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ROLAND "SUGHERO" MATTHES
#1
Chiedo scusa se apro un thread su un nuotatore, quando potevo farlo benissimo su quello del nuoto. Ma non son capace di scrivere su un topic aperto da uno che non si  fa scrupoli a mettere nell’avatar delle svastiche. Fortunatamente costui non scrive più qui. È su cicloweb, per caso? Non mi stupirebbe per nulla!

Comunque, il tempo passa, ed un vecchietto come me, s’è ormai abituato a veder partire per il viaggio più sconosciuto e temuto, tanti campioni se non dei veri e propri idoli. Vivo queste notizie con grande tristezza, ma con l’orgoglio d’esser nato in un periodo denso di figure grandiose che porto con me come i penati di Enea. 
Venerdì è morto Roland Matthes, una leggenda, probabilmente il dorsista più forte della storia del nuoto, sicuramente quello con più stile. Un fuoriclasse assoluto dello sport, perché il talento che possedeva, era tale da rendere frattaglia tutto il chiacchiericcio seminato sul suo conto da qualche pennivendolo. 
Su Matthes ho scritto, nel lontano 1999, il breve ritratto che segue. Rileggendolo mi sono emozionato…..

ROLAND "SUGHERO" MATTHES 
E’ stato il più grande dorsista della storia. Lo chiamavano “sughero” per la straordinaria capacità di galleggiamento, una virtù che nel nuoto conta in maniera determinante. Roland Matthes, era un rampollo della Repubblica Democratica tedesca, ma era un anomalo fra gli atleti di quel paese che tanto segnò gli sport individuali per una trentina d’anni. Lui, il biondo ragazzone nato a Poessneck il 17 novembre del 1950, non amava i ritmi d’allenamento degli altri, le diritture imposte nello sport da un sistema che usava gli atleti come un vanto; gli piaceva vivere, per quello che si poteva, fra i regimi ferrei imposti dallo stato, lasciando al nuoto un’ora sola al giorno. Non avesse avuto le risultanze che lo eleggeranno leggenda di questo sport, chissà quale destino sarebbe stato suo. Insomma, sapeva sfruttare al massimo le sue qualità: tutto genio e sregolatezza, perlomeno per quello che si poteva nell’ambiente in cui era nato. 
Arrivò a vincere tutto e subito, specializzandosi nel dorso, ovvero lo stile che più di ogni altro esaltava le sue qualità di galleggiamento. In patria non aveva rivali e nelle poche occasioni di meeting o incontri internazionali, al di fuori del territorio della DDR, la sua legge era quella di dimostrarsi tanto giovane, quanto più forte di tutti.
 Il ventun settembre 1967, a Leipzig, quando ancora non aveva compiuto di diciassette anni, stabilì il primato mondiale dei 100 dorso, togliendolo al dominio americano che perdurava da tanto tempo. Si ripeté poche settimane dopo, sempre a Leipzig, stabilendo stavolta il record mondiale sulla distanza doppia. 
A diciassette anni era dunque titolare delle migliori prestazioni assolute sul dorso e si presentò alle Olimpiadi di Città del Messico da favorito. 
Gigione e svogliato per molti, eppure il suo nuotare era divino. Guardarlo rappresentava un toccasana per gli occhi. Ed i Giochi messicani lo consacrarono compiutamente, grazie alla doppietta vittoriosa, arricchita dal primato mondiale sui 100.
Il crescendo continuò con passo alternato di successi, primati e Titoli Europei fino alle Olimpiadi di Monaco, dove raccolse di nuovo l’oro su entrambe le distanze del dorso e stabilì in entrambe il record mondiale. A questi successi, aggiunse il bronzo nella staffetta 4x100 stile libero, dove a dimostrazione della sua grandiosità, si rese capace di recuperare ben due posizioni in uno stile che, di solito, lo vedeva nuotare per divertimento, o solo per superare la noia. L’argento, invece, gli giunse dalla staffetta 4x100 mista, dove, in prima frazione, nuotò a ritmi di record mondiale, lasciando ai compagni la gestione di un grandissimo vantaggio.
Arrivarono i primi mondiali della storia, nel 1973, a Belgrado, ed ancora doppietta con primato mondiale sui 200. Quindi gli Europei, l’anno successivo e immancabili doppiette. Nel 1975 si riconfermò campione mondiale nei 100, specialità nella quale poteva gestire il meglio delle sue qualità, ma arrivò, dopo otto anni immacolati, pure la prima sconfitta sui 200, ad opera dell’ungherese Zoltan Verraszto. Abdicò compiutamente con gli onori delle armi, alle Olimpiadi di Montreal, dove colse “solo” il bronzo sui 100 dorso, ed un quinto posto sulla medesima distanza, nello stile farfalla, ma era ormai vecchio e sempre più svogliato, tanto da ……lasciarsi andare al ….ruolo di allenatore dell’astro femminile mondiale, quella Kornelia Ender che diventò poco dopo sua moglie. 
La loro storia d’amore si concretizzò con la nascita della figlioletta Franziska, ma le sue scappatelle e la sua vita libertaria un po’ zingaresca, non cementò l’unione con la più razionale Kornelia e, nel 1981, i due divorziarono. Divenuto fisioterapista di grandi qualità, Roland, riuscì a fuggire nella Repubblica Federale Tedesca, ancor prima della caduta del muro. 
Nel  nuovo ruolo,  a Francoforte, s’è rifatto una vita di successo e s’è risposato. Nel dicembre del 2003, è stato insignito del premio "Goerg von Opel", quale campione indimenticabile. 
La sua carriera, nella sintesi dorata, ci porta 4 Titoli Olimpici, 3 mondiali, 5 Europei, nonché 16 Record Mondiali. 
Davvero supremo! 

Gli sia lieve la terra.
 
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[+] A 3 utenti piace il post di Morris
#2
Mi spiace un po' insozzare il topic, ma sì, mr. svastica ora bazzica luoghi, o meglio stalle, più consone a un somaro della sua risma.

Ciao Morris, comunque Ciao
 
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