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Partecipanti & Formazioni - Giro d'Italia 2014
parterre de roi

sinceramente non ricordo così tanti big insieme alla partenza
 
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Bella scelta di Quintana che punta alla rosa, ormai non ci snobbano più i big, alla faccia della grand départ :P
 
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OmegaPharma-Quickstep, Serry: "Al Giro per aiutare Uran"

E' stato uno dei volti nuovi della seconda parte di stagione e su di lui si può scommettere per gli anni a venire. Pieter Serry, sorprendente top 10 al Lombardia, si avvicina ora alla seconda stagione in maglia OmegaPharma-Quickstep con l'umiltà e la motivazione giusti per farsi largo nel ciclismo che conta.

"Spero di essere un po' più forte e di poter fare un buon lavoro per chi, come Rigoberto Uran correrà il Giro - spiega il 25enne belga - Anche nelle classiche spero di arrivare tra i primi 5 o magari vincerne una. I sogni sono gratis, giusto?". [...]

spaziociclismo.it
 
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Ci sarà anche Cunego al Giro:

http://www.cyclingnews.com/news/damiano-...my-destiny
 
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L'aveva svelato in anteprima a Eat Sport, altro che Cyclingnews Sisi

http://www.eatsport.net/2013/damiano-cun...o-al-giro/
 
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E' molto bello vedere che al Giro verranno i nuovi volti delle corse a tappe ovvero Quintana, Uran, Porte e forse Pinot mentre al Tour andranno i corridori già affermati come Nibali e Froome, sul viale del tramonto con ancora qualche cartuccia nelle gambe come Contador, Valverde, VdB e mettiamoci pure un Andy Schleck dal quale ci si aspetta un segnale.
Motivo in più per seguire entrambi i grandi giri perchè i giovincelli partono per la prima volta(tranne Pinot) con i gradi di capitano e dunque con un enorme peso sulle spalle che dovranno dimostrare di essere in grado di reggere contro un corridore come Rodriguez che può usare l'esperienza per fregare gli avversari e per mascherare l'inferiorità di gamba qualora ci fosse mentre al Tour ci sono i big degli ultimi anni e per alcuni potrebbe essere l'ultima volta per realizzare qualcosa di importante prima di lasciare a quei giovanotti che vengono al Giro il testimone della Grand Boucle.


E pensandoci direi che la stessa cosa vale per il discorso volate, senza Cavendish al Giro qualche giovane velocista potrà mettersi in luce e quindi ci sarà spettacolo così come sarà spettacolare la contesa tra i quattro big delle volate al Tour.
 
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Martinelli: Nibali al Giro? C'è una porta aperta
«Ne discuteremo la prossima settimana a Montecatini»

Anche in una serata di premiazioni, c’è lo spazio per un piccolo scoop. A regalarlo è Beppe Martinelli, premiato con l’Oscra tuttoBICI quale miglior direttore sportivo della stagione: «L’obiettivo principale per Vincenzo nel 2014 sarà certamente il Tour de France. Il Giro? Non abbiamo detto di no. Ne parleremo con serenità la prossima settimana a Montecatini, durante il primo incontro della nuova Astana».
E al direttore del Giro d’Italia, a Mauro Vegni, seduto in prima fila alla Gran Guardia, gli occhi hanno cominciato a brillare di speranzosa felicità...

tuttobiciweb.it
 
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Solito discorso: lascerebbe un vantaggio incredibile a Froome per il Tour, però con la presenza di Nibali la startlist del Giro sarebbe di livello altissimo.
Nibali comunque l'anno prossimo deve puntare alla Liegi e al Tour, lasciando almeno momentaneamente da parte il Giro.
 
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Obbiettivo Giro d'Italia per Dan Martin: http://www.cyclismactu.net/news-saison-2...37089.html
 
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Vai Daniel, segui le orme dello zio e vinci il Giro Rockeggio
 
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Dai che c'è anche il Panda!!!
[Immagine: panda-7-296x320.png]
 
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Sono felicissimo della partecipazione di Dan Martin, questo vuol dire che vedremo Ryder al Tour?

Pozzovivo ha detto che partirà da Belfast con l'ambizione di arrivare al podio, considerando i partecipanti la vedo dura sinceramente, potrebbe riuscire a migliorare il decimo posto di quest'anno, ecco questo si. Ha detto inoltre che essendo la Vuelta più adatta alle sue caratteristiche punterà anche a migliorarsi nella corsa spagnola.
 
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Giro d'Italia 2014: Chi corteggerà la nuova Rosa?
Da Rodríguez a Quintana, da Porte a Urán. Aspettando che Nibali decida

Facciamo un discorso egoistico: conviene, al Giro d'Italia, che il Tour de France riscopra una certa vocazione alle salite, alle tappe di montagna, ai traguardi in quota, andando contro a una tradizione che vuole la Grande Boucle sì durissima, massacrante, ma non particolarmente tendente a sorridere - nel percorso - agli scalatori? No, non conviene. Perché se il Tour è di per se stesso il centro pulsante della stagione ciclistica, il Giro è la gara che passa per essere la più difficile, altimetricamente parlando. Diciamo che ci eravamo abituati, nel tempo, a vedere in azione in Francia i grandi specialisti da GT (in particolare i passisti scalatori che iniziano ad ammazzare la corsa nelle cronometro e finiscono col conquistarla rivelandosi i più resistenti quando la strada sale), ma di aspettarci nella corsa rosa i più esaltanti duelli in montagna.

Che poi questo senso di attesa venisse appagato o meno dalla realtà della gara, è un discorso che non ci interessa qui approfondire, visto che questo è un articolo - per l'appunto - che parla di attesa: nello specifico, chi ci aspettiamo di vedere all'opera al Giro, posto che i più forti sulle tre settimane si daranno appuntamento in Francia?

Da italiani, vantiamo storicamente un'importante presenza degli atleti di casa al via della più importante gara a tappe del nostro paese: è molto raro che il nostro numero uno salti il Giro. Ricordiamo giusto il caso di Gianni Bugno 20 anni fa o giù di lì, mentre più di recente Ivan Basso ha saltato sì la corsa rosa del 2004 per concentrarsi sul Tour, ma in quel momento non era ancora il corridore italiano di riferimento per i GT. L'anno prossimo probabilmente vivremo una simile situazione, con Vincenzo Nibali, campione uscente del Giro, orientato a buttarsi a capofitto sulla Grande Boucle, nella speranza di vincerla. Nel 2012 fece una scelta simile, puntando al podio del Tour ma lasciando - nella sua stessa squadra - i gradi di capitano per il Giro a un Basso che era ancora, sulla carta, l'uomo da battere. Stavolta sarà diverso, perché il siciliano è diventato, col suo successo rosa ma anche, nel tempo, col suo generoso modo di correre (basti ripensare all'ultimo Mondiale), di gran lunga il ciclista più amato al di qua delle Alpi: la sua assenza, quindi, sarà un vuoto difficilissimo da colmare, nel momento in cui verrà confermata (per ora Nibali e il suo staff fanno sapere che c'è ancora uno spiraglio, ma gli indicatori che abbiamo avuto fin qui ci dicono che Vincenzo non sarà tra gli atleti al via da Belfast venerdì 9 maggio 2014).

Come provare, quindi, a non partire con l'handicap di un'assenza tanto pesante? Bella questione per gli organizzatori, tantopiù nel momento in cui chi aveva operato bene nell'ambito della partecipazione al Giro - Michele Acquarone - è fuori da RCS Sport, nell'attesa che si chiariscano le sue responsabilità in una brutta storia di ammanchi nelle casse della società milanese.

Il pedale italico stavolta non fornisce, almeno sulla carta, grossi paracadute: ci saranno sì corridori popolari e con un ottimo seguito, ma si tratta principalmente di atleti stagionati (Ivan Basso ci riproverà a 37 anni, Michele Scarponi a 35), o che hanno già in passato dimostrato di non avere la caratura per vincere il Giro (pensiamo a Domenico Pozzovivo) o perlomeno di non avercela più (Damiano Cunego). Nell'attesa di capire se qualche corridore della generazione più o meno di mezzo (Damiano Caruso, Diego Ulissi, Ivan Santaromita, Stefano Pirazzi) avrà la capacità di reinventarsi uomo da classifica per tre settimane, conviene più sperare nella buona stella che faccia esplodere di colpo un giovanissimo: se non Diego Rosa, se non Manuel Bongiorno, se non Stefano Locatelli, almeno Fabio Aru potrebbe corrispondere all'identikit del corridore che incarna il nuovo che avanza e coinvolge il pubblico italiano.

Dice: è mai possibile che la presenza o meno di un solo atleta, Nibali nel nostro caso, sposti di tanto gli equilibri? Certo che è possibile, perché questo è il discrimine che divide la possibilità per noi di vincere il Giro da quella di essere "uccellati" dall'Hesjedal di turno (con tutto il rispetto). Ma se a vestirsi di rosa a Trieste il prossimo 1° giugno dovrà essere (com'è più che probabile) uno straniero, tanto meglio se si tratterà di un top rider, piuttosto che di uno che trova un po' per bravura e un po' per grazia le tre settimane perfette.

Su questo fronte, dopo il colpaccio del 2013 (con Wiggins, campione uscente del Tour, venuto a sfidare Nibali), la sinusoide andrà fatalmente giù. E se degli 8 uomini finiti sul podio di Giro, Tour e Vuelta 2013 dovrebbero essere presenti solo in 4, mancheranno tutti e tre i vincitori. Di Nibali abbiamo detto, Froome (vincitore del Tour) ha già fatto sapere che non ci sarà, mentre Horner (primo alla Vuelta) non sa nemmeno se correrà ancora. Ci saranno invece Rigoberto Urán e Cadel Evans, secondo e terzo all'ultima corsa rosa, ma se il primo è in ascesa, il secondo è in netto calo, dal punto di vista prestazionale. E ci saranno (a quanto è dato sapere oggi) pure i due terzi del podio del Tour, con Joaquim Rodríguez che verrà a dare forse l'ultimo assalto alla maglia rosa (ma il catalano non ha mai vinto un GT in carriera) e soprattutto quel Nairo Quintana che, stando ai si dice di casa Movistar, verrà dirottato sul Giro per lasciare a Valverde la piena facoltà di fare il capitano (per l'ultima volta?) al Tour.

Ora, Quintana è effettivamente un nome grosso, uno che non sfigurerebbe affatto nell'albo d'oro della corsa rosa: giovane e potenzialmente vincente pure al Tour, ha già fatto vedere grandi cose, ed è forse il migliore tra i colombiani della nuova generazione (a proposito di Colombia: con Urán e Nairo non ci saranno stavolta Henao o Betancur, in compenso potrebbe far bene Darwin Atapuma).

Chi andrà allora a contendere a Nairo la possibile vittoria, oltre ai citati? Assenti i vari Contador, Wiggins, Schleck, Kreuziger, le maggiori attenzioni potranno concentrarsi su Richie Porte, terzo uomo di casa Sky che sogna un futuro da vincitore di grandi giri, e che è anche un credibile alter ego per il colombiano: se il sudamericano è fortissimo in salita, l'australiano va molto meglio a cronometro, quindi con loro due avremmo di che riempire le due caselline cardinali: ovvero quella di chi attacca e quella di chi difende (con percorso che premia l'attaccante).

Daniel Martin ci sarà (si parte dall'Irlanda, non può mancare) ma non dà le massime garanzie di tenuta sulle tre settimane (anche se migliora di stagione in stagione), più solido forse suo cugino Nicolas Roche il quale, in accoppiata con Rafal Majka, tenterà di ripetere le buone prestazioni Saxo di quest'anno tra Giro e Vuelta. E poi... e poi c'è poco altro, onestamente, posto che un Robert Kiserlovski (ci sarà) è un piazzato ma non certo un vincente, e che un Wilco Kelderman è forte ma forse troppo acerbo per recitare da primattore. Qualcosa migliorerebbe nel caso che la pattuglia francese (con Thibaut Pinot o almeno Warren Barguil) fosse in qualche modo competitiva per la generale, ma al momento non abbiamo alcuna certezza sulla presenza di qualche transalpino di grido (si sa che loro preferiscono ovviamente il Tour).

E questo è quanto, a meno di 6 mesi dalla grande partenza di Belfast, in merito ai nomi da mettere sul cartellone rosa. Se mai Nibali dovesse decidere di azzardare una sua partecipazione, naturalmente cambierebbe ogni prospettiva, ma allo stato dei fatti il cast del Giro (in tempi in cui comunque non c'è una grande disponibilità di attori di grido) è buono ma non di quelli che facciano il colpaccio al botteghino: per quello, servirà una sceneggiatura di ferro; e soprattutto servirà che i protagonisti recitino in maniera divina.

Marco Grassi - cicloweb.it
 
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Trek, Zoidl nella lista per il Giro d'Italia

Grande rivelazione del 2013 nell'UCI Europe Tour, l'austriaco Riccardo Zoidl punta a farsi notare anche nel WorldTour con la nuova maglia della Trek.

In un'intervista rilasciata al sito laola.at, Ricci (così è soprannominato in patria) ha annunciato che dopo la prima riunione con i suoi nuovi dirigenti è stato inserito nella lista preliminare per il Giro d'Italia 2014. Zoidl comincerà la propria stagione dal Giro del Mediterraneo ma gli impegni successivi verranno decisi solo dopo il training camp della squadra a Calpe, in Spagna.

Se confermato, Zoidl ridarà rappresentanza all'Austria al Giro d'Italia dopo un 2013 senza propri corridori al via.

spaziociclismo.it
 
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[Immagine: showimg.php?cod=63667&resize=10&tp=n]

Direttamente dalla pagina Facebook del Giro d'Italia, quali di queste squadre vorreste vedere al Giro d'Italia l'anno prossimo?
 
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Le 4 invitate per me saranno Androni, Bardiani, Colombia e una tra MTN e Caja Rural (più la prima)
 
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La Caja Rural si è parecchio italianizzata, però non credo proprio che possa bastare un Lasca per strappare la wild card. La MTN è dall'anno scorso che ragiona sul 2014 e immagino abbia già avuto le su rassicurazioni, mentre la Colombia non può esser lasciata a casa.
Ovviamente dando per scontate Androni e Bardiani.

(Peccato perché mi sarebbe piaciuto vedere De Maar andare a vincere la maglia rosa Triste )
 
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L'Androni la wild card se l'è guadagnata ed è giusto che venga data pure alla Bardiani. Tra le altre anche io credo che il pass venga dato a Colombia ed MTN considerando che Net-App e IAM hanno un pass per il Tour mentre la Caja Rural ha un pass per la Vuelta.
 
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Occhio alla UnitedHealthCare che quest'anno sarà guidata da Damiani e avrà bici Willier, quindi molto italiana. L'organico è quello che è ma non è escluso che alla fine venga migliorato (o in corsa, tipo: ottengo l'invito per il Giro -> spendo un po' e mi prendo Horner). La favorita è la MTN, i motivi per cui IAM e NetApp sono poco probabili li avete detti (anche se entrambe avrebbero i corridori per fare due grandi giri, la MTN fatica a trovarne 9), la Caja Rural per me ha qualche possibilità ma poche.
 
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(28-11-2013, 01:20 AM)Gershwin Ha scritto: Occhio alla UnitedHealthCare che quest'anno sarà guidata da Damiani e avrà bici Willier, quindi molto italiana. L'organico è quello che è ma non è escluso che alla fine venga migliorato (o in corsa, tipo: ottengo l'invito per il Giro -> spendo un po' e mi prendo Horner).

Oddio, visto quel che è accaduto con Santambrogio anno scorso non credo che ti possa dare grandi vantaggi (anzi!) ingaggiare il chiacchieraticcio Horner. Comunque gli inviti dovrebbero essere diramati verso Gennaio, quindi se qualcuno avesse in mente una "strategia" del genere dovrebbe sbrigarsi a muoversi... Sese

Poi vabbé, bisognerebbe ragionare anche sul discorso dei mercati: una UHC che impatto può avere sul mercato americano...? Minimo. La MTN invece avrebbe certamente maggior impatto, senza dimenticare che comunque ha uomini di appeal come Ciolek e Gerdemann o Pardilla. Con la Colombia copri la zona ispanica (quindi della Caja Rural puoi farne a meno), mentre Net App e IAM non vale la pena invitarle perché puntano forte sul Tour. Rimane infine 'sta Novo Nordisk, che però dal punto di vista sportivo ha troppo poco da offrire... :-/
 
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