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Liegi, Alejandro Valverde rispetta i pronostici e conquista la Doyenne. Ottavo Pozzovivo, fiacco Nibali nel finale.
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Liegi-Bastogne-Liegi, Alejandro Valverde rispetta i pronostici e conquista la Doyenne. Sul podio il giovane Alaphilippe e Joaquim Rodriguez. Ottavo Pozzovivo, fiacco Vincenzo Nibali nel finale.

[Immagine: 2_0205699_1_thumb2.jpg]
La gioia di Alejandro Valverde sul podio di Ans - CV / © Bettiniphoto 2015

Il murciano Alejandro Valverde si è aggiudicato la decana delle classiche monumento, arrivata quest'anno all'edizione numero 101. Il 35enne della Movistar, additato come favorito principale di quest'anno, è arrivato fresco e concentrato nel finale, riuscendo a ricucire l'allungo del connazionale Daniel Moreno (Katusha) nell'ultimo chilometro e regolando allo sprint il francese Julian Alaphilippe (Etixx-Quick Step) e Joaquim Rodriguez (Katusha). Migliore degli italiani è stato Domenico Pozzovivo (Ag2r La Mondiale), ottavo, sempre nel vivo nella gara ma mai protagonista (a differenza del 2014).

Azzurri che però sono stati ben presenti nel corso di questa Liegi-Bastogne-Liegi, in una edizione che però di vivo ha avuto ben poco. Ne avevamo tre nella fuga del mattino: Diego Ulissi (Lampre-Merida), Matteo Montaguti (Ag2r La Mondiale) e Cesare Benedetti (Bora-Argon18), ripresi dopo quasi 150 chilometri in avanscoperta; così come c'era Michele Scarponi (Astana) in un attacco a cinque (poi ridotto a tre) conclusosi sulla Redoute. Se una delle cotes simbolo è passata in cavalleria, la successiva Roche-aux-Facons ha quantomeno regalato qualche sussulto: sull'allungo di Roman Kreuziger (Tinkoff-Saxo) ha ben risposto Giampaolo Caruso (Katusha), quinto lo scorso anno. I due, ben presto raggiunti da Jakob Fuglsang (Astana), non hanno però mai raggiunto un vero e proprio accordo, accumulando di fatto un vantaggio massimo di poco superiore ai 20 secondi. La loro avventura termina così su Saint-Nicolas, quando un contrattacco di Vincenzo Nibali (Astana) pareva spaccare la corsa: solo apparenza, perché la gamba del siciliano non era quella dei giorni migliori e la sua azione si affloscia ancor prima di cominciare.

Intanto molti big si sono persi per strada: Daniel Martin (Cannondale-Garmin) e Nicolas Roche (Team Sky) sono caduti e già saliti in ammiraglia da una trentina di chilometri, così come il vincitore uscente Simon Gerrans (Orica-GreenEdge), a terra addirittura due volte nel giro di pochi minuti; Philippe Gilbert (BMC Racing Team) risente delle botte subite pochi giorni fa alla Freccia Vallone e molla proprio sul Saint-Nicolas, mentre l'iridato Michal Kwiatkowski (Etixx-Quick Step) mette in mostra tutti i suoi limiti attuali in salita e arranca proprio all'ultimo scoglio prima del tragurdo di Ans.

Se già Alejandro Valverde (Movistar) catalizzava le attenzioni di tutti, adesso diventa così il vero pericolo pubblico numero uno. Sfruttando il lavoro di Katusha ed Etixx, il murciano riesce a mantenere la direzione della corsa: solo il francese Romain Bardet (Ag2r La Mondiale) prova a scompaginare la situazione, ma il suo tentativo viene ben presto annullato. Il momento topico scocca proprio sotto l'arco dell'ultimo chilometro: l'allungo di Daniel Moreno (Katusha), fido gregario di Purito Rodriguez, è secco e deciso, ed il buco involontario del sudafricano Meintjes complica - e nemmeno poco - le cose per Valverde. Il gap aumenta vertiginosamente, tanto che le speranze di Moreno cominciano a diventare un qualcosa di più. Ai -500 però bastano quattro poderose pedalate per riportare Valverde, con a ruota proprio Joaquim Rodriguez (Katusha), su Moreno. La volata così diventa una formalità, così come il successo dell'Embatido: Julian Alaphilippe (Etixx-Quick Step) prova fino all'ultimo a sopravanzarlo, ma senza successo. Completa il podio Joaquim Rodriguez (Katusha). A seguire Rui Costa (Lampre-Merida), Roman Kreuziger (Tinkoff-Saxo), Romain Bardet (Ag2r La Mondiale), Sergio Henao (Team Sky), Domenico Pozzovivo (Ag2r La Mondiale), Jakob Fuglsang (Astana) e Daniel Moreno (Katusha), tutti allo stesso tempo. Tredicesimo Vincenzo Nibali (Astana) a 24 secondi, quindicesimo Giampaolo Caruso (Katusha) seguito a ruota da Enrico Gasparotto (Wanty-Gobert)


 
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