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Il mio primo Giro d'Italia!
#1
Come ho già scritto, disegnare un percorso è già la fantasia di una bella corsa. C’è un certo fascino nel tracciare una ipotetica tappa, nello scegliere tra soluzioni diverse, decidendo il tipo di arrivo, lunghezza, difficoltà.
I primi tempi sulla Flamme Rouge mi capitava anche di segnare un punto di partenza e andare a zonzo, anche se raramente ho salvato quei tracciati. Il fatto è che per tracciare un percorso bisogna avere una idea su quello che si vuol fare. La conoscenza delle strade di quella zona è importante, il “senso” di quella ipotetica corsa lo è altrettanto.
Mi cimento con la possibilità di disegnare tappe da più di un anno, leggendo di corse passate, individuando salite e località. Comincio ad avere una discreta conoscenza delle Alpi e delle strade siciliane, occhieggio ma conosco meno alcune zone appenniniche, con le relative salite. Per ricostruire le tappe dei grandi giri del 1992 (il Riviviamo i grandi giri con Paglia) ho faticato non poco sulle strade francesi e spagnole, molto meno su quelle italiane grazie alla conoscenza che stavo acquisendo.

A volte ti trovi a percorrere una stradina e ti chiedi se potrebbe davvero passarci una grande corsa, magari usando lo street view di Google Maps per controllare “di persona”… Non puoi mettere un arrivo in salita dove vuoi, servono spazi per la carovana, per le troupe televisive, servizi, ecc. . Di solito, si può pensare ad un arrivo in salita… Dove già è stato fatto!
 Solo di recente mi è sembrato di avere una conoscenza sufficiente per provare a tracciare un Giro d’Italia. E’ già difficile farlo avendo campo libero, figuriamoci nella realtà, trattando con Enti Locali, sponsor, Prefetture, RAI, strade da riasfaltare, ecc. ecc.
 
Nell’immagine seguente il modo in cui questo mio primo Giro d’Italia percorre la penisola. Ho tolto i nomi di partenze e arrivi perché di fatto coprivano il percorso. Così c’è anche un po’ di suspense, da dove si passa?


[Immagine: Map01.jpg]
 
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#2
Un Giro d’Italia ha vincoli di chilometraggio (intorno ai 3.500 chilometri, il Giro 2018 era di 3.562,9), di equilibrio tra varie tipologie di tappa, devi averne una idea prima di provare a tracciarlo.
Questo mio risultato finale è un tracciato piuttosto duro ma non in modo esagerato (il dislivello complessivo è solo lievemente superiore a quello del Giro 2018, naturalmente il dislivello non dice quanto sono difficili le salite e dove sono piazzate nelle tappe), tiene conto di possibili località che potrebbero essere interessate al passaggio del Giro (come valorizzazione turistica, come evento), cerca di toccare grandi città, che pensa anche alle immagini del nostro Paese che andrebbero all’estero.

Avevo in mente anche le nostre chiacchiere sul come dovrebbe essere un grande giro e credo di averle seguite abbastanza, staccandomi alquanto dalle tendenze attuali… Non un percorso adatto a conservare l’incertezza fino all’ultimo metro, la bellezza del grande ciclismo è altrove.
E’ un percorso migliorabile se si trattasse di renderlo “reale” e un paio di modifiche (di alleggerimenti, di fatto) le ho pensate (e disegnate) ma non mi va di cambiarlo, è venuto fuori così e ne sono contento… Ogni scarrafone è bello a mamma soja… :)

Mette insieme diversi miei pallini, la partenza di venerdì per quattro week end televisivi capaci di catturare il pubblico, quindi con un avvio non troppo facile, niente cronosquadre, la valorizzazione di alcune salite ben note ma scarsamente “protagoniste”, una cronometro “particolare”.
La partenza ipotetica è quella di venerdì 8 maggio 2020, tre giorni di riposo (giovedì 14 maggio, dopo la sesta tappa, mercoledì 20 maggio, dopo la 11ma tappa, martedì 26 maggio, dopo la 16ma tappa), conclusione domenica 31 maggio.
Queste le 21 tappe:

[Immagine: Tappe.jpg]

Già vi sento: nooo Old, ancora Etna... Peggio, Montevergine... Ma dai... 
Abbiate pazienza, datemi fiducia  Occhiolino

Per le tappe di pianura intendo tappe che possono concludersi con volata di gruppo. Solo tre sono piatte, le altre hanno diverse difficoltà, fino a confinare con tappe di media montagna. La distinzione tra media e alta montagna non è sempre facile. Conta poco, alla fine è il percorso a descrivere la tappa. 

Credo che solo chi ha un account sulla Flamme Rouge possa visualizzare la pagina di riepilogo di una corsa a tappe: qui il mio Giro . 
Si possono visualizzare però i link alle singole tappe e li metterò tra poco. 
Vorrei comunque presentare via via anche qui le tappe, per descriverle meglio, sperando di non annoiare troppo (sul Pordoi mi sparerete!  :)  ).
 
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#3
Il link sulla Flamme Rouge alle 21 tappe: 

Palermo - Sciacca

Agrigento - Noto

Siracusa - Etna

Reggio Calabria - Soverato Marina

Isola di Capo Rizzuto - Policoro

Taranto - Potenza

Avigliano - Benevento

Benevento - Montevergine di Mercogliano

Avellino - Vesuvio

Napoli - Anzio

Ostia Antica - Cerveteri

Orbetello - Terni

Amatrice - Osimo

Pesaro - Pratovecchio Stia

Firenze - Sant'Annapelago

Sestri Levante - Alessandria

Pavia - Verona

Rovereto - Castello di Fiemme

Cavalese - Belluno Nevegal

Vittorio Veneto - Cortina d'Ampezzo Gilardon

Corvara in Badia - Passo Pordoi



I segnali dorati sui percorsi sono degli sprint speciali, con l'ipotesi di premi particolari. 
La schermata di ogni tappa dà molte informazioni, dislivello, pendenze delle salite, ecc. 
Giro svelato!
 
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#4
A me funzionava anche il link generico pur non avendo (almeno credo) un account sulla flame rouge
 
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#5
(17-09-2018, 12:21 AM)samuxsafe Ha scritto: A me funzionava anche il link generico pur non avendo (almeno credo) un account sulla flame rouge


Non lo sapevo, fino a qualche tempo fa non era così (si visualizzavano solo tappe).
 
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#6
A una prima occhiata mi pareva che Samux avesse i Power Rangers come avatar Huh

Invece è il podio della Vuelta.
 
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#7
Lopez da superman a power ranger, il passo è breve
 
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#8
Il Giro mi piace, soprattutto nella terza settimana. Avrei messo più arrivi in salita seri però, perché mi sembra che un GT al giorno d'oggi non possa più prescindere dagli arrivi in salita.

La crono è di un giusto kilometraggio. La seconda invece mi lascia un po' così, non tanto perché sia brutta (anzi è una crono fantastica) ma perché non sono pronto a vedere una tappa del genere all'ultimo giorno.

L'hai già scritto tu, ma io avrei evitato tre arrivi in salita la prima settimana al Sud. Due secondo me bastano.
 
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#9
(17-09-2018, 12:47 PM)Hiko Ha scritto: Il Giro mi piace, soprattutto nella terza settimana. Avrei messo più arrivi in salita seri però, perché mi sembra che un GT al giorno d'oggi non possa più prescindere dagli arrivi in salita.

La crono è di un giusto kilometraggio. La seconda invece mi lascia un po' così, non tanto perché sia brutta (anzi è una crono fantastica) ma perché non sono pronto a vedere una tappa del genere all'ultimo giorno.

L'hai già scritto tu, ma io avrei evitato tre arrivi in salita la prima settimana al Sud. Due secondo me bastano.


Nel tracciarlo ruoti intorno ad alcune idee di fondo. Una è stata quella di dare un grande ruolo a salite belle e difficili inserite nel Giro non troppo spesso e/o non molto vicine all'arrivo: San Pellegrino in Alpe, Manghen e Giau. Per come sono costruite le tappe su queste salite si deve attaccare. Non c'è pianura dopo, solo discese (anche impegnative) e l'eventuale rampa finale (molto aspra quella della 20a tappa). Rispetto al classico arrivo in salita potrebbero generarsi tappe molto spettacolari. Ci tenevo poi alla cronometro alpina, idea che avevo presentato in passato in un topic apposito. 
In generale sono d'accordo, comunque, ogni Giro dovrebbe presentare almeno un arrivo in salita di grande difficoltà: Marmolada o Tre Cime o Zoncolan, almeno una dovrebbe essere un must, con Marmolada e Tre Cime abbastanza trascurate.
 
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#10
Ho visto solo la prima settimana per ora e mi piace la tappa dell'Etna con quella che è quasi una doppia scalata e senza inutile tratto in pianura dopo la prima scalata, tra l'altro il versante della prima ascesa mi è abbastanza familiare. Poi bella anche quella con l'arrivo a Soverato. Purtroppo così tante tappe mosse o con finale su strappetto non mi piacciono tanto, poveri velocisti. Anche se mi sa che ce li ho a cuore solo io  Asd

Più che altro una salita come l'Etna al terzo giorno è quasi come dare perle ai porci, c'è il rischio che la corrano al risparmio
 
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#11
Ci sono sei tappe in cui si arriva in pianura e la volata di gruppo è molto probabile, 3 piatte e 3 relativamente mosse ma con le squadre dei velocisti che hanno ampio spazio per rientrare. Non pochissime, dai. 
D'altra parte, gli avventurieri, i fugaioli, sono spesso maltrattati, fanno tanta fatica che troppo spesso va a vuoto. 
Per la tappa dell'Etna darò più dettagli dopo.
 
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#12
A me non fa impazzire la cosa che le tappe piatte sono letteralmente piatte, almeno un cavalcavia di 4 categoria per assegnare punticini per la classifica scalatori io li avrei messi. È anche vero che nella pianura padana è difficile da trovarne.
Comunque molto interessante la crono del Pordoi
 
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#13
Credo sia un Giro con due caratteristiche principali:
 
1) i quasi 80 km. a cronometro, in particolare la crono di Cerveteri, 45 km. piatti e con poche curve, dove i passisti possono fare velocità e dare distacchi notevoli. Tra un Dumoulin e gli scalatori meno dotati contro il tempo possono volare anche più di 4 minuti, davvero tanti nel ciclismo di oggi. E’ forse il motivo per cui cronometro così non se ne vedono più, con percorsi meno lunghi e più mossi, riducendo il gap tra passisti e scalatori, evitando che distacchi potenzialmente elevati diminuiscano troppo l’incertezza della corsa. Più misterioso l’esito dell’ultima tappa, molto inusuale, con le energie al lumicino dopo tre settimane dure e che offre qualche chance in più agli scalatori, in particolare a quelli che vanno forte in discesa. Per bilanciare, quindi, tante tappe difficili e necessità per chi prenderà bei minuti a cronometro di attaccare, non solo sulle salite importanti.
 
2) Richiede notevoli doti di tenuta sulle tre settimane, con un inizio difficile che non consente di “rodare” la gamba strada facendo e tappe molto impegnative che mettono a dura prova fondo ed energie (anche non di alta montagna, ad esempio le tappe di Osimo e Pratovecchio). Le ultime tre tappe alpine potrebbero registrare crisi importanti, lasciando un margine di indecisione non legato ai pochi secondi in classifica generale ma alla possibilità di grandi distacchi.
 
 
Venerdì 8 maggio, prima tappa:  Palermo – Sciacca 

[Immagine: image.jpg]

Una prima tappa molto inusuale, sicuramente impegnativa. In realtà, una tipica tappa da fughe ma siamo al primo giorno, difficile avere spazio. A controllare, probabilmente, le squadre più importanti, in particolare quelle con uomini che potrebbero vincere la tappa, per spunto veloce e capacità da “classiche”.
Avvio in salita, il gruppo se la prenderà comoda (forse...) e andrà via la fuga. Percorso solo relativamente mosso, abbastanza pedalabile, fino al punto chiave della ascesa a Caltabellotta, piuttosto impegnativa, 7,4 km. al 7,8%, con diversi tratti oltre il 10%. Allo scollinamento mancheranno 30 km. all’arrivo, non ha senso per i big provare qualcosa (a meno di difficoltà di qualche avversario), anche perché la discesa non propone particolari difficoltà. Anche scalandola in modo relativamente tranquillo la selezione sarà forte, potrebbero scollinare in una ventina, con diversi rientri lungo la discesa. Salitella prima dell’arrivo. Meno probabile, credo, uno sprint del gruppo dei migliori, più facile che in due o tre riescano a piazzare l’attacco giusto. A meno che la fuga non arrivi.
A proposito di fughe, spazio per quanti volessero accumulare un ritardo importante per poi avere una buona libertà nell’andare in fuga già il giorno dopo.
 
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#14
Sabato 9 maggio, seconda tappa: Agrigento – Noto

[Immagine: image.jpg]

Prima di lasciare Agrigento passaggio accanto alla Valle dei Templi! L’asperità di giornata è molto pedalabile e lontana dal traguardo. Ultimi 1.200 metri in leggera salita, al 5 – 6% prima di scendere al 2 – 3% ai 600 metri. Non dovrebbe scoraggiare almeno alcuni velocisti e probabile che mettano le squadre al lavoro per riprendere la fuga. Arrivo adatto a corridori come Sagan o Colbrelli.


Domenica 10 maggio, terza tappa: Siracusa – Etna

[Immagine: image.jpg]

Quella su cui ho avuto più dubbi, una tappa così tosta il terzo giorno… Non amo le unipuerto e l’Etna si presta a tanti percorsi diversi, troppo forte la tentazione! Poi è domenica, spazio a tre ore di diretta colme di domande sui protagonisti del Giro!
Tracciato simile alla Messina – Etna del 2011, quella di Contador e Rujano. Stessa ascesa lungo il versante Mareneve, una trentina di chilometri (!) al 5% di media, ma lì si scendeva fino al mare per poi salire dal versante di Nicolosi, forse il meno difficile. Qui il passaggio dalla discesa alla salita è più breve, come osservato da Melo, che mi sembra di capire abbia percorso queste strade. Si sale al Rifugio Sapienza da Zafferana Etnea, il versante più duro, mai percorso dal Giro, 17,8 km. al 7,2% di media, con diverse rampe in doppia cifra e salita che spiana negli ultimi 2 chilometri. Andie88 ha fatto questa salita in bici e mi diceva che è sì più dura ma l’asfalto è in condizioni tremende, una sequenza di buche. Buona occasione per rifarlo per il passaggio del Giro, eventualmente.
Come diceva Melo, rischio che i big la prendano con prudenza. Difficile a dirsi, non è però un Giro in cui attendere l’ultima tappa alpina per un attacchino. Sulla salita del primo giorno, a Caltabellotta, i big si saranno guardati e potrebbero provare a mettere in difficoltà chi non sembra troppo brillante in queste prime tappe, in una salita comunque non solo lunga ma anche con rampe impegnative. Probabili distacchi di secondi, sotto il minuto, ma qualcuno potrebbe pagare un dazio maggiore.

 
Nel dubbio di una tappa davvero troppo dura per i primi giorni del Giro ho disegnato una alternativa, partendo sempre dal Parco Archeologico di Siracusa ed arrivando a Taormina.

[Immagine: 03a.jpg]
 
Passaggio sull’Etna attraverso la via Mareneve ma dal versante opposto, si costeggiano le Gole dell’Alcantara e si arriva sul Muro di Taormina, 5 km. di salita, ultimi 2 km. con 8,4% di media. Grande battaglia negli ultimi chilometri per raggranellare tappa e qualche secondo (più un copione da Vuelta, però).
 
Paesaggisticamente una tappa straordinariamente bella, considerando anche che in entrambe le versioni si percorre la costa catanese, con perle come Aci Castello e Aci Trezza.
 
Preferisco il mio doppio Etna!
 
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#15
Bella la tappa di Taormina.
 
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#16
Tappa insolita la prima ma mi piace, anche se il fatto che non ci siano tappe per sprinter puri nelle prime tre mi fa leggermente storcere il naso.
 
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#17
(17-09-2018, 07:15 PM)samuxsafe Ha scritto: A me non fa impazzire la cosa che le tappe piatte sono letteralmente piatte, almeno un cavalcavia di 4 categoria per assegnare punticini per la classifica scalatori io li avrei messi. È anche vero che nella pianura padana è difficile da trovarne.
Comunque molto interessante la crono del Pordoi

Mi sono forzato per tracciarle ma 3 tappe "flat" ci vogliono. Mettere qualche collinetta non sarebbe stato difficile.


(17-09-2018, 10:11 PM)Luciano Pagliarini Ha scritto: Bella la tappa di Taormina.

Luke!  La prima tappa che ti piace è quella che non fa parte del Giro...  Triste   :)

(17-09-2018, 10:16 PM)Paruzzo Ha scritto: Tappa insolita la prima ma mi piace, anche se il fatto che non ci siano tappe per sprinter puri nelle prime tre mi fa leggermente storcere il naso.

Era facile fare uno sprint del tutto in pianura alla seconda tappa ma ci tenevo ad arrivare a Noto, per la bella Cattedrale crollata e in restauro.
 
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#18
Non ho dimenticato "il mio Giro" ma mi sono reso conto che il dislivello complessivo che consideravo lievemente più alto è troppo più alto (54.000 metri...  :O ). Non so se ci siano regole, non credo, ma non può essere un caso che tutti i Giri reali che ho verificato finora si collochino nella fascia 40.000 - 45.000 metri di dislivello complessivo. In questo non conta tanto il singolo "tappone" quanto le tante tappe "normali" che, se hanno una media troppo alta, non apportano grandi variazioni alla corsa ma tirano molto in alto questo dato. 
Dipende anche da quali regioni si attraversano, Sicilia, Lucania, Campania, Liguria, ad esempio, danno poco spazio, se ti serve una tappa a basso dislivello non ti danno molte chance. La costa calabrese è già meno feroce, idem per Lazio e Toscana, come ovviamente tutta la costiera adriatica. 
Capisco anche meglio tante tappe dei GT, ad esempio le "unipuerto", poco dislivello e "tanto spettacolo" con la salita finale. Oppure le mini - tappe, che non sono una invenzione tanto recente in realtà. E non è un caso che le tappe tipo "classica" siano rare, anche quelle non scherzano quanto a dislivello.
Sapete se ci sono regole al riguardo? Sapevo dell'indicazione intorno ai 3.500 km. (non so cosa sia previsto di preciso) mentre fino a 20 / 30 anni fa non era raro andare oltre i 4.000. 

Sto rivedendo il mio Giro, cercando di mantenerne le caratteristiche complessive ma riducendone il dislivello. Dato che ci sono, sto recependo anche quanto avete commentato finora. E' solo un Giro di fantasia ma ci tenevo che fosse ben fatto, nei limiti delle mie conoscenze.
 
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#19
Missione compiuta! Dislivello positivo del primo Giro proposto 53.841 metri, dislivello della "New version" 44.716, in perfetta linea con i giri veri e senza rinunciare alle idee che conformavano la corsa! 3.465 i chilometri, anche qui bene nei parametri. 
Una faticaccia ma ho imparato qualcosa sui grandi giri. Tutto centellinato, gli aspetti da considerare sono tanti, è meno facile di quanto si possa pensare. 
Pur con tante riduzioni e modifiche resta, credo, un Giro duro, che bilancia le cronometro con tante salite impegnative, e che penso richiederebbe ottime doti di fondo. 
Ho accolto il suggerimento di Paruzzo (assenza di tappe per velocisti puri nelle prime tre) e quelli di Hiko (più arrivi in salita in generale ma uno in meno nei primi giorni). Le tre tappe piatte piatte che non piacevano a Samux sono però rimaste piatte piatte... Con il dislivello non si scherza...  :P  

Qui la "New version" 

Modificate le tre tappe siciliane, già prima presentate. 

[Immagine: A01.jpg]

[Immagine: A02.jpg]

[Immagine: A03.jpg]

Nella Palermo - Sciacca ho solo tolto la salita iniziale, la tappa resta sostanzialmente analoga, con qualche chilometro in meno. 

Per la seconda ho cambiato qualche dettaglio e ho portato l'arrivo ad Avola, con un bel vialone finale fronte mare. Il passaggio da Noto non dovrebbe mettere in difficoltà i velocisti puri (circa 7 km. al di sotto del 2%, ovviamente con qualche rampa) ma movimenta comunque il finale e dà qualche chance ai finisseur. 

Nella terza, rispetto alla Siracusa - Taormina già presentata, non si va verso l'interno a inizio tappa e l'arrivo a Taormina è a una quota meno alta ma compatibile come spazi per un arrivo del Giro. L'arrivo al Santuario della Madonna della Rocca era decisamente angusto. Considerazioni analoghe, si sale in quota con sicura selezione che non dovrebbe coinvolgere però i protagonisti del Giro, discesa in cui pedalare, non difficile, strappo finale con 2 km. oltre l'8%. Potrebbe arrivare la fuga ma ci sarebbe comunque battaglia nei chilometri finali. 

Niente sfracelli ma dovrebbe essere un inizio di Giro abbastanza interessante, sia tecnicamente che dal punto di vista televisivo.
 
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#20
Lunedì 11 maggio, 4a tappa: 

[Immagine: A04.jpg]

Rispetto alla versione iniziale ho tolto la prima salita, non aggiungeva molto alla tappa ma un po' di dislivello risparmiato...  :) 
Difficile prevederne l'andamento. La salita di Santa Caterina dello Ionio è abbastanza impegnativa (8 km. al 5,7%) ma è a 30 km. dall'arrivo. Dipende se i velocisti penseranno di poter rientrare, mettendo al lavoro le squadre, o se lasceranno andare la fuga. Il volatone di gruppo non mi sembra comunque la soluzione probabile. 
Credo che il Giro non sia mai passato dalla costa ionica della Calabria, sicuramente meno sviluppata turisticamente rispetto a quella tirrenica ma con diverse realtà in crescita. 


Martedì 12 maggio, 5a tappa: 

[Immagine: A05.jpg]

Stavolta Kittel, Greipel & Co non possono lamentarsi. 


Mercoledì 13 maggio, 6a tappa: 

[Immagine: A06.jpg]

Tracciato insidioso, con ben poca pianura. La salita di Vaglio Basilicata, con scollinamento a soli 12 km. dall'arrivo, è breve ma tosta (4,1 km. al 8,6%). Spazio per la fuga, forse, ma anche per imboscate e attacchi da parte dei big.
 
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