24-02-2012, 07:04 PM
Incidente: Modolo, Coledan e Mosole presi a pistolettate
Nella settimana della sicurezza stradale, i ciclisti vengono presi a pistolettate. Non sparate sul pianista, ma nemmeno sui ciclisti in allenamento, come è successo questa mattina ad un gruppo di dilettanti e
professionisti, sulle strade della Marca Trevigiana: Sacha
Modolo (Colnago) e alcuni compagni stavano completando l'allenamento, quando a Scomigo (Tv) hanno incrociato un automobilista che proveniva in senso contrario ed ha estratto inspiegabilmente una pistola ad aria compressa puntandola e sparando contro i ciclisti con dei pallini di metallo. Del gruppo facevano parte anche Mattia Mosole (Trevigiani) e Marco Coledan (Colnago) che sono rimasti feriti rispettivamente ad un braccio e ad un ginocchio; per gli azzurri che erano stati convocati da Bettini e Amadori non dovrebbe essere messo in dubbio il ritiro collegiale che si terrà a Venturina dal 28 Febbraio al 2 Marzo.
Contusioni, ferite, ma soprattutto tanta paura e quella brutta sensazione di impotenza e di essere sempre più la parte debole sulle strade di casa nostra.
«Con me c'erano i fratelli Coledan (anche Massimo), Andrea Dal Col (Trevigiani) e il nipote di Remo Mosole - racconta a tuttobiciweb.it Sacha Modolo -. Io non mi sono fatto niente e francamente non mi sono accorto di quasi nulla. Ho sentito solo un forte botto come se fosse una sassata, ma invece erano pallini di una pistola o di un fucile che sono andati a colpire Coledan e Mosole. Sulle braccia e sul gonocchio hanno dei bei segni, se avessero colpito un occhio non so come sarebbe andata a finire. Se abbiamo visto la macchina? Certo che sì. Era una Alfa GT grigia con i cerchi neri molto tamarrata. Quello che ha fatto questa azione è semplicemente un folle. Ora Mosole e Coledan decideranno se sporgere denuncia. Io penso che lo facciano».
Le strade come giungla; i ciclisti come birilli da abbattere, anche con un colpo di pistola. E dire che questa era la settimana di sensibilizzazione e tutela dei ciclisti, che da oggi dovranno uscire con casco e giubbotto antiproiettile. (p.a.s.)
tuttobiciweb.it
Nella settimana della sicurezza stradale, i ciclisti vengono presi a pistolettate. Non sparate sul pianista, ma nemmeno sui ciclisti in allenamento, come è successo questa mattina ad un gruppo di dilettanti e
professionisti, sulle strade della Marca Trevigiana: Sacha
Modolo (Colnago) e alcuni compagni stavano completando l'allenamento, quando a Scomigo (Tv) hanno incrociato un automobilista che proveniva in senso contrario ed ha estratto inspiegabilmente una pistola ad aria compressa puntandola e sparando contro i ciclisti con dei pallini di metallo. Del gruppo facevano parte anche Mattia Mosole (Trevigiani) e Marco Coledan (Colnago) che sono rimasti feriti rispettivamente ad un braccio e ad un ginocchio; per gli azzurri che erano stati convocati da Bettini e Amadori non dovrebbe essere messo in dubbio il ritiro collegiale che si terrà a Venturina dal 28 Febbraio al 2 Marzo.
Contusioni, ferite, ma soprattutto tanta paura e quella brutta sensazione di impotenza e di essere sempre più la parte debole sulle strade di casa nostra.
«Con me c'erano i fratelli Coledan (anche Massimo), Andrea Dal Col (Trevigiani) e il nipote di Remo Mosole - racconta a tuttobiciweb.it Sacha Modolo -. Io non mi sono fatto niente e francamente non mi sono accorto di quasi nulla. Ho sentito solo un forte botto come se fosse una sassata, ma invece erano pallini di una pistola o di un fucile che sono andati a colpire Coledan e Mosole. Sulle braccia e sul gonocchio hanno dei bei segni, se avessero colpito un occhio non so come sarebbe andata a finire. Se abbiamo visto la macchina? Certo che sì. Era una Alfa GT grigia con i cerchi neri molto tamarrata. Quello che ha fatto questa azione è semplicemente un folle. Ora Mosole e Coledan decideranno se sporgere denuncia. Io penso che lo facciano».
Le strade come giungla; i ciclisti come birilli da abbattere, anche con un colpo di pistola. E dire che questa era la settimana di sensibilizzazione e tutela dei ciclisti, che da oggi dovranno uscire con casco e giubbotto antiproiettile. (p.a.s.)
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