(23-09-2015, 02:30 PM)Dayer Pagliarini Ha scritto: Anche perché probabilmente Duilio, Gatti e compagnia cantanti non si rendono conto che lo spettatore di riferimento del Giro d'Italia non sono gli appassionati come noi che tanto lo seguiamo a priori, ma "l'italiano medio" che lo guarda perché è il Giro e non ha idea di chi siano Frum, Contador e compagnia cantanti.
Beh, questo poteva essere vero 5/10/20 ecc anni fa, può essere vero oggi, potrà essere vero anche nel futuro prossimo. Ma già adesso che ai dati auditel vengono affiancati (e talvolta sovrapposti) gli hashtag, i trend ecc, può essere molto pericoloso: in un mondo globalizzato, l'italiano medio rischia di pesare quanto una cacchina di una capra rispetto al merdone di un elefante (come sono poetico oggi
). Quindi bisogna stare un attimino attenti, che si fa presto a perdere palata...
La strada può essere simile a quella che cattura il nostro pubblico "comune" (grande attenzione a livello paesaggistico), però bisogna cercare di tirar fuori quelle che sono le nostre peculiarità (e l'aver sostituito l'italiano con l'inglese nelle scritte in sovraimpressione per me è stato un grosso errore) e cercare di portare nel percorso almeno una grande città d'arte italiana: gli altri GT terminano nelle rispettive capitali e da noi Roma manca dal 2009, ma anche Pisa ormai è assente da parecchi anni (2006), Venezia (2009) ecc.
(06-10-2015, 12:12 PM)Luca84 Ha scritto: Forse il Giro non si sa "vendere" molto bene, sicuro non come il TDF. Da qui a dire che la Vuelta è meglio, ne passa.
Con il piccolo dettaglio che chi sa vendere bene il Tour possiede anche la maggioranza della Vuelta.