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Le meteore degli anni '10
#1
Qual è, secondo voi, la meteora per eccellenza degli anni '10?

Peter Velits ha dei solidi argomenti.

Fortissimo da junior quando vinse due Corse della Pace. Da U23 va a correre nella Konica Minolta (futuro team di Froome). 2005 3° al Giro delle Regioni, 2006 vince il Giro del Capo e fa secondo al Wilhelm Tell.

2007 passa pro con la professional tedesca Wiesenhof - Felt. In quell'anno vince il GP de Fourmies e il mondiale U23.

Nel 2008 passa nel WT con la Milram (avevano una maglia ganza, peraltro). Nel 2009 arrivano i primi risultati: 5° alla Strade Bianche, 10° alla Sanremo, 1° al Kanton Aargau, 12° al TDS, 4° a San Sebastian e un Tour da protagonista in diverse tappe.

2010 passa all'HTC e sboccia definitivamente alla Vuelta: 3° in classifica generale a 3 minuti da Nibali e primo nella crono di Peñafiel (davanti a Menchov, Cancellara, Larsson, LL Sanchez, Hoste, Zabriskie, Millar....cioè il meglio del meglio dei cronoman dell'epoca).

Nel 2011 fa una stagione incolore, ma ha dei lampi qua e là al Tour. A Luz Ardiden perde quattro minuti prima della salita finale a causa di una caduta, ma la salita finale la fa sui tempi dei più forti. Sull'Alpe arriva con Evans, Cunego, gli Schleck e De Gendt. Peraltro vince la volata per il 4° posto.

Nel 2012 l'HTC chiude e passa alla Quick-Step. Pronti via vince l'Oman e si pensa che sarà la sua stagione. Ma per il resto dell'anno in salita non va e fa buone prestazioni solo a crono.

Da là in poi non combina più nulla, tolte 2 top-10 alla Parigi-Nizza, anche a crono non va più come prima e nel 2016, a soli 31 anni, si ritira.
 
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#2
Ig(n)or Anton può andare?
 
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#3
Ovvio.

Ma me lo devi motivare.
 
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#4
Matthew "Gossy" Goss.

Da junior si laurea bicampione del mondo su pista, mentre a 20 anni non ancora compiuti (U23 2°anno) diventa campione del mondo elite dell'inseguimento a squadre e vince il Liberazione, più tappe al Girobio, Navarra e Regioni.

Il suo palmares da pro annovera Milan-Sanremo, 2 tappe al Giro, Plouay, Parigi Bruxelles e un argento mondiale prima dei 26 anni. 26 anni è anche l'età della sua ultima vittoria.

Discontinuo anche nei periodi di buona ma capace di battere chiunque se in giornata (Cancellara e Gilbert nello specifico a Sanremo), forse ha pagato un carattere non adatto a reggere le pressioni.
 
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#5
Konig e Talansky.

Per il ceco top 10 in tutti e tre i grandi giri (con vittoria di tappa alla Vuelta), prima degli innumerevoli infortuni che lo hanno portato, di fatto, ad essere un ex dal 2017.

Per il "pitbull" una top 10 al Tour e due alla Vuelta, più la memorabile vittoria al Delfinato nel 2014.
Corridore dal temperamento in corsa fedele al soprannome (altro che cicciobello Tiggei), sul suo ritiro prematuro aleggia lo spettro della depressione.

Sul tema infortuni ci sarebbe anche Malori: argento mondiale a crono e dopo tre mesi carriera finita.
 
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#6
Voglio nominare Brajkovic anche se, pur non avendo mai fatto quello step in più, mi sembra che si possa definire un po' di più che una semplice meteora, benché dopo il 2012 non abbia combinato più niente.
Prima comunque 2° al Lombardia nel 2008 (non tra i più memorabili per usare un eufemismo), varie top 10/15 nelle corse di una settimana tra cui la vittoria del Delfinato nel 2010, suo anno d'oro, e 9° al Tour 2012 (questo non lo ricordavo)
 
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#7
Tiago Machado.

2006: 14° alla Volta;
2007: 6° Algarve, 2° Costa Azul (prova di Coppa delle nazioni U23), 4° Torres Vedras, 16°+maglia bianca alla Volta;
2008: 4° Alentejo, 5° Extremadura, 2° in entrambi i campionati nazionali, 1° Torres Vedras, 9° Volta;
2009: 4° Algarve, 6° Alentejo, 5° Extremadura, 2° Asturie, 4° Correios de Portugal, 1° campionato portoghese a crono, 2° Torres Vedras, 7° Volta + maglia
Nel 2010 lascia il Boavista e va a correre nel WT con la neonata Radioshack.

2010: 3° Algarve, 3° Criterium International (startlist favolosa: https://firstcycling.com/race.php?r=55&y=2010&k=start ), 2° La Sarthe + vittoria di tappa, 7° Castilla y Leon, 7° Romandia, 4° Austria, 10° Polonia, 12° Eneco;
2011: 6° Algarve, 7° Tirreno, 5° Criterium International, 2° Trentino

Qua arriva l'atteso esordio in un GT. Machado è uno dei nomi più chiacchierati al via della corsa rosa. Un problema fisico, però, non gli permette di esprimersi al massimo. Chiude comunque 20esimo, suo miglior piazzamento in carriera in un GT.

Finito il Giro non fa più risultati tolto un 7° nella crono della Vuelta.

Nel 2012 inizia il calo: 3° TDU, 6° Algarve, 15° Romandia, 9° California, 18° Delfinato, 8° Polonia
2013: 9° TDU, 6° Algarve, 4° DWV, 17° Catalunya, 17° Romandia, 19° Wallonie, 10° Utah, 18° Colorado

Nel 2014 scende di categoria, va alla NetApp, e pare ritrovarsi:

2014: 2° Vuelta a Murcia, 3° Criterium International, 17° Liegi, 4° California, 1° Slovenia, 18° Lombardia

Ma sarà un fuoco di paglia perché la sua carriera, passato in Katusha, andrà verso sud:

2015: 7° Murcia, 3° Algarve, 4° La Sarthe, 2° Bayern, 12° Burgos
2016: 18° TDU, 11° Algarve, 8° La Sarthe
2017: 20° Algarve, 11° Yorkshire, 11° Europei a crono
2018: 17° Belgio, 11° Vallonia

Tornato quest'anno in Portogallo non sta facendo faville, ma lo aspettiamo alla Volta.

Nella primavera del 2011 era davvero lanciato e, comunque, un 20° posto all'esordio al Giro non si butta via. Poi si deve essere seduto, forte di quei risultati là. E la stessa cosa è successa dopo i primi mesi in Katusha.



 
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#8
Qua andiamo un po' più sull'underground: Vitor Rodrigues, classe 1986, portoghese.

A 19 anni, nel 2005, fa secondo a Torres Vedras.

Nel 2007, dopo un 2006 incolore, vince il Costa Azul e fa 5° al Correios de Portugal.

Nel 2008 rivince il Costa Azul, giunge 5° alla Cote Picard e 8° al Giro delle Regioni.

Nel 2009 è 20° alla Volta. Nel 2010 passa in Caja Rural e migliora di 10 posizioni agguantando la top-10 alla Volta.

Nel 2011 però: http://www.webciclismo.com/nacional/vito...modalidade

E a 24 anni la sua carriera finisce.
 
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#9
Thomas Löfkvist (vale? Asd )

Molto promettente da junior e under 23, dove vince Sarthe, Ardennes, una tappa all'Avenir (arrivera' secondo). Alla prima stagione da pro fa gia' vedere buone cose alla Parigi Nizza ed al Polonia, dove arriva terzo.

Il 2008 la sua stagione migliore, dove comunque non vince nulla, ma si prende molti prestigiosi piazzamenti, soprattutto nelle brevi corse a tappe.

Nel 2009 vince la Strade Bianche (ed una tappa al Giro di Sassonia).

Il canto del cigno per una talento mai espresso pienamente arriva nel 2013 con la vittoria al Giro del Mediterraneo.
 
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#10
Fabio Aru, meteora ad alto livello dato che ha espresso il suo meglio tra il 2014 e il 2015 tra i 24 e i 25 anni, dove ha conquistato 1 Vuelta e 2 podi al Giro, per poi intraprendere una parabola da medioman da 3 milioni l'anno. Certo c'è stata la parentesi in maglia gialla e la vittoria alla Planche des Belles Filles, però diciamo che è stato un colpo di coda a una situazione irrimediabile.
 
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#11
Mah insomma Aru non lo metterei come meteora, ma come uno che ha saputo sfruttare al meglio la situazione creatasi in quei due giri d'italia e in quella Vuelta.

2014: Avversari miseri (ad esclusione di Quintana) e fa terzo al Giro. Alla Vuelta vince due tappe ma non fa neanche podio
2015: Secondo in un giro di livello basso, vincitore di una Vuelta grazie ad un lavoro di squadra straordinario, grazie al cagone di Quintana, alla caduta bestemmiata di Froome, alla squalifica di Nibali.
2016: brutta stagione, una vittoria un po' outtanowhere al Delfinato, una top 10 al Tour persa per colpa di una cotta bestiale
2017: Altro anno "buono" per Aru che ottiene un buon quinto posto al Tour con tanto di tappa vinta. Qualche classica cottona in qua e in là, ma ormai si è capito che fanno parte delle sue caratteristiche di corridore.
2018-19: non giudicabile per problemi fisici.. ma le carte in regola per tornare a vincere sporadicamente qualcosa le ha. Certo, non penso vinca di nuovo un GT. Magari ci scappa podio, se il livello è basso.
 
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#12
Lovkvist sull'Alpe di Siusi saliva come un treno.

Non sarebbe diventato un campione, ma in Sky lo bruciarono.
 
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#13
Ricordo sempre Martijn Maaskant: quarto alla Strade Bianche e alla Roubaix al suo primo anno da pro (2008), l'anno dopo quarto anche al Fiandre.

Da lì in poi, una comparsa...
 
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#14
Tutti gli Axeon, o almeno il 96% dei corridori che passano di qua.


Craddock, passista scalatore già molto forte tra gli Junior, da U23 si mette in mostra a 21 anni tra California e USA pro cycling challenge, passa in Giant e subito si porta a casa un podio al California. Non sembra aver le carte in regola per diventare un campione, ma è lecito attendersi una carriera da gregario di prima fascia. Invece quel podio a 22 anni rimane il culmine della sua carriera. Con qualche lampo qua e la, su tutti la top 10 all'Amstel, la sua carriera sembra diretta verso un lento declino.

Phinney, fenomeno da U23, si porta a casa ad appena 20 anni il mondiale e la Roubaix di categoria, battendo allo Utah un certo Leipheimer. A 22 anni si toglie il lusso di vestire la maglia Rosa e sfiora il bronzo olimpico. Sembra poter avere le carte in regola per diventare un top al mondo nelle cronometro e poter lottare per la Roubaix, ma l'incidente al campionato nazionale gli spezza le ali. Personalmente mi dava l'impressione di essere già arrivato nel 2012 senza aver eccessivi margini.

Adrien Costa, devastante tra gli junior (anche se dopo Evenepoel questo concetto va rivisto), a soli 19 anni sfiora lo Utah e fa podio all'Avenir, oltre a tanti piazzamenti e vittorie nelle brevi corse a tappe di categoria. La scomparse del compagno Young lo getta nella depressione e lo spinge al ritiro, e la sfortuna li toglie la possibilità di rimettersi in gioco vista la giovane età. 

Powless, a 19 anni top 10 al California, con la super prestazione di Santa Barbara dove arriva davanti a Ten Dam. Nel 2017 ulteriore step di crescita con top 10 allo Utah contornato da ottime prestazioni nelle corse di categoria. Passa alla Jumbo e la sua crescita si blocca, raccogliere qualche discreto risultato ma in linea con quanto raccolto a 20 anni. E' ancora giovanissimo, ma sento puzza di meteora.

Owen, ottimo juniores, alla Axeon si dimostra ruota veloce molto completa tanto da portarsi a casa anche la Liegi di categoira, oltre a tanti piazzamenti nelle corse nordamericane culminate con la vittoria allo Utah ad appena 20 anni compiuti. Già a 22 anni la sua crescita sembra essersi fermata, e fatto il grande passo nel WT il miglior risultato è un 19esimo posto, contornato da parecchi DNF e piazzamenti ben oltre il 50esimo posto, pur correndo un calendario facile.
 
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