CLOACA CICLISTICA PER BELLUINI
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4. Grave insufficienza.
A) Startlist onestamente insoddisfacente per quanto riguarda gli uomini di classifica, con Carapaz a far da traino a un drappello che comprendeva gente ormai talmente tanto cristallizzata nei suoi valori da renderne prevedibili i destini.
Alla fine poteva essere prevedibile anche che in un head to head Hindley aveva, tra tutti, i numeri migliori, sempre che li avesse ritrovati.
Per il resto un Mal che finiscela corsa subito, uno Yates che rompe, un Landa che non attacca perché non ne ha, un Nibali ancora poeta vate capace di buttare il cuore oltre l'ostacolo prima e capace almeno di tenere, dopo, un Pozzovivo che poverino fa quasi pena, un Bilbao da "vorrei ma non posso perché i miei non vogliono" e una pletora di mediomen è tutta roba che sappiamo.
Forse la sorpresa migliore è una sorpresa in negativo, e cioè un Carapaz colpito sul lato solidità, con lo stupore di cosa resti di un corridore del genere se perde quella componente.
Ecco Carapaz, anche più di Hindley paradossalmente, è stato un argomento interessante.
Ma sembra quasi un dettaglio a fronte della prevedibilità generale, che non forniva, oltre ai pezzi grossi, neppure comprimari più interessanti.
A che punto sia arrivata la crescita di Mas cominciata la scorsa stagione, ad esempio , sarebbe argomento più interessante.
Come ad esempio le prestazioni di un Gaudu.
Van der Poel ha alzato l'asticella e Bini che comincia a pesare tanto, hanno alzato un livello generale piuttosto modesto, con diverse squadre direi sotto la soglia della sufficienza per un Gt e un parco velocisti in cui Demare si è ritrovato a dominare.
Demare.
B) Percorso con qualche tappa ben disegnata ma puntualmente pisciata e tante, troppe ciofeche inutili, in salita, in pianura e in discesa.
Un chilometraggio a crono inaccettabile denota un modo d'intendere la competizione, da parte dell'organizzazione, semplicemente irricevibile.
C) Andamento della corsa che paga la combinazione degli elementi sub A) e sub B) e ne risulta sciapo, privo di nodi narrativi importanti, con i colpi di scena determinati dalle solite, anticipate defezioni e con il covid di Almeida che più che un colpo di scena è stata una sgradita sorpresa che ha dato a tutti la disperata e disperante impressione che la contesa, già piatta, si appiattisse ancora di più.
E, perché sia chiaro, ribadisco che stiamo parlando della defezione di Almeida. Roba da mani nei capelli.
Disattese tappe importanti come Potenza. Poca verve per le maglie. Scenari tattici sempre piuttosto modesti, con l'interesse sulle strategie sempre destinato a spegnersi per manovre mai adottate o non sviluppate adeguatamente (Bora a Torino).
Mi fermo qui perché altri elementi non credo siano primari nell'analisi e nei voti. Se lo fossero, non fornirebbero comunque un apporto positivo : ce lo ricorderemo, ad esempio, come il Giro delle dirette Twitch di Eurosport e dello scarso interesse della stampa generalista, di un racconto della corsa artefatto dai difensori del marchio o dello stendardo, o squallidamente amalgamato da uno strisciante politicamente corretto, ANCORA PIÙ DISGUSTOSO SE PROPRIO DI VOCI CHE PROVENGONO TUTTE DA UNA CERTA SPONDA IDEOLOGICA SBANDIERATA COME ANTISISTEMA (BORGO PIO!).
Ritrovo la misura per dire quindi che è stato un Giro anche bistrattato dai media a tutti i livelli, col picco di interesse riposto nella sincera recita di un vecchio satiro,proprio prima che si abbassasse il sipario.
Insomma, un Giro che personalmente mi ha lasciato con un interrogato tuttora irrisolto:
"Primo, ma a che cazzo di sport stai dedicando il tuo tempo?"