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Parliamo di... Nuoto!
Sono iniziati oggi gli Europei in vasca corta di Kazan, subito protagonista l'Italia fin dalle batterie del mattino.

Il meglio le nostre ragazze lo hanno dato nelle batterie dei 100m rana, con Castiglioni, Carraro, Fangio e Pilato rispettivamente prima, seconda, terza e sesta. Per colpa del solito regolamento discutibile solo le prime due saranno in semifinale.

Da segnalare il record italiano di Michele Lamberti nei 50m dorso, primo italiano a scendere sotto i 23".
 
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Argento e bronzo per De Tullio e Ciampi nei 400 stile maschili.

Argento anche per Sara Franceschi nei 400 misti e argento pure per la 4x50 stile maschile, ad un soffio dalla vittoria.

In più varie finali conquistate, bilancio positivo in questa prima giornata, bene soprattutto Lamberti che è in finale sia nei 50 dorso che nei 100 farfalla.
 
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Lorenzo Zazzeri sembra in gran forma, dopo l'ottima frazione nella staffetta di ieri oggi è sceso sotto i 21", battendo il suo primato personale, nelle batterie dei 50sl uomini.

Oggi pomeriggio buone speranze di risultato con Castiglioni/Carraro nei 100m rana femminili, Quadarella negli 800m stile femminili e con la 4x50 mista uomini. Curioso di vedere di nuovo Lamberti.
 
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Ottimo argento di Lamberti che con 22"65 migliora ulteriormente il suo record italiano nei 50 dorso, secondo solo al favoritissimo Kolesnikov. Dopo sarà in finale anche nei 100 farfalla.


Oro per Martina Carraro, gara d'attacco fin dall'inizio nei 100 rana e conferma quindi l'oro di Glasgow.

Male invece la Castiglioni, solo quinta.
 
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Di nuovo argento per Lamberti anche nei 100 farfalla, davvero notevole il ragazzo.
 
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Negli 800 stile femminili dominio totale della russa Kirpichnikova, mezza vasca di vantaggio sulle altre. Argento allo sprint contro la tedesca Gose per Simona Quadarella
 
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Pazzesco record del mondo della staffetta 4x50 misti uomini e terza gara di alto livello di Lamberti che migliora ancora il suo record italiano.
 
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Il Nuoto è lo sport più completo.
 
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Che gara meravigliosa gli 800 stile libero uomini, che vittoria incredibile di Paltrinieri di soli cinque centesimi su Wellbrock.

Il momento che sta vivendo l'intero movimento italiano è senza precedenti per noi.
 
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Sono iniziati i Mondiali in vasca corta ad Abu Dhabi e arriva il primo oro italiano con Alberto Razzetti nei 200 farfalla, crescita mostruosa da quando nuotava ancora nel Genova Nuoto.

Nei 200 metri stile femminili record del mondo per l'atleta di Hong Kong, Siobhan Haughey.
 
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Ci sono le interviste della Caporale, posso dormire felice
 
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Con la staffetta 4x100 mista femminile si chiude il Mondiale in vasca corta di Abu Dhabi.

Il terzo posto dell'Italia nel medagliere certifica come la nostra nazione sia tra le prime della classe e un'analisi più approfondita mostrerebbe anche le tante finali raggiunte dai nostri atleti. Ed è interessante anche il fatto che alcuni atleti di punta come Gregorio Paltrinieri (quarto nei 1500 e lontano dalla forma migliore) e Arianna Castiglioni (due squalifiche nei 50 e nei 100 rana) abbiano toppato, segno che oltre a loro c'è un intero movimento che funziona bene.

In passato abbiamo avuto delle eccellenze (Fioravanti, Rosolino, Pellegrini, Filippi) ma quantitativamente eravamo limitati, adesso non c'è più un vero atleta di punta ma ci sono tanti ottimi nuotatori, soprattutto in campo maschile con Miressi che in quest'ultima giornata si è preso quello che già da qualche anno pensavo che avrebbe potuto raggiungere, il trono nei 100 metri stile libero.

Mi piacerebbe fare un riepilogo più approfondito ma non ho il tempo ma forse questo tra gli sport che seguo "assiduamente" è l'unico in cui l'Italia ha effettivamente lavorato bene. Come avevo già scritto tempo fa immagino che i meriti della Pellegrini siano parecchi perché ha dato a questo sport una popolarità che prima non aveva.
 
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Avevo intenzione di postare solo un riepilogo dei Mondiali di nuoto di Budapest ma una cosa la devo dire.

CHE CAZZO HA FATTO GREG!
 
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Oramai da diversi anni il miglior nuotatore azzurro della storia. Non che ci volesse tantiasimo
 
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Ormai è nella storia dello sport italiano
 
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Si chiude il Mondiale di nuoto di Budapest (per quanto riguarda la vasca) e anche stavolta il bilancio è ottimo (battuto il record di medaglie del 2019, ma non è solo questo) e ci permette di guardare con molto ottimismo agli Europei di Roma che si terranno ad agosto.

La stella assoluta è Thomas Ceccon, che spezza il dominio statunitense nei 100 dorso abbassando di 25 centesimi il record del mondo: una prestazione enorme che era già stata anticipata da una semifinale incredibile in cui aveva praticamente smesso di nuotare negli ultimi 20 metri timbrando comunque il terzo tempo di accesso. Il quarto posto nei 50, gara che non è poi così nelle corde di Ceccon, fa capire in che stato di forma fosse.

Brilla anche la stella di Martinenghi che, in assenza dell'alieno Adam Peaty, porta a casa un oro nei 100 rana e un argento, con un pizzico di rammarico, nei 50.

Entrambi sono poi stati i protagonisti della 4x100 mista che ha battuto i quasi imbattibili USA: mai l'Italia era salita sul podio di questa staffetta ed il segno di quanto sia cresciuto esponenzialmente il movimento è che non solo la medaglia non era inattesa ma che neanche il fatto di aver vinto l'oro (con record europeo) ci stupisca particolarmente.

Ci sarebbe tantissimo da dire su Gregorio Paltrinieri (che, a margine, oggi ha vinto anche un bronzo in acque libere) e sulla sua incredibile gara nei 1500 dopo la "delusione" del quarto posto negli 800. Dopo il settimo posto in batteria sembravano poche le speranze di medaglia e invece ha tirato fuori una gara d'attacco come non si vedeva da tempo, nuotando per quasi tutta la gara a ritmi più alti del record del mondo di Sun Yang (record che sembra imbattibile). Una delle gare più incredibili che abbia mai visto.

Al femminile, orfani di Federica Pellegrini (che visti i tempi della finale nei 200 stile avrebbe potuto conquistare il nono podio), ha brillato Benedetta Pilato che ha messo a tacere tutte le critiche che le erano ingiustamente piovute addosso alle Olimpiadi di Tokyo: stiamo pur sempre parlando di una ragazza di 17 anni e la sua umana reazione dopo la vittoria dei 100 metri rana è lì a dimostrarlo. Piccolo rammarico per l'argento nei 50 rana, specialità in cui è ancora la primatista del mondo, ma il bilancio è super positivo.

Spiace per Margherita Panziera che finisce ai piedi del podio nei 200 dorso. Simona Quadarella delude nei 1500 ma conquista un bel bronzo negli 800.

Come avevo già segnalato ai Mondiali in vasca corta, ci possiamo permettere alcune controprestazioni (poche, ad onor del vero) senza risentirne particolarmente. 

Cesare Butini, il direttore tecnico della Nazionale, ha ovviamente elogiato le prestazioni ma ha analizzato in alcune interviste anche dove si può migliorare, in particolare nel settore della velocità femminile (che forse ci ha penalizzato in alcune staffette).

Tolto il nostro orticello si è confermato il talento incredibile di David Popovici, il 16enne rumeno che si è laureato campione nei 100 e 200 stile: il discusso ritiro di Caleb Dressel nei 100 ci ha privato di un duello che sarebbe stato molto interessante e sicuramente Popovici non sarebbe partito battuto contro il fenomeno statunitense. Altro nome nuovo è quello del 20enne francese Leon Marchand, campione sia nei 200 che nei 400 misti e argento nei 200 farfalla dietro al fenomeno ungherese Kristof Milak.

Katie Ledecky si conferma fuori scala nel mezzofondo, in particolare con il quinto oro consecutivo negli 800.
 
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E Paltrinieri va a vincere anche un argento nella 5 km dietro a Wellbrock (altro discreto fenomeno).
 
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Siamo oltre l'incredibile, oro e argento nella 10 km maschile.
 
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12 agosto 2022: è in corso la cerimonia di premiazione dei 100 rana maschili ai Campionati Europei di Nuoto di Roma. A premiare gli atleti c'è un volto conosciuto, Domenico Fioravanti, che proprio nuotando quello stile è entrato nella storia dello sport italiano. Sul gradino più alto del podio c'è un altro italiano, Nicolò Martinenghi, ma la cosa non ci stupisce troppo perché è la terza volta che un rappresentante del nostro paese ha conquistato la medaglia d'oro. Non la terza volta nell'europeo, la terza volta in quel giorno e non sarà l'ultima perché Simona Quadarella ha appena conquistato per la terza edizione consecutiva gli 800 stile libero.
Vedere Domenico Fioravanti mi ha riportato indietro con la memoria e per curiosità sono andato a controllare il medagliere dell'Europeo 2000, tenutosi pochi mesi prima rispetto a quelle Olimpiadi di Sidney in cui "esplose" il nuoto italiano con i due ori dello stesso Fioravanti e quello di Rosolino: 5 ori, 3 argenti e 1 bronzo per quanto riguarda il nuoto in vasca. Ritorno al presente e verifico il medagliere dopo due giornate dell'Europeo di Roma: 5 ori, 3 argenti e 1 bronzo. Due giornate sono bastate per eguagliare quello che, con gli standard a cui eravamo abituati all'epoca, era stato trionfale.

Questi europei gli chiudiamo con 13 ori, 13 argenti e 9 bronzi. Ok, non ci sono i russi, storicamente una potenza di questo sport ma in questo preciso momento storico a livello europeo l'Italia è la nazione faro: 22 anni fa fu un'esplosione improvvisa, ora è il frutto di una gestione che anno dopo anno ha portato l'intero movimento a migliorarsi e ad avere atleti competitivi quasi dappertutto. Difficile ricordarli tutti: c'è Alberto Razzetti che non ha probabilmente ancora imparato come si gestiscono le forze all'interno di una gara ma nonostante ciò, grazie ad un grandissimo talento, si porta a casa un oro, un argento e un bronzo tra misti e delfino; c'è Ilaria Cusinato che dopo tanti problemi fisici torna a vincere una medaglia (bronzo nei 200 farfalla) quattro anni dopo le medaglie di Glasgow; c'è Margherita Panziera, che nei 100 e 200 dorso continua a non avere rivali a livello europeo; c'è Silvia Scalia, sorprendente argento nei 50 dorso; c'è Martina Rita Caramignoli, prossima al ritiro, che si congeda con un bronzo nei 1500 stile; c'è Gregorio Paltrinieri, vincitore negli 800 ma battuto nei 1500, forse una "delusione" ma come fai a dirgli qualcosa dopo gli ultimi Mondiali; c'è il giovane Lorenzo Galossi, bronzo negli 800 e argento con la staffetta 4x200, uno su cui contiamo molto per il futuro e per continuare questo ciclo che ormai non può più essere considerato un "momento magico". Si tratta di un ciclo costruito anno dopo anno, con atleti relativamente giovani e con altri che sembrano scalpitare alle loro spalle. Come detto ai Mondiali, manca un po' di velocità nel settore femminile (se Silvia Di Pietro è ancora l'atleta di punta qualcosa non va) ma Cesare Butini è una persona intelligente e sa quali sono le carenze della squadra.

Un discorso a parte lo meritano tutti i nostri ranisti e raniste: tre ori, cinque argenti e un bronzo arrivano da quello stile lì, con le doppiette nei 100 (maschili e femminili) e nei 50 maschili: il culmine si è avuto nei 100 femminili, dove solo l'assurda regola del limite di due atleti per nazione in semifinale ci ha impedito di assistere ad una sorta di campionato nazionale: Pilato, Angiolini, Castiglioni e Carraro erano prima, seconda, terza e quarta come tempi in batteria. Il faro è stato Martinenghi (da urlo anche nella staffetta mista, un oro annunciato ma con una superiorità imbarazzante sulle altre nazionali) ma occhio a Simone Cerasuolo, l'argento nei 50 e che ha tutto il tempo per migliorare ancora (è un 2003), e ovviamente a Benedetta Pilato, che sembra aver perso qualcosina nei 50 ma nei 100 si conferma campionessa come al Mondiale, probabilmente anche in vista delle Olimpiadi di Parigi (i 100 sono distanza olimpica, i 50 no). Un plauso va al "vecchio" Luca Pizzini, un insperato bronzo nei 200, e a Martina Carraro, fuori per la selezione interna nei 50 e nei 100, ma incredibile argento nella gara che meno le si addice, i 200, non ha forse il talento naturale di altri ma i costanti miglioramenti negli anni l'hanno resa un'atleta molto importante per tutto il movimento e anche incredibilmente longeva.

Difficile raccontare altro al di fuori dei nostri colori: brilla ancora la stella del giovanissimo rumeno Popovici, che si prende il record mondiale nei 100 stile e comincia a flirtare anche con quello di Paul Biedermann nei 200, record che fino a poco tempo fa sembrava imbattibile (risalente ancora all'epoca dei "supercostumi"). La simbolica palma di miglior nuotatore della stagione se la contende con l'ungherese Milak, che conferma fuori scala per tutti nei 100 e 200 farfalla. In questa inutile discussione sul migliore dell'anno un posto lo trova anche Thomas Ceccon che, tra staffette e gare individuali, si porta a casa quattro ori e due argenti, il tutto nuotando anche leggermente sotto quelle che sono le sue incredibili possibilità. Un ultimo pensiero va a Katinka Hosszú, una delle più grandi di sempre: c'è un misto di malinconia e tenerezza a vederla arrancare in questa maniera già dalle semifinali. Queste difficoltà non cancellano ovviamente una carriera incredibile ma forse è il caso di dire basta, tanto il nuoto ungherese rimane comunque una certezza. Certo, ovviamente non al livello di quello italiano.
 
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