L'Alan Shearer de TikTok
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Questa preview è per Gerro, vi presento l'AFC East.
Comincio proprio con i Miami Dolphins, così ci leviamo subito il dente. Prima del draft si vociferava potessero scegliere un QB ma all'11a non c'era più nessuno di loro gradimento quindi fiducia al rientrante Tannehill. Come detto nella preview dell'AFC North non c'è più Jarvis Landry, firmato dai Browns, ma dalla free agency sono arrivati Danny Amendola (Patriots) e Albert Wilson (Chiefs) che si spera possano sostituirlo degnamente insieme ai già presenti DeVante Parker e Kenny Stills. Si punta parecchio sul backfield: Kenyan Drake da metà stagione ha beneficiato della partenza di Jay Ajayi ed è pronto ad esplodere definitvamente, è arrivato il veterano Frank Gore che dovrà fare da mentore al rookie Kalen Ballage. Belle scelte i due tight end, in particolare Mike Gesicki alla 42. Per migliorare l'OL è arrivato Sitton dai Bears, il reparto è dignitoso ma non tra i top.
Grande curiosità per la loro 1a scelta, Minkah Fitzpatrick che con Reshad Jones e, come rincalzo, TJ McDonald formerà il reparto safeties, mentre Xavien Howard sarà il principale cornerback e insieme a Torry McTyer, Bobby McCain e Cordrea Tankersley forma una secondaria giovane ma stuzzicante. Discorso diverso per la linea difensiva che si regge ancora sul 36enne, eterno, Cameron Wake, considerando anche la partenza di Suh: il suo contratto era insostenibile ma la sua assenza si farà sentire. In cambio dai Rams è arrivato Robert Quinn, buono ma non è Suh. Problemi anche tra i linebackers, non è arrivato nessun rinforzo a fianco di Kiko Alonso. Si spera che Raekwon McMillan, scelto al secondo giro 2017 ma che ha saltato praticamente tutta la stagione da rookie, si riveli un giocatore affidabile.
A lottare con i Dolphins ci saranno i Buffalo Bills, che hanno interrotto un digiuno di presenze ai playoff che durava dal 1999. Dopo aver raggiunto i playoff quindi via il QB Tyrod Taylor, non un fenomeno ma affidabile, per firmare il backup dei Bengals AJ McCarron, promessa mai sbocciata: sulla carta mi sembra quantomeno un azzardo. E' arrivato Josh Allen, si spera in lui come QB del futuro, braccio potente ma tra quelli disponibili al draft era forse il più impreciso. Tra i WR è appena arrivato Corey Coleman dai Browns (curiosità: tra il 2009 e il 2016 i Browns hanno avuto 11 scelte al primo giro, Coleman era l'ultimo rimasto ancora in quel putridume) che sarà la seconda scelta dopo Kelvin Benjamin (che ha fatto parlare di sè per alcune dichiarazioni contro i Panthers): considerando gli altri nomi non è un reparto che fa gridare al miracolo. La linea offensiva ha perso Cordy Glenn, Richie Incognito e il ritiratosi Eric Wood, nessuno è arrivato dal draft se non Wyatt Teller alla 166esima ed è stato acquisito dai Bengals il centro Russell Bodine, di sicuro un passo indietro rispetto allo scorso anno. In pratica dovrà fare tutto il runningback LeSean McCoy, grandissimo protagonista lo scorso anno; a dargli manforte è arrivato dai Jaguars Chris Ivory. Spero per loro che, nonostante la linea offensiva insufficiente, riescano a portare il peso dell'attacco.
Fortunatamente discorso diverso per la difesa: a rinforzare la linea difensiva è arrivato Star Lotulelei dai Panthers come DT, mentre Trent Murphy dai Redskins si prende il posto da DE al suo fianco. Sembra buona anche la scelta di Harrison Phillips, DT da Stanford. La 16esima scelta assoluta del 2018 è stata spesa per il linebacker Tremaine Edmunds, buona presa. Vero punto di forza della squadra è la secondaria, con la rodata coppia di safeties Micah Hyde e Jordan Poyer e il duo di cornerback formato da Tre'Davious White, secondo anno che ha fatto una signora stagione da rookie, e il nuovo arrivo dai Colts Vontae Davis. Taron Johnson, rookie scelto al 4o giro, aggiunge profondità.
Poco da dire sui New York Jets, l'unico loro obiettivo di stagione sarà probabilmente la crescita della 3a scelta assoluta 2018, il QB Sam Darnold. Tende un po' troppo al fumble ma il footwork nella tasca e la visione di gioco sono da potenziale fuoriclasse. E' possibile che per quest'anno non veda il campo ma verrà lasciato sviluppare con calma dietro a McCown e Bridgewater. Ritiratosi Matt Forte è arrivato Isaiah Crowell da Cleveland che si giocherà con Bilal Powell il posto di RB1, con Thomas Rawls (arrivato da Seattle) alternativa. Al reparto ricevitori è stato aggiunto Terrelle Pryor, nessun nome altisonante ma sono dignitosi. Problema irrisolto la linea che nella scorsa stagione ha concesso 47 sacks, non può bastare la scelta di Spencer Long dal draft.
Non male la secondaria, che ha aggiunto la firma di Trumaine Johnson dai Rams come cornerback. Ci si aspetta un upgrade dalle safeties Jamal Adams e Marcus Maye autori, soprattutto il primo, di una stagione da rookie molto buona. Convincono poco la linea difensiva e il reparto linebackers, il solo Leonard Williams sembra in grado di fornire una pressione decente. Avanti comunuque con Todd Bowles head coach (il record 5-11 della scorsa stagione è un mezzo miracolo).
Si chiude con i soliti New England Patriots: a 41 anni Tom Brady non ha alcuna intenzione di smettere e tenterà di portare la sua squadra al suo nono Super Bowl. Rientra dall'infortunio il suo wide receiver principale, Julian Edelman, che però salterà le prime quattro partite della stagione per squalifica. Non c'è più Danny Amendola ma, grazie anche alle firme di Cordarrelle Patterson (Raiders), Eric Decker (Titans) e la scelta di Berrios dovrebbe esserci abbastanza profondità nel ruolo e Tom Brady non ha problemi anche con ricevitori non di primo piano. E in ogni caso c'è ancora, probabilmente per l'ultima stagione, il miglior TE della storia, Rob Gronkowski, a togliere ogni problema. Interessanti anche i runningback: perso Dion Lewis è stato scelto Sony Michel al draft, fisicamente più prestante ma leggermente meno veloce; con James White, Jeremy Hill (da Cincinnati) e Rex Burkhead sono tranquilli. Perso Nate Solder, la scelta di Isaiah Wynn va a coprire il buco, rendendo la linea ancora una volta affidabile.
Se l'attacco non presenta sostanzialmente difetti la stessa cosa non si può dire della difesa che ha anche perso il guru Matt Patricia. Non sto ad elencare tutta la depth chart ma non ci sono nomi di grandissimo livello e in postseason i nodi vengono al pettine come allo scorso Super Bowl. Duke Dawson, scelto alla 56esima assoluta, avrà il compito di sostituire Malcolm Butler, che dopo l'inspiegabile bocciatura al Super Bowl ha preferito accasarsi ai Titans. Tra i linebackers rientra Dont'a Hightower e come defensive end è arrivato Adrian Clayborn da Atlanta, 20esima assoluta del 2011 che non ha mai fatto il salto di qualità definitivo.
Ecco il mio pronostico finale:
1) New England Patriots
2) Buffalo Bills
3) Miami Dolphins
4) New York Jets
L'ultima volta che i Patriots non hanno vinto la division era il 2008 e la striscia continuerà anche quest'anno. Speranze wild card ridotte al lumicino per i Bills, che già l'anno scorso sono arrivati ai playoff per grazia ricevuta. I Dolphins forse possono lottare con i Bills, i Jets decisamente no.