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La Procura Antidoping del CONI convoca Savoldelli
#1
CONI. La Procura convoca Paolo Savoldelli
L'accusa è violazione delle norme antidoping

L'Ufficio di Procura Antidoping del CONI ha disposto la convocazione del sig. Paolo Savoldelli per il 12 febbraio 2014, alle ore 13.00, a seguito degli sviluppi delle indagini in corso, per violazioni della normativa antidoping (artt. 2.2., 2.8. e 3.2. delle Norme Sportive Antidoping), vale a dire "Uso o tentato uso di una sostanza vietata o di un metodo proibito", "somministrazione o tentata somministrazione ad un Atleta durante le competizioni, di un qualsiasi metodo proibito o sostanza vietata, oppure somministrazione o tentata somministrazione ad un Atleta, fuori competizione, di un metodo proibito o di una sostanza vietata" e "avvalersi o favorire in alcun modo della consulenza o della prestazione di soggetti inibiti e/o squalificati per fatti di doping".

Accuse pesanti, quindi, per il bergamasco che nel 2005 ha militato al fianco di Lance Armstrong in occasione del settimo Tour vinto dal texano e che proprio in quella stagione vinse il suo secondo Giro d'Italia in maglia Discovery Channel. In più, Savoldelli frequentava Michele Ferrari (violazione articolo 3.2) come testimoniano anche le carte del rapporto USADA che sono state trasmesse alla Procura del Coni.

tuttobiciweb.it
 
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#2
Che si sia dopato è fuori di dubbio, però ormai sono passati anni dal suo ritiro, i risultati più importanti sono caduti in prescrizione, anche se lo dichiarano colpevole che gli fanno?
 
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#3
SAVOLDELLI. «Non è detto che vada alla Procura Antidoping»
«Penso che sia in relazione alle parole di Di Luca»

Paolo Savoldelli non nasconde la sua perplessità per la convocazione ricevuta dalla Procura Antidoping del Coni e raggiunto telefonicamente da tuttobiciweb spiega: «Sono molto sorpreso, mi hanno chiamato dalla Procura del Coni dicendomi che mi dovevano mandare una mail... Sto cercando di darmi una spiegazione e penso che questa convocazione arrivi in seguito alle dichiarazioni rilasciate alla Iene da Di Luca. Le parole di Danilo sono state molto pesanti - ha spiegato il campione bergamasco -, lui ha detto che il 90% dei corridori che disputano il Giro sono dopati e che non è possibile arrivare nei primi dieci senza far ricorso al doping. Visto che io di Giri ne ho vinti due e che ho corso un anno insieme a Di Luca (alla LPR), penso proprio che mi abbiano chiamato per questo».

Poi il Falco bergamasco aggiunge: «Devo confessare che questa convocazione, che ha creato tanta agitazione e tanto rumore, non mi è piaciuta molto. Voglio pensarci con serenità e non è detto che io decida di andare a Roma e rispondere alla chiamata. Io potrei anche essere disposto ad offrire la massima collaborazione possibile, ma non ci sto se vogliono solo farsi pubblicità e far vedere che agiscono dopo quanto è successo. Ripeto, voglio pensare bene prima di decidere».

tuttobiciweb.it
 
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#4
Di Luca non c'entra niente, c'entra Armstrong caro Paolo non fare il finto tonto.
Comunque fai bene a non andarci da quelle merde capaci solo di sputtanare il ciclismo.

Oggi non c'è verso, oggi sono incazzato
 
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#5
Cadono sempre tutti dal cielo, vedremo cosa succederà. Certo l'utilità di indagare su corse di diversi anni fa sarebbe discutibile se c'è questo in gioco. (A "sputtanare" il ciclismo in fondo hanno contribuito nel loro piccolo anche i ciclisti stessi che per vent'anni, che poi probabilmente sono ben più di venti, hanno rigorosamente colto ogni occasione di aggirare le regole)
 
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#6
(31-01-2014, 10:24 PM)Gershwin Ha scritto: Cadono sempre tutti dal cielo, vedremo cosa succederà. Certo l'utilità di indagare su corse di diversi anni fa sarebbe discutibile se c'è questo in gioco.

Ma - correggimi se sbaglio - non eri tu quello che diceva che era cosa buona e giusta indagare sulle corse di trentordici anni fa?(forse ti confondo con Micheliano, siete due personaggi simili) Perché mo mi dici che è una cosa discutibile?
 
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#7
Innanzitutto discutibile non significa sbagliato, significa discutibile. Poi se una Procura per un motivo o per un altro si trova di fronte ad una violazione non può certo far finta di nulla. Può non avere senso aprire un'indagine su fatti di oltre 10 anni fa, ma se indagando su altro viene fuori che 10 anni fa un tizio ha commesso delle violazioni non puoi lasciar perdere, prescrizione o meno
 
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#8
Altra cosa discutibile è il fatto di rendere pubbliche queste convocazioni da parte del Coni con le news sul sito ufficiale. Ok che sono cose pubbliche però magari si può anche evitare di metterle così in primo piano. Non che poi tutti i giornali online non ci si buttino subito a pesce amplificando al massimo la notizia mostrando tutta l'ipocrisia che c'è dietro agli editoriali garantisti che pubblicano ogni mese
 
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#9
Savoldelli spiega. «Armstrong un grande. Ferrari il migliore»
Salta fuori una vecchia ammonizione del 2000

Ha parlato amabilmente per oltre un ora e mezza. Paolo Savoldelli si è presentato quest’oggi all’audizione della Procura rispondendo così al capo della Procura antidoping del Coni Tammaro Maiello e al suo vice Mario Vigna sulle accuse di doping che lo tirano in ballo nel dossier Usada.

Il «Falco» del ciclismo italiano, due volte vincitore del Giro d’Italia (2002 e 2005), si è presentato a Roma accompagnato dall’avvocato Pierfilippo Capello e ha risposto senza alcuna reticenza alle domande dei suoi interlocutori. È chiaro che adesso sarà la Procura a valutare i passaggi chiave della deposizione di Salvoldelli, prima di prendere una posizione, che può portare all’archiviazione o al deferimento.

Al termine dell’incontro, l’avvocato Pierfilippo Capello, figlio di Fabio, ha spiegato: «Abbiamo fornito chiarimenti, non ci sono contestazioni». Domande su Tom Danielson, che ha chiamato in causa l’atleta bergamasco. «Io non ho nulla di cui temere - ha spigato a tuttobiciweb.it che ha raggiunto telefonicamente l'ex corridore bergamasco -. Sono tranquillissimo e sono certo dell'esito positivo di tutta questa faccenda. Non ho fatto altro che ripetere che io non ho mai fatto uso di sostanze dopanti e se non fossi stato tranquillo non sarei neanche andato a Roma», ha detto Savoldelli. Sull'interesse di Tom Danielson di chiamarlo in causa, Savoldelli ha risposto senza tentennamenti: «Ripeto quello che ho detto anche a loro: quello che dice Tom va preso con le pinze. Lui doveva alleggerire la sua posizione e allora ha chiamato in causa un po' tutti. Dice che lui avrebbe parlato con me? Lui non sa l'italiano e io non parlo l'inglese. Mi accusa dicendo che mi avrebbe chiesto dell'Epo e io gli avrei risposto che ne avevo solo per me: tutte fesserie».

A Savoldelli è stato chiesto un parere anche su Lance Armstrong, suo compagno di squadra alla Discovery Channel. «Intanto hi ribadito che io con il suo gruppo non ho mai avuto a che fare. Da altleta, invece, ho sempre pensato che fosse un fuoriclasse assoluto anche se caratterialmente non mi piaceva tantissimo».

E il suo rapporto con Michele Ferrari? «Anche in questa circostanza non ho fatto altro che ribadire la mia collaborazione con lui, ma già dal '99 smisi di frequentarlo. Ma questo è risapuro, non l'ho mai negato. Mi hanno detto se sapevo della sua inibizione e anche a questa domanda non ho potuto far altro che dire quello che sanno tutti: no, non lo sapevo io e non lo sapeva nessuno, perché il suo nome non era nemmeno iscritto nel casellario della Federciclismo». E ancora: «Per quanto mi riguarda Michele Ferrari è il migliore preparatore che c'è».

Infine Savodelli ha escluso categoricamente di essere coinvolto nell’inchiesta di Padova. Sulla sua possibile recidività sportiva, Savoldelli ha negato precedenti, ma i procuratori gli hanno ricordato un'ammonizione avuta nel lontano 2000. Tra qualche giorno dovremmo saperne qualcosa di più.

tuttobiciweb.it
 
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#10
L'ematocrito al 49% al Giro del 99 era naturale vero?

Basta minkiate dai, s'è dopato come si dopavano tutti all'epoca...
 
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#11
SAVOLDELLI, FALCO SENZA MEMORIA
Dieci righe dell’«affidavit» firmato davanti all’agenzia antidoping americana Usada dal suo ex compagno di squadra Tom Danielson nel settembre 2012. Dieci righe coperte inizialmente da alcuni omissis che ieri la Procura Antidoping del Coni avrebbe presentato in una (cruda) versione integrale a Paolo Savoldelli, convocato allo Stadio Olimpico per rispondere di violazione del Codice Mondiale Antidoping. Due ore e dieci minuti di discussione tra l’ex corridore e vincitore di due Giri d’Italia (assistito dall’avvocato Pierfilippo Capello, figlio dell’allenatore Fabio) e il procuratore capo Tammaro Maiello. A fine udienza Savoldelli ha confermato che si è parlato del dossier Usada ma ha opposto un “no comment” alla richiesta di chiarire se la Procura gli avesse mostrato il documento senza omissis.

Nella sua confessione Danielson parlò del Giro d’Italia del 2006, a cui partecipò proprio come gregario del Falco di Rovetta, quinto nella classifica finale. Danielson, alla disperata ricerca di Epo, spiegò di essersi rivolto prima al team manager Bruyneel e poi al dottor Michele Ferrari, allenatore suo e di Savoldelli. Entrambi gli risposero di non poterlo aiutare indicandogli però che un atleta del team («Corridore 1») avrebbe usufruito di un programma di doping organizzato in corsa. A quel punto Danielson spiegò di essersi rivolto al «Corridore 1», che però non avrebbe avuto Epo a sufficienza anche per lui.

«Corridore 1» è Paolo Savoldelli? E’ per questo che la Procura l’ha convocato contestandogli tre pesanti violazioni del Codice Wada: di sostanza o metodo dopante, somministrazione di sostanza vietata e l’essersi avvalso della consulenza di soggetto inibito? Savoldelli risponde a tono. «Michele Ferrari? – spiega il Falco – Sì certo, in passato ho collaborato con lui. Sulla sua inibizione si potrebbe discutere a lungo. Per come lo conosco io è il miglior preparatore che esista. So che è stato squalificato a vita, ma non ho letto le carte del suo processo». E che dire del suo presunto grande accusatore, Tom Danielson. «Certo che lo conosco – spiega Savoldelli – ma io non parlo inglese e lui non sa l’italiano. Come avremmo potuto discutere? Danielson ha preso due anni di squalifica per doping, ridotti a sei mesi per la sua collaborazione: quindi quello che dice va preso con le pinze. Basta leggere la sua confessione con intelligenza per rendersi conto di quanto vale».

La Discovery Channel in cui corse Savoldelli è stata protagonista di uno dei più clamorosi casi di doping organizzato della storia del ciclismo, confessata lo scorso anno da Lance Amstrong e da tutti i suoi gregari. «Lo so – spiega Savoldelli – ma non ho mai fatto parte del gruppo Armstrong. Non ho mai usato doping, non sono mai stato trovato positivo a un controllo di nessun tipo». In realtà Savoldelli ha un precedente, piccolo e dimenticato, ma che tecnicamente potrebbe pesare nel procedimento a suo carico, come ha già fatto presente ieri la Procura Coni. Nel 1997, infatti, lo scalatore venne trovato positivo alla lidocaina dopo Clasica di San Sebastian. La Federciclismo lo assolse, la Procura del Coni si appellò ottenendo l’ammonizione dell’atleta, iscritta nel registro delle sanzioni e quindi considerata precedente.

E adesso cosa succederà? Per Savoldelli e Capello il caso è quasi chiuso: «Si è trattato di una chiacchierata per fornire chiarimenti e collaborazione al Coni, che avendo ricevuto dei documenti doveva verificarli». Le verifiche, in realtà, non sono state completate: la Procura sta valutando la convocazione di altri testi, presumibilmente compagni di squadra e tecnici di Savoldelli alla Discovery. Solo dopo averli sentiti, deciderà se archiviare il caso o procedere contro l’ex atleta, che rischia fino a quattro anni di inibizione.

A noi, personalmente, della vicenda interessa più il lato diremmo così antropologico. Del ciclismo Savoldelli, fino a… ieri brillante commentatore Rai e ora impegnato con una tv commerciale, dice «Francamente non mi ricordo nemmeno come è fatta una bicicletta». Per lui, smemorato, anche se le carte dell’Usada sono note nella loro drammaticità da un anno e mezzo, Ferrari resta «il preparatore più bravo» mentre delle bravate di Lance Amstrong, confessate dallo stesso corridore, pensa: «Mi sembra impossibile che sia vero». A noi sembra che il Falco voli così basso da non accorgersi che il mondo è cambiato.

dal blog di cyclingpro.it
http://blog.cyclingpro.it/2014/02/21/sav...a-memoria/
 
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#12
La Procura chiede 2 anni e 8 mesi per Paolo Savoldelli
L'inibizione è conseguente all'affaire Armstrong

L'Ufficio di Procura Antidoping ha deferito l'ex ciclista Paolo Savoldelli per violazione delle vigenti Norme Sportive Antidoping alla Seconda Sezione del Tribunale Nazionale Antidoping. La richiesta di inibizione, in qualità di soggetto allo stato non tesserato, e' di 2 anni e 8 mesi. Il provvedimento è stato disposto a seguito della richiesta dell'Unione Ciclistica Internazionale (UCI) di apertura di procedimento disciplinare nei suoi confronti. Savoldelli nel 2005 è stato gregario di Armstrong durante il settimo Tour de France consecutivo vinto dall'americano (tutti revocate per doping). Salvoldelli è accusato di "uso o tentato uso di sostanza o metodo dopante", "somministrazione di sostanza vietata" e di "essersi avvalso della consulenza e prestazione di soggetto inibito", il medico ferrarese Michele Ferrari, inibito a vita dall'Usada e al centro del sistema-doping dei team del texano Us Postal e Discovery Channel.
(ANSA)
 
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#13
fermo restando che Savoldelli può benissimo essersi dopato come praticamente tutti in quell'era.. mi pare che qui si stia andando verso una vera e propria caccia alle streghe. Non so davvero che senso abbia.

Poi la cosa che mi irrita in realtà è che questi ciclisti (tra cui ovviamente si annidano tutt'ora furbetti che cercano scorciatoie) prima vengono incensati e divinizzati, poi appena si alza il vento del sospetto scaricati, irrisi e demonizzati.

Rileggetevi l'ultimo paragrafo dell'articolo... orrendo.
 
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#14
Squalificare per 2 anni e 8 mesi uno che non corre più, giusto per lasciarli la macchia indelebile del doping.

Porci giustizialisti
 
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#15
Paolo Savoldelli dopo il deferimento: «Nulla da nascondere. Ho frequentato Ferrari ma non ho mai assunto EPO»

Paolo Savoldelli, all'indomani del deferimento di 2 anni e 8 mesi che gli è stato recapitato dalla Procura del CONI dopo la richiesta dell'Uci di apertura di un procedimento disciplinare nei suoi confronti, commenta così a Bike Channel: «Era una cosa che mi aspettavo, ma non ho nulla da nascondere e nulla di cui essere preoccupato. Ho già parlato coi miei avvocati e prepareremo una memoria difensiva per smontare quelle che sono accuse del tutto infondate (violazione degli artt. 2.2. e 3.2. delle vigenti Norme Sportive Antidoping, ossia uso o tentato uso di sostanze dopanti, somministrazione o incitamento all'uso di sostanze dopanti presso altri atleti, e utilizzo di consulenze o prestazioni da parte di soggetti inibiti). Non ho mai negato le frequentazioni col Dottor Ferrari, anche se non sapevo fosse stato inibito, mentre per il resto non ho mai assunto EPO, visto che ho avuto la fortuna di avere dei valori elevati di natura. Insomma, nulla di nuovo. Avevo già ribadito la mia estraneità ai fatti quando era saltato fuori il mio nome, ora mi difenderò nelle sedi opportune ma con la coscienza assolutamente tranquilla»

cicloweb.it
 
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#16
Certo che se sei uno che sta nei coglioni alla gente tipo Riccò o Di Luca e ti beccano positivo allora è giusto pure impalarti e sodomizzare tua madre, se invece sei uno simpatico tipo Salvodelli allora sei una povera vittima del sistema. O tipo Contador che nel giro di pochi mesi passa da staccarsi da Nieve e Mollema a dare due minuti a tutti quanti; sicuramente è merito del suo (presunto) enorme talento visto che da uno che ha sempre frequentato bella gente tipo Bruyneel, Saiz, Riis e Fuentes non ci si può di certo aspettare che compia cattive azioni...
 
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#17
Non capisco cosa c'entrino plurirecidivi come Riccò e Di Luca con Savoldelli.

Da una parte parliamo di persone beccate più volte durante la carriera, dall'altra di uno che non è stato mai accusato di niente e 5 anni dopo aver chiuso con le corse viene perseguitato. E bada che ritengo assolutmente verosimile che Savoldelli possa aver fatto uso di doping durante la sua carriera. Tutti coloro che hanno vinto in quel periodo erano pieni, difficile credere che non lo fosse anche lui.

Il punto è: a chi/cosa serve perseguitare così le persone dopo tanto tempo? Per giunta un corridore che ha smesso.

Già che il ciclismo non è messo bene come immagine, continuiamo pure a girare il coltello nella piaga indagando su episodi del ... boh .... 2002, 1998, 2005... ma davvero pensate che sia utile?

tralascio le bestialità su Contador.. adesso non è più nemmeno legittimo sbagliare una stagione e farsi il culo d'inverno per averne una buona l'anno dopo.. incredibile.
 
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#18
In realtà basterebbe leggere un qualsiasi libro tra il Texano con gli occhi di ghiaccio, la corsa segreta o quello di Millar per rendersi conto di come funziona l'ambaradam, ma a voi piace di più parlare dall'alto di 'sto cazzo che informarvi. Anch'io prima parlavo per nulla poi mi sono informato ed ora leggere certe cose mi dà veramente la nausea...

La differenza tra Riccò, Di Luca ed il resto dei corridori è solamente che i primi non sono stati buoni a doparsi come Dio comanda...

Savoldelli come Contador e tanti altri si è dopato per tutta la carriera, ed indagare su fatti passati serve se si vuole veramente dare una ripulita a 'sto mondo di merda...

Ah e ci tengo a scusarmi con Gersh, Max, Mirko e chi altro aveva capito queste cose prima di me e con cui in passato avevo discusso, in diversi casi avevate ragione voi...
 
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#19
Pagliarini io lessi per bene i documenti del caso Armstrong un anno fa, non amo parlare dall'alto de 'sto cazzo come dici, e se leggi bene quello che ho scritto invece di partire coi tuoi modi da professorincazzone vedi che sul fatto che si siano dopati più o meno tutti e sempre sono piuttosto d'accordo.

Detto questo rimango della mia opinione, sputtanare tempo e risorse per indagare su questioni andate non serve a molto secondo me, o meglio se fosse un discorso del tipo: "ex ciclisti, aiutateci a ripulire questo sport" ok c sto, se invece si gioca sulla falsariga del "ti vengo a prendere anche quindici anni dopo" per me diventa tutto ridicolo.

Comunque a me non importa niente guarda, io le corse le guardo comunque e poco mi cambia, in compenso quando parlo con le persone per loro "tanto si dopano tutti".. mi raccomando, adesso 50 servizi di demonizzazione su Salvoldelli e di come il ciclismo sia marcio, poi 3 minuti sul giro delle fiandre e la roubaix.
 
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#20
Sul secondo paragrafo concordo, sull'ultimo no. In questo momento il ciclismo si merita una pubblicità migliore? No purtroppo, se la sono cercata e continuano a cercarsela c'è poco da fare, in Rai hanno messo a fare il telecronista uno che è pure stato trovato positivo, ma è possibile !?
Il fatto che per quanto assurdo il nome e la personalità contano più del doparsi o meno, Riccò già dopo la positività del 2008(che poi fu l'unica) era marchiato a vita, costretto a tornare con una squadra di infimo livello come la Flaminia e rifiutato dal Giro d'Italia, mentre per Basso e Contador tutti hanno dimenticato tutto subito ed i giornalisti sono qua a fargli pompini un giorno sì e l'altro anche. Questo è quello che ci meritiamo finché non decidiamo di darci un taglio serio col doping e di trattare tutti in egual maniera...

Tornando in topic che sennò qualcuno rompe pure i coglioni(nonostante il forum sia un mortorio e qualche discussione farebbe bene) Savoldelli mi procura sincera pena, continua a negare cose che già si sanno da anni, sicuramente lui andava da Ferrari solo perché era il migliore, l'ematocrito al 49% del Giro del 99 era tutto naturale infatti, il buon Michele l'epo e le trasfusioni le faceva fare solo ad Armstrong ... ops ... ma Hamilton ha detto che le facevano pure lui, Landis, Heras e gli altri spagnoli, ma come è possibile, vuoi mai che le abbia fatte pure il falco?
 
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