E' che in Portogallo non c'è bisogno di nascondere nulla.
Poi se uno si dopa tanto è preferibile che sposi la filosofia di Bjarne e quantomeno ci faccia vivere delle gran belle esperienze
Comunque basta vedere una qualsiasi tappa della Volta per rendersi conto che il Portogallo è un mondo a sé. Nel 2012 Atapuma andava molto forte, vinse sul Pordoi al Trentino battendo Betancur e fu secondo sul Monte Baldo al Giro di California, battuto solo da Gesink (e aveva staccato Horner che era in fuga con lui). Si presentò alla Volta e venne pesantemente bastonato dal trio della Efapel (che all'epoca era la squadra più all'avanguardia, oggi invece ha lasciato spazio alla W52) David Blanco - Rui Sosa - Sergio Ribeiro.
Lo stesso David Blanco che l'anno prima alla Geox era stato completamente invisibile.
Non è neanche un caso che negli anni d'oro del doping ematico squadre come Banesto o Lampre partecipassero ogni anno alla Volta, mentre ora non ci va più neanche la Caja Rural. I corridori con passaporto biologico vanno solo incontro a figuracce a correre con questi. Vedere cosa dicevo durante la Vuelta a Asturias.
Ora il ciclismo portoghese è totalmente isolato dal resto del mondo, la crisi del movimento iberico e la chiusura della loro squadra più grossa, la Milaneza - Maia, ha portato a questo. Chi di dovere se ne sbatte le palle perché è un mercato che non interessa (mica è la Cina dove ogni tot. anni si prova a lanciare una corsa che tempo tre stagioni chiude) ed è un po' un peccato perché la Volta è una corsona, la più bella che ci sia in questo periodo (altro che il Giro della Bincbanchia).
Comunque la W52 vorrebbe fare il salto a professional, sarebbe interessante.