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Filippo Pozzato
#61
Sarebbe dovuto essere fondamentale per Rui Costa nella tappa del pavé e invece... Facepalm
 
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#62
sta più su twitter che in bici!
 
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#63
E' il Balotelli del ciclismo Sese Asd

(27-06-2014, 04:26 PM)Danilo Ha scritto: Sarebbe dovuto essere fondamentale per Rui Costa nella tappa del pavé e invece... Facepalm

Mah, nelle vesti di gregario Pippo ce lo vedo proprio poco. Mettici poi che non va praticamente mai in fuga: che al Tour ci sia o non ci sia mi sa che alla fine cambia proprio pochino... :-/
 
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#64
Tanto vale puntare al Mondiale, solo che deve convincere la Lampre a portarlo alla Vuelta sapendo che a fine stagione probabilmente cambierà squadra
 
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#65
A me è sempre garbato Pippo, ma come si fa a dargli una possibilità iridata pure quest'anno io non lo so... Boh
 
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#66
Può solo fare d'aiuto agli altri, credo. Metterlo come punta a Ponferrada sarebbe come spararsi nei piedi.
Poi magari mi sbaglio e a fine stagione rivince Agostoni e Plouay. A quel punto, allora, bisogna cercare di tenerlo in gruppo in vista dello sprint nel quale può certamente battere Sagan Sisi Facepalm
 
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#67
Ma aiuto a cosa...? Ogni volta che s'è portato, ha sempre disatteso le aspettative. Anche l'anno scorso aveva il compito di tenere le ruote dei vari Boasson, Cancellara ecc, e invece alla fine s'è staccato pure da loro. Le grandi classiche son due anni che le toppa. Le sue possibilità le ha avute, adesso preferirei fosse dato spazio a qualche giovane a 'sto punto... Sese
 
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#68
Pozzato invece di allenarsi perde tempo a farsi pitturare il corpo con dei tatuaggi. Sese Dio bò che schifo, ha pure tatuato Gesù Cristo su un braccio Facepalm
 
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#69
Certo che aprire il topic e leggersi "I Campioni >> Filippo Pozzato" fa sempre un certo effetto Asd
Comunque sinceramente che ci sia al Mondiale o meno cambia niente, anzi è inutile. Non è buono nemmeno a mettersi a disposizione, non è pericoloso, niente.
 
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#70
E' sempre il convitato di pietra ai mondiali Sese

Comunque Pozzato forse sarà ricordato per essere un re delle corse minori.

Pippo, pianta lì di correre, dai Occhiolino
 
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#71
In questo momento Pozzato è un ottimo capro espiatorio alla Pennac, se vai al Mondiale con Battaglin e Colbrelli capitani non metti neanche un corridore nei 15 e puoi esserne più che sicuro, però questo è quello che abbiamo. Quindi faremo schifo ma se nel mucchio ci sarà anche Pozzato le colpe andranno a lui e i più giovani potranno crescere più tranquillamente
 
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#72
Il re delle corse minori sono io e basta... Pozzato è il re delle corse del cacchio
 
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#73
Non offenderti, Stefano Pirazzi Occhiolino


(01-07-2014, 10:49 PM)Gershwin Ha scritto: se vai al Mondiale con Battaglin e Colbrelli capitani non metti neanche un corridore nei 15 e puoi esserne più che sicuro

Direi anche nei 30 Sese
L'unica speranza è Nibali, ma serve corsa dura.
 
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#74
Pozzato: «È vero, ho anche pensato di smettere di correre»
Il vicentino sogna un posto azzurro per Ponferrada

«Sì, c’è stato un giorno, il mese scorso, in cui ho pensato davvero di lasciare il ciclismo». La dichiarazione di Filippo Pozzato arriva quantomeno inaspettata, per usare un eufemismo. È vero che la stagione del 32enne vicentino della Lampre-Merida finora è stata fallimentare — zero vittorie, classiche bucate, nessun sussulto — ma segnali che facessero pensare a propositi di bici al chiodo non ce n’erano. Ieri intanto Pozzato è partito per la Vuelta. È l’ultima chiamata per fare qualcosa di buono quest’anno e soprattutto per guadagnarsi la maglia azzurra per il Mondiale di Ponferrada del 28 settembre.

Pozzato, davvero ha pensato di lasciare il ciclismo?
«Volevo mollare tutto, sì. Avevo la nausea. Un sacco di cose non funzionavano e non mi riferisco solo ai risultati. I contrasti con la squadra. La sensazione di essere percepito come un menefreghista quando è esattamente il contrario, sono il primo a stare male se lavoro e poi non ho riscontri in gara».

Poi che cosa è successo?
«Ho parlato con le persone care. Mi sono scosso. La bicicletta è la mia passione, la mia vita, e mi sembra di avere ritrovato il piacere di andarci».

Con la Lampre-Merida ora è tutto a posto?
«Preferisco non parlarne, e concentrarmi sulle gare (è legato al team blu-fucsia anche nel 2015, ma alla Gazzetta risulta che ancora ieri ci siano state frizioni dal punto di vista economico e contrattuale, ndr)».

Il 2014 finora è stato fallimentare. Perché?
«Mi prendo la responsabilità. Mi hanno buttato un sacco di m... addosso, ma non ci sono problemi. Sono il primo a non essere soddisfatto. Ma di sicuro, non è mancato l’impegno. Ho provato a correggere il modo di allenamento, fare più intensità e meno quantità. All’Eneco Tour ho avuto le prime risposte positive. In primavera non mi era mancato il fondo, ma la brillantezza».

Ma in base a che cosa il c.t. Cassani dovrebbe convocarla per il Mondiale?
«In base ai risultati, e nient’altro. Non ho nessun diritto acquisito ed è già capitato, come a Verona 2004, che mi chiamassi io fuori dalle convocazioni perché non andavo. Non ho fatto ancora niente. Ma non ho corso tanto (né Giro né Tour, ndr) e sono convinto di poter arrivare al Mondiale nella forma giusta. Con Cassani ho parlato anche di recente. Lui sa che per il colore azzurro ho come una venerazione. Però me lo devo guadagnare sul campo».

Con quali obiettivi arriva alla Vuelta?
«Per la classifica abbiamo Horner, ma io voglio battezzare alcune tappe e provarmi a fondo in quelle. Vincerne una significherebbe unirle a quelle di Giro e Tour del passato e adesso non sono molti ad avere vinto nei tre grandi giri. Non mi restano poi molti Mondiali per prendermi quella medaglia che in Australia, quattro anni fa (fu quarto, ndr) non arrivò soprattutto per colpa mia. Non ho più molto tempo. Non posso più perderne».

da «La Gazzetta dello Sport» del 21 agosto 2014 a firma Ciro Scognamiglio
 
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#75
(21-08-2014, 10:40 PM)SarriTheBest Ha scritto: Pozzato: «È vero, ho anche pensato di smettere di correre»

Ah, non ha smesso?
 
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[+] A 1 utente piace il post di Paruzzo
#76
Appunto: fosse solo il 2014. Sese Negli ultimi anni solo la stagione (oddio, metà e basta Asd ) alla Farnese è stata buona, per il resto tantissime ombre e poche luci. Eh, più o meno è dal 2009 che non riesce a rendere con continuità; o almeno, è dal 2009 che non mi garba come potrebbe e come dovrebbe... Sese
 
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#77
Copeland: «Caro Pippo, tu hai classe da vendere. Falla vedere»
Sia uomo e corridore: si metta in gioco, e non faccia la vittima

Da Jerez de la Frontera parte sabato la Vuelta, ma la Lampre-Merida spera che possa partire anche la riscossa di Filippo Pozzato, che questa mattina sulle pagine della Gazzetta ha manifestato la propria delusione per una stagione – in verità già due – semplicemente fallimentare. Il corridore vicentino ha consegnato il proprio pensiero a Ciro Scognamiglio e noi di tuttobiciweb.it abbiamo intercettato telefonicamente Brent Copaland, team-manager della Lampre-Merida, per conoscere il pensiero di una società che sembra – a detta dello stesso corridore – non immune da colpe…

«Cosa posso dire? il fatto che Filippo sia qui al via della Vuelta è la prova provata che noi continuiamo a credere in lui – ci spiega Copeland -. L’ha detto e l’ha ripetuto lo stesso Pippo che non è contento, che la sua stagione è fallimentare, che ha sbagliato qualcosa ma non sa bene cosa. Gli abbiamo lasciato tutta la libertà del caso: di prepararsi come meglio credeva e di correre le corse che lui desiderava fare. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Lui per primo si sente amareggiato, la società con quale spirito dovrebbe vivere questo momento? Non siamo contenti, e glielo abbiamo detto come qualunque datore di lavoro avrebbe fatto con chi non rende per quanto è remunerato. Ma il punto non è questo…».

Dica pure…
«Quello che non va bene è il suo atteggiamento nei confronti della squadra. Non è rispettoso dei suoi compagni e delle regole interne al team che esistono in qualunque struttura. Lui non può fare il bello e il cattivo tempo. Non può calzare scarpette a suo piacimento, quando tutti gli altri vestono scarpe con i colori societari. Prendiamo ieri: tutta la squadra è partita al mattino, lui si è messo in viaggio al pomeriggio. Noi di primedonne non ne abbiamo proprio bisogno, vogliamo solo corridori di comprovata professionalità che mettano in mostra il proprio talento. E Pippo di talento ne ha da vendere. In un momento di crisi come questo, dove è difficile tenere aperta una squadra, dove molti team sono costretti a chiudere o a fondersi con altre formazioni non è tollerabile che ci sia chi non capisce la situazione. Per noi Pippo è un patrimonio, un punto fondamentale della squadra e per questa ragione l’abbiamo schierato al via di questa Vuelta. Ha la possibilità di mettersi in mostra e conquistare una maglia azzurra alla quale tiene lui come ci teniamo noi. Però non ci sta bene passare per quelli che non lo capiscono e non lo valorizzano. Non mi piace che faccia la vittima quando non lo è».

Saronni sarà il primo a non essere contento di questa situazione…
«Beppe è quello che ha il contatto diretto con gli sponsor, quello che durante tutto l’anno crea il budget e le basi per portare risorse importanti al team, ed è anche il primo a essere deluso. E lo sa perché? Proprio perché in Pippo ci ha sempre creduto. L’ha fortemente voluto ed è il primo che ci crede, ma è logico che davanti a certi atteggiamenti anche lui non sa più cosa dire. Come dicevo prima, che un datore di lavoro ti chieda anche conto di quello che fino a questo momento hai fatto o meglio, non hai fatto, sta nella logica delle cose. È bene ricordarlo, ad oggi Pippo non ha raccolto un solo punto Wolrd Tour… ma di cosa stiamo parlando?».

Pippo ha ancora un anno di contratto, crede che ci siano i presupposti per arrivare alla scadenza naturale del contratto?
«È quello che vogliamo, e penso e spero che lo voglia anche lui. Lui è un uomo squadra e deve pensare al bene di tutto il team. Ha esperienza, carisma e talento: si metta in discussione, reagisca da grande uomo e da grande corridore. Ha tutto per poterlo fare. Noi siamo qui pronti a gioire per lui. Non lo dimentichi mai, noi siamo i primi a voler il suo bene, perché di riflesso è anche il nostro».

tuttobiciweb.it
 
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#78
Filippo Pozzato: non ho mai staccato
«Voglio arrivare al via della stagione già in bella forma»

Filippo Pozzato, l’eterno ragazzo del nostro ciclismo, sa di non aver più tempo da perdere perciò, anche lontano dalle gare, non si ferma un attimo. Dopo un’annata deludente, il 33enne vicentino della Lampre Merida sta trascorrendo un inverno intenso per arrivare all’inizio del 2015 tirato come non mai e pronto a ritrovare lo spazio che merita nel ciclismo internazionale. Corsa a piedi, un po’ di surf, calcio e motocross anche partecipando a eventi benefici in cui è sempre in prima linea dimostrando un gran cuore, e ovviamente bici da strada. Ieri, per la cronaca, ha pedalato 4 ore e mezza.

Rimpianti legati al 2014?
«Ho girato pagina, è inutile piangersi addosso. La stagione passata è stata disastrosa. All’inizio non sono andato come speravo, poi ho cambiato il modo di allenarmi, cercando una diversa intensità, ma alla fine ho raccolto poco o niente. Negli ultimi mesi stavo decisamente meglio ma sul finale sapete come è andata. Ponferrada? Il CT ha fatto le sue scelte, non perdiamo altro tempo a parlarne. Pensiamo al futuro».

Soffermiamoci un attimo sul presente prima. Come sta andando la preparazione?
«Quest’inverno non ho mai staccato completamente, mentre gli anni scorsi per 20 giorni o addirittura un mese non toccavo la bici. Mi sono dilettato con sport alternativi, restando in forma divertendomi. La bici però non l’ho mai abbandonata, voglio arrivare alle prime corse asciutto e non ritrovarmi come altri anni a dover perdere peso a stagione già iniziata».

Hai già stilato il programma per il 2015?
«Sì, due settimane fa ho incontrato Saronni e Copeland per fare il piano della situazione. Ai primi di dicembre si riunirà tutta la squadra a Boario Terme e definiremo gli ultimi dettagli ma le idee sono già chiare e condivise. Partirò con il Tour de San Luis in Argentina, poi disputerò Dubai, Qatar e Oman. L’obiettivo della prima parte della stagione è far bene nelle Classiche perciò ho chiesto alla squadra di farmi correre il più possibile nel periodo precedente, ci voglio arrivare con più giorni di gara nelle gambe possibili. Il resto della stagione sarà scandito tra Giro e Vuelta».

Cosa chiedi a te stesso?
«Voglio tornare dov’ero. Essere il Pozzato dei giorni migliori, non il lontano parente che avete visto quest’anno. Al Nord sono arrivato un pelo indietro di condizione, mi mancava qualcosina per stare davanti, e anche se sono arrivato con gente del calibro di Sagan e Degenkolb a 50” dai primi, le critiche verso di me sono sempre pesanti e unilaterali. Ormai sono abituato e accetto che sia così, sono il primo a pretendere di più da me stesso. So di valere e avere i numeri per tornare tra i migliori al Fiandre e alla Roubaix, sto lavorando per questo».

Giulia De Maio per tuttobiciweb.it
 
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#79
Alla Sanremo è più difficile essere competitivi ora, ci sono un mare di velocisti che il Poggio non lo vedono neanche e per uno come Pozzato è un casino. Invece al Nord è più facile, entrare nei 10 sarebbe un obiettivo realistico per Fiandre e Roubaix, rimane la nostra miglior carta se Oss e Trentin non fanno un gran salto (Trentin lo aspetto in Via Roma, magari pilotato dal Campione del Mondo)
 
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#80
Faccio il tifo per lui, ma ci spero sempre meno.

Già ce lo vedo, nella migliore delle ipotesi, raccogliere qualche vittoria tra Oman e Dubai, presentarsi alla Sanremo senza velleità di classifica e raggiungere una Top 10 al ritmo dei migliori, e poi crollare nella settimana santa con la scusa di essere arrivato "svuotato per le troppe corse"
 
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