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Domenico Pozzovivo
#1
Domenico Pozzovivo

[Immagine: ago_pozzovivo_depart.jpg]

Domenico Pozzovivo (Policoro, 30 novembre 1982) è un ciclista italiano con buone doti di scalatore. Oltre ad essere un buon ciclista è anche un brillante studente universitario.

Messosi in luce tra i dilettanti nelle file della Vellutex prima e della Zalf poi (con ottimi piazzamenti quali il 2° posto al Giro della Valle d'Aosta e il 4° posto nel Campionato del mondo a Verona, entrambi nel 2004), passa professionista nel 2005 nelle file della Ceramiche Panaria - Navigare. Si classifica 5° al Giro dell'Appennino, poi viene selezionato anche per il Giro d'Italia ma è costretto al ritiro a causa di una caduta quando è tra i primi 20 in classifica generale.

Anche il 2006 non è per nulla fortunato a causa di una nuova caduta al Giro del Trentino in cui si frattura una clavicola ed è quindi costretto ad un nuovo periodo di stop forzato.

Nel 2007 le cose vanno meglio ed anche grazie al 3° posto nella Settimana Ciclistica Lombarda si guadagna il posto in squadra per il Giro d'Italia. Nonostante la giovane età disputa nuovamente una buona corsa in appoggio anche al compagno di squadra Emanuele Sella e giunge al traguardo finale di Milano in diciassettesima posizione(miglior piazzamento il 14° posto nella tappa con arrivo a Briançon).

Nel 2008 resta nell'entourage di Bruno e Roberto Reverberi alla CSF Group-Navigare e le sue prestazioni migliorano sensibilmente: nel mese di aprile infatti conclude al terzo posto il Giro del Trentino ma è nel mese di maggio al Giro d'Italia che, finalmente dopo alcune annate sfortunate, si mette in bella mostra di fronte al pubblico. Ottiene alcuni buoni piazzamenti ed anche in salita cerca in più di un'occasione di staccare i migliori, riuscendoci splendidamente nella 15.ma frazione che si concludeva in vetta al Passo Fedaia, dove coglie uno splendido secondo posto alle spalle del compagno di squadra Emanuele Sella. Anche nelle tappe successive si difende molto bene,cosicchè dopo la crono conclusiva di Milano conclude il Giro al nono posto, risultato che lo fa entrare nella storia come primo ciclista della Basilicata a concludere nelle prime dieci posizioni la corsa rosa.
In estate ottiene un buon quinto posto nella classifica generale del Brixia Tour, ma comunque nelle classiche italiane non si fa notare molto.

Le buone prestazioni viste nell'anno precedente, convincono i Reverberi a prolungargli il contratto in scadenza prima che qualche grande squadra potesse metterci gli occhi addosso. Nel 2009, dopo un sesto posto nella classifica finale della Coppi&Bartali, coglie il suo primo successo da professionista, nella quinta tappa della Settimana Lombarda con uno azione da finisseur all'ultimo km che beffa i compagni di fuga. Anche al Giro del Trentino coglie un buon quinto posto nella classifica finale, mostrando una buonissima condizione che lo avrebbe sicuramente visto tra i protagonisti al Giro d'Italia (a cui però non è stata invitata la sua squadra).

Nell'aprile del 2010 disputa un buon Giro del Trentino, vincendo la quarta tappa, e al Giro dell'Appennino transita per primo sul Passo della Bocchetta e si piazza secondo all'arrivo dietro al croato Robert Kiserlovski.

SarriTheBest


Squadre

* 2005: Ceramiche Panaria - Navigare
* 2006: Ceramiche Panaria - Navigare
* 2007: Ceramiche Panaria - Navigare
* 2008: CSF Group - Navigare
* 2009: CSF Group - Navigare
* 2010: Colnago - CSF Inox
* 2011: Colnago - CSF Inox


Palmares

Vittorie

2009
* 5^ tappa della Settimana Ciclistica Lombarda by Bergamasca

2010
* 4^ tappa del Giro del Trentino
* 2^ tappa del Brixia Tour
* 4^ tappa del Brixia Tour
* Classifica Generale del Brixia Tour

Piazzamenti di Rilievo

2007
* 17° nella Classifica Generale del Giro d'Italia
* 3° nella Classifica dei Giovani al Giro d'Italia

2008
* 8° nell' 8^ tappa (Rivisondoli - Tivoli) del Giro d'Italia
* 2° nella 15^ tappa (Arabba - Passo Fedaia) del Giro d'Italia
* 8° nella 16^ tappa (San Vigilio di Marebbe - Plan de Corones) del Giro d'Italia
* 9° nella Classifica Generale del Giro d'Italia

2009
* 5° nella Classifica Generale del Giro del Trentino
* 3° nella Classifica Generale del Tour de Slovenie
* 2° nella Classifica Generale del Brixia Tour

2010
* 7° nella Classifica Generale della Tirreno-Adriatico
* 3° nella Classifica Generale del Giro del Trentino
* 2° nel Giro dell'Appennino
* 4° nel Matteotti
* 5° nel Melinda
* 2° nella Tre Valli
* 2° nel Romagna


Foto

 
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#2
Intervista a Pozzovivo sul sito della Gazzetta link
http://www.gazzetta.it/Ciclismo/06-11-20...4964.shtml
 
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#3
LEZIONI. Pozzovivo e l'attenzione per il ciclismo del sud

''La sfida che vivo quotidianamente la porto innanzitutto a me stesso: nel trovare stimoli continui per migliorarmi come uomo, come atleta, come studente. Ogni particolare per far bene in corsa, l'applicazione costante nel preparare un esame per la mia specializzazione e' un modo di interpretare la vita che mi sono dato da ragazzino per disciplinarla e renderla sempre appagante anche senza rincorrere illusioni'': Domenico Pozzovivo, leader del team Colnago-Csf-Bardiani, ha illustrato cosi' il suo cammino che l'ha portato ad affermarsi nello studio e nello sport agli studenti dell'Istituto Superiore ''Luigi Ripamonti'' di Como nell'incontro conclusivo del progetto ''Ciclismo-scuola tra etica e agonismo''
Un intervento che ha chiuso all'insegna della qualita' il minicorso organizzato da Comolagobike di Lambrugo - societa' sportiva impegnata nella promozione territoriale dello disciplina a due ruote - sotto l'egida degli Assessorati all'Istruzione e allo Sport e Turismo della Provincia di Como.
''Il risultato e' la conseguenza di aver lavorato seriamente e prima o poi arriva: io ho iniziato a correre intorno ai 15-16 anni perche' mi sono convinto che quella e' l'eta' della spensieratezza ma anche il momento in cui si pongono le basi culturali e si crea il bagaglio di conoscenze che serviranno dopo, nella vita delle tante responsabilita' quotidiane - ha proseguito Pozzovivo, 29 anni, una laurea in Economia Aziendale ottenuta a Roma nel 2010 - Ricordo ancora le corse a casa a mangiare alla svelta un piatto di pasta uscito dal liceo per poi inforcare la bici anche in inverno con poche ore di luce a disposizione. Sacrifici che temprano come i tanti aerei presi per lasciare la mia piccola regione, la Basilicata, e trasferirmi nei weekend al Nord per gareggiare prima di rientrare alla base e trovare due ore di latino al lunedi' mattina che mi ricalavano in modo forte nella realta' scolastica''.
''Il mio e' un caso particolare: vorrei che tanti ragazzi del Sud evitassero certe fatiche se finalmente si creera' un calendario di gare giovanili, auspicato da parecchio, che consenta di maturare sulle strade di casa - ha aggiunto - Ho vissuto le esperienze delle foresterie dove conta soprattutto trovare un gruppo affiatato con cui condividere i lunghi ritiri agonistici di preparazione. Sono stato fortunato indubbiamente ad avere una famiglia pronta a raggiungermi alle corse garantendomi calore e affetto ininterrotto nonostante le grandi distanze che ci separano tuttora. Sulla preparazione dei giovani contera' molto la crescita dei tecnici: spesso si tratta di ex-corridori che pero' non hanno la sensibilita' per agire sulla maturazione completa dei ragazzi. Ben venga percio' un passaggio piu' selettivo, finalmente in atto, per formare i nuovi direttori sportivi''.
Il capitano della Colnago-Csf trova sui libri una forma di relax e di riflessioni non solo per il suo futuro: ''Nei dopocorsa riprendere a studiare e' efficace per l'eliminazione dello stress. Nei prossimi giorni saro' in ritiro in solitudine in altura per preparare il Giro d'Italia e il computer, una volta conclusa l'analisi dei dati d'allenamento, diventera', coi testi universitari, una compagnia perfetta per soddisfare la sete di conoscenza. Mi capita di pensare ogni tanto a un futuro da manager nel ciclismo: in Italia si paga un forte ritardo rispetto all'estero nel coinvolgimento di grandi sponsor. Manca la progettualita' ad alto livello per costruire in termini di marketing a lunga scadenza. E' sbagliato promozionare un brand in funzione dell'evasione fiscale come accade di frequente: l'azione del governo Monti la apprezzo, in questa direzione, per valorizzare investimenti seri e coerenti dell'imprenditoria in uno sport che tuttora ha una visibilita' e popolarita' enorme. Approvo altresi' che strumenti come twitter siano a disposizione dei corridori nelle corse importanti per interagire con tanti giovani potenziali appassionati''.
Nel fuoco di fila delle domande degli studenti, impegnati a prepararsi, tra gli altri, nei settori delle comunicazione, della grafica e della moda, e' emerso attento interesse al fenomeno doping: ''E' sinonimo di progresso evitare l'affermazione di chi ha pelo sullo stomaco e accetta ogni percorso per imporsi. Non mi hanno mai proposto di doparmi nell'eta' critica da juniores attorno ai 17-18 anni quando spesso i corridori vengono avvicinati da figure che promettono un futuro da numeri uno. E' un momento in cui i giovani non hanno ancora una corretta percezione del problema. Chi invece decide di agire cosi', da dilettante, quando ha 21-22 anni lo fa volontariamente, per sua scelta personale. L'impegno, mediante test accurati a reprimere e' evidente. Rimane tuttavia aperta una conflittualita' tra Paesi che deve cessare: dallo scarso peso che la Spagna da' al ricorso a farmaci vietati ne esce un danno di credibilita' ed economico generato dal largo traffico illecito, ben ramificato anche a livello amatoriale, di queste sostanze. Per contro la Francia ha raggiunto un notevole grado di durezza nella sua azione che concreta, di fatto, una lotta con l'Unione ciclistica internazionale per arrivare a un grado di severita' massima. I casi recenti di Valverde, tornato in gruppo a vincere dopo una lunga sospensione agonistica, e di Contador, fermato al termine di un procedimento lunghissimo, sollevano perplessita' e incongruenze deleterie per il nostro sport''.
Domenico ha sfoderato l'orgoglio misurato per le sue sei vittore nella massima categoria unito ia vanto, legittimo, di non essersi mai ritirato dalle gare a cui ha preso il via nell'arco di un'intera stagione: ''Un piccolo-grande record che condividiamo in pochissimi. E' stato frutto della fortuna, nell'aver evitato cadute e infortuni, ma anche della mia convinzione a onorare sempre gli appuntamenti''.
A fargli compagnia nella conferenza lariana e' intervenuto il suo compagno di team Angelo Pagani, comasco doc. ''Seguire un capitano come Domenico significa apprendere di continuo'' ha spiegato Pagani, 23 anni, autore di una fuga di 250 chilometri nell'ultima edizione della Milano-Sanremo.

comunicato stampa

tuttobiciweb.it
 
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#4
Molto meglio come ciclista che come pianista
 
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#5
L'intervista: Pozzovivo saluta i Reverberi, pronto alla svolta
«Cerco ancora un successo in questo finale di stagione»

Domenico Pozzovivo alle ultime corse in maglia Colnago © BettiniphotoLe poche ultime gare del calendario italiano 2012 saranno anche le ultime di Domenico Pozzovivo in maglia Colnago-CSF. Dopo 8 anni si chiude un lungo sodalizio tra il corridore e i Reverberi, dal prossimo anno il piccolo scalatore lucano tenterà l'avventura internazionale con la formazione francese dell'AG2R, e con la possibilità (eventualmete) di andare alla scoperta del Tour de France. Alle soglie dei 30 anni, una bella svolta per Domenico, che in ogni caso non ha finito di inseguire buoni risultati in questa stagione, come ci ha detto in una breve chiacchierata.

Sei reduce da quella che è probabilmente la tua miglior stagione tra i professionisti, con il successo di Lago Laceno al Giro che ti ha lanciato in una nuova dimensione, hai fatto un salto di qualità, in cosa sei migliorato rispetto agli anni scorsi?
«Credo di essere migliorato soprattutto nella gestione della pressione, infatti sia al Trentino che al Giro dove mi aspettavano tutti sono riuscito a vincere a Punta Veleno e sul Lago Laceno. Questo aspetto mi ha dato anche la consapevolezza di poter compiere imprese che prima non credevo di poter realizzare».

Dopo la vittoria del Laceno, eri un po' sulla bocca di tutti ed in vista delle grandi montagne eri diventato uno dei papabili per il podio, il piazzamento finale (8°) ti soddisfa o speravi in qualcosa di più?
«Qualcosa in più me lo aspettavo, però sapevo di essere in gran condizione già dal Giro dell'Appennino a metà aprile, e tenere quella forma per un mese e mezzo non è facile. Nelle ultime tappe mi son difeso bene anche se ho pagato un po' sullo Stelvio. Il vero rammarico è per Pian dei Resinelli, li è stata una situazione difficile anche per la pioggia e sono andato in crisi di fame, a parte quest'episodio posso ritenermi molto soddisfatto».

Dopo il Giro hai staccato e ti sei preparato per il finale di stagione con il Lombardia che è il tuo obiettivo principale, mercoledì invece torna la Milano-Torino dopo alcuni anni di assenza, con che ambizioni ti presenti a queste due gare?
«L'ambizione è quella di centrare un successo, ho preparato al meglio queste dure corse e spero di arrivarci con la condizione che avevo a maggio; per fare bene comunque spero che le previsioni che vogliono bel tempo non sbaglino».

Dopo 8 anni lasci la Colnago, formazione con la quale hai speso tutta la tua carriera, d'ora in avanti nella AG2R per te ci sarà più concorrenza e sebbene la squadra sia invitata alle maggiori corse, il posto dovrai guadagnartelo. Non che alla Colnago ti fosse tutto dovuto, ma la situazione sarà un po' diversa, come la affronterai?
«Sarà sicuramente più stressante da un lato, ma dall'altro sarà uno stimolo perché avere compagni di squadra che vanno molto forte è un motivo in più per essere sempre al massimo e tirare fuori tutto il potenziale».

Nell'AG2R ci sono altri corridori italiani e tra questi il tuo ex compagno di squadra Manuel Belletti, cosa ti ha detto in merito alla tua nuova squadra?
«Nelle ultime gare dal Polonia in poi, da quando ho cominciato a orientarmi verso questa decisione ho parlato con Nocentini e Belletti e loro mi hanno rassicurato che quella francese è una squadra con un bell'ambiente e dove si riesce a correre con serenità. Non nego che questo mi abbia aiutato nella mia scelta».

Sei un corridore da GT e l'anno prossimo la tua squadra prenderà parte a Giro, Tour e Vuelta, è plausibile ipotizzare che sarai al via in due di questi grandi giri?
«I GT esaltano le mie caratteristiche, sicuramente dovrei essere al via di due di questi, per ora è troppo presto dire a quali, visto che non si conoscono ancora i percorsi; una volta svelati sceglieremo appunto in base ai percorsi».

Vincenzo Piccirillo cicloweb.it
 
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#6
dal 16 novembre dovrebbe essere a Serra san bruno per 3 giorni, se riesco la domenica vado con la bici visto che è previsto un giro di quasi 50 km sulle strade della tappa che si terrà a maggio. speriamo il meteo regga.
 
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#7
Portaci milioni di foto! :)
 
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#8
Occhio che si rompe l'obiettivo... Asd
 
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#9
Eh, sarà meglio che si prepari per bene perchè questa dovrà esser - per forza di cose - la stagione in cui cambiar marcia. Insomma, avrà anche un aspetto fisico molto giovanile, ma ora deve assolutamente cominciare a raccogliere i frutti di tanti anni passati in bicicletta...
 
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#10
Pozzovivo, un weekend da star a Serra San Bruno
Pensieri e parole per un bilancio 2012 coi fiocchi proiettato su un 2013 ricco di premesse entusiasmanti in terra transalpina: questi gli ingredienti di un weekend calabrese da gourmet per Domenico Pozzovivo a Brognaturo, due passi da Serra San Bruno, sede d'arrivo della tappa piu' lunga del prossimo Giro d'Italia (244 km.).

Da venerdi' 16 a domenica 18 novembre, il neoleader dell'Ag2r-La Mondiale sara' la guest star dell'hotel Lacina (http://www.hotellacina.it), moderna struttura di qualita' adagiata su un paesaggio incontaminato, desiderosa di aprirsi nell'immediato al cicloturismo contando sulla tranquillita' di percorsi misti che dalla mezza montagna dell'incantevole Parco Naturale delle Serre scendono sul bellissimo litorale tirrenico.

Organizzato in sinergia con l'Asd Amici del Ciclo di Serra San Bruno, localita' nobilitata da una certosa quasi millenaria visitata lo scorso anno da Papa Ratzinger, l'evento gode del patrocinio della Regione Calabria.

Il dottor Pozzovivo, brillante economista vincitore quest'anno del Giro del Trentino e poi rivelazione della corsa rosa grazie al colpo gobbo di Lago Laceno e a un solido ottavo posto in classifica finale, incontrera' per la cena del venerdi' all'hotel Lacina il comitato di tappa realizzatore della frazione del Giro del prossimo 7 maggio.

A seguire un sabato suddiviso in due moduli per far conoscere ai giovani il suo messaggio di uomo vincente armonizzatosi con puntiglio tra studi e sport: in mattinata visita alle scuole medie della zona prima della conferenza nella sala convegni del ''Lacina''- inizio h 16,30 - coi babycorridori calabresi: un momento aperto alla stampa, dove con l'ausilio di un biomeccanico e di un tramautologo esperto, saranno forniti altresi' elementi per una corretta preparazione.

Gran finale domenica dalle 9,30 con Domenico faro della pedalata aperta a tutti sui 50 chilometri conclusivi della Policastro-Serra San Bruno con finale in circuito cittadino: un varo gioioso con un testimonial di spessore indiscusso per sviluppare sei mesi di intenso coinvolgimento in rosa a ogni livello.

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#11
Pozzovivo rivela: correrò Giro e Vuelta
«Prima della corsa rosa, farò anche la Liegi»

Intervistato durante il programma di Radio Manà Manà Sport “Ultimo Chilometro”, il corridore della Ag2r La Mondiale Domenico Pozzovivo ha tracciato i propri programmi per il 2013: “Con la squadra abbiamo fatto la scelta di prediligere Giro e Vuelta. Per quest’ultima in particolare vogliamo cercare di lavorare bene: ci sono tantissimi arrivi in salita, è un percorso che va bene per le mie caratteristiche di scalatore. Ma fare bene al Giro d’Italia è sempre l’obiettivo numero uno per me”.
Il corridore sogna anche una convocazione in nazionale: “La scelta di fare Giro e Vuelta mi permetterà di essere competitivo anche nell’ultima parte di stagione, e visto che il mondiale di Firenze si snoda su un percorso molto duro mi piacerebbe giocare le mie carte per cercare di ottenere una convocazione in nazionale. Per il Tour de France, la squadra non ha ancora sciolto le riserve su chi sarà il capitano”.
La marcia di avvicinamento di Pozzovivo al Giro d’Italia prevede anche la partecipazione a una grande classica: “Andrò in Oman, poi farò il Giro del Lazio, la Tirreno-Adriatico, la Vuelta Catalunia e il Giro del Trentino. Prima del Giro d’Italia dovrei correre anche la Liegi-Bastogne-Liegi, dove spero di fare una bella esperienza”

tuttobiciweb.it
 
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#12
Vuelta a España 2013: A crono "Pozzo" è proprio vivo
Il lucano realizza la miglior prestazione di sempre a Tarazona

In tanti nel vedere il responso della cronometro di Tarazona (a maggior ragione se la tappa in televisione ce la si è persa per un qualche motivo) saranno sobbalzati. Sicuramente non per il ritorno al successo in una prova di questo genere di Fabian Cancellara, anche se ormai una sconfitta di Tony Martin fa certamente notizia. Colui che colpisce vedere così in alto in una prova a cronometro di quasi 39 chilometri è senz'altro un atleta che mai aveva realizzato una prestazione di questo tipo, tanto meno in una grande corsa a tappe. Stiamo naturalmente parlando di Domenico Pozzovivo che con una gara maiuscola si è issato fin sul terzo gradino del podio di giornata, permettendosi il lusso di precedere due connazionali come Vincenzo Nibali (1" meglio del siciliano) e Dario Cataldo (17 i secondi impiegati in meno rispetto all'abruzzese), che circa 15 mesi fa si laureava miglior cronoman d'Italia, da sempre maggiormente avvezzi in prove di questo genere.

I responsi cronometrici odierni però parlano abbastanza chiaro: il corridore lucano è stato autore di una buonissima partenza, tanto che dopo 11,5 km, praticamente ai piedi dell'ascesa all'Alto de Moncayo (ovvero l'asperità inserita nel tracciato), soltanto il portentoso Cancellara era riuscito a far meglio di lui ma neppure di tanto (appena 5"). Un primo dato significativo sulla concentrazione e determinazione con cui il leader dell'AG2R ha affrontato la prova e non si è rimasti affatto stupiti se in vetta al Moncayo Pozzovivo ha poi fatto segnare il miglior tempo parziale (si era al km 18, anche se ufficialmente il GPM non costituiva un punto di rilevamento intermedio), con 13" di vantaggio su Cancellara e circa 30 su Tony Martin. La successiva discesa ha poi prevedibilmente ribaltato la situazione, con il "rapido di Berna" tornato al comando con 30" sul piccolo grimpeur lucano che tuttavia riusciva ancora a mantenere 4" di vantaggio su Martin, in quel momento terzo con un ritardo di 34". Soltanto quindi nell'ultimo tratto, decisamente più favorevole ai passisti potenti, il campione del mondo di specialità è riuscito a sopravanzarlo, prevedibilmente ma la prestazione di Pozzovivo si è mantenuta su livelli eccellenti, chiudendo sul traguardo con un ritardo di 1'24" che però gli è valsa la terza posizione finale.

Viene da se che, tolti gli inarrivabili specialisti, Pozzovivo sia stato decisamente il migliore tra gli uomini di classifica, riuscendo a precedere tutti gli altri: oltre ai distacchi inflitti a Nibali e Cataldo, bisogna annoverare anche i 24" rifilati a Roche, i 28" a Valverde (anche se sul murciano pesa la foratura patita all'inizio della salita), i 54" a Konig, l'1'08" a Pinot, l'1'14" a Majka, l'1'19" a Basso, l'1'30" al leader Horner e l'1'37" a Purito Rodríguez. Ovvio che con una simile prestazione anche la classifica di Pozzovivo ne abbia beneficiato, tanto che questa sera troviamo il lucano in sesta posizione nella classifica generale (con un distacco di 2'44" da Nibali, tornato leader) ed in posizione perfettamente equidistante tra la quinta piazza occupata da JRO (il cui distacco è di 2'33") e la settima di Ivan Basso (che accusa 2'55"), cosa che renderà assolutamente interessanti le prossime, impegnative frazioni pirenaiche.

Ma come si spiega quello che per molti oggi è stato una sorta di mezzo miracolo sportivo? Pozzovivo non doveva essere il tipico scalatore che in prove del genere busca minuti a palate, venendo poi costretto a tentare imprese quasi disperate non appena arrivi il terreno a lui più congeniale? Se si fa molta attenzione è un'affermazione che poteva valere per le prime stagioni da professionista del lucano, che pure fu bersagliato spesso dalla sfortuna con cadute e fratture varie, che ci hanno permesso relativamente tardi di far venire fuori le sue doti di scalatore in una grande corsa a tappe. Tuttavia fino al 2011 la miglior espressione a cronometro di Pozzovivo si attestava all'ottava piazza nella cronoscalata San Vigilio di Marebbe-Plan de Corones al Giro d'Italia 2008, dove accusò 1'43" di ritardo da Pellizotti.

Poi inevitabilmente qualcosa è cambiato, con prestazioni decisamente migliori rispetto al passato: nel 2011 lo troviamo al 16° posto nella cronometro di Crevalcore alla Coppi&Bartali (a 44" da Malori), 11° a Zamora al CastillayLeon (a 39" da Richie Porte) entrambe cronometro di lunghezza di poco superiore ai 10 km. Se poi nel 2012 non troviamo prestazioni particolarmente eclatanti, quest'anno Pozzovivo è stato decisamente più convincente, considerando lunghezza e durezza dei percorsi: detto del buonissimo ottavo posto (a 43" da Roux) nella cronometro di Alès, lunga 9,7 km, all'Etoile des Bessèges, il ventesimo posto ottenuto a Saltara dopo quasi 55 chilometri e su un tracciato che alternava a tratti di salita una lunga discesa ed un tratto decisamente più favorevole ai passisti (prova ne fu il grande recupero di Wiggins nel finale), fu decisamente un riscontro abbastanza buono (2'34" il distacco dallo specialista Dowsett ma molto più contenuto da Nibali e gli altri uomini di classifica). Di contro una prestazione migliore ce la si aspettava nella cronoscalata da Mori a Polsa, dove sui 19,4 chilometri che avrebbero dovuto favorire uno con le sue caratteristiche, ottenne un 15° posto a 2'11" da Nibali. Ecco quindi che il 19° posto ottenuto al Giro di Polonia, nella cronometro conclusiva di Cracovia (2'52" accusati da un Wiggins che fu stratosferico quel giorno su un percorso da autentici passistoni) ci dà un'altra indicazione su un Pozzovivo che se la cava molto meglio che in passato sul passo.

A questo punto sorge spontanea un'altra domanda: è possibile che l'atleta tascabile di Montalbano Jonico abbia guadagnato qualcosa sul passo e perso qualcosa in salita? Il primo assioma possiamo considerarlo sicuramente vero, con un Pozzovivo che ha guadagnato anche in potenza, cosa che gli permette già da qualche stagione di essere competitivo anche in gare di un giorno altrimenti non troppo adatte agli scalatori di 50 chili o poco più (il peso del lucano dovrebbe attestarsi attualmente attorno ai 53 kg) ed è per questo che ci siamo trovati a commentare podi al Giro di Romagna, all'Appennino, alla Tre Valli Varesine oppure belle prestazioni al GP Beghelli o al Trofeo Matteotti, senza tralasciare neppure un podio sfiorato al Giro dell'Emilia, dove però il San Luca chiamava decisamente alla ribalta uno come lui. Segnali che sono venuti anche dalle grandi corse a tappe, con Pozzovivo che ha ottenuto l'unico suo successo di tappa in un grande Giro nella frazione con arrivo a Lago Laceno, nel Giro 2012, su una salita decisamente pedalabile ed anche la prestazione offerta a Monte Groba, nel primo traguardo all'insù di questa Vuelta che arrivava già dopo la cronosquadre inaugurale, su pendenze tutt'altro che proibitive ma servite già a respingere qualche protagonista, ci ha dato un'ulteriore dimensione sul tipo di salita in cui il corridore lucano potrebbe esprimersi meglio anche in futura (vedendola così, se dovesse uscire bene dalle prossime frazioni impegnative, la tappa con arrivo sull'Alto del Naranco potrebbe costituire una nuova frazione abbastanza ideale).

Dobbiamo quindi dimenticarci dello scalatore che appena un anno fa in Trentino domava la durissima Punta Veleno ed in passato aveva saputo imporsi anche sul Maniva e all'Alpe di Pampeago? Non è detto, anche se torniamo al discorso precedente che rimanda al maggior guadagno di potenza sul passo che può venir meno su pendenze più estreme. Ci sarà quindi molta curiosità per vedere all'opera lo scalatore lucano nel tremendo trittico del fine settimana con Collada de la Gallina, Peyragudes e Sallent de Gallego, prima di arrivare verso la conclusione di questa corsa a tappe con quella che tutti avrebbero considerato la "salita da Pozzovivo" per eccellenza, ovvero l'Angliru.

Una cosa è certa: in una corsa a tappe infarcita di salite, Pozzovivo sta disputando quello che per ora si può considerare il suo miglior grande giro in carriera e se il destino, facendo tutti i debiti scongiuri, non dovesse metterci nuovamente lo zampino (ricordiamo anche la crisi di fame di Pian dei Resinelli, che nel Giro 2012 lo escluse da qualsiasi discorso di podio) tra qualche giorno potremmo ritrovarci a parlare di un altro atleta azzurro concretamente in lotta per il podio. Del resto, il distacco attuale da Nibali fornisce un discreto margine per poter attaccare con relativa tranquillità in un finale di tappa particolarmente impegnativa. Possiamo poi star certi che la determinazione del lucano sembra essere di quelle giuste. Gli "occhi da tigre" mostrati sul traguardo odierno stanno a testimoniarlo.

Vivian Ghianni - cicloweb.it
 
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#13
Non so quante persone c'erano davanti alla TV, ma oggi Pozzovivo ha fatto entusiasmare milioni di persone con la sua azione.
Un nano che mette in fila tutti i giganti delle grandi classiche alla prima partecipazione alla Liegi è tanta roba.
Se fossimo un popolo intelligente potremmo costruirci un personaggio per far crescere il seguito del Ciclismo.
 
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#14
Beh tieni presente che vincerà il giro quest'anno Sese
 
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#15
Tra l'altro Pozzovivo si sta trasformando in un corridore "strano": già l'anno scorso era migliorato motlissimo sul passo, adesso va ad un passo dalla vittoria della Liegi. Insomma, da quando è emigrato non è più solo il classico scalatore esplosivo bono solo per le rampe di garage o le salite alpine: vediamo come va a finire, ma inizio un po' a rimpiangere il fatto che abbia salutato "casa" così tardi...
 
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#16
sul passo infatti è tutt'altro che fermo

e imho ma magari ricordo male anche da più di un anno
 
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#17
Boh, non lo so: io vado a memoria. Asd Mi pareva proprio che dall'anno scorso si era notato un netto miglioramento da questo punto di vista...
 
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#18
Vabè non è un pedalatore alla Cancellara o alla Gilbert, se ricordate alla Roma Maxima quando dava i cambi a Valverde l'andatura scendeva di brutto. Sulle strade urbane come quelle del finale della Liegi se hai energie ti difendi bene perché comunque ci sono curve, discese, strappi. Il Giro ho forti dubbi che possa vincerlo, già un podio sarebbe sorprendente per me. La questione dell'età è vera, però mettiamoci anche che un corridore molto simile fisicamente come Rodriguez ha vissuto il suo momento migliore proprio dopo i trent'anni, quindi anche lui potrebbe avere davanti 3-4 anni eccezionali
 
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#19
Infatti Pozzovivo che va piano sul passo è una leggenda metropolitana
 
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[+] A 1 utente piace il post di BidoneJack
#20
Secondo me invece è proprio il contario, è un ottimo scalatore e stop finisce lì.

Anche oggi si è creato due ottime occasioni essendo uno dei più brillanti in salita, ma è stato ripreso proprio perchè lui non è un fenomeno sul passo e ha trovato dei compagni di fuga del suo livello (prima Arredondo e poi Caruso).

Per me non farà mai il salto di qualità perchè è un corridore troppo incompleto.
 
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