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Don Daniele Laghi
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Don Daniele, quando il ciclismo entra in parrocchia
Sport e religione è un connubio che negli ultimi anni ha dimostrato di essere sempre più coinvolgente, soprattutto nei confronti dei giovani che si affacciano al mondo con l'entusiasmo e la voglia di vivere tipica di chi ha bisogno solo di una lingua d'asfalto e di una bicicletta per essere felice. Le esperienze del Monastero della Castellina e del GiroBio hanno fatto scuola ma c'è chi, come don Daniele Laghi, ha saputo andare anche oltre portando gli uomini di sport in parrocchia. Se l'esempio dei sacerdoti moderni è quello di Giovanni Maria Vianney, il curato d'Ars che insegnò un nuovo modo di portare il Vangelo alla gente semplice, lui che per qualche anno è stato curato della parrocchia di Arco (Tn), è uno di quei preti che trovano sempre un minuto per ascoltare chi ha bisogno di conforto. C'è chi lo chiama suonando al campanello, chi lo contatta al cellulare, via mail e pure chi gli scrive su facebook, per ciascuno di loro lui c'è.

LO SPORT COME ESEMPIO - "La prima missione di un prete diocesano come me è la parrocchia" spiega con semplicità don Daniele, eppure vai a guardare e scopri che è stato al fianco dei piloti della Ferrari, che va sulle piste da sci, che ha incontrato Valentino Rossi, che segue come guida spirituale il Giro del Trentino, che è stato nel ritiro della Juventus, che è andato in tv al processo alla Tappa "Ho avuto la fortuna di conoscere delle persone che mi hanno dato l'opportunità di avvicinarmi al mondo dello sport e io, che sono uno sportivo nel senso che mi piace guardare ogni disciplina sportiva, ho colto l'occasione". Esperienze importanti quelle maturate da don Daniele che pure non gli hanno tolto il tempo per stare vicino ai suoi parrocchiani, anzi "Non è facile conciliare gli impegni parrocchiali con quelli sportivi ma con un pò di organizzazione ci si riesce. Essere vicino agli sportivi mi ha insegnato molto: è vero che sono pagati e che vanno in tv e ricevono gli applausi, ma fanno dei sacrifici che non tutti sarebbero disposti a fare. Per questo mi viene naturale portarli come esempio quando parlo ai ragazzi del catechismo o quando vado a visitare gli anziani".

IL PRETE DEI GIOVANI - Parabole moderne quelle di don Daniele che oggi è parroco nella splendida Valle dei Mocheni ma che, quando ha dovuto salutare i parrocchiani di Arco, è stato festeggiato con un party organizzato da sette dj e popolato di ragazzi di tutte le età e di tutte le provenienze "E' stata una festa che ricordo con molto piacere per il calore e l'affetto che i ragazzi mi hanno manifestato; credo che un sacerdote di oggi abbia il dovere di guardare ai giovani con un occhio di riguardo e che debba parlare con un linguaggio che sia loro vicino. Il mondo dello sport e del ciclismo in particolare sono ideali per permettere agli uomini e alle donne di domani di crescere mantenendo saldi alcuni valori che sono fondamentali per la vita".
Una convinzione profonda che non traballa nemmeno se lo mettete di fronte alle tristi vicende del professionismo delle ultime settimane "Credo che in ogni caso bisogna prendere la parte buona dell'esperienza di ciascuno: ho la fortuna di conoscere ragazzi speciali come Denis e Thomas Bertolini, come Cesare Benedetti, Walter Proch, Gilberto Simoni e, ultimamente, anche Daniel Oss. Il loro impegno, la loro serietà devono essere d'esempio per chiunque; un ragazzo che inizia a pedalare capisce da subito il valore di avere dei compagni o quello dello stringere i denti per superare la fatica momentanea che ti consente di arrivare in cima ad una salita. Non conta se arriverà primo o ultimo, quando scenderà di sella sarà un uomo diverso."

L'APPOGGIO DELLA CURIA - Il ciclismo che entra in chiesa, che si fa esperienza comune, un vero e proprio Vangelo di vita nell'opera di don Daniele che trova l'appoggio dei colleghi della curia "Va precisato che non sono impegnato in alcuna commissione giovanile o sportiva, quello che faccio lo faccio per mia iniziativa: ho trovato la solidarietà e l'incoraggiamento di tutti i sacerdoti e questo mi ha fatto coraggio anche nei momenti più impegnativi." Un turbine di idee don Daniele, che anche per il prossimo Giro d'Italia ha già avanzato alcune proposte davvero innovative "Per ora è ancora presto per anticipare qualcosa però posso dire che sto lavorando per essere ancora più vicino ai corridori e al popolo delle due ruote."

Andrea Fin - ciclismoweb.net
 
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