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Urbano Cairo: «Il Giro può fruttare il doppio»
#1
Urbano Cairo: «Il Giro può fruttare il doppio»
L'imprenditore che vuole scalare RCS ha le idee chiare

Urbano Cairo, titolare della Cairo Communications e quindi editore de La7 e della Domus nonché proprietario del Torino Calcio, sa che questa sarà la settimana decisiva per il futuro del Corriere della Sera, della Gazzetta dello Sport e di conseguenza anche del Giro d'Italia.
A proposito della corsa rosa, nell'intervista concessa a Sandra Riccio e pubblicata oggi da La Stampa, Cairo mostra di avere le idee molto chiare: «Tutti sono pazzi del Giro – racconta l’imprenditore -. Eppure frutta solamente 25 milioni l’anno, vale a dire una quota minima di quanto invece riesce a ricavare il Tour de France che arriva a totalizzare 110 milioni ogni anno. Significa che quello del Giro è un risultato che da noi in Italia si può almeno raddoppiare a 50 milioni di euro».

Per leggere tutta l'intervista CLICCA QUI

tuttobiciweb.it
 
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#2
Astrattamente, come potenziale, potrebbe essere vero ma serve una dimensione mondiale in cui il Tour fa attualmente l'asso pigliatutto. 
Il Giro ha storia e tradizione, come corsa può anche essere più bello del Tour, soffre però la concorrenza della corsa francese, anche in termini di partecipazione dato che oggi è difficile pensare all'accoppiata Giro - Tour per un Froome o un Quintana. 
In Italia soldi ne girano pochini. C'è comunque l'edizione numero 100 e un buon imprenditore potrebbe provare a valorizzare il "prodotto". 
Vediamo intanto se Cairo riesce a scalare RCS.
 
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#3
Sì: se prendi come riferimento il Tour, rischi di partire con il piede sbagliato. Siamo in un'altra dimensione, ed il rapporto 1 a 4 ci può tranquillamente stare oggi come oggi.

Sarà curioso vedere se, per il 100° Giro, si punterà su una sfida tutta nostrana Aru vs Nibali, oppure ci si accontenterà di uno solo dei due da contrapporre ad un grande campione straniero (che poi è tutto da vedere se un Froome/Quintana/Contador accetta di "sacrificarsi" per il Giro)
 
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#4
In generale non penso che l'accoppiata Giro - Tour sia impossibile per un Froome o un Quintana ma di certo è un rischio in chiave Tour e quindi... 
Per un buon corridore che ha poche chance di battere la coppia Chris/Nairo ha senso puntare sull'accoppiata Giro - Vuelta (ma si preferisce un quinto posto alla Grande Boucle...), considerando anche che la Vuelta è risultata ostica negli anni recenti per i reduci dal Tour. 
Probabilmente la crescita economica del Giro dovrebbe basarsi su altri fattori ma non sono un imprenditore e non ho idea del cosa si potrebbe fare. Il Giro conserva una discreta risonanza mondiale, tradizione da valorizzare unitamente 
alla durezza delle sue salite, con un percorso comunque equilibrato e impegnativo, tra cronometro e tappe vallonate, con meno volate rispetto al campionato per velocisti che a volte sembra in parte il Tour.

(200 messaggi!!  Campione )
 
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#5
Se Contador passasse all'Astana, come si vocifera, potrebbe profilarsi una sfida Contador-Nibali-Landa che sicuramente potrebbe suscitare parecchio interesse.

Il problema però è da vedere più in generale, anno per anno. Il Tour catalizza tutte le attenzioni, attira sponsor da ogni parte del Mondo e con essi attira i campioni più forti.
Una spinta in tal senso l'ha data Armstrong che ha "venduto" il Tour negli USA portando visibilità oltreoceano e sponsor (e negli Stati Uniti pagano bene).
Nel frattempo in Italia ci siamo chiusi in noi stessi, rendendo il Giro un campionato fra italiani (dal '97 al 2007 hanno vinto solo italiani) e quando ci siamo aperti era troppo tardi per portare grandi sponsor, che nel frattempo avevano investito sul Tour.
Aggiungiamoci che nel frattempo la lotta al doping e il cambiamento radicale dei metodi di allenamento hanno reso di fatto impossibile fare l'accoppiata Giro-Tour, il gioco è fatto.

Le soluzioni non le so, non sono un manager neanche io, né un esperto di marketing. Però ben vengano le partenze dall'Olanda (dove la risposta del pubblico è sempre straordinaria) e da altre nazioni in grado di portare pubblico e quindi sponsor.
 
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#6
Andrò in controtendenza ma a me le partenze da paesi come Olanda, Danimarca, Irlanda, ecc.. non sono mai piaciute più di tanto.
Mi sta bene sconfinare, ma in paesi più vicini dove ha anche un senso per lo svolgimento della corsa.
Spero in tutta onestà che non si parta da Pechino un giorno, come si ipotizza da qualche parte perchè la troverei una "svendita" per il Giro, alla stregua della Formula 1 che per correre dietro ai petrodollari va a correre in Barhain o a Singapore...
 
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#7
Un conto è partire dall'Olanda, un altro da Pechino. In Olanda c'è una passione e una tradizione per il ciclismo che noi in Italia ci sognamo la notte. Basti vedere la quantità di gente che ogni volta va a vedere il Giro quando parte da quelle parti.

E la gente porta sponsor, gli sponsor portano soldi, i soldi portano i campioni.
 
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#8
Cairo ce l'ha fatta e ha confermato la grande attenzione per il Giro e il suo business da far crescere. 
Speriamo porti ad una crescita. Vedremo.
 
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