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Qualche zoom sui ciclisti nati oggi 13 marzo
#1
Giuseppe Fantini
[Immagine: FANTINI%20Giuseppe.jpg]
Nato a Lanciano (CH) il 13.03.1945. Alto m. 1,65 per 62 kg. Passista scalatore. Professionista nel 1970 senza ottenere vittorie.
Per la sua struttura brevilinea e per il suo modo di affrontare le salite, si guadagnò pian piano un certo interesse nell'osservatorio dilettantistico. Attenzioni che però non arrivarono presto a quel mondo professionistico che, allora, viveva nella prosperità del movimento e si poteva permettere di aspettare a fare delle scelte. Il "peperino" Fantini, dunque, della medesima terra di Vito Taccone e dal fisico molto somigliante a questi, penò non poco per avere la sua occasione. Tanto più nel 1969, quando passarono professionisti tanti corridori (una settantina) e si crearono veri e propri team di composizione neo-professionistica quasi totale. Tra l'altro, Fantini, nel '68, aveva vinto il Giro Ciclistico del Cigno (il suo successo più bello) e pensava potesse bastare per il salto di categoria. Ciò però non avvenne e Fantini dovette aspettare il 1970, per trovarsi aperte le porte della Sagit, una squadra diretta da Pierino Baffi che, l'anno prima, su 12 corridori, ne aveva ben 9 neopro. L'occasione dunque arrivò, ma il lancianese non riuscì a sfruttarla. Si ritirò al Giro d'Italia, come del resto abbandonò in diverse corse in linea. Il miglior risultato lo colse nel GP Cemab di Mirandola, quando chiuse 19°. A fine anno la Sagit lasciò il ciclismo professionistico, idem Giuseppe Fantini.

Germano Padoan
[Immagine: 9978.jpg]
Nato a Treviso il 13 marzo 1935, deceduto a San Fior (TV) il 13 ottobre 2010. Passista. Professionista nel 1957, senza ottenere vittorie.
La sua crescita ciclistica si forgiò nella gloriosa Unione Ciclistica Vittorio Veneto, ed il buon Germano di qualità ne dimostrò subito, anche se non essendo velocissimo, faticava a tradurle con gran cadenza in vittorie. Nel 1954, con la maglia della società vittoriese, assieme a Vito Favero, Antonio Uliana e Giuseppe Vanzella, vinse la Coppa Italia, gran successo che ripeté l'anno successivo con l'Unione Ciclisti Trevigiani, assieme ad Aurelio Cestari, Pietro Zoppas ed Antonio Pavan. Sempre nel '55, vinse tra le altre il Giro del Piave, il Circuito Sant'Urbano, il Circuito del Termen. Non potendo passare fra i prof nel 1956, per le solite regole dei P.O., vinse in Svizzera il Tour de Lac Leman e, nel 1957, poté finalmente passare fra i professionisti in seno alla Lygie. Fra i professionisti però non trovò mai il colpo di pedale che lo aveva contraddistinto fra i "puri". A fine stagione lasciò il ciclismo pedalato e intraprese un'attività commerciale.

Fritz Schaer (Sui)
[Immagine: 16729432651325Schar,Fritz9.jpg]
Nato a Kaltenbach il 13 marzo 1926, deceduto a Frauenfeld il 29 settembre 1997. Completo. Professionista dal 1947 al 1958 con 34 vittorie.
Il “terzo uomo” del ciclismo elvetico ai tempi di Kubler e Koblet. Uno che ha vissuto il ciclismo nella sua interezza, dalla strada, alla pista, al ciclocross. È stato campione nazionale di inseguimento e di ciclocross nel '47 da dilettante, nonché di mezzofondo da professionista. Su strada, la sua completezza veniva esaltata da uno spirito battagliero che ne migliorava le punte non di prima grandezza. Divenuto prof, dopo il 3° posto nel Lombardia del '48, dietro Coppi e Leoni, nel '53 fu campione nazionale. Vestì parzialmente tutte le maglie delle grandi corse a tappe: nel Giro d’Italia del '50 (vinto da Koblet) e del '51; nel Tour de Suisse ’53 e nel Tour de France sempre del ’53. Proprio quest’ultimo fu il suo anno migliore, perché al Titolo Svizzero, aggiunse il GP della Montagna, 2 tappe e il 2° posto finale (piazzamento ribadito anche nel '56) nel Tour di casa; mentre in Francia, oltre alla parziale maglia gialla, vinse 2 frazioni e, soprattutto, s’aggiudicò la Classifica finale a Punti istituita proprio nel ’53 per celebrare il 50° anniversario della corsa. Il miglior piazzamento negli 8 Giri d'Italia disputati (con 2 tappe nel '50 e '52) fu il 9° posto del '54. Al Tour de France, fece addirittura meglio, finendo 3° nel '54, quando nella decisiva cronometro da Epinal a Nancy (72 km, a tre giorni dalla conclusione) fu 3°, dietro Luison Bobet e Ferdy Kubler , ovvero la classifica finale di quella Grande Boucle. Nel Tour de Suisse, invece, nonostante il suo impegno, non riuscì a conquistare nessuna edizione. Fra le sue altre vittorie, spiccano 2 Campionati di Zurigo nel ’49 e nel ’50, il Tour du Lac Leman ’49; Tour dei Quattro Cantoni nel ’52 e il Tour del Nord Ovest nel ‘54.

Franz Suter (Sui)
[Immagine: 13701171793547FranzSuter.jpg]
Nato a Granichen il 13 marzo 1890, deceduto a Courbevoie, l’1 luglio 1914. Fondista completo vinse un numero imprecisato di corse, sette delle quali di primario valore internazionale. Un ciclista molto forte e tragico, proveniente da una famiglia di ciclisti, dove il padre, maestro fabbro, costruendo propri velocipedi, aveva trasmesso una passione smisurata verso il ciclismo in tutti e sei i figli maschi, ovvero Franz, Max, Paul, Fritz, Gottfried e Heiri. Dei sei giovani Suter, cinque furono poi ciclisti professionisti, mentre Gottfried, il maggiore, si fermò fra i dilettanti, ma divenne presto il direttore sportivo dei fratelli. Franz era il secondogenito, ma forse quello con più talento e si segnalò diciottenne arrivando terzo ai Campionati svizzeri su strada. Due anni dopo a venti anni fu capace di giungere sul podio nella leggendaria e massacrante Bol d’Or, corsa lunga 24 ore, che si svolgeva sul Velodromo Buffalo di Parigi. Nel 1911, lui e suo fratello Paul, conquistarono la Seigiorni di Amburgo e furono i primi elvetici a vincere quella tipologia di gara. L’anno dopo, Franz Suter esplose letteralmente: vinse la Norimberga-Monaco-Norimberga, il Giro di Lausitz, la Vienna-Berlino, il Giro di Krefeld, l'Intorno all'Hainleite. Finì 2° nella Basilea-Kleve, 3° nel GP di Acquisgrana, 3a nella Milano – Monaco, 2° nell'Intorno a Gletscher, 3° nel Giro di Berlino e 3° nel Gran Premio di Slesia. Nel 1913, vinse il Giro di Dresda e finì 3° la Monaco-Zurigo-Monaco.
Nel 1914, mentre era in allenamento assieme ad Oscar Egg ed il fratello Paul, morì investito da un treno, ad un passaggio a livello incustodito, nei pressi di Courbevoie.

Maurizio Ricci detto Morris
 
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