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Il mio primo Giro d'Italia!
#21
Con il giorno di riposo di giovedì 14 maggio ci si sposta a Barletta per la 7a tappa, venerdì 15 maggio: 

[Immagine: A07.jpg]

Forse non sembra ad una prima impressione dall'altimetria ma è semplicemente una tappa per velocisti, con un minimo di chance per fugaioli e finisseur. Un bel po' di dislivello in meno rispetto alla Avigliano - Benevento della precedente versione (le "vecchie" tappe sono facilmente visualizzabili con i link della pagina precedente). 


Sabato 16 maggio, 8a tappa: 

[Immagine: A08.jpg]

Tappa "alleggerita" e accorciata rispetto alla prima versione ma che resta impegnativa e segue l'idea originale, di valorizzare la bella salita di Acqua delle Vene (13,1 km. al 7,4% ma spiana un poco nel finale, per un tratto di 10 km. avvicina il 10% di media! E' un valico in cui si utilizzano anche altri nomi, come Monte Acerone o Toppo del Monaco) e di proporre un arrivo a Montevergine non unipuerto, come sempre avvenuto invece in tutte le occasioni passate. La tappa più breve del "mio Giro" ma evidentemente non facile. Qualcuno potrebbe avere il coraggio di attaccare sulla penultima salita? Non credo, ma sarebbe corsa dura e chi incontrasse difficoltà potrebbe pagare all'arrivo un distacco di molti minuti. L'ascesa a Montevergine (12,5 km. al 5,8%)  è in gran parte pedalabile, comunque con un tratto di due km. con pendenze in doppia cifra. 


Domenica 17 maggio, 9a tappa: 

[Immagine: A09.jpg]

Tappa leggermente variata rispetto alla prima versione (evitando la salita di Croce per arrivare a Salerno). Quasi una unipuerto, ma preceduta dalla difficile Costa Amalfitana, tantissime curve, tante piccole rampe molto dure e discesine ripide, un percorso che dà poco respiro. Infatti, nonostante la lieve riduzione, dislivello che resta importante, 3663 metri. La salita del Vesuvio è di 12,3 km. al 7,6% di media, abbastanza regolare fino ai meno 3 dal'arrivo, al 10%.
Ampio spazio per immagini televisive di grande fascino, dalla strepitosa costa, con cittadine di straordinaria bellezza, ai misteri del vulcano.  

Secondo week end già difficile, in grado di scoprire molte carte. Si avvicina la cronometro e c'è tanta strada da fare, però.
 
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#22
Non mi piace Montevergine ma in una tappa così è molto più interessante
 
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#23
(23-09-2018, 11:02 PM)Paruzzo Ha scritto: Non mi piace Montevergine ma in una tappa così è molto più interessante


Neanche io amo Montevergine, spesso proposto come arrivo in salita per ingannare l'attesa rispetto alle tappe decisive della seconda metà del Giro. 
Aiuta a dosare le difficoltà con il contagocce, strategia "spettacolare" molto discutibile dei GT di oggi. 

Nelle stesse zone si può proporre un arrivo a Lago Laceno, salita finale più difficile e che si può far precedere da diversi altri gpm, non durissimi ma sufficienti per disegnare una bella tappa.  
Un esempio un po' estremo è questo immaginario Giro dell'Irpinia, tracciato da un utente esperto della Flamme Rouge, Emilio.torre. 

[Immagine: z0_Irpinia1.jpg]
Link

6293 metri di dislivello positivo, roba che Fiandre e Liegi se la sognano!
Gli ultimi 80 - 90 km. potrebbero essere un ottimo finale per una tappa del Giro. 
 
Ero interessato però a proporre la salita di Acqua delle Vene, tosta e molto bella (nel Giro dell'Irpinia qui sopra viene percorsa in senso inverso, con il nome di Toppo del Monaco). Strada stretta ma non troppo, che ha sicuramente bisogno di manutenzione per un eventuale passaggio del Giro, immersa nel verde e ombreggiata. Non si può però ipotizzare un arrivo.
Se si volesse dare battaglia scollinerebbero in pochissimi e il successivo arrivo a Montevergine cambierebbe volto. Se si andasse tranquilli, ovviamente, rivedremmo la stessa solfa di una trentina di corridori.
 
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#24
Lunedì 18 maggio, 10a tappa:

[Immagine: A10.jpg]
 
Tanta pianura costeggiando il mare, dalla Campania al Lazio. Mentre i velocisti mettono a punto i motori, spazio per metabolizzare l’impegnativo week end precedente e per pensare alla cronometro del giorno dopo.
 
Martedì 19 maggio, 11a tappa:

[Immagine: A11.jpg]
 
La cronometro chiave di volta del Giro, abbastanza lunga, piatta e diritta, musica per i passistoni e minuti che volano. Piccola curiosità un traguardo a premi per il miglior tempo al passaggio da Fiumicino, dopo 6 km. e 200 metri dalla partenza. Ovviamente potrà coinvolgere chi non ha interesse nella generale e potrà permettersi di sparare tutto all’inizio.
 

Mercoledì 20 maggio, riposo.
 

Giovedì 21 maggio, 12a tappa:

[Immagine: A12.jpg]
 
Assorbita la cronometro strategie che potranno ridisegnarsi. Nel difficile fine settimana in arrivo c’è tanto spazio per attaccare. Nel frattempo una frazione che non dovrebbe sfuggire alla volata di gruppo, anche se la seconda parte della tappa è relativamente mossa e potrebbe dare qualche piccola chance ai fuggitivi.
 
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#25
Ecco i fantastici piattoni come un tavolo da biliardo   :o , comunque molto interessante (anche affascinante dal punto di vista storico-culturale) la crono
E con i traguardi dorati potresti fare una specie di classifica intergiro
 
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[+] A 1 utente piace il post di samuxsafe
#26
Si passa anche dalla Valle dei Templi di Agrigento, dal parco Archeologico di Siracusa. 
L'idea Ostia Antica - Cerveteri mi è venuta pensando a queste cose. 

Per i piattoni... Tra poco si passa alle formose... (che prediligo ampiamente  :D )
 
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#27
Venerdì 22 maggio, 13ma tappa:

[Immagine: A13.jpg]
 
Una tappa a cui tenevo molto, a mio avviso bella e difficile. Potrebbe non produrre grandi sfracelli ma certamente i corridori di alta classifica dovrebbero correre con estrema attenzione e confidare molto nell’aiuto della squadra. Da non sottovalutare il fondo richiesto, oltre 200 km. di saliscendi, e basterebbe poco per accenderla. Vittoria probabilmente a un corridore da classiche non sotto l’occhio della generale, difficile dire se restando in gruppo e attaccando nel finale (più probabile, facendo lavorare la squadra) o entrando subito nella fuga di giornata. Arrivo a Osimo per il classico “Muro di via Olimpia”.

Amatrice, Accumoli, Arquata del Tronto… Poco da dire, solo memoria (e un po’ di rabbia, che non sempre è un male).  
Tanti i volti della memoria… Si passa anche da Filottrano… Chissà se quel pappagallo c’è ancora. L’aquila vola troppo alta per poterla vedere.
 
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#28
Sabato 23 maggio, 14a tappa:

[Immagine: A14.jpg]
 
Nei vari cambiamenti per ridurre il dislivello complessivo, questo è stato uno dei più importanti (da 4.729 a 2.878 metri di dislivello positivo), tutto sommato migliorando anche il percorso!
La precedente Pesaro – Pratovecchio Stia era meno mirata, più un passaggio dalle Marche alla tappa del San Pellegrino in Alpe (uno dei miei “must” per questo Giro), con tantissime salite senza una idea precisa. Mi sono messo a cercare alternative e mi è venuta in mente l’Alpe di Poti… Perché no, un po’ di sterrato non vogliamo metterlo? :)  
Ho messo anche gli occhi su quella stradina che incrociava il percorso in quota e l’ho verificata con lo street view di google, notando anche spazi interessanti alla Badia di Pomaio, antica abbazia oggi trasformata in un hotel 4 stelle. 

[Immagine: Badia_di_Pomaio.jpg]

Strada stretta, asfaltata fino alla Badia. Spazi non enormi ma che credo potrebbero essere almeno parzialmente sufficienti, peraltro con i servizi dell’hotel. Stradine dopo l’arrivo che consentono di rientrare ad Arezzo. Insomma, se si volesse credo che sarebbe fattibile, superando qualche difficoltà (per quel poco che so in merito, ovviamente. I pullman delle squadre potrebbero incontrare difficoltà, ad esempio). Per l’hotel sarebbe una pubblicità pazzesca, tutto sommato anche per Arezzo come esempio delle molte opportunità turistiche della zona.
Gli ultimi due chilometri hanno una pendenza del 13,4%! Non sarebbe solo una rampa finale, però, dato il passaggio dall’Alpe di Poti, più ripida nella parte asfaltata e con pendenze inferiori sullo sterrato (in grigio sull’altimetria), che ha anche il pregio di terminare poco dopo lo scollinamento. La discesa è impegnativa. Un bel finale penso.
Che Vegni sia d’accordo o meno, è deciso: si va alla Badia di Pomaio!
 
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#29
Visto l'arrivo della Vuelta di quest'anno (quello dove è caduto Van Baarle) non mi farei troppi problemi sul dove piazzare un arrivo.
 
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#30
(25-09-2018, 09:49 PM)Hiko Ha scritto: Visto l'arrivo della Vuelta di quest'anno (quello dove è caduto Van Baarle) non mi farei troppi problemi sul dove piazzare un arrivo.


Che tu possa paragonare alla Vuelta il mio Giro d'Italia è cosa che mi amareggia molto  Nene ...  (  :P  )
 
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#31
Domenica 24 maggio, 15a tappa:

[Immagine: A15.jpg]
 
Si arriva da due tappe impegnative a questa frazione molto difficile, tutta incentrata sulla bella salita di San Pellegrino in Alpe, che manca da parecchio al Giro. Ne ho parlato ampiamente nel topic dedicato alla salita, dove una tappa quasi identica a questa mi sembrava la soluzione più interessante per valorizzarne il ruolo nella corsa, ovvio che diventasse un riferimento importante del mio primo Giro.

In alcuni casi, quando le strade lo consentono, ripetere il passaggio della tappa su una determinata salita porta a soluzioni interessanti. Nella prima versione di questo Giro c’erano tre “raddoppi”, quello di Acqua delle Vene (tolto per ridurre la durezza di quella tappa), questo del San Pellegrino in Alpe, l’unico rimasto, e quello del Giau, a sua volta bella salita che raramente ha un ruolo da ultima difficoltà della corsa, eliminato nella versione attuale per privilegiare un arrivo in salita “importante” che mancava nel percorso complessivo.

Penso che sarebbe una tappa in cui se la giocherebbero i big, per resistere gli uomini in fuga dovrebbero essere corridori di spessore e avere l’aiuto di compagni per non spendere troppo prima delle fasi finali. Non mi aspetterei quindi “una corsa nella corsa” ma semplicemente una importante battaglia tra i protagonisti del Giro.
Siamo al 15° giorno di corsa, tanta fatica, non sono da escludere delle crisi inattese. D’altra parte, la durezza di questo fine settimana potrebbe imporre il suo dazio nelle ultime difficili tappe, in un Giro che penso richieda doti di fondo importanti, dato che in molte frazioni non ci si può nascondere e considerando la necessità per gli scalatori di dare battaglia per cercare di recuperare il tempo probabilmente perso nella cronometro.
 
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#32
Lunedì 25 maggio, 16a tappa:  

[Immagine: A16.jpg]

Frazione che non dovrebbe sfuggire alla volata di gruppo, con un pizzico di incertezza legata alla ventina di chilometri mossi, con la salitella ai meno 16 dall’arrivo, comunque breve e pedalabile (2,7 km. al 4,6% di media).
 

Martedì 26 maggio, riposo.
 

Mercoledì 27 maggio, 17a tappa:

[Immagine: A17.jpg]
 
Trasferimento verso le Dolomiti e ultima occasione per i velocisti, in un Giro che in fondo non li ha trattati poi così male. 
Piatta piatta…  Triste  sorry.
 
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#33
(25-09-2018, 07:31 PM)samuxsafe Ha scritto: E con i traguardi dorati potresti fare una specie di classifica intergiro


I traguardi "dorati" li ho immaginati come trofei particolari, con una specifica premiazione all'arrivo e posizionati più in relazione ai luoghi che non per il posizionamento nella tappa. A volte ce ne sono anche due. 
Per una classifica Intergiro, che resta sempre una idea interessante, anche per valorizzare le fughe e movimentare la corsa, andrebbero ripensati.
 
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#34
Giovedì 28 maggio, 18a tappa:

[Immagine: A18.jpg]
 
Il Manghen da Borgo Valsugana è una salita molto impegnativa per la lunghezza, circa 24 km., relativamente pedalabile per i primi 16 e piuttosto dura negli ultimi 8, oltre il 9% di media.
Non offrendo spazi in cima per un arrivo e non essendo preceduta da valichi vicini non viene spontaneo utilizzarla come ultima difficoltà della tappa, molto più facile inserirla nel percorso per un arrivo all’Alpe di Pampeago. Un eccellente esempio è il bel tracciato della tappa del Giro 2012:

[Immagine: giro-ditalia-prof.-altimetria-19.tappa-A...PEAGO1.bmp]
 
Volevo provare però a dare al Manghen questo ruolo di ultima asperità, tra l’altro con una discesa che nei primi 10 km. dallo scollinamento è ripida e impegnativa. Conseguentemente, inusuale anche il percorso precedente, con la non facile salita al Lago di Cei, il Bondone dal versante più facile, inverso a quello di tanti arrivi del Giro, il Vetriolo, salita aspra sia dal versante di Pergine Valsugana che da quello di Levico Terme. 
Possibilità che arrivi la fuga, dato che la tappa precede tre giorni finali che richiederanno ancora tante energie e i protagonisti della classifica generale potrebbero affrontarla con relativa prudenza. Dipende anche dai ritardi, spazio per attaccare ce n’è, anche in discesa. Ultimi 1.400 metri in salita, 8% di media.

 
Venerdì 29 maggio, 19a tappa:

[Immagine: A19.jpg]
 
La Marmolada del giorno dopo getta la sua ombra anche su questa frazione ma l’arrivo sui bei tornanti del Nevegal (da Caleipo 11,5 km. al 7,7% di media, con diverse rampe in doppia cifra)  lascia poca scelta, si dovrebbe accendere la battaglia. Il tracciato pianeggiante potrebbe consentire ai big di tenere sotto controllo la fuga e giocarsi la tappa.
 
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#35
Molto bello questo topic, finalmente qualcuno che riporti il Giro nelle mie zone (Pavia)
 
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#36
Mamma mia Old che lavorone che stai facendo..complimenti!!

E' un Giro molto ben disegnato; in particolare, mi piace l'idea di una prima tappa già impegnativa e un gran bell'arrivo a Taormina al 3° giorno. Anche il doppio passaggio sull'Etna non era per nulla male, ma ti dirò, così è più equilibrato. Giusta anche l'idea di cambiare la seconda giornata e dedicarla ai velocisti.
Mi piacciono parecchio la tappa di Potenza, che non è per nulla banale, e la tappa di Osimo (quest'ultima spacca sia per la lunghezza che per com'è disegnata, con questi continui sali scendi). Molto bella anche la tappa di San'Anna con il doppio passaggio sul S. Pellegrino in Alpe, che è una "signora" salita e il successivo arrivo in discesa.
Il trittico finale inizia bene con il Manghen come ultima salita e circa 4000 metri di dislivello.
Non sono un amante degli unipuerto, ma ci sta un arrivo in salita come quello della 19° tappa..
Adesso aspetto l'ultima del trittico.. mi raccomando! :-) :-)

Che dire..oltre ad un tracciato ben organizzato ed equilibrato, mi ha colpito molto la tua ricerca dei "punti di interesse" storico-culturali, che, in un Grande Giro, ne sono parte fondamentale ed imprescindibile.
 
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#37
Sabato 30 maggio, 20a tappa:

[Immagine: A20.jpg]
 
Necessariamente, “all in” per questa tappa, nella crono del giorno finale ognuno metterà semplicemente sul piatto ciò che gli sarà rimasto.
6 GPM per 5.400 metri di dislivello, difficile che ci siano attacchi importanti prima della salita finale, anche se chi ha un ritardo maggiore potrebbe provare già dalla discesa del Falzarego o sul Giau, qui dal versante più breve ma comunque difficile, 8,5 km. con 8,0% di media, con pendenza piuttosto continua.
16 km. di discesa lunga e impegnativa prima di affrontare il Fedaia, che ha poco bisogno di presentazioni, 13 km. al 7,7%, con la prima parte più pedalabile e gli ultimi 4 chilometri davvero tremendi.
Per quanto si possa aver cercato di dosare le energie, si arriva da tante tappe dispendiose, tappa aperta a crisi e sorprese.

 
Domenica 31 maggio, 21a tappa:

[Immagine: A21.jpg]
 
E’ raro che non si arrivi a Milano o comunque in una grande città ma credo che ogni tanto una eccezione si possa fare e l’altisonante nome del Pordoi si presta bene, evocando tantissime grandi storie del ciclismo e del Giro d’Italia.
Cronometro inusuale è dire poco, avevo già proposto questa idea in un topic e ovvio che il mio primo Giro la integri. 

Gara quasi impronosticabile, anche se ovviamente corridori come Roglic, Dumoulin e Froome sarebbero i favoriti. E’ tuttavia l’ultimo giorno, difficile fare i conti sulle residue energie.
Immagini televisive spettacolari in caso di bella giornata (se piovesse tutto diventerebbe più difficile, non ne parliamo in caso di neve ma sul Pordoi a fine maggio ci vorrebbe tanta sfortuna perché accadesse).
Spettacolo nello spettacolo se Rosa e podio fosse ancora in bilico, con il percorso precedente non è facile che accada ma è anche una cronometro in cui potrebbero esserci ritardi importanti.

 
Siamo ipoteticamente nel 2020, chi vincerebbe? Se corressero tutti i migliori penso che il favorito sarebbe Roglic, che dovrebbe probabilmente concedere a Dumoulin tra uno e due minuti nella crono di Cerveteri ma avrebbe molto spazio per recuperare questo ritardo, sulle salite più dure e anche con alcune discese non facili per andare all’arrivo. Per battere Roglic e Dumoulin ci vorrebbe un grandissimo scalatore: il Quintana del 2015 riuscirebbe a giocarsela? Quanto crescerà Bernal?
Diversi corridori soffrirebbero probabilmente tre settimane che ritengo dure, con una partenza in cui avere già una buona gamba, il secondo week end molto impegnativo e un trittico di tappe molto dispendiose nel penultimo week end della corsa.

Fine del mio primo Giro d'Italia, nella più equilibrata versione finale mi sembra piuttosto bello e ne sono soddistatto!
 
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#38
Ho visto diversi cambiamenti rispetto al progetto iniziale e un po' mi dispiace per la vecchia tappa 14 (Pratovecchio) in cui i km di pianura si contavano sulle dita di una mano.
Sulla cronometro, bellissimo il fatto che sia piatta, ho dei dubbi sulla vicinanza con la costa e sul possibile vento, il che tra l'altro è il motivo per cui adoro la Napoli-Anzio.
La 19 mi sembrava un po' fiacca, ma bello l'arrivo, poi ho visto la nuova 20 sulla Marmolada e la crono finale e ho capito perché. La 20 credo sia la mia tappa preferita insieme a quella che parte da Firenze.
Suggestiva la cronoscalata finale, benché io sia tradizionalista e all' ultima voglio la passerella, magari senza la figuraccia di quest'anno
 
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#39
Grazie per il riscontro Melo, ovviamente mi interessa sentire le impressioni sul tracciato. 
Ti dirò, al vento non ho pensato, né per la Napoli - Anzio né per la crono. Non sono zone "ventose" ma ovviamente vicino al mare può capitare la giornata da raffiche. 
Del come ho cambiato tante tappe per via del dislivello complessivo, riducendolo molto, ho accennato in abbondanza. Tra la prima versione, le diverse impressioni, il riequilibrio successivo, credo di aver imparato qualcosa sul percorso complessivo di un GT. 
E ho paura che il prossimo Giro 2019 non stia nascendo bene...  Triste   
Vedremo.
 
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#40
Carissimo Old, hai fatto un lavoro stupendo che abbina alla passione una crescente competenza. La dimostrazione è venuta dalle correzioni che via via hai apportato alla creatura iniziale e dal come hai saputo spiegare i singoli passi. L'unico appunto che il mondo del ciclismo migliore (sottolineo, migliore) ti potrebbe ancora fare, nel caso di un auspicabile matrimonio con la realtà, è relativo ai trasferimenti della carovana fra una tappa e l'altra. Più che per le singole distanze, che non sono mai esagerate, per il loro numero. Il chilometraggio complessivo sta nelle regole, e tu l'hai sottolineato, ma per il ciclismo, come sport di forza resistente e con alle spalle quella particolare storia che l'ha reso popolare, giri che non superano i 4000 chilometri, sono un'assurdità. Una delle tante che l'UCI ha imposto. Tu non hai colpe, ovviamente.
Un abbraccio!
 
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