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Nairo Quintana "El Nairochad"
#21
(13-07-2013, 08:13 PM)Zelk Ha scritto: comunque sti colombiani sono proprio antipatici Asd coesi e sboroni quasi peggio degli spagnoli
salvo giusto Betancur non so perché
son forti è e sono e sarò il primo a dirlo

Perché Carlos Alberto è così tenero....Wub
E poi ha una parlata unica....

Non vedo l'ora che arrivi la Vuelta
 
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#22
Tenerissimo con le ferrovie dello stato tra i denti...
 
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#23
Finché tiene la bocca chiusa non si nota.
Ma pure Henao, che diavolo hanno?!
 
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#24
I denti storti magari Huh
 
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#25
A quello c'ero arrivato, ma li devono portare a vita?
 
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#26
Finché non diventano dritti...

Servirebbe pure a Dan "Grinch" Martin...
 
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#27
E a Vansummeren
 
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#28
Nairo è convinto di poter vincere il Tour già nei prossimi due anni...

Invece terminato questo Tour farà San Sebastian, Burgos e poi il Mondiale...
 
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#29
OcchebelgregarioparaCarlosAlberto Shifty
 
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[+] A 1 utente piace il post di Danilo M.
#30
(13-07-2013, 07:04 PM)Dan97 Ha scritto: Ma è proprio un apache puro, scuro,brutto come la fame,sembra vecchio...

Gli apache non sono della colombia Nene si vede che non leggi tex
 
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[+] A 3 utenti piace il post di Giogi98
#31
Grande Giogi che legge Tex come lo zio Dino...

Nairo è un inca Rockeggio
 
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#32
Gli occhiali di Nairo ieri:
[Immagine: imgview.php?size=big&id=3668]
 
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#33
Gli occhiali Adidas sono davvero brutti
 
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#34
Oggi è uscito un articolo su Gente che racconta la vita di Nairo. Non sapevo tutta la sfortuna che ha passato questo ragazzo Triste
 
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#35
ovvero?
 
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#36
La storia: Vita e opere del giovin Quintana
Alla scoperta delle origini della grande promessa colombiana

Nairo Quintana festeggia a Parigi la conquista della maglia a pois di migliore scalatore del Tour de France

«Y, ¿sabes qué? Admiro a los indígenas. Mucha gente les acusa de no estar en la civilización, como si fuera algo malo. Yo, si viviera en su posición, sería muy feliz. No tienen preocupaciones materiales. Son sabios e inteligentes, y saben escuchar a su cuerpo y su entorno. No necesitan medicinas para curarse, sino que recurren a las plantas. No tienen enfermedades de transmisión sexual, ni las derivadas de los productos en la civilización...».

«Tengo muchas ganas de bicicleta, todas las posibles. Me gusta mucho la competición: competiría casi todos los días. Tengo una sangre... guerrera... Aunque fuera de la bici soy diferente, tranquilo, cuando me monto en ella derrocho adrenalina».

«E sapete cosa? Ammiro gli indigeni. Molta gente li accusa di non essere civilizzati, come se questo fosse qualcosa di male. Io sarei felice di vivere come vivono loro. Non hanno preoccupazioni materiali. Sono sensibili e intelligenti e sanno ascoltare il loro corpo e il loro ambiente. Non necessitano di medicine per curarsi, al massimo ricorrono alle piante. Non hanno malattie da trasmissioni sessuali e nemmeno le derive dei prodotti della civilizzazione...».

«Ho molta voglia di bici, la massima possibile. Mi piace tantissimo la competizione, correrei quasi tutti i giorni. Ho un sangue da guerriero... anche se fuori dalle corse sono differente, una persona tranquilla, ma quando salgo in bici sfogo l'adrenalina».

Parole di Nairo Quintana, dette in un intervista concessa al giornalista spagnolo Fran Reyes ad inizio 2013.

L'Alto del Sote, luogo di provenienza di Nairo Quintana Clasica Aguzul 2006, Nairo è facilmente riconoscibile a sinistra della maglia gialla

Dall'Alto del Sote (3000 metri sul livello del mare) a Les Champs-Élysées.
A 15 anni il giovane Nairo Quintana aiutava il padre a vendere frutta nel mercato di Cómbita, lavorava nei campi, cucinava a turno con i suoi fratelli per la sua famiglia e andava a scuola ad Arcabuco, a 16 chilometri da casa... Come? Non in bus naturalmente: il biglietto dell'autobus costava troppo e in famiglia non c'erano così tanti pesos da spendere... e così, suo padre Luís Guillermo gli regalò una vecchia bici, che Nairo utilizzava per arrivare fino a scuola, per poi affrontare il viaggio di ritorno, scalando le rampe che da Arcabuco portano alla sua casa sull'Alto del Sote. 32 chilometri tra andata e ritorno.

Con questo singolare metodo di allenamento (come spiegato in precedenza non aveva molto tempo libero da dedicare alla bici) si presenta alla partenza per le sue prime corse nella categoria Allievi (Prejuvenil in Colombia) inizialmente guidato dal Señor Raul Malangron per l'Alcaldia de Arcabuco, e successivamente da Lino Casas nell'Indeportes Boyacá con i quali ottiene i primi risultati di rilievo nelle corse regionali boyacensi.

Il podio della Vuelta al Táchira Juniores 2008 Vuelta Porvenir Colombiana 2008

Al Secondo anno Juniores è già uno dei corridori più promettenti di tutta la nazione per la categoria, corre per la "Algranimar Sauna las Palmeras" dividendo il ruolo di capitano della squadra con Antonio Alarcón, altro giovane molto promettente, che quell'anno (2008) si laurea campione nazionale; suo padre è anche il ds della squadra.

Quintana conclude al secondo posto sia la Vuelta al Táchira Juniores (La vuelta juvenil più importante del Venezuela) sia la Vuelta Colombia Juniores (Porvenir). Riguardando la classifica finale di quella corsa, si ritrovano tra i top 15 tantissimi colombiani che hanno avuto successo anche nel prosieguo della propria giovane carriera: Esteban Cháves, Edward Beltrán, Juan Chamorro, Daniel Jaramillo, Heiner Parra, Luis Largo; peccato invece, che il trionfatore di quella Vuelta non abbia avuto fino ad ora lo stesso brillante futuro: Luis Felipe López, scalatorino antioqueño, pochi mesi dopo quel trionfo verrà a correre in Italia da Under 23 nella piccola Garlaschese di Tino Izzacane: qualche problema ad adattarsi al ritmo di gara ed ai percorsi italiani, un braccio fratturato in una caduta e la sua esperienza italiana finisce lì.

Nairo Quintana in maglia Boyacá Para Vivirla Nairo Quintana in maglia Boyacá Para Vivirla

Nairo invece passa under in Colombia, nella squadra Continental "Boyacá Para Vivirla", un progetto regionale voluto dal Presidente di Indeportes Boyacá dell'epoca Fernando Florez, che nomina come responsabile tecnico lo spagnolo Vicente Belda.

Il 18enne inizia la sua prima stagione da Under 23 nella Clásica de Cómbita, affascinante corsa di inizio stagione organizzata da anni dal corridore boyacense Ismael "Pocholo" Sarmiento. Nairo è subito secondo nella cronoscalata del primo giorno, gli osservatori che seguono il ciclismo colombiano e boyacense in particolare, lo mettono in cima alla lista dei giovani da tener d'occhio nelle corse a seguire. In ogni caso, si tratta pur sempre di una corsa a livello regionale (ed essendo ad inizio stagione è capitato di trovare qualche giovane che si presentava già al top, con inevitabile calo di forma all'arrivo delle corse di maggior importanza), quindi aspettiamo conferme; l'apertura della temporada nazionale in Colombia avviene poche settimane più tardi alla Vuelta al Valle.

Nairo è presente... Dopo le prime tappe tradizionalmente pianeggianti si svolge l'unica frazione montagnosa della corsa, quella con arrivo a El Dovio; la Une-Epm e la Orgullo Paisá fanno subito selezione in salita, rimangono in 15 davanti... Hector Urrego su RCN Radio scandisce a suo modo i nomi del "grupo puntero", e in mezzo ai migliori corridori colombiani del momento c'è anche il 18enne Quintana.

Grazie a queste ottime prestazioni Nairo viene inserito nel lotto dei favoriti della Vuelta Colombia Under 23, tutto ciò nonostante sia al primo anno nella categoria. Gli organizzatori però gli giocano un tiro mancino, perché all'ultimo momento viene eliminata per motivi di sicurezza la tappa più dura della Vuelta: il percorso, così, diventa più adatto a corridori potenti, rispetto a chi è uno scalatore puro come lui. In salita è comunque il più forte ma la Vuelta va a Betancur (partito per fare il gregario di Juan Pablo Villegas); Quintana conclude al settimo posto. Poche settimane dopo Nairo si rifarà vincendo il titolo nazionale a cronometro per la categoria Under 23.

Quintana all'attacco con Sarmiento e Betancur alla Vuelta Colombia Under 23 del 2009 Foto di gruppo per i favoriti della Vuelta Colombia Under 23 del 2009

A quel punto, Vicente Belda decide di aggregarlo alla squadra che porterà in Europa, capitanata da Freddy Montana, per affrontare alcune corse del calendario spagnolo.

La gita europea di Nairo si rivela un successo: è il miglior under in quasi tutte le corse alle quali partecipa, ma la vera perla della sua prima esperienza europea è la prestazione realizzata nella tristemente scomparsa "Subida Urkiola" in cui finisce settimo, alle spalle di Antón, il compianto Tondo, il suo capitano Montaña, Arroyo, Intxausti e Sinkewitz... Settimo al primo anno da Under 23 in una corsa di così alto livello; un indizio importante per capire il potenziale talento a cui ci troviamo di fronte. Comprensibilmente stanco non combinerà granché al Mondiale di Mendrisio. Dopo una stagione lunghissima ritorna in patria a riposarsi, conscio però di avere i numeri e le qualità per  tornare nei prossimi anni in Europa con importanti ambizioni.

Quintana impegnato nella cronoscalata alla Vuelta al Valle 2010 con la Colombia es Pasión Preparazione per una crono in maglia Colombia es Pasión

Siamo nel 2010: Luis Fernando Saldarriaga, ds della Colombia es Pasión, è impressionato dai risultati ottenuti dal ragazzo boyacense durante la sua prima stagione Under 23. Insieme alla manager Luisa Rios decide di ingaggiarlo nella sua squadra per rimpiazzare Sergio Luis Henao come leader del gruppo Under 23, che avrà come obiettivo riportare in Colombia la vittoria del Tour de l'Avenir 25 anni dopo l'ultimo trionfo colombiano ad opera di Martín Ramírez.

Saldarriaga però vuole essere sicuro del reale valore di Nairo: il fatto che Quintana arrivi dalla squadra gestita da Belda non gli dà le garanzie che vorrebbe, ma i dubbi svaniscono dopo aver effettuato gli esami medici e soprattutto i test di valutazione del motore, che mostrano nel ragazzo un potenziale straordinario. (La Colombia es Pasión in quegli anni faceva arrivare dagli Stati Uniti alcuni membri della squadra di lavoro di Chris Carmichael per testare gli atleti con le più moderne metodologie). Saldarriaga si convince di avere tra le mani un gioiello, ancora grezzo ma con un talento fuori dal comune e lo prende con lui.

La stagione di Nairo inizia subito forte, la stessa Vuelta al Valle dove l'anno precedente si mostrò agli occhi della Colombia ciclistica lo vede terminare al secondo posto assoluto, alle spalle di Mauricio Ortega.

Da quel momento il ragazzo ha in testa un solo obiettivo: il Tour de l'Avenir...

Avenir Avenir Avenir... Lo ripete continuamente. El Profe Saldarriaga lo ha mentalizzato completamente su quella corsa. Il percorso del 2010 è molto adatto a lui e le ultime 2 tappe saranno sulle Alpi: prima una tappa di montagna con arrivo in salita a Risoul, il giorno dopo una cronoscalata Guillestre-Risoul, sulla stessa salita conclusiva della tappa percorsa il giorno precedente.

Nairo Quintana in maglia gialla sul podio del Tour de l'Avenir 2010 Quintana festeggia la vittoria al Tour de l'Avenir 2010

Mancano 11 chilometri all'arrivo del tappone di montagna, Nairo ha già staccato il resto della compagnia, passa a doppia velocità il fuggitivo Dmitry Ignatiev e si invola tutto solo verso l'arrivo... Dietro Talansky, Slagter, Landa provano a limitare i danni... Il leader Eijssen crollla... Niente da fare: è tappa e maglia gialla per il boyacense.

La sera prima della cronoscalata arriva anche la chiamata di Johan Bruyneel (probabilmente avvisato da Chris Carmichael sulle qualità del ragazzo) che lo vorrebbe portare alla RadioShack per la stagione successiva. Nairo ringrazia per l'interesse, ma continuerà con la Colombia es Pasión anche nel 2011: la squadra ha in programma di diventare Professional a partire dall'anno successivo.

La cronoscalata finale è un'ulteriore dimostrazione del suo talento, parte forte, ha il miglior crono dall'inizio alla fine della prova, è l'apoteosi per Nairo che conquista la seconda vittoria di tappa consecutiva e mette il sigillo finale sul suo trionfo.

Una volta rientrato in patria è accolto come un eroe; viene addirittura ricevuto con la squadra al completo dal presidente della Colombia Juan Manuel Santos alla Casa de Narino. Il Presidente indossa la sua maglia gialla; è il terzo colombiano della storia a vincere il Tour de l'Avenir e la patria è fiera di lui. Magari per una logica europea tutto questo potrebbe sembrare una follia, ma per la Colombia ciclistica il Tour de l'Avenir rappresenta l'apertura delle porte per il ciclismo che conta; fu così negli anni '80 e alla fine lo è stato a suo modo anche per i nostri giorni.

Nairo Quintana festeggia con la famiglia il trionfo al Tour de l'Avenir 2010 Il Presidente della Colombia Santos vestito con la maglia gialla conquistata da Quintana al Tour de l'Avenir 2010

La stagione 2011 di Quintana è stata per ora la più difficile e sfortunata della sua breve carriera. Ciononostante, è stata anche molto utile per completarne il processo di crescita come corridore: Saldarriaga lo ha aiutato ad eliminare alcuni suoi difetti, migliorare la posizione in bici e le qualità di discesista, tradizionale tallone d'Achille dei grandi scalatori colombiani del passato. Inizia l'anno vincendo a casa sua la Clásica de Cómbita, poi viene in Europa e alla prima corsa World Tour della sua vita, la Volta Catalunya, conquista subito la maglia di migliore scalatore e si rende protagonista di una fuga da lontano nella tappa regina di Andorra: dopo aver staccato ad uno ad uno tutti i compagni di fuga in salita (l'ultimo ad arrendersi fu Kruijswijk) viene raggiunto dal gruppo dei migliori poco prima dell'inizio dell'ascesa finale.

Alla Vuelta Castilla y León attacca ancora in montagna però non concretizza.

Alla Vuelta Colombia Élite è in lotta per il podio, va forte sul mitico Alto de la Linea e stacca tutti in salita sull'Alto de Mondonedo, salvo poi essere raggiunto nel tratto pianeggiante che porta all'arrivo di tappa di Bogotá.
Poco male, c'è la cronoscalata finale a Santa Helena che sembra perfetta per le sue caratteristiche e la classifica è ancora molto corta, un posto sul podio sembra proprio alla sua portata, senonché alla terzultima tappa viene coinvolto in una bruttissima caduta. A parte le solite sbucciature ed una botta al ginocchio, preoccupa maggiormente un'infezione all'avambraccio sinistro, che lo costringe al ritiro dalla corsa e a qualche settimana di stop. Questo contrattempo gli rallenta non poco la preparazione per il Tour de l'Avenir 2011.

Nairo Quintana dopo la vittoria alla Clásica de Cómbita 2011 Nairo Quintana sul podio della Volta a Catalunya 2011 con Alberto Contador

Nonostante non sia al massimo della forma, si rende comunque protagonista di un ottimo Tour. Nella prima tappa di media montagna (il Tour de l'Avenir 2011 aveva un percorso molto più facile rispetto all'anno precedente) attacca in salita con Romain Bardet, ma mentre i due stanno per rientrare sulla numerosa fuga che selezionerà i pretendenti alla vittoria finale, un passaggio a livello sbarrato si interpone tra i fuggitivi e il gruppetto di Nairo, impedendogli di rientrare. Corsa andata. Da quel momento e fino alla fine dell'Avenir, Quintana si trasforma in gregario per l'altro leader della squadra colombiana, Esteban Cháves, giovane bogotano di grande talento che conseguirà poi il il trionfo finale.

Nairo è determinante nel selezionare il gruppo nella conclusiva tappa di Alba. In maglia gialla c'è il canadese Boily; la squadra colombiana guidata da Quintana impone un ritmo fortissimo sul colle di seconda categoria posto a 25 chilometri circa dal traguardo, favorendo così il successivo attacco di Chavito che manda in crisi il bravo canadese e conquista l'Avenir.

Quintana sull'Alto de la Linea alla Vuelta a Colombia 2011 Nairo subito dopo la caduta che lo costringe al ritiro dalla Vuelta a Colombia 2011

La stagione 2011 non è andata come Nairo sperava: è un po' deluso perchè capisce che a causa della sfortuna non è riuscito ad esprimere completamente il proprio potenziale. La Colombia es Pasión attraversa un periodo di crisi; Coldeportes, il Coni colombiano, non ha mantenuto le promesse fatte, investendo nella squadra solo una piccola parte del denaro promesso. Inoltre per la stagione 2012 Coldeportes ha intenzione di lanciare un nuovo progetto con a capo Claudio Corti; quindi la Rios e Saldarriaga capiscono che devono necessariamente ridimensionare le loro ambizioni. A quel punto, nonostante Nairo avesse già un accordo con la manager antioqueña anche per la stagione 2012, la Rios gli da il via libera, lasciandolo libero di accettare una delle numerose offerte World Tour giunte.

E Nairo decide di accettare l'offerta di Eusebio Unzué; nel 2012 correrà per la Movistar.

Quintana vince la Vuelta a Murcia 2012 Quintana primo anche alla Route du Sud 2012

Non ancora ventiduenne, si trova così in una formazione World Tour tra le migliori al mondo e si prepara con il massimo impegno nella sua Boyacá, per affrontare la sua prima stagione completa in Europa. L'inizio è subito più che promettente, Mediterraneo e Haut Var di alto livello sono il preludio al primo successo tra i pro': il 3 Marzo 2012 stacca tutti in salita sul Collado Bermejo (Cima Pantani) e fa sua la tappa regina della Vuelta a Murcia. L'indomani si difende nella crono conclusiva e porta a casa anche la classifica generale.

Poche settimane dopo disputa una Volta a Catalunya come gregario di Valverde, ristacca di nuovo tutti in salita alla Vuelta a Madrid, sul Puerto de la Morcuera, ma non riesce a riprendere il fuggitivo di giornata Firsanov e deve accontentarsi del secondo posto. Unzué, come al solito, ci va molto cauto con i giovani, e nonostante fosse tra i preselezionati per il Giro d'Italia comunica all'ultimo a Quintana che non sarà della partita nella corsa rosa.

Nairo è triste, era convinto di poter fare molto bene sulle strade italiane e vedendo in seguito il livello non eccelso in montagna di quel Giro avrebbe potuto ottenere certamente grandi risultati. Si mentalizza sulla seconda parte di stagione, continuando a preparare il programma di gare redatto per lui dalla Movistar. Delfinato, Route du Sud, poi ritorno in Colombia per preparare la Vuelta a España.

Quintana vince la tappa di Morzine al Dauphiné 2012 Nairo Quintana sul podio del Giro dell'Emilia 2012

Al Delfinato, nell'unica tappa di vera montagna dell'edizione 2012, Quintana va via al treno della Sky sullo Joux-Plane e si lancia con una manciata di secondi di vantaggio nella tecnica discesa verso Morzine... nonostante dietro Evans e gli Sky lo inseguano, la tappa è sua! È la sua prima vittoria in una corsa World Tour.

Alla Route du Sud, con un livello di partecipanti inferiore, domina rifilando distacchi d'altri tempi nel tappone di Arras-en-Lavedan. Poi ritorna in Colombia per preparare al meglio sull'altipiano boyacense la grande corsa a tappe spagnola, il primo GT della sua vita.

Avrebbe voluto tornare in Europa qualche settimana prima, per correre la Vuelta a Burgos, ma la squadra decide di lasciarlo in altura ancora per qualche settimana, non dovrà far classifica alla Vuelta a España, quindi anche se non avrà il ritmo di corsa e perderà del tempo nelle prime tappe, non sarà un grosso problema; il capitano designato della Movistar sarà ancora una volta Alejandro Valverde.

Quintana arriva in Europa pochi giorni prima della Clásica de San Sebastián... nella corsa dei Paesi Baschi è abbastanza brillante, ma soffre un po' il caldo e la mancanza di ritmo; idem durante la prima settimana della Vuelta; dalla seconda settimana in poi si sblocca e sale sulle durissime rampe di Lagos de Covadonga e del Cuito Negro con lo stesso passo di Rodríguez, Contador e del suo capitano Valverde.

La vittoria di tappa non arriva solo perché Valverde è in classifica e lo vuole accanto a sè durante le scalate decisive, non offrendo a Nairo nessun giorno di libertà. Più che per il risultato, questa Vuelta è importante perché fa capire che il colombiano non ha problemi nel recuperare gli sforzi nell'arco delle tre settimane; di conseguenza potrà  essere un corridore da classifica nei grandi giri.

La stagione si chiude con un ottimo Lombardia ed una grande vittoria: un Giro dell'Emilia corso da padrone, con la squadra a completa disposizione (per la prima volta) Nairo non delude la fiducia e vince a braccia alzate staccando di ruota tutti gli avversari sulla scalata finale del San Luca.

Il resto è storia recente: tappa al Catalunya, trionfo al Giro dei Paesi Baschi e poi via a preparare la Grande Boucle nella sua Boyacá... una prima settimana di Tour per prendere il ritmo e poi una volta trovato per strada il ruolo di capitano, un crescendo continuo che lo ha portato fino al trionfo di Semnoz, la maglia a pois, la bianca, ed il secondo gradino del podio di Parigi.

Lo scalatore del futuro è lui. Non perderà per strada la cabeza, c'è da scommetterci: gli ideali con i quali è cresciuto e nei quali crede sembrano troppo forti per vacillare di fronte ai milioni di pesos che gli pioveranno presto addosso...


Fabrizio Maesani - cicloweb.it
http://www.cicloweb.it/articolo/2013/07/...-della-gra
 
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#37
(29-07-2013, 08:42 PM)i0i Ha scritto: ovvero?

Ha rischiato di morire 2 volte. Da neonato ha contratto un virus ed è stato tra la vita e la morte per 1 settimana. Poi è stato preso sotto da un taxi a forte velocità
 
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#38
Ecco perché è così brutto avrà sbattuto di faccia con il taxi Asd
 
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#39
(30-07-2013, 10:40 AM)luciox98 Ha scritto: Ecco perché è così brutto avrà sbattuto di faccia con il taxi Asd

Pagliarini non sarà contento di questo commento. Occhio rischi il Ban Sisi
 
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#40
Pagliarini ha avuto il coraggio di dire che Betancur è più brutto di Quintana...
 
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