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Milano - Sanremo 2022
#1
Corsa che non definirei "bella ma noiosa" ma "bella perché noiosa".
Del resto chi è che non dispone di sei ore da perdere, da trascorrere in modo paciosamente improduttivo, da dedicare a una meravigliosa diretta integrale che rubacchia pezzi di tempo a una vita dove va tutto ormai troppo veloce?

La calma, placida, del nulla rivierasco, è la quintessenza di una corsa che ormai ha la sua identità nell'ipergonadismo, nella wallera abboffat', nella puntilla scartavetrata da un andamento lento, piatto, statico.
La poesia della Sanremo è tutta qui. La poesia. Il trionfo lirico di un equilibrio precario che si muove, adagio come un adagio, sull'ondulato spartito del territorio ligure, che delizia i nostri occhi con le gaie meraviglie dell'edilizia abusiva e stuzzica le nostre orecchie col vivace crepitare dei fenomeni franosi.

Ma la noia è compagna che solo pare devota. Con certosina puntualità essa ci riserva, anno dopo anno, edizione dopo edizione, il fedele tradimento del Poggio, che prorompe sulla scena cogliendoci come l'insolazione, improvvisa e fatale, che coglie taluno dei vecchietti paralitici a bordo strada, col loro coperchio di paglia e il legnetto del ghiacciolo squagliato stretto saldamente in mano.

Il Poggio bello. Il Poggio storico. Il Poggio iconico. Il Poggio thrilling. Il Poggio dell'ormai inutile cabina telefonica che il mondo si domanda perché non sia stata rimossa. Il Poggio dell'ufficio postale. Il Poggio il Signore. Il Poggio di Alaphilippe. Il Poggio di Nibali. Il Poggio di Alaphilippe. Il Poggio di Alaphilippe. Il Poggio di Alaphilippe. Il Poggio di Alaphilippe. Il Poggio di Alaphilippe.
Il Poggio dove non sai che succede, dove proprio non sai che succede. Dove non sai mai chi può rompere gli indugi, dove la noia scompare per lasciar posto alla fibrillazione e all'euforia e dove il lirismo del bardo è ormai un flebile sentire, soverchiato dalle fanfare d'un orchestra che sembra non voler cessare più di suonare ma a cui, con un colpo di moschetto, abbattono il direttore sei minuti dopo, quando la corsa finisce.
Quando la noia finisce. Quando la poesia finisce.

Quando l'agonia finisce.
 
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#2
A Sanremo, quest'anno, mi sono piaciuti solo Dargen D'Amico e la Rappresentante di Lista.
 
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#3
La Sanremo Wub
 
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#4
Devo dire che anche la strana coppia Ditonellapiaga-Rettore non è male oltre alla solita Elisa.

E con i capi, la Cipressa e con il Poggio ciao ciao!
 
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#5
(15-02-2022, 06:24 PM)Primo della Cignala Ha scritto: Corsa che non definirei "bella ma noiosa" ma "bella perché noiosa".
Del resto chi è che non dispone di sei ore da perdere, da trascorrere in modo paciosamente improduttivo, da dedicare a una meravigliosa diretta integrale che rubacchia pezzi di tempo a una vita dove va tutto ormai troppo veloce?

La calma, placida, del nulla rivierasco, è la quintessenza di una corsa che ormai ha la sua identità nell'ipergonadismo, nella wallera abboffat', nella puntilla scartavetrata da un andamento lento, piatto, statico.
La poesia della Sanremo è tutta qui. La poesia. Il trionfo lirico di un equilibrio precario che si muove, adagio come un adagio, sull'ondulato spartito del territorio ligure, che delizia i nostri occhi con le gaie meraviglie dell'edilizia abusiva e stuzzica le nostre orecchie col vivace crepitare dei fenomeni franosi.

Ma la noia è compagna che solo pare devota. Con certosina puntualità essa ci riserva, anno dopo anno, edizione dopo edizione, il fedele tradimento del Poggio, che prorompe sulla scena cogliendoci come l'insolazione, improvvisa e fatale, che coglie taluno dei vecchietti paralitici a bordo strada, col loro coperchio di paglia e il legnetto del ghiacciolo squagliato stretto saldamente in mano.

Il Poggio bello. Il Poggio storico. Il Poggio iconico. Il Poggio thrilling. Il Poggio dell'ormai inutile cabina telefonica che il mondo si domanda perché non sia stata rimossa. Il Poggio dell'ufficio postale. Il Poggio il Signore. Il Poggio di Alaphilippe. Il Poggio di Nibali. Il Poggio di Alaphilippe. Il Poggio di Alaphilippe. Il Poggio di Alaphilippe. Il Poggio di Alaphilippe. Il Poggio di Alaphilippe.
Il Poggio dove non sai che succede, dove proprio non sai che succede. Dove non sai mai chi può rompere gli indugi, dove la noia scompare per lasciar posto alla fibrillazione e all'euforia e dove il lirismo del bardo è ormai un flebile sentire, soverchiato dalle fanfare d'un orchestra che sembra non voler cessare più di suonare ma a cui, con un colpo di moschetto, abbattono il direttore sei minuti dopo, quando la corsa finisce.
Quando la noia finisce. Quando la poesia finisce.

Quando l'agonia finisce.

Le stesse motivazioni per cui ai primi di settembre per due sere mi sdraio sul divano a guardare GP Quebec e GP Montreal
 
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#6
Ah ma c'è la Milano-Sanremo? Non vedo l'ora di perdermela.
 
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#7
Avremo la stessa regia della Tirreno?
 
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#8
(15-02-2022, 06:24 PM)Primo della Cignala Ha scritto: Corsa che non definirei "bella ma noiosa" ma "bella perché noiosa".
Del resto chi è che non dispone di sei ore da perdere, da trascorrere in modo paciosamente improduttivo, da dedicare a una meravigliosa diretta integrale che rubacchia pezzi di tempo a una vita dove va tutto ormai troppo veloce?

La calma, placida, del nulla rivierasco, è la quintessenza di una corsa che ormai ha la sua identità nell'ipergonadismo, nella wallera abboffat', nella puntilla scartavetrata da un andamento lento, piatto, statico.
La poesia della Sanremo è tutta qui. La poesia. Il trionfo lirico di un equilibrio precario che si muove, adagio come un adagio, sull'ondulato spartito del territorio ligure, che delizia i nostri occhi con le gaie meraviglie dell'edilizia abusiva e stuzzica le nostre orecchie col vivace crepitare dei fenomeni franosi.

Ma la noia è compagna che solo pare devota. Con certosina puntualità essa ci riserva, anno dopo anno, edizione dopo edizione, il fedele tradimento del Poggio, che prorompe sulla scena cogliendoci come l'insolazione, improvvisa e fatale, che coglie taluno dei vecchietti paralitici a bordo strada, col loro coperchio di paglia e il legnetto del ghiacciolo squagliato stretto saldamente in mano.

Il Poggio bello. Il Poggio storico. Il Poggio iconico. Il Poggio thrilling. Il Poggio dell'ormai inutile cabina telefonica che il mondo si domanda perché non sia stata rimossa. Il Poggio dell'ufficio postale. Il Poggio il Signore. Il Poggio di Alaphilippe. Il Poggio di Nibali. Il Poggio di Alaphilippe. Il Poggio di Alaphilippe. Il Poggio di Alaphilippe. Il Poggio di Alaphilippe. Il Poggio di Alaphilippe.
Il Poggio dove non sai che succede, dove proprio non sai che succede. Dove non sai mai chi può rompere gli indugi, dove la noia scompare per lasciar posto alla fibrillazione e all'euforia e dove il lirismo del bardo è ormai un flebile sentire, soverchiato dalle fanfare d'un orchestra che sembra non voler cessare più di suonare ma a cui, con un colpo di moschetto, abbattono il direttore sei minuti dopo, quando la corsa finisce.
Quando la noia finisce. Quando la poesia finisce.

Quando l'agonia finisce.

Quanto vuoi per un corso di italiano?  Ave
 
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#9
(12-03-2022, 05:56 PM)Giugurta Ha scritto: Avremo la stessa regia della Tirreno?

Speriamo, così almeno avremo qualcosa di cui discutere sul forum
 
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[+] A 2 utenti piace il post di Jussi Veikkanen
#10
(12-03-2022, 08:49 PM)Andy Schleck Ha scritto: Quanto vuoi per un corso di italiano?  Ave

Albi, il mio manager, ti fornirà in privato il listino prezzi di tutte le prestazioni che offro.  Ma vieni!
 
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[+] A 1 utente piace il post di Primo della Cignala
#11
L'ultimo ad aver vinto Lombardia Liegi e Sanremo?
Bettini

Aggiungendo un corsa di tre settimane Kelly
Due Tour ovviamente Merckx

direi che non vincerà Pogi sabato più perché di solito non vince mai il corridore che vorrei e il più delle volte esce lo Stuyven o ancora di più il Ciolek di turno
 
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#12
Per me vince Pogacar.

Può attaccare dove gli pare e quante volte gli pare.
 
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#13
Pure per me
L unica incognita è la discesa del poggio
L avversario è van aert
Deve passare con almeno 10 secondi
 
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#14
Pogacar sembra sempre più forte in volata.

Van Aert, in quest'inizio di stagione, non ha convinto in volata.

Va a finire che Pogacar vince battendo Van Aert in una volata a due :D
 
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#15
Bisogna dire che il Poggio comunque resta per Pogacar troppo corto e facile......per assurdo sarebbe meglio un'azione da lontano con altri corridori sulla Cipressa,quindi se la sanno costruire bene non e' neanche impossibile una fuga con Van Aert e qualche altro battuto in una volata di gruppo......aspettare invece il Poggio resta sempre icognita per tutti.....vedi anche MVDP lo scorso anno che sembrava dovesse staccare tutti invece non e' riuscito neanche a muoversi
 
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#16
Però MvdP prese il Poggio da casa sua, Pogacar ha quest'incredibile capacità di farsi trovare sempre davanti nei momenti caldi delle gare.
 
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#17
Si pero' il Poggio vai via se veramente fai una sparata assurda( cosa che Pogacar non ha 1400-1500watt da sparare in pochi secondi) oppure perche' ti lasciano andare ( Nibali credendo che non arrivasse) ma non credo lo sloveno abbia questa fortuna
 
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#18
Pogacar parte sulla Cipressa.
 
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#19
Infatti e' quello che credo anche io.....ma e' impossibile in solitaria......deve per forza portarsi dietro qualche big
 
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#20
Io mi accontento se mi scatta la sveglia in prossimità della Cipressa, sennò devo recuperare gli ultimi 15km la sera e già devo vedere il Milan.
 
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