarazioni rilasciate da Denis Menchov ad un sito spagnolo e riprese poi da altri organi di stampa, mi trovo costretto a precisare alcuni concetti. In primis, dubito che una persona intelligente come il corridore in questione possa aver espresso determinati concetti senza nessuna “spinta” anche perché gli ho prestato la massima attenzione come corridore - sono andato a Barcellona per parlare personalmente con lui – e anche come uomo - gli ho inviato un telegramma di congratulazioni dopo il suo podio al Tour de France. Corsa durante la quale ho preferito non disturbarlo, come da accordi con il suo procuratore, per lasciarlo concentrato sull’obiettivo. Ma se per "essere trattato meglio" si allude a più soldi, allora – da quello che mi risulta – devo dire che la base di partenza sulla quale stavamo discutendo era ben superiore all´attuale ingaggio percepito alla Geox-TMC e sono convinto che l'intesa l'avremmo trovata. E non perché è un corridore russo, ma bensì perché credo nel suo valore. Non penso sia giusto usare questa discriminante quando sei a capo di un progetto importante come il nostro. Detto questo, io lavoro per il bene supremo della squadra, con un obiettivo che non è solo agonistico, ma anche sociale. Denis Menchov sarebbe stato il benvenuto, ma nonostante la promessa del suo procuratore di riparlarne dopo il Tour de France, e ancora, dopo il nostro appuntamento di Barcellona, non ho più sentito nessuno. Mentre aspettavo un incontro e stavo esaminando una bozza di proposta che ci aveva inviato il suo manager, sulla quale non abbiamo avuto neppure il tempo tecnico per riflettere, mi sono ritrovato pochi giorni dopo sui giornali il comunicato ufficiale Geox sull'accordo. Allora ho capito che probabilmente, dietro a questa trattativa, c´erano altri interessi e magari che Denis Menchov stesso non ne fosse a piena conoscenza. Non era una questione di soldi né di considerazione perché, diversamente, sarei almeno stato contattato per intavolare una trattativa. Noi abbiamo sempre mostrato interesse verso il corridore fin dal nostro debutto nel mondo dei professionisti. Ma, come detto, noi abbiamo lavorato perseguendo un progetto di crescita globale. L'obiettivo, al di là del gruppo dei corridori, era costruire una struttura all'altezza dell'ambizione del nostro progetto e, nonostante qualche problema di gioventù, pensiamo di esserci riusciti. All'inizio volevano giustamente vedere cosa saremmo stati in grado di fare e lo stesso Denis Menchov, dopo il nostro primo contatto nel 2008, chiedeva garanzie sull’eventuale partecipazione alle corse a cui puntava, Tour de France prima di tutto. Osservazione giusta per un corridore di quel calibro. Ora la struttura è più solida ed esperta e, come certifica la classifica Uci (al tempo della trattativa eravamo addirittura al secondo posto), siamo al livello dei migliori top-team del mondo. Certo, da noi c´è disciplina, non lo nego. Pretendiamo di vederci chiaro, su tutto, e per questo ci siamo affidati al centro Mapei ed abbiamo fatto firmare a tutti i nostri tesserati una penale contrattuale che prevede il pagamento alla squadra di cinque volte il compenso pattuito se ritenuti colpevoli di pratiche dopanti. A molti procuratori questo non piace, ma chi vuole fare parte di questo gruppo deve accettarlo e la regola vale per tutti: russi, italiani, francesi, spagnoli ecc. Io penso che negli anni, soprattutto nel mondo dello sport, si sia smarrito il senso della disciplina in tutte le sue forme. Quella che c´era ai miei tempi. Noi alla Katusha la pretendiamo e i capricci non li accettiamo: sia che vengano dai corridori che dai loro procuratori o dai nostri stessi dirigenti. Occorre accettare il clima aziendale e adeguarsi per cercare di fare crescere e sviluppare, al di là delle ambizioni individuali, il nostro progetto. Se queste sono le mie colpe allora sono orgogliosamente colpevole. In definitiva, non credo che la questione meriti tutta questa attenzione. La Katusha ha i suoi programmi, la Geox pure. Dunque, auguro a Denis Menchov una stagione ricca di successi e posso aggiungere - visto che nutro stima nei suoi confronti - che finchè sarà gestito in questa maniera non ci sarà spazio per lui in un progetto come il nostro. Spero che Denis Menchov rifletta su questo».

tuttobiciweb.it
 
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#5
Menchov: punterò a Giro e Vuelta
L'esclusione dal Tour è stata un brutto colpo, ma Denis Menchov ha già individuato nuovi obiettivi: «Mi piace il Giro, lo correrò per vinecre - ha detto il russo della Geox TMC al quotidiano spagnolo Marca - e poi punterò a vincere anche la Vuelta. E non è un problema il fatto che Sastre possa avere i miei stessi obiettivi: correremo da squadra e di volta in volta decideremo chi deve aiutare chi. La Geox? Io sono molto contento di trovarmi qui, è un bel gruppo che sta lavorando bene».
Il programma di Menchov prevede Maiorca, Vuelta Andalucia, Catalogna, Romandia e Giro d'Italia, se la Geox TMC alla fine sarà invitata.

tuttobiciweb.it
 
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#6
riuscira menchov a fare il tiplete alla vuelta? percentuali....
 
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#7
Speriamo...
 
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#8
beh, non corre il tour, riposato rispetto agli altri, poi ha a disposizione quella lunga crono messa dopo due tappe di montagna, può farcela
 
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#9
Avrà pure la crono,ma se in salita andrà come in questi ultimi 2 anni...Confuso
 
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#10
Beh al Tour 2010, prima del giorno di riposo, andava come un treno sui Pirenei, rispondeva agli scatti di Contador con una facilita irrisoria, e nella tappa in cui Contador e Schleck si misero a giocare, lui staccò tutti. Certo se invece in salita va come al Giro di quest'anno la vedo dura per lui purtroppo Confuso
 
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#11
ma al giro non era proprio in condizione, è andato pure male nella cronometro finale
 
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#12
denis menchov per il triplete della vuelta e per eguagliare rominger ed heras :blush:
 
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#13
MENCHOV. «Ora vedo il Tour in modo diverso. E voglio vincerlo»
L’esclusione dal Tour de France dello scorso anno ha dato a Denis Menchov una motivazione in più per lottare per la maglia gialla 2012. «In un certo senso, guardare il Tour in tv mi ha aiutato a ricaricare le batterie - spiega il russo che da quest’anno è approdato alla Katusha con un contratto di due anni - ma ripensare al passato non mi interessa. Credo che qualunque cosa accada nella vita deve avere una ragione. Quindi, piuttosto che stare qui a maledire la sfortuna, preferisco vedere il lato positivo delel cose. Ho avuto la possibilità di guardare la gara dal di fuori, di analizzarla e questo mi ha dato una prospettiva diversa sulla gara. Il Tour è la più grande gara di ciclismo e più la difficile da vincere perché in nessun’altra corsa ci sono tanti pretendenti alla vittoria finale. È come scalare l'Everest... se si raggiunge la vetta, si sta in cima al mondo».
A motivare ulteriormente Menchov, lo strano voto di Holczer, il nuovo team manager della Katusha: «Nei miei 10 anni di attività con la Gerolsteiner non ho mai vinto il Tour: se Menchov lo vincerà nel mio primo anno con la Katusha, prometto di fare a piedi tutto il tragitto da Parigi a Mosca».
Tuttobiciweb.it
 
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#14
Holczer va sul sicuro...
 
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#15
Il russo Denis Menchov annuncia il ritiro dalle competizioni a 35 anni
In una lunga intervista al sito russo Rsport.ru, ripresa da Velochrono, il 35enne della Katusha Denis Menchov ha annunciato il proprio ritiro dalle competizioni a causa dei problemi fisici che lo stanno condizionando da diverso tempo. «La vittoria al Giro d'Italia è stata uno dei miei successi più grandi della carriera. Quest'anno era il mio obiettivo principale della stagione e non aver potuto partecipare mi ha fatto capire che era giunto il momento di fermarmi» ha dichiato Menchov che da tempo soffre di problemi ad un ginocchio che lo hanno limitato notevolmente. Oltre al Giro d'Italia 2009, Denis Menchov ha vinto anche due edizioni della Vuelta.

cicloweb.it

:o :o
Notizia a sorpresa: non vorrei che ci fosse dietro qualcosa di politico riferito al doping, invece che l'infortunio...
 
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#16
Mi mancherai Dennissuccio mio bello Triste

Ti dopavi di brutto, ma eri simpatico...
 
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#17
c'è molto probabilmente qualcosa dietro.
 
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#18
Uno dei più forti animali da GT della sua generazione. La regolarità nelle posizioni di alta classifica nei GT è impressionante. In più ne ha anche vinti, che non fa mai male.

Giro e Vuelta, un terzo al Tour 2010 e la Clásica a los Puertos de Guadarrama sono corse da grande campione... Sisi
 
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#19
Soprattutto l'ultima Asd

Al Tour non ne ha fatti 2 di podi?
 
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#20
Nel 2008 fu terzo solo dopo la squalifica di Kohl...
 
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