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potrebbero inserire una bella crono Potenza-Matera di 100 km
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Giro d’Italia 2018, arrivo di tappa a Valsorda il 15 maggio ?
https://www.gualdonews.it/2017/11/10/gir...15-maggio/
Credo se sarà così il percorso del Giro 2018 (se il Praienberg ci sarà), mi sa tanto che dall' Etna fino a Roma per i velocisti ci sarà solo Monza...
Dopo il minimo storico dell' anno scorso (una sola vittoria di tappa), gli organizzatori stanno pensando a ridurre al minimo le tappe per velocisti per favorire più vittorie italiane al Giro ?
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GIORNALISTA MALGIOGLIO
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Le riducono ai minimi storici perché sono brutte, noiose e le guardano in pochi.
Le tappe per velocisti sono un concetto vecchio che appartiene a un'altra epoca.
Un'epoca in cui il Giro era il Giro, le alternative in TV erano poche e la gente se le guardava senza problemi.
Oggi, con duemila alternative, ma chi è che ha voglia di guardare una tappa in cui si sa che non succede nulla fino agli ultimi 300 metri?
O fai 7/8 tappe per velocisti in zone in cui c'è la possibilità di aprire ventagli(ma mi pare impossibile), o trovi alternative.
Per di più poi siamo in un'era in cui non mancano i corridori di qualità da volata ristretta, per cui puoi mettere tranquillamente due 2a/3a categoria poco prima del traguardo e se arrivano i superstiti in volata avere comunque dei bei vincitori. Tipo Michael Matthews che si dice che tornerà al Giro nel 2018.
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beh capisco il ragionamento di Pagliarini, ma a questo punto non è una bestemmia fare GT di 2 settimane in cui le tappe per velocisti magari sono un paio ed il resto montagne, tappe mosse, crono ecc per gli uomini di classifica
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GIORNALISTA MALGIOGLIO
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Beh tieni conto che 4/5 tappe molto semplici servono, un po' per collegare una zona a un'altra e un po' per far tirare il fiato ai corridori.
Però ecco quattro, massimo cinque, non otto o nove.
Dopodiché un GT di sole due settimane perde fascino e durezza. Già oggi, nonostante le tre settimane, sono molto meno duri che in passato.
Bisognerebbe appunto trovare alternative. A 'sto punto fare ogni anno sterrato al Giro e pavé al Tour ad esempio. Si sa che non sono un grandissimo fan ma........sarebbe più corretto nei confronti dei corridori metterli in ogni edizione piuttosto che una volta ogni cinque.
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Non credo che il criterio di equità sia da applicare a un Giro o a un Tour, nel senso che ogni edizione fa storia a sè e per me è normale sia così. Perchè se no allora bisognerebbe fare tutti gli anni lo stesso tracciato identico e allora tanto varrebbe correre in circuito.
Il pavé tutti gli anni mi sembra una forzatura e alla lunga credo diventerebbe noioso.
Io non sono contrario alle tappe per velocisti, ci vogliono anche quelle. In passato se n'è abusato ma come sono mediamente distribuite ora mi sembrano in una buona misura.
Per quanto riguarda i GT di due settimane non ne vedo il bisogno. Ci sono e ci saranno sempre tappe così dette di trasferimento ma sono sempre pochissime senza nessuno spunto d'interesse. Ma poi perchè fare GT di due settimane... Per metterci cosa? Tre settimane sono troppe?
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GIORNALISTA MALGIOGLIO
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Fai di tutta l'erba un fascio. Un uomo da corse a tappe è chiamato a saper andare forte in salita, a crono e ad avere altre doti in cui non è compreso saper andare sul pavé/sterrato.
Uno conto è avere un anno 40 km a crono e quello dopo 70, non è equo, ma non lo è in una misura contenuta.
Un altro è avere ogni quattro anni un quindici settori di pavé che stravolgono tutto, mi pare abbastanza chiaro come concetto.
Certo se proponi lo stesso itinerario sul pavé per dieci anni filati dopo un po' viene a noia.........per questo cerchi di variare i percorsi ovviando al problema.
Dopodiché il pavé avrebbe il pregio di portare sempre a sconvolgimenti nella classifica generale, che è ciò che rende una tappa interessante.
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GIORNALISTA MALGIOGLIO
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Mi spiego meglio, perché rileggendomi mi pare di essere stato poco chiaro.
Un uomo da corse a tappe si prepara ogni anno per andare forte a cronometro e in salita, perché nei GT non sa in che misura, ma sa sicuramente che ci saranno salita e cronometro.
Nessun uomo da corse a tappe si allena per il pavé invece, perché di solito non c'è.
È là la differenza per cui se metti ogni anno il pavé, piuttosto che una volta ogni cinque, è più corretto nei confronti dei corridori.
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Vattene a...Johto
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Poche tappe per velocisti, ma fatte bene, sarebbe l'ideale. Mi spiego, non adoro le tappe con una curva negli ultimi 150 metri o con arrivo in curva/semicurva (tipo la tappa vinta da Ewan quest'anno). L'alternativa, per favorire spettacolo e corridori italiani, sarebbe una piccola scalata ai -10 o una roba tipo finale della Sanremo
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Lo scorso anno le tappe per velocisti erano solo 7, il prossimo anno forse solo 4 o 5.
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Io un giro lo costruirei cosi:
1 prologo, 2 crono di cui una di 35-40 km mossa e una di 25-30 più piatta
4-5 tappe di "trasferimento" per velocisti
6-7 tappe mosse, sul modello delle classiche
4-5 tappe di medio-alta montagna
2-3 tapponi con 4-5 salite e almeno 2oo km
tutte le tappe di almeno 160-170 km
eviterei quanto più possibile le tappe piatte con arrivo in salita, anche negli appennini si riesce a trovare qualche alita interessante prima dei vari Terminillo, Block Haus ecc.
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Io eviterei proprio le crono piatte. Meglio ancora 1 crono totalmente mossa superiore ai 35 km e un'altra con salita-discesa-salita.
Come tappe per velocisti ne vedrei 3.
Come ultima tappa sempre una crono o un tappone alpino.
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GIORNALISTA MALGIOGLIO
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Io le farei tutte piatte.
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Una crono piatta e una mossa, anche di lunghezza simile, mi sembra l' ideale. Non proporrei cronoscalate perché per quanto siano belle vanno quasi sempre a favorire quello più in forma, invece in una tappa può succedere di tutto
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Si parla di Osimo non solo come arrivo di tappa (con la partenza da Assisi), ma anche come partenza della tappa con probabile arrivo ad Imola.
Filottrano, invece, non vedrebbe nè partenza e nè arrivo, ma verrebbe attraversata in entrambe le tappe.
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immagino con passaggio dove Scarpo ha perso la vita e stop commemorativo, un po' quello che accade con casartelli al tour sull'aspin
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