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Mancati controlli, un anno di stop per Yoann Offredo
#1
Nessuna circorstanza attenuante, nessuna sanzione retroattiva: Yoann Offredo è stato squalificato per un anno dalla Commissione Disciplinare della Federazione Francese. La sua colpa è quella di avere infranto per tre volte nel giro di 18 mesi le regole sulla reperibilità previste dal programma Adams.
In sostanza, per due volte Offredo ha inviato in ritardo il suo programma trimestrale di reperibilità e nel luglio scorso ha omesso di comunicare un cambiamento relativo ad una sua presenza in corsa all’ultimo minuto (colpa questa che dovrebbe ricadere anche sulla squadra, che lo ha convocato alla vigilia della corsa...).
«Non è una lezione, perché sappiamo che è disattento. Lui adesso grida all’ingiustizia e ha ragione, io lo sostengo. Bisogna che le regole siano uguali per tutti» tuona il diesse della FDJ BigMat Martial Gayant.
Il riferimento di Gayant è evidentemente alla vicenda di Gregory Baugè, il pistard francese che per le stesse infrazioni è stato squalificato un anno ma con effetto retroattivo: gli è stato tolto un mondiale, ma gli è stata concessa la chance di correre e conquistare una medaglia (sicura nei pronostici) ai Giochi di Londra 2012. Tutto il mondo - anche la Francia - è paese...
Offredo, particolarmente atteso nella classiche dopo i buoni piazzamenti del 2010 e decisamente a pezzi dopo l'inattesa sentenza, sembra intenzionato a presentare appello.

da lequipe.fr
 
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#2
maddai, mi sembra veramente esagerato, qua sembra una caccia alle streghe...
 
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#3
Ed io che l'avrei messo primo nei pronostici dell'Het Volk Triste
Peccato, poteva essere l'anno della verità per lui, invece questa squalifica insensata, rischia di bloccarne la crescita...
 
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#4
(23-02-2012, 12:27 PM)i0i Ha scritto: maddai, mi sembra veramente esagerato, qua sembra una caccia alle streghe...

Infatti mi duole molto postarla nella sezione Doping dal momento che non c'è niente che riguarda tale argomento.
Prima di squalificare Offredo,la stessa Federazione Francese,per delle ragioni pressapoco identiche a quelle del corridore della Francaise de Jeux,aveva assolto Jeannie Longo e aveva dato un anno di squalifica retroattiva al pistard Baugnies.
Offredo,invece,a cui contestano di aver saltato un controllo (mi riferisco all'ultimo,in ordine cronologico dei 3) mentre era in corsa in un paese piuttosto che in un altro,senza segnalare ai "capoccia" che aveva cambiato calendario.
Io personalmente,mi incazzerei si con il corridore,perchè si sarebbe dovuto comportare da vero professionista e segnalare,come pretendono gli ispettori,spostamenti e quant'altro ma squalificarlo in maniera diversa rispetto ai due casi simili al suo,mi sembra veramente una gran bastardata.
Adesso,deve decidere se fare ricorso entro 5 giorni oppure aspettare il 2013.
 
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#5
Buffoni...solo una parola basta...
 
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#6
Non dubito della sua innocenza ma cavolo, ma 3 volte in 18 mesi sono tantine... Sai che rischio fai attenzioni, poi rischi di passare dalla parte del torto.
 
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#7
Io 'un ho ancora capito il discorso ella retroattività: quando lo usano, quando non lo usano, quando ti toglie una parte di squalifica, quando non ti toglie un bel nulla. Mah, si usa un po' così, come capita o come torna meglio...

ps: lascio da parte discorsi fantaciclistici, ma sappiam benissimo quel che penso lì... Asd Asd Asd
 
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#8
Il CPA chiede udienza all'UCI in difesa di Yoann Offredo
Dopo la sanzione inflitta al giovane corridore francese Yoann Offredo, un anno di sospensione per 3 risposte mancate all'obbligo di trasmettere informazioni sulla sua localizzazione in un periodo di 18 mesi, il CPA (Coureurs Professionnels Associés) ha chiesto udienza all'UCI per parlare apertamente del problema.

Il CPA ha delle perplessità sulle conseguenze devastanti che potrebbero causare questo genere di sentenze per la carriera di corridori ai quali non si può imputare in definitiva che degli errori amministrativi dovuti, nella maggior parte dei casi, all'utilizzo impreciso di un programma informatico o a una gestione non sufficientemente rigorosa dell'uso del proprio tempo libero, che deve essere costantemente comunicato in anticipo.

Il dossier del corridore francese è alquanto inquietante poiché sembrerebbe che il terzo ammanco al regolamento sia dovuto a un errore amministrativo della sua squadra. Infatti partecipava a una prova ufficiale che non era inizialmente prevista nel suo programma e lo staff del suo gruppo sportivo non l'avrebbe comunicato all'UCI. Ciò significa che il corridore poteva essere controllato molto bene durante questa gara.

Certo non si tratta di minimizzare o eludere il rispetto di un regolamento giudicato opportuno e necessario, realizzato per tutti e certamente utile nella lotta contro il doping. Una lotta alla quale il CPA e i suoi membri si sono sempre associati con convinzione.

Tuttavia, il Comitato Direttivo del CPA, guidato dal presidente Gianni Bugno, vuole attirare l'attenzione di tutti gli attori del ciclismo professionistico sul fatto che la gravità della sanzione è percepita come assolutamente sproporzionata se la mettiamo in relazione per esempio a una sentenza di cui potrebbe essere vittima un corridore trovato veramente positivo al controllo antidoping.

Anche se sembra difficile aprire di nuovo il dossier di Yoann Offredo per cercare di alleggerire questa sentenza pesante, il CPA giudica necessario incontrarsi al più presto con l'UCI per dibattere, rimettere in causa e soprattutto modificare certi parametri di questo regolamento. A fin che in futuro si possano evitare ai corridori professionisti questo genere di disavventure ingiuste e crudeli.

(Comunicato stampa)

da cicloweb.it
 
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#9
OFFREDO. «Sanzione esagerata che mina la mia onestà»

Dopo la squalifica di un anno inflittagli dalla Federazione Francese per triplo mancato controllo, Yoann Offredo parla per la prima volta attraverso un comunicato stampa.

«È con costernazione che ho appreso della squalifica di un anno che mi è stata inflitta dalla Comissione Disciplinare. Non ho mai negato di aver commesso due errori amministrativi (ritardata comunicazione della reperibilità, ndr): ho tentato di difendermi spiegando che in occasione del terzo “errore” ero stato chiamato dalla squadra a sostituire un compagno e stavo quindi correndo quando gli ispettori mi hanno cercato a casa.
Ho sempre cercato di rappresentare al meglio l’immagine del ciclismo, ho sempre sostenuto la lotta al doping, ho sempre condannato chi imbroglia...
E mi sembra che, nella scala delle sanzioni inflitte ai corridori, la mia sospensione di un anno sia sproporzionata.
Lo grido a gran voce: non ho mai imbrogliato e ho sempre praticato il ciclismo con onestà. Oggi sono triste, abbattuto, demotivato.
Questa sanzione crea un danno alla mia carriera e alla mia reputazione. Mette in dubbio l’uomo che sono, per cui mi riservo di fare appello al tribunale civile. Non solo per tornare presto alle corse, ma per ridare valore alla verità.
Yoann Offredo»

tuttobiciweb.it
 
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