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Giro d'Italia 2014 | 18^ Tappa: Belluno - Rifugio Panarotta
#41
Felicissimo per Arredondo, grande scalatore e uno che non ha paura ad attaccare. Maglia azzurra più forte della storia Ave Asd

Quintana stava benissimo, è inutile che si inventano falsi allarmi, ha risposto a tutti gli scatti con facilità. Come temevo, però, ha ricominciato a correre col bilancino, probabilmente suggerito da Unzue: con uno scatto secco negli ultimi duemila metri avrebbe gestito con più tranquillità il finale e messo in tasca altri secondi che non fanno mai male...
Adesso è ufficiale Evans giù dal podio, occupato ora da Rolland (meritatissimo per quello che ha fatto e fa), ma da domani ho la sensazione che ci salirà un ragazzo sardo...
 
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#42
Ormai si sa che il processo è qualcosa di ridicolo.

L'unico che si salva là è Cassani. Hanno sparato pure un Quintana in difficoltà pensa te.

Poi c'è la De Stefano che è convinta che Uran possa fare il miracolo domani, mamma mia.

Io invece spero che l'amico Rigoberto le buschi domani e crolli sullo Zoncolan, vogliamo il podio: Quintana - Aru - Rolland.
 
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#43
Pensavo che Arredondo sarebbe scoppiato molto prima e invece, a parte gli ultimi metri, è andato davvero forte.

Rolland merita il podio per quanto provato a fare (e fatto) finora, per la prima volta davvero in difficoltà Kelderman.
 
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#44
Julian Arredondo: «Per me e per la squadra»
Julian Arredondo è il ritratto della felicità sul podio di Rifugio Panarotta: «L'avevo detto sin dal Tour de San Luis che l’obiettivo era il Giro d'Itala, ci ho provato sin dall'inizio di questa corsa a cercare la vittoria. Oggi è arrivata la voglio dedicare alla squadra, a Dirk Demol, a Tonti, a tutti coloro che hanno creduto in me quando non ero nessuno. Non ci credo ancora, non ci credo ancora e non so cosa dire...
Stasera festeggiamo sicuramente perché dopo tre secondi posti e due terzi posti ce la meritavamo. E sarà festa doppi aperché dobbiamo festeggiare anche la maglia azzurra»

Fabio Duarte: Il nostro team merita la vittoria»
Un’altra tappa di montagna vissuta con il cuore in gola dal Team Colombia e tutti i suoi supporter ha visto Fabio Duarte centrare un nuovo secondo posto in questa edizione del Giro d’Italia, questa volta sull’arrivo in quota di Rifugio Panarotta. Sotto gli occhi del Direttore di Coldeportes e Ministro dello Sport colombiano Andres Botero, Duarte si è fermato ad appena 17 secondi dal successo, finito nelle mani di Julian Arredondo (Trek). Un inseguimento che ha emozionato i tanti tifosi sul traguardo di Panarotta, dove Duarte ha firmato il suo quarto secondo posto in carriera al Giro d’Italia. “Bravo ad Arredondo, che ha corso una grande tappa, ma peccato per noi, perché credo che il nostro Giro meriti il premio di un successo di tappa. Mi sentivo bene, e ho cercato di gestirmi con intelligenza, e alla fine siamo rimasti solo io ed Arredondo. Oggi ha vinto lui, e noi ci riproveremo. Mancano poche giornate, ma il Giro non è finito, e noi non molliamo di sicuro.”

Ivan Basso: «La tappa è stata lo specchio del mio Giro»
Ivan Basso ha cercato di riscattare oggi un Giro difficile per lui: «Era una occasione importante, purtroppo non è andata come volevo. Ma il finale della corsa non è altro che la fotografia del mio Giro, con una condizione ottimale che non ho mai raggiunto. Oggi volevo fare quel che ho fatto per i miei tifosi, sono convinto che l’abbiano apprezzato, anche se il risultato non è stato dei migliori».

Rigoberto Uran: «Domani sarà una giornata importante»
Una battuta appena, catturata da RaiSport, ma è una promessa di battaglia e di spettacolo: «Domani sarà una giornata importante, per me e per il Giro». E le parole di Rigoberto Uran assomigliano molto ad un grido di battaglia in vista della cronoscalata del Monte Grappa.

Domenico Pozzovivo: «Dal secondo posto è tutto aperto»
Domenico Pozzovivo analizza con la consueta lucidità la giornata odierna: «Non ero in grande giornata, ho pensato soprattutto a difendermi. Poi nel finale ho visto che si è staccato Evans e quindi ho provato ad accelerare per guadagnare secondi importanti. La classifica? Credo che per il primo posto non ci sia nulla da fare, ma dal secondo posto in poi è tutto aperto. E io voglio lottare fino alla fine per migliorare la mia posizione».

Adriano Baffi (Trek): «Meritavamo questa vittoria»
Adriano Baffi è sceso al volo dall'ammiraglia per andare ad abbracciare Julian Arredondo subito dopo il traguardo: «Dall’inizio del Giro noi della Trek ci siamo messi in mostra, meritavamo di ottenere una vittoria. Abbiamo una squadra giovane e questo risultato è un premio per tutti. E pensare che stamattina con Arredondo pensavamo solo alla maglia blu e a conquistare punti importanti per quella classifica, invece è arrivata questa straordinaria vittoria. Un premio per Julian, un premio per tutti».

tuttobiciweb.it
 
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#45
(29-05-2014, 06:08 PM)Dayer Pagliarini Ha scritto: Io invece spero che l'amico Rigoberto le buschi domani e crolli sullo Zoncolan, vogliamo il podio: Quintana - Aru - Rolland.

Mai stato così tanto d'accordo con Pagliarini

Tra l'altro due ventiquatrenni primo e secondo è una cosa già successa 19 anni fa + 1 Shifty
 
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#46
Oggi Uran molto bene Prr, fiducioso per domani Sese

(Quintana con quel su scatto sega m'ha fatto perdere la scommessa Sweat Nel testa a testa contro Rolly, il francese era dato a 4 :O Ma vaff vai... Facepalm )

(29-05-2014, 06:08 PM)Dayer Pagliarini Ha scritto: Poi c'è la De Stefano che è convinta che Uran possa fare il miracolo domani, mamma mia.

Ma si sa che c'è del tenero ormai... Asd
 
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#47
considerazioni sparse:

-fin qui Arredondo, un po' in linea con molti colombiani specie se alle prime esperienze in Europa, aveva dimostrato a tratti di andare fortissimo in salita ma appunto solo a tratti mentre qui ha tolto di ruota corridori che ad esempio a Montecampione sono arrivati nei primi 10 oltre ad aver messo al sicuro la maglia azzurra, bene anche Kiserlovski che non ha avuto il calo di un anno fa nella terza settimana e che anzi potrebbe superare Evans in classifica di qui a Trieste e bene Zoidl che ha chiuso insieme all'australiano
-a quanto pare Duarte nella tappa di Val Martello aveva avuto una sorta di blocco psicologico per via delle condizioni meteo e ora lo rivediamo ai suoi livelli e avrà un'altra chance sullo Zoncolan, al contrario è arrivato lontano dai primi questa volta Pantano ma del resto per lui chiudere a 5 o a 13' non faceva differenza
-si rivede ai livelli di Montecampione Deignan, cede nel finale Cataldo che è in gran condizione ma che comunque senza le cadute avrebbe lottato per un piazzamento nei 10 ma nulla più, stavolta abbastanza lontano dai primi Henao ma vale il discorso fatto per Arredondo sulla continuità che molti colombiani alla prima esperienza europea non hanno
-discreta prova per Pellizotti che sulla salita finale si gestisce anche intelligentemente però le salite di San Pellegrino e Redebus oltre a quella di Panarotta si sono rivelate di troppo per lui che inoltre si è giocato la possibilità di fare risultato nella cronoscalata, con lui in fuga Sella che senza fare chissà cosa è stato autore di una seconda parte di Giro competitiva
-bene Zardini alla luce degli avversari fortissimi che aveva in fuga, lontani dai primi Pirazzi che ovviamente si è preso una pausa dopo il trionfo del giorno prima ma che potrebbe disputare una grande cronoscalata e Bongiorno il cui Giro non è mai decollato
-terzo giorno consecutivo da protagonista per De Gendt che senza essere ai livelli monstre dello Stelvio 2012 sta comunque uscendo decisamente bene da questo Giro, miglior prova in montagna da Oropa a questa parte per Uran che per quanto visto a Barolo potrebbe addirittura riprendersi la maglia rosa anche se la prova sul Monte Grappa è diversa e anche se Quintana ha comunque dalla sua lo Zoncolan e inoltre il colombiano è stato ben supportato da un ritrovato Poels e da un Pauwels che come al solito cresce nella terza settimana mentre chi non è più quello di qualche giorno fa è Brambilla
-c'è stato un momento in cui sembrava che Basso potesse davvero vincere la tappa ma poi le cose sono tornate alla normalità e non ci spieghiamo gli sperticati elogi per lui che si leggono in giro dal momento che è stato bravo a provarci ma non ha fatto nulla di diverso rispetto ai 13 corridori che erano in fuga con lui, si conferma il migliore degli altri Longo Borghini
-ancora una volta Aru guadagna qualche secondo nel finale e alla luce del suo rendimento nel tratto iniziale della crono di Barolo e nella tappa di Montecampione che prevedeva una sola salita viene da pensare che possa disputare una grandissima cronoscalata mettendo grazie a essa entrambi i piedi sul podio, stavolta il sardo non è stato supportato dalla squadra a partire da Landa e Tiralongo che si sono staccati molto presto ma a tirare ci hanno pensato altri
-l'impressione è che Quintana facesse quello che voleva e ne avesse per andarsene in solitudine ma è il suo modo di pedalare che suscita questo e magari invece non ne aveva per fare la differenza dal momento che io al posto suo avrei attaccato malgrado il suo vantaggio nella generale sia comunque abbastanza consistente, ottimo il supporto della squadra con il solo Izagirre arrivato nelle retrovie ma oltre al solito Herrada e da un Anton tornato protagonista da Oropa in avanti si è distinto Castroviejo che addirittura è arrivato con Evans
-Pozzovivo non si è mai mosso probabilmente perchè era già abbastanza impiccato per rimanere con il resto dei migliori però la cronoscalata gli è amica e ricordiamo che nel tratto in salita della crono di Barolo era nettamente in testa, alle sue spalle come al solito molto competitivi Vuillermoz e Dupont che hanno badato a fare la loro classifica nonchè a pilotare la Ag2r sempre più in alto nella graduatoria a squadre più che ad aiutare il lucano
-per l'ennesima volta Rolland è stato il primo ad attaccare e malgrado la sua posizione in classifica molto migliorata per un attimo è stato lasciato andare ma alla lunga si è visto come nel confronto diretto con gli altri big non sia superiore a loro, ancora una volta buono il supporto di Sicard molto cresciuto in quest'ultima settimana e discreto quello di Malacarne che sia pure solo per un breve tratto all'inizio della salita si è visto davanti
-giornata difficile per Majka che rispetto ai corridori arrivati assieme o appena davanti a lui era il più debole ma in ogni caso ce l'ha fatta a non perdere terreno e mantiene intatte le chances di podio, bravo Rovny nella fuga, si è attestato su un rendimento intorno alla 30a posizione Roche e ribadiamo che potrebbe essere grande protagonista al Tour, arriva l'attesa giornata storta nella terza settimana per Rogers
-discreto Losada che si è trovato in fuga con diversi corridori oggettivamente superiori a lui, continua il Giro da dimenticare per Moreno che avrà un'ultima occasione sullo Zoncolan
-in una tappa con Gavia, Stelvio e Val Martello Hesjedal aveva fatto valere le sue doti di super fondista e di corridore amante delle quote oltre i 2000 metri ma in una frazione di montagna ''normale'' come quella di Panarotta sono emersi i suoi limiti evidenti fin dall'inizio del Giro e sebbene con il suo solito gran finale abbia chiuso con un distacco minimo è chiaro come sul Monte Grappa perderà altro terreno e non ha chances di podio, sempre valido il supporto di Cardoso che chiuderà a Trieste con un piazzamento analogo a quello dell'ultima Vuelta e anche quello di Haas visto davanti a inizio salita
-alti e bassi in questo Giro per Wellens ma ci sta per un corridore giovane alla prima vera esperienza sulle tre settimane, come al solito non brilla ma comunque non crolla Monfort che ottimamente supportato da Armee si tiene stretta la 14a
-al di là di Evans per il quale un cedimento era prevedibile il grande sconfitto del giorno è Kelderman che prova anche ad attaccare ma nel finale non tiene il ritmo dei migliori e vede sfumare forse definitivamente qui le sue chances di podio, la Belkin non è solo lui in montagna visto che Goos giorno dopo giorno cresce e che Keizer nella fuga sebbene alla lunga si sia staccato è stato protagonista sulle prime rampe di Panarotta
-terminano qui le ambizioni di podio per Evans che non ha mai avuto un vero crollo da Oropa in avanti ma un lento e costante decadimento delle prestazioni che non stupisce in un'atleta che spesso ha sofferto nella terza settimana dei grandi Giri e che era al top al Giro del Trentino, si riprende lo scettro di miglior gregario dell'australiano in queste ultime giornate Sanchez anche se un vero supporto non è mai riuscito a darglielo mentre si è ormai definitivamente spento Morabito
-cresce giorno dopo giorno Geniez per cui la 12a posizione nella generale è ormai in ghiaccio anzi con qualche chances di superare Vuillermoz di qui a Trieste e di nuovo si rivede a un dignitoso livello di competitività Mourey
-se si eccettua l'impennata di Oropa è stato un Giro abbastanza da regolarista per Polanc unico della Lampre-Merida a rimanere con i migliori almeno nel tratto iniziale della salita di Panarotta, pur essendo ormai fuori condizione e ci sta per un corridore che era stato protagonista alle Strade Bianche a febbraio Cunego si impegna per difendere a denti stretti il 18° posto anche se probabilmente uscirà dai 20 nelle prossime giornate, non si ripetono ai livelli della Val Martello Niemiec e soprattutto Anacona
-finale di Giro abbastanza anonimo per Preidler che si è assestato su un rendimento che lo colloca intorno alla 40a posizione in ogni tappa di montagna, ovviamente non pervenuti i compagni
-sembrava che Rabottini potesse guadagnare posizioni in classifica grazie alla fuga e invece la salita di Panarotta lo ha respinto clamorosamente e a questo punto dovrà salvarsi in qualche modo nei prossimi giorni per rimanere nei 20, per i compagni l'unico obiettivo era arrivare al traguardo ed è stato raggiunto
-eroici Hepburn e Tuft che nel giorno in cui anche Santaromita esce di scena arrivano al traguardo e difendono la loro posizione nella generale dall'assalto di Bol
 
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