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Italia, un 2015 da "7" in pagella
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Italia, un 2015 da "7" in pagella
59 i ciclisti a segno almeno una volta, 162 i successi

Un trono in coabitazione nella graduatoria dei plurivittoriosi 2015 per i ciclisti italiani professionisti. Con 13 successi a testa guidano infatti questa speciale ma significativa classifica il coriaceo sprinter bresciano, 32enne, Pier Mattia Gavazzi (Amore & Vita-Selle SMP) e l'altro velocista polacco/bresciano, 21enne, Jakub Mareczko (Team Southeast).

Gavazzi ha vinto una tappa alla Vuelta Mexico, una tappa al Tour dell'Estonia, il circuito di Brescia, 4 tappe al Tour di Qinghai Lake (Cina), 3 tappe e la classifica finale al Tour of China II e 2 tappe al Tour di Fuzhou (Cina). Mareczko si è invece imposto in 2 tappe della Vuelta al Tachira (VZ), in 2 tappe della Vuelta al Venezuela, in una tappa del Tour de Hainan (Cina), in 7 tappe e nella classifica finale del Tour of Taihu Lake (Cina).

Alle loro spalle seguono, con 8 successi ciascuno, Andrea Guardini (Astana) ed Elia Viviani (Sky), mentre a quota 6 vittorie troviamo Sacha Modolo (Lampre-Merida) e Vincenzo Nibali (Astana). A quota 5 figurano Adriano Malori (Movistar) e Andrea Palini (Skydive Dubai).
Poi, con 4 successi, Colbrelli, Marini, Pelucchi, Quinziato, Trentin; con 3 Aru, Belletti, Colli, Felline, Malucelli, Oss, Rebellin, Stacchiotti, Viganò e Zanotti; con 2 Bonifazio, Chicchi, Cimolai, De Marchi, Finetto, Gatto, Nizzolo, Pasqualon, Petilli, Pozzovivo, Tiralongo e Ulissi.
Infine, con una vittoria figurano altri 24 corridori.
In totale 59 ciclisti italiani tesserati per squadre World Tour, Professional e Continental, hanno totalizzato 162 vittorie durante il 2015. Assai curiosa è la dislocazione delle affermazioni ottenute, ad ampia testimonianza dell'ormai avvenuta globalizzazione dello sport del pedale: 33 affermazioni sono state ottenute in Italia, ma ben 30 in Cina, 23 in Francia, 11 in Spagna, 7 in Giappone, 6 in Venezuela, 5 in Romania, 4 in Belgio, Inghilterra, Malesia, Olanda e Slovacchia, 3 in USA e Abu Dhabi, 2 in Austria, Egitto, Eire, Polonia, Portogallo e Turchia, 1 in Argentina, Brasile, Dubai, Estonia, Gabon, Messico, Oman, Slovenia e Svizzera.

I ciclisti italiani sono ormai diventati degli incalliti giramondo facendo opportunamente di necessità virtù, anche perché sul patrio suolo tante gare blasonate continuano a scomparire anno dopo anno per difficoltà economiche e di organizzazione. Si spiega così il boom delle trasferte agonistiche in Cina, dove gare e quattrini certo non mancano e, stando alle cronache, non difettano nemmeno il pubblico e le capacità organizzative.

Tornando ad esaminare le nude e crude statistiche relative alla stagione 2015 appare evidente come sia necessario andare oltre le aride cifre e provvedere ad evidenziare chi abbia incamerato le vittorie più importanti dal punto di vista qualitativo. E' perciò doveroso estrapolare dal palmarès di Nibali il campionato italiano, una tappa al Tour e lo strepitoso Giro di Lombardia, così come contano parecchio i trionfi di Aru nella Vuelta e in due tappe di montagna al Giro. Scorrendo i ruolini di marcia è opportuno ricordare pure il GP Industria e Commercio vinto da Daniele Bennati, il campionato italiano a cronometro e le cronotappe alla Tirreno-Adriatico e al Tour di San Luis appannaggio di Adriano Malori, le due tappe vinte al Giro da Sacha Modolo, il campionato mondiale della cronosquadre vinto con la BMC da Daniel Oss e Manuel Quinziato per il secondo anno consecutivo, la Gand-Wevelgem di Luca Paolini e la Parigi-Tours di Matteo Trentin, oltre ai successi significativi di Pozzovivo, Tiralongo, Viganò e Viviani.

Tutti segnali positivi che conducono ad un verdetto favorevole relativo al 2015, diciamo un bel 7 in pagella, per il tanto e probabilmente a torto bistrattato ciclismo italiano, già pronto ad affrontare un'intrigante stagione agonistica 2016. A tale proposito patron Ivano Fanini spezza una lancia a favore di Mattia Gavazzi, punta di diamante del team Amore & Vita-Selle SMP e figlio di quel Pierino Gavazzi che è stato un ciclista di rango: «Mattia è una delle scommesse più belle che ho vinto. Pochi anni addietro sembrava perso per il ciclismo e ora è addirittura il plurivittorioso in Italia. Provo una grande gioia per la sua bellissima annata e mi risulta che anche il CT Cassani lo stia tenendo d'occhio. Direi che il tecnico azzurro faccia proprio bene a pensare a Gavazzi per una maglia azzurra ai mondiali su strada 2016 in Qatar. Il tracciato sembra adatto ai velocisti puri e il nostro atleta ha dimostrato di andare forte anche nelle gare in linea, vincendo per due anni il Giro della Toscana. L'esperienza e la forza certo non gli mancano e sono convinto che farà di tutto per ottenere la convocazione in nazionale».

Stefano Fiori per tuttobiciweb.it
 
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