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Joseph Verachtert
#1
In questi giorni scrivendo sulla storia della Parigi-Lussemburgo (1963-1968), una corsa che m’affascinò e che rimpiango, ho rincontrato un corridore, Joseph Verachtert, dal particolare segmento di vita ciclistica e non, sfociato poi in tragedia. Costui, non è mai stato un protagonista della prova citata, ma il vincitore dell’ultima edizione di una corsa per decenni assai popolare nel calendario belga, il “Giro delle Tre Città Sorelle” (“Drie Zustersteden” in fiammingo), che chiuse i battenti nel 1963 (tornerà sulle scene nel 1988), proprio per la difficile coesistenza con la Parigi Lussemburgo.  
Eccolo qua.....

Joseph Verachtert
Nato a Oevel il 20 agosto 1932, deceduto a Geel il 17 gennaio 1967. Velocista e mezzofondista su pista. Professionista dal 1955 al 1967 con 24 vittorie su strada e 7 su pista.
[Immagine: 16306972531325Verachtert,Jos.jpg]
Un corridore strano, versatile e con potenziale, ma incapace per tutta la carriera di tradurre queste potenzialità abbozzate, in risultanze di pregio. Sempre nel limbo fra il campione ed il buon corridore: il grande velocista e lo sprinter da kermesse, il ciclista da classiche e quello da corse brevi, il passista scalatore e l'amante dei tavolieri, il duro e l'abulico. Esempi che potrebbero andare all'infinito. Passò tardi al professionismo proprio per questo, anche se ha sempre vinto, sia nelle categorie giovanili e minori e sia nell'elite. Nel '55 con piccoli sostegni corse fra gli indipendenti e con molti professionisti presenti vinse due belle corse la Brussel-Neerheylissem e la Blanden-Gembloux-Blanden. Ciononostante, non riuscì a trovare un contratto.
Nel '56 vinse il GP di Geel ed arrivò 2° nella Bruxelles-Charleroi-Bruxelles. L'anno successivo non riuscendo a trovare una squadra fissa, iniziò ad accasarsi a gettone un po' qua ed un po' là, ma la sua fu un'ottima stagione perché vinse la 3° tappa del Giro del Belgio e 4 criterium tra i più popolari. Nel '58 s'accasò alla "Mann", la sua squadra storica e s'aggiudicò una tappa alla Tre giorni di Anversa ed il GP Westerlo. L'anno seguente fece sue due bellissime e lunghe corse: la Freccia Hesbignonne e la Kessel-Lier. Nel '60 vinse a Helchteren e Mortsel, ma nella stagione seguente diede di nuovo segni di potenziale superiore a quel corridore ignavo nel risultati: fece sua la durissima prima tappa del Tour de Champagne in Francia, indi il Giro di Hesbaye, la Baarle-Hertog, la Hulst-Tessenderlo, ed i GP di Made e di Arendonk. Un altro segno lo diede partecipando senza preparazione alcuna e all'improvviso, alla Bordeaux-Parigi, che seppe ugualmente concludere con un significativo 9° posto. Col '62 iniziò a proporsi con continuità su pista, divenendo subito un protagonista: vinse infatti il Titolo Nazionale nel Mezzofondo, specialità che lo vedrà protagonista anche se non più vincente per tutto il resto della carriera. Nel '63 tornò vincente su strada, conquistando il Giro delle Tre Città Sorelle, ed i Criterium di Haacht e Tienen. L'anno successivo s'aggiudicò l'Omloop van de Fruitstreek e il Criterium Lommel. Nel '65, già 33enne, vinse la Klein-Vorst e nel '66 conquistò il suo ultimo traguardo nel Criterium di Anversa. Poi, mentre ancora stava gareggiando su pista, nell'intervallo fra una Sei Giorni e l'altra, il 17 gennaio '67, la sua crisi coniugale degenerò: prima strangolò la moglie e poi si suicidò.

Maurizio Ricci detto Morris
 
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