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NFL Season 2018
#21
A grande richiesta (ma che, davvero?) tornano le preview dei playoff NFL, partendo dal Wild Card Weekend.

Sabato 5 gennaio - 22:35
AFC Wild Card: Indianapolis Colts (6) @ Houston Texans (3)
Scontro divisionale che è sempre bello avere tra le Wild Card: nelle due partite giocate in regular season il bilancio è 1-1 (vittoria della squadra di casa in entrambe le contese) ma la posta in palio qui è molto più alta.
Dopo una partenza tremenda, con un record 1-5, gli Indianapolis Colts hanno risalito la china e hanno strappato, vincendo lo spareggio contro i Titans in week 17, l'ultimo seed disponibile. L'allenatore Frank Reich e i suoi collaboratori sono stati eccezionali nel limare i difetti della squadra. La linea offensiva con il rookie Quenton Nelson ha fatto passi da gigante dando ad Andrew Luck la protezione necessaria per sfoggiare il suo incredibile talento, con T. Y. Hilton e il TE Eric Ebron principali target dei suoi passaggi e con il RB Marlon Mack che ha sfruttato il miglioramento della linea per dare alla squadra un buon gioco di corsa. Per limitare la produzione offensiva dei Colts è necessario che la pass rush dei Texans metta sufficiente pressione a Luck in modo che non abbia il tempo necessario per lanciare e per fare questo è difficile trovare uomini migliori rispetto a J. J. Watt, finalmente sano, e Jadeveon Clowney.
D'altra parte anche la difesa dei Colts, che pecca decisamente nella secondaria, deve mettere pressione a Deshaun Watson, la cui linea non è altrettanto solida quanto quella dei Colts: risulta infatti il QB che ha subito più sacks, nonostante sia molto mobile. Per questo è pronto il Defensive Rookie of the Year Darius Leonard (non è ancora ufficiale ma se il premio non lo vince lui allora il premio non ha molto senso di esistere), autore di una grandissima stagione. Anche Watson è rientrato dall'infortunio patito la scorsa stagione e, dopo un inizio complicato, ha mostrato le qualità che già si erano intraviste lo scorso anno, coadiuvato da quello che attualmente è forse il miglior ricevitore della NFL, DeAndre Hopkins, capace di ricevere 115 palloni con zero drop; consiglio di guardare su Youtube perchè un paio di ricezioni non sono fisicamente concepibili. Le corse di Lamar Miller e dello stesso Watson sono le altre armi a disposizione dei Texans.

Domenica 6 gennaio - 2:15
NFC Wild Card: Seattle Seahawks (5) @ Dallas Cowboys (4)
Ad inizio stagione in pochi avrebbero scommesso nel vedere una di queste due squadre ai playoff, nessuno avrebbe scommesso sul vederle entrambe.
I Dallas Cowboys in questa stagione hanno dimostrato di avere difficoltà con i QB mobili e in questa categoria uno dei più forti (e che in questa stagione ha già battuto Dallas) è indubbiamente Russell Wilson: il QB dei Seahawks ha disputato l'ennesima buona stagione, la linea ha retto meglio (peggio era impossibile...) rispetto agli anni passati e ha trovato in Chris Carson il runningback affidabile che a Seattle mancava dal "ritiro" di Marshawn Lynch, liberandosi almeno in parte del peso dell'attacco via terra (negli ultimi anni è stato il leader di yards corse della squadra). Il reparto ricevitori ha perso il TE Jimmy Graham ma il duo Doug Baldwin-Tyler Lockett sarà una bella gatta da pelare per il CB Byron Jones e i suoi compagni.
Anche Dak Prescott è un QB molto mobile e da metà stagione ha a disposizione un vero ricevitore primario, quell'Amari Cooper forse pagato troppo (in termini di scelte cedute ai Raiders) ma che ha di fatto svoltato la stagione dell'America's Team. Ne hanno beneficiato anche gli altri ricevitori Cole Beasley e Michael Gallup. La difesa dei Seahawks non è più la stessa di qualche anno fa, Richard Sherman non c'è più ed Earl Thomas si è infortunato quindi potrebbero essere dolori per la secondaria di Seattle. Il matchup più interessante però è quello tra il centro nevralgico della difesa di Seattle Bobby Wagner e il runningback Ezekiel Elliott, tornato sui livelli della stagione da rookie che aveva folgorato la lega. Difficile pronosticare chi possa spuntarla tra questi due fuoriclasse.

Domenica 6 gennaio - 19:05
AFC Wild Card: Los Angeles Chargers (5) @ Baltimore Ravens (4)
Anche in questo caso le due squadre si sono già incontrate durante la stagione, in una partita che ha minato le certezze dei Chargers (che sembravano una delle squadre più pericolose della lega) e che è risultata decisiva per la qualificazione dei Ravens.
A meno di infortuni, si è chiusa l'era di Joe Flacco ed è ufficialmente iniziata quella di Lamar Jackson. Da un giorno all'altro l'attacco dei Ravens, guidato da questa reincarnazione di Michael Vick, si è trasformato in una run-first offense, che mantiene il controllo del cronometro e costringe la difesa avversaria a rimanere in campo per tanto tempo. Willie Snead, Michael Crabtree e John Brown sulla carta non sono ricevitori impossibili da fronteggiare per Casey Hayward e la safety Derwin James che tanto bene si è comportato nella stagione da rookie. Joey Bosa è rientrato nel finale di stagione e dovrà essere al suo massimo per aiutare i suoi ottimi compagni a limitare le corse di Jackson e non lasciargli il controllo del cronometro.
Se il compito di Jackson non sarà facile la stessa cosa si può dire di Philip Rivers che fronteggerà una delle migliori difese della lega. Sia contro le corse che contro il gioco aereo infatti i Ravens si trovano ai primi posti in diverse categorie statistiche e gente come il MLB C. J. Mosley e la FS Eric Weddle non può far dormire sonni tranquilli agli avversari. Cruciale sarà il recupero di Melvin Gordon, appena rientrato da un infortunio che lo ha tenuto fermo per settimane (e, nota a margine, mi ha fatto perdere il Championship al Fantasy Football...), runningback che è una delle principali armi offensive della squadra californiana, insieme al WR Keenan Allen. Qualche settimana fa nessuno avrebbe scommesso contro i Chargers che sembravano tra i favoriti dopo la vittoria contro Kansas City, ennesima dimostrazione di quanto sia difficile fare pronostici in questa fantastica lega.

Domenica 6 gennaio - 22:40
NFC Wild Card: Philadelphia Eagles (6) @ Chicago Bears (3)
Si chiude con la wild card che mi coinvolge da vicino. Se gli Eagles si trovano ai playoff devono ringraziare proprio i Bears che, con la vittoria in week 17, hanno estromesso i Vikings dalla corsa.
La linea offensiva degli Eagles, che è stata cruciale per la vittoria del Super Bowl LII, è ancora una delle migliori dell'NFL, con Jason Kelce che secondo me non riceve i riconoscimenti che merita ma per me è il miglior centro in attività ed è supportato da compagni di assoluto valore. Under center anche quest'anno non ci sarà Carson Wentz ma è di nuovo il turno di Nick Foles che da dicembre in poi si trasforma in Joe Montana. Nelson Agholor e l'ex Alshon Jeffery sono due ricevitori più che affidabili mentre Golden Tate arrivato dai Lions non si è ancora inserito bene (e spero che non si inserisca bene proprio domenica). Il target principale però è Zach Ertz, uno dei migliori TE sulla piazza. Gli Eagles però non hanno ancora affrontato una difesa del livello di quella dei Bears, che contende ai già citati Ravens il simbolico titolo di miglior difesa dell'NFL. Khalil Mack è il simbolo e miglior giocatore di nuovi "Monsters of the Midway" ma la completezza del reparto è data da gente come i linebacker Danny Trevathan e Roquan Smith, i defensive end Akiem Hicks e Bilal Nichols, i cornerback Kyle Fuller e Prince Amukamara e la safety Eddie Jackson. Questi uomini rinverdiscono i fasti delle difese passate dei Bears e il vero fuoriclasse forse è la mente dietro a questi giocatori, il defensive coordinator Vic Fangio che ha stabilito un ottimo rapporto con il nostro coach Matt Nagy, bravissimo nella sua stagione di esordio.
I dettami di Nagy si sono visti soprattutto nel reparto offensivo dove i miglioramenti rispetto all'era Fox sono evidenti. Non è (e forse non sarà mai) un QB elite ma Mitch Trubisky ha dimostrato di poter stare in questa lega e settimana dopo settimana ha mostrato piccoli miglioramenti e affinato la chimica con i suoi target, Allen Robinson e soci. A rendere imprevedibile l'attacco di Chicago è soprattutto la varietà di soluzioni, potendo anche contare su una coppia di runningback diversi, il piccolo Tarik Cohen e il potente Jordan Howard, entrambi molto efficaci.Michael Bennett, Fletcher Cox e Brandon Graham non sono clienti facili ma la squadra sembra essere in un grandissimo momento, come dimostrato dalla vittoria contro gli odiati rivali del Minnesota.
 
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[+] A 2 utenti piace il post di Paruzzo
#22
IND@HOU finisce con un 21-7 per gli ospiti che dilagano nel primo tempo e poi gestiscono nel secondo.

La differenza l'hanno fatta soprattutto le offensive line: come ho anticipato nella preview quella dei Colts si è dimostrata di alto livello mentre male quella dei Texans e Deshaun Watson ci ha messo del suo (bene con le corse ma malino i lanci).

I Colts domenica prossima andranno a Kansas City
 
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#23
Partita più combattuta a Dallas, 24-22 per i Cowboys.

I Seahawks l'hanno persa con un gameplan molto rivedibile, inutile insistere con un running game chiaramente inefficace quando i lanci di Wilson stanno funzionando con più di 8 yards per tentativo
 
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#24
Fanculo
 
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#25
Pazzesco...

Mi dispiace Paruzzo

Che partita fantastica
 
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#26
A mente fredda, con giramento di coglioni placato, devo dire che ad inizio anno non mi aspettavo sicuramente i playoff quindi il risultato finale è comunque positivo. Rode aver perso in questa maniera e non poterci giocare un altro turno (che si poteva passare), il field goal decisivo finale deriva anche da un primo tempo giocato male dal nostro attacco.

La cosa che più mi spaventa è che non saremmo la prima squadra a fare un anno di così alto livello per poi non ripetersi l'anno successivo (vedi i Jaguars dell'anno scorso o i Cowboys di due anni fa). Speriamo che un anno di esperienza, per una squadra giovane come la nostra, possa farci fare uno step in avanti. Negli ultimi anni il nostro front office ha sbagliato poco, giusto la trade up per Trubisky è stata un errore, quindi c'è sicuramente fiducia.

Ah, nota a margine: sta magia di Foles avrebbe anche rotto i coglioni.
 
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#27
Niente, stavolta mi sa niente preview per i Divisional.

E non è perché sono offeso per non essere finito nei post della settimana (o perlomeno non è solo per quello)
 
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#28
In realtà ci eri finito.
 
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#29
Eh facile parlare dopo.

Rivoglio il governo di SarriTheBest in cui non si facevano promesse. Non si faceva proprio niente in realtà Asd
 
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#30
Il governo SarriTheBest ha messo il limite caratteri ai post, colpa loro se il tuo post non è comparso Dodgy

Poi col ministro dell'interno Hiko, quando ci siamo accorti del problema, abbiamo deciso di non mettere mano all'articolo (se non per gli aggiustamenti necessari) e di rimetterti nell'articolo successivo.
 
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[+] A 1 utente piace il post di Luciano Pagliarini
#31
Dopo la pausa dei Divisional riprovo a finire nei post della settimana con la preview dei Championship. Fortunatamente le squadre in campo hanno tutte usufruito del bye quindi ci troviamo di fronte al meglio che la stagione ha proposto. Un vecchio adagio dice che "gli attacchi vendono i biglietti, le difese vincono le partite" ma quest'anno ci troviamo di fronte alle quattro squadre con i migliori valori offensivi.

Domenica 20 gennaio - 21.05
NFC Championship: Los Angeles Rams (2) @ New Orleans Saints (1)
All'inizio dell'anno, dopo una free agency da all-in, i Rams erano accreditati come i principali candidati alla vittoria finale ma adesso, per quanto rimangano un team fortissimo, non sono più i favoritissimi. L'attacco dei Los Angeles Rams è sembrato quasi infermabile durante la stagione, solo la mostruosa prova difensiva dei Chicago Bears è riuscita a contenere l'attacco guidato dal QB al terzo anno Jared Goff, autore di una stagione solida soprattutto nella prima parte per poi mostrare, al pari dei compagni, qualche piccolo scricchiolio proprio a partire dalla sconfitta contro Chicago. L'infortunio del principale ricevitore Cooper Kupp è sicuramente un'attenuante ma con Robert Woods come slot receiver e Brandin Cooks sul profondo le armi non mancano e c'è sempre l'arma offensiva forse più temibile dell'intera lega, il runningback Todd Gurley, autore di una stagione sui livelli della scorsa che gli è valsa la vittoria dell'Offensive Player of the Year. Insieme a lui c'è tra l'altro C. J. Anderson, in crescita nelle ultime settimane e autore di una solidissima prestazione contro Dallas. Sarà molto interessante la battaglia delle due linee perchè i Rams hanno una delle linee offensive migliori della lega nel proteggere i propri runningback mentre al front seven dei Saints mancherà Sheldon Rankins quindi il peso maggiore sarà probabilmente sull'ottimo Cameron Jordan e poi sul linebacker DeMario Davis. Occhio alla secondaria dei Saints, non è di alto livello ma con Marshon Lattimore il big play di quelli che cambiano le partite non è un'utopia.

Se Khalil Mack ai Bears è un valore aggiunto in una difesa già solida il suo principale rivale per il titolo di Defensive Player of the Year Aaron Donald regge da solo il peso dell'intero reparto (seppur Ndamukong Suh sembra essersi ripreso dopo una stagione al di sotto delle aspettative). Contenere questa macchina da guerra sarà uno dei compiti principali della linea offensiva di New Orleans: Terron Armstead e Ryan Ramczyk sono i due giocatori principali che dovranno preoccuparsi di proteggere le corse di Alvin Kamara e Mark Ingram (insensato duo di runningback) e dare il tempo a Drew Brees, che comunque possiede uno dei rilasci più veloci della NFL, di trovare libero un ricevitore. Stiamo parlando del QB che detiene il record di yards lanciate nella storia NFL quindi da lui ci si aspetta sempre moltissimo, in stagione ha lanciato TD a quasi ogni giocatore offensivo del suo roster ma gli occhi saranno puntati principalmente su Michael Thomas che contende a Hopkins, Julio Jones e pochi altri la palma di miglior WR dell'NFL. Aqib Talib e Marcus Peters sulla carta sono una secondaria elite ma quest'anno non hanno giocato sui loro livelli abituali. Per i Saints merita una menzione Taysom Hill, backup QB spesso protagonista delle azioni dello special team, studiate con cura maniacale da coach Sean Payton e il suo staff.

Sabato 21 gennaio - 0.40
AFC Championship: New England Patriots (2) @ Kansas City Chiefs (1)
Passiamo all'AFC Championship ovvero quella partita che vede i Patriots contro un'altra squadra: sono all'ottavo Championship consecutivo (dodicesimo dal 2000), la maggior parte delle franchigie non ha disputato otto Championship in tutta la propria storia. A comandare il loro attacco in campo sarà sempre il solito, antipatico, chirurgico e fortissimo Tom Brady, i principali ricevitori sono il solito Julian Edelman e Chris Hogan, il TE Rob Gronkowski e pure James White che sarebbe un runningback ma lo si ritrova spesso a ricevere. Quest'anno hanno aggiunto il rookie Sony Michel a dare un po' di pepe anche al loro gioco di corse. Non sto a sprecare parole per dire che quest'anno hanno mostrato, Brady per primo, qualche cedimento di troppo perchè analisti più pagati di me hanno (anche nelle stagioni passate) intonato troppo presto il de profundis a questa squadra, preferisco tacere e dire che non scommetterei MAI contro la squadra di Bill Belichick ai playoff. Discorso analogo per la loro difesa, inutile spendere troppe parole per un reparto così enigmatico che si trasforma quando le partite contano davvero: Dont'a Hightower, linebacker, e Stephon Gilmore, cornerback, sono i due giocatori sulla carta più forti e questo è quanto.

Contro di loro troviamo il team di quel magnifico coach che è Andy Reid (dalla cui "ala protettrice" sono usciti diversi discreti nomi, non ultimo quel Doug Pederson che l'anno scorso ha portato gli Eagles alla vittoria del Super Bowl), i Kansas City Chiefs. Se da una parte c'è l'esperienza quasi ventennale di Brady, Patrick Mahomes è alla seconda stagione e al suo primo anno da starter ma questo non gli impedisce di essere il principale candidato alla vittoria dell'MVP: il ragazzo con la voce da paperino quest'anno ha lanciato più di 5000 yards e 50 TD, numeri assurdi per un esordiente. La potenza del suo braccio è impressionante ma quello che colpisce di più e la capacità di lanciare in situazioni ormai disperate, completamente fuori equilibrio e in maniere che sembrano fisicamente impossibili. Tyreek Hill è un ricevitore perfetto per lui ed è capace con la sua velocità di creare subito separazione contro il proprio cornerback e di ricevere lanci in campo aperto, con Sammy Watkins solida alternativa e il TE Travis Kelce autore di una stagione monstre. Il taglio di Kareem Hunt durante la stagione ha tolto loro un'arma importante del backfield, Damien Williams deve ripetere contro i Patriots l'ottima partita giocata contro Indianapolis. La loro difesa è sicuramente il punto debole, contro i Colts si sono visti dei miglioramenti ma l'attacco di New England è in grado di esporre i limiti difensivi avversari come nessun altro.
 
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#32
A me basta non vincano i Patriots..
 
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#33
Penso che sia un po' il desiderio di tutti ma come ho scritto non mi azzarderei mai a scommettere contro di loro
 
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#34
Finale Rams-Chiefs per me. In ogni caso preferisco le due della NFC, nonostante le squadre di Los Angeles le schifo in tutti gli sport
 
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#35
Pure io preferisco le due nfc
sarebbe bello rivincesse Brees
 
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#36
Il mio Superbowl l'ho visto oggi, niente ha più senso. Grandi Rams e grande Goff nel finale
 
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#37
Si parlerà parecchio di quella pass interference non chiamata, la partita finiva lì.

Posto che i Saints hanno gestito quel drive malissimo lanciando invece che correre e far correre il cronometro.
 
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#38
Per me era nettamente fallo. Tra l'altro se il difensore si fosse girato si rischiava l'intercetto
 
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#39
Sì, non si comincia neanche a discutere, è penalità tutta la vita.

I Patriots di nuovo al Super Bowl contro i Rams, 17 anni dopo quello che diede inizio alla dinastia. Su NFL Network rivedremo il field goal decisivo di Vinatieri più o meno 300 volte al giorno.
 
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#40
Sono finito nei post della settimana  Cool

Dedico questa "vittoria" a tutti quelli che leggono le mie preview in cui mi limito a snocciolare dei nomi a caso facendo finta di capirne (un po' come gli analisti americani che però a differenza di me vengono anche pagati).
 
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