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Mauro Santambrogio
#1
in arrivo
 
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#2
TIFOSI IN FESTA PER MAURO SANTAMBROGIO
Dopo le fatiche del Giro d'Italia è il momento di festeggiare per gli ottimi risultati conseguiti. Appuntamento sabato 1 giugno alle ore 14.30 a Cremago d'Inverigo (Como).

[Immagine: F1_1369992086.jpg]

Un pomeriggio di festa, per ripercorrere le tante emozioni di un Giro d'Italia vissuto da protagonista, con il nono posto in classifica generale ed una splendida vittoria di tappa di fronte al trionfatore dell'edizione 2013 della corsa rosa, Vincenzo Nibali. Per Mauro Santambrogio, dopo tanti giorni di fatica in sella, è venuto il momento di festeggiare insieme ad amici e tifosi per gli ottimi risultati conseguiti al Giro, ma non solo, in tutta questa prima parte della stagione.

Appuntamento sabato 1 giugno alle 14.30 a Cremago d'Inverigo con e per Mauro Santambrogio. Una festa #giallofluo.

Francesco Pelosi
Ufficio Stampa Vini Fantini by Farnese - Selle Italia
Sun-TIMES Communication
 
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#3
Fantini-SelleItalia, Santambrogio: "Punto al Lombardia"

Grande festa ieri a Cremago di Inverigo, tutto il paese in piazza a festeggiare l'eroe di casa, Mauro Santambrogio reduce da un Giro d'Italia corso da protagonista, terminato in nona posizione e impreziosito dallo splendido successo nel tappone alpino di Bardonecchia.
Accolto dalla fanfara dei bersaglieri e da una folla di appassionati, tifosi e vecchi amici, il corridore della Fantini - Selle Italia dal palco ha ringraziato i presenti ed ha annunciato il suo nuovo obiettivo: "Mi piacerebbe chiudere questo esaltante 2013 con la vittoria del Giro di Lombardia, che si disputa proprio sulle strade di casa". Il corridore lariano, come riporta il Corriere di Como ha poi glissato sulle domande relative al Tour de France: "La Maglia Gialla? Per il Tour ci penseremo", visto che la sua squadra, la Fantini Vini - Selle Italia non ha ricevuto l'invito per la Grande Boucle.

spaziociclismo.it
 
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#4
Un posto nei 3 glielo posso anche dare, sulla fiducia. Asd
Questa stagione di Santambrogio mi ricorda un po' - per ora - il secondo anno di Scarponi con Savio, quando si piazzò al Giro (4°, però con vittoria di tappa "regalata" come Santambrogio :D) e alla fine fece 2° dietro Gilbert al Lombardia. Si vabbè, Scarpo aveva qualche annetto in più e anche maggior esperienza e un nome un po' più "di peso", però...
 
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#5
Il Lombardia ce lo si guarda sul divano caro Santa
 
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#6
Il Santa minaccia il suicidio su Twitter, guardare per credere: https://mobile.twitter.com/maurosanta84/tweets

:o :o :o
 
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#7
La De Stefano ha potuto esprimere a pieno il suo animo di crocerossina lanciandosi in una serie di "iniziative di soccorso" e tweet pieni di banalità da cioccolatino. Naturalmente il tutto ostentato al massimo. La Federica Sciarelli del ciclismo
 
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#8
se uno vuole ammazzarsi lo fa, se uno vuole elemosinare pietà lo scrive su twitter
 
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[+] A 6 utenti piace il post di BidoneJack
#9
Ora tutto d'un tratto gli è tornata la voglia di vivere "Ce la devo fare e c'è(si scritto così) la farò a vincere questa corsa. Grazie a voi". In pratica tutto questo casino l'ha tirato su in due ore...

Che poi se al posto di Santambrogio ci fosse stato Riccò gli sarebbero andati sotto casa con torce e Forconi per facilitargli il suicidio...
 
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[+] A 1 utente piace il post di Luciano Pagliarini
#10
Se uno scrive una cosa del genere su twitter ha comunque smarrito un po' la bussola.
Auguro il meglio a Santambrogio e spero che chi gli vuole bene gli stia vicino.
 
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[+] A 1 utente piace il post di Manuel The Volder
#11
Il dramma di Santambrogio era ciò che mancava al ciclismo. Ora siamo pronti per far passare il Giro d'Italia dal pomeriggio di Rai 3 al mattino di Canale 5
 
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#12
Più che altro in due ore ha ritrovato la voglia di vivere grazie alle parole della De Stefano? Confuso

Fossi uno veramente depresso mi sentirei preso per il culo...
 
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#13
Una telefonata di due ore della De Stefano farebbe passare la voglia di vivere al più felice degli uomini
 
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[+] A 5 utenti piace il post di Gershwin
#14
Questa storia è l'emblema del grottesco. Rispetto per il dramma umano, ma qui mi pare si stia parlando di altro...
 
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#15
Uno che pubblica di volersi suicidare dimostra interesse per quanto il resto del mondo percepisce, idea totalmente incompatibile con l'atto di suicidarsi, ragion per cui si poteva già intuire già da ieri sera che non sarebbe successo. Ad ogni modo, se si è dopato, è giusto che anche moralmente paghi quanto ha fatto, ovviamente spero non si suicidi ma se se ne va dal ciclismo mi fa solo piacere, altro che mettersi a ricattare con frasi del tipo "mi suicido", così tutti corrono a leccargli il culo e finisce che nasce lo stereotipo "squalificato ingiustamente"... Cioè forse esagero, ma ci tenevo a puntualizzarlo
 
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[+] A 1 utente piace il post di Andy Schleck
#16
Santambrogio torna a correre nel 2015 con l'Amore&Vita
La squalifica del comasco scade domenica. Positivo al Giro 2013 si è pentito e ha raccontato tutto all'Uci. Il patron Fanini: "Diventerà il paladino della lotta al doping"

Mauro Santambrogio torna a correre nel 2015 con l'Amore&Vita. È squalificato fino al 2 novembre per la positività al Giro 2013. La squalifica è stata ridotta a 18 mesi per la collaborazione con la Circ, la commissione di riforma del ciclismo voluta dal presidente Uci, Brian Cookson. Adesso arriva la notizia del biennale firmato con l'Amore&Vita che lo lascerà immediatamente libero nel caso di un interesse da parte di un Team Professional o World Tour.
POSITIVITÀ E TWEET — Santambrogio, 29 anni, stupisce tutti al Giro 2013. Vince a Bardonecchia, chiude al 9° posto in classifica, poi il 3 giugno arriva la positività all'Epo. Nell'ottobre del 2013, pensa anche al suicidio con quell'inquietante tweet: "Addio mondo". Poi i messaggi di affetto, e riparte verso la nuova vita. Anche sportiva. Un nuovo tweet a fine anno: "Al passato un addio". Rimane il peso dell'inchiesta penale di Mantova per il caso Lampre-Nigrelli: Santambrogio è stato rinviato a giudizio.
"NUOVA VITA" — Ma il 29enne comasco commenta così la nuova strada intrapresa: "Ho sbagliato, ho sofferto molto, ho faticato a trovare la strada, ma alla fine ho trovato il coraggio per riscattarmi. Adesso per me comincia una nuova vita. Riparto da zero, e dimostrerò che posso vincere pulito".
PENTITO ESEMPLARE — "Santambrogio con noi non farà soltanto il corridore - spiega Ivano Fanini, patron della Amore&Vita - considerata la sua storia, diventerà anche il paladino della lotta al doping. Chi veste i nostri colori sa benissimo cosa li aspetta e considerato che Mauro è stato un "pentito" esemplare, il primo atleta dell’era Cookson a denunciare il sistema doping all’Uci, è significativo averlo tra le nostre file. Da noi si viene per rinascere, chi ha del buono da dare qui riesce ad esprimerlo per tornare grande, mentre chi è soltanto un bluff chiude definitivamente con questo sport perché siamo noi a fermarlo. La principale ragione di vita del nostro team infatti è quella di combattere contro il doping. Ciò per noi vale di più che vincere grandi corse, quindi Mauro sarà la nostra bandiera. Se poi riusciremo, come abbiamo fatto in passato con molti altri, a recuperare non solo l’uomo ma anche l’atleta e dimostrare che senza doping si può ugualmente conseguire risultati e soddisfazioni, allora quello sarà il nostro successo più grande e la nostra missione sarà compiuta. Santambrogio è nato con un talento smisurato. È madre natura che gliel’ha dato e quindi sono certo che anche da pulito con noi riuscirà ad emozionare l’Italia ed il mondo come quel giorno sul monte Jafferau".

gazzetta.it
 
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#17
Santambrogio: «Ho sbagliato, ma non posso stare senza ciclismo»
Dopo avere attraversato, per sua ammissione, i mesi più bui della sua vita, Mauro Santambrogio ritorna finalmente al ciclismo pedalato e lo farà con il team Amore & Vita-Selle SMP-Fanini gestito da Cristian e Ivano Fanini.
La sua squalifica, avvenuta durante il Giro d'Italia 2013 per essere risultato positivo ad un controllo antidoping, è stata ridotta a 18 mesi dopo che il 30enne ciclista di Inverigo ha collaborato con la Commissione per la Riforma del Ciclismo (CIRC) creata dal presidente UCI Brian Cookson.
Santambrogio ha firmato un contratto biennale con il team Amore & Vita-Selle SMP e lo abbiamo intervistato a Lunata, presso la sede del suo nuovo club, dove si è recato per definire l'accordo accompagnato dalla graziosa compagna Giulia Citterio.

Dunque la Toscana resta nel tuo destino?
«Evidentemente sì. Dopo l'esperienza dello scorso anno, ho accettato con entusiasmo questa proposta della famiglia Fanini, che mi consente di riavvicinarmi alle corse dopo un periodo da incubo. Da qui riparte la mia nuova vita ciclistica, grazie a loro».

Ma questo non è un incubo che ti sei tirato addosso da solo?
«Sì, ho ammesso tutte le mie colpe, sono responsabile al 100% di quanto mi è accaduto e confessare è stata una specie di liberazione, non ne potevo più di tenermi dentro questo peso enorme. Nel 2013 toccai il cielo con un dito vincendo la tappa di Bardonecchia al Giro e dopo una settimana invece ero già finito sottoterra. Quello che ho sofferto nei mesi successivi lo sappiamo soltanto io e la mia famiglia».

Si è parlato addirittura di un tuo tentativo di suicidio....
«Mi fa male ricordare quelle ore nelle quali la mia vita avrebbe potuto finire tragicamente. Se oggi sono qui lo devo ad Alessandra De Stefano ed ad alcuni amici giornalisti di RCS Sport che riuscirono ad intervenire in maniera efficace quella terribile sera, dopo avere valutato i miei sconvolgenti messaggi sul web. Sì, volevo proprio farla finita».

La chance che ti offre Fanini potrebbe però essere un’arma a doppio taglio, poiché dal team Amore & Vita sono stati espulsi anche ultimamente - vedi il caso Benedetti - dei ciclisti che nonostante le intenzioni di riscatto sono poi ricaduti nella palude del doping. Tu ritieni di poter diventare una scommessa vinta per patron Fanini?
«I miei nuovi dirigenti possono stare tranquilli, non causerò delle amare delusioni a nessuno. Nel 2013 ho dimostrato di avere degli ottimi numeri giovandomi di una maggiore libertà d'azione. Lo ripeto, ho sbagliato, ma il doping c'entrava poco con le mie prestazioni e lo dimostrerò nel 2015».

Dopo tante amarezze da qualche mese sembra che il tuo barometro stia volgendo al bel tempo, è così?
«E' vero, anche perché oltre al contratto con il team Amore & Vita, sto costruendo un legame solido con la mia compagna Giulia. La conosco da più di 10 anni, abitiamo a mezzo chilometro di distanza ma la scintilla fra noi non era mai scoccata fino a pochi mesi addietro quando, con un messaggio, lei mi chiese di incontrarci per bere un caffé. Giulia voleva aiutarmi in modo disinteressato, da amica e ciò mi ha fatto piacere. Ci siamo conosciuti meglio e ora stiamo bene insieme».

Giulia segue il ciclismo?
«Per niente, almeno fino ad ora. Tuttavia credo che nel 2015 mi seguirà anche in varie gare in giro per il mondo, magari da turista...».

Ma il doping nello sport è proprio impossibile da debellare?
«Un dato di fatto è che il ciclismo sia lo sport più controllato ed ho capito a mie spese che non conviene fare i furbi. Tuttavia sono convinto che un asino non possa diventare un purosangue grazie al doping».

Ma tu lo ami sempre questo ciclismo?
«A 30 anni non riesco tuttora a immaginare la mia vita senza la bicicletta, forse è perché ho iniziato a gareggiare quando ero ancora un bambino e questo bellissimo sport mi ha conquistato il cuore».

Come valuti la tua nuova squadra?
«Ambiente ottimo, grande entusiasmo e molta fiducia da parte della famiglia Fanini, alla quale devo molto. Tra i compagni di squadra conosco bene e stimo Mattia Gavazzi, con il quale ho battagliato spesso allo sprint nelle categorie inferiori. Ma negli ultimi anni le mie caratteristiche tecniche sono variate, poiché ho perso smalto nelle volate ma sono migliorato molto in salita».

La corsa che sogneresti di vincere?
«E' da sempre Giro di Lombardia, dove ho già ottenuto un quarto posto».

Il tuo maggior pregio e il tuo peggior difetto?
«Sono troppo buono: è un pregio ma può essere anche un difetto».

Che consiglio daresti ad un giovane ciclista affinché non commetta un errore come il tuo?
«Di condurre una vita sana, di credere in quello che fa e di allenarsi con tenacia, mettendoci cuore, polmoni e muscoli».

Patron Ivano Fanini ha seguito con interesse l'intervista al nuovo acquisto del team Amore & Vita e alla fine ha voluto ribadire il suo impegno nella lotta al doping: «Con il credito che accordiamo a Santambrogio - un ciclista che considero tra i più forti approdati alla nostra squadra -, dimostriamo ancora una volta di voler continuare la nostra lotta per uno sport pulito. Non è però una cosa facile, dato che ogni anno nella squadra dobbiamo far fronte a notevoli delusioni, cioè a dei ragazzi che tradiscono la fiducia nonostante i buoni propositi che essi hanno sbandierato quando sono venuti a bussare alla nostra porta, talora con sospetta umiltà. Se facciamo una statistica vediamo come almeno un paio atleti ogni anno vengano cacciati dal nostro team. Si tratta di ragazzi immaturi, che pensano di poter continuare a fare i furbi utilizzando il nome Amore & Vita come una comoda copertura, ma noi riusciamo puntualmente a smascherarli, come ad esempio è stato per il recente caso di Benedetti. E' bene ribadire che con noi non si scherza e che ogni pratica proibita, prima o poi, viene inevitabilmente a galla, poiché i nostri atleti ormai sappiamo bene come tenerli d'occhio».

Gli fa eco suo figlio, Cristian Fanini, team manager della Amore & Vita-Selle SMP: «I bari non ci piacciono e sappiamo come smascherarli. Detto questo sono felice dell'ingaggio di Santambrogio, che giudico un atleta completo e in grado di regalarci delle belle soddisfazioni nel 2015».

Giudizio positivo anche per la stagione 2014 del team che Cristian gestisce con oculatezza: «Abbiamo vinto finora 7 gare, delle quali 4 con il ritrovato Mattia Gavazzi. Comunque la stagione 2014 per noi non è ancora terminata perché proprio Gavazzi ed altri nostri atleti parteciperanno ad alcune gare in Cina fino a tutto il 16 novembre. Poi stileremo il bilancio definitivo che finora conta anche 30 piazzamenti nei primi cinque».

Stefano Fiori
 
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#18
(06-11-2014, 06:26 AM)SarriTheBest Ha scritto: Il tuo maggior pregio e il tuo peggior difetto?
«Sono troppo buono: è un pregio ma può essere anche un difetto».

Questo mi ha ucciso, letteralmente
 
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[+] A 3 utenti piace il post di Gershwin
#19
Per Santambrogio ho un'istintiva simpatia dettata dal fatto che è un mio quasi conterraneo ed è arrivato al punto di suicidarsi, e non è una cosa bella.

Certo che se pagare per correre il Giro della Filippinia Orientale è tornare a correre, allora Santambrogio è tornato a correre.
Poi però sull'altra sponda ci sono quelli che smettono perchè non possono permettersi di continuare ad andare avanti al minimo di stipendio senza riuscire a mettere da parte nulla.
 
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#20
(06-11-2014, 03:15 PM)Stylus Ha scritto: ed è arrivato al punto di suicidarsi

Mah, anche se me lo giurasse lui in persona, io continuo a crederci proprio poco a quella storia... Boh

A me la cosa che fa più ridere è questa:
"Nel 2013 ho dimostrato di avere degli ottimi numeri giovandomi di una maggiore libertà d'azione."
Eh già, tutto merito della maggiore libertà d'azione...
Doh
 
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