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Qualche zoom sui ciclisti nati oggi 24 maggio
#1
Giordano Cottur
[Immagine: 16397802941325Cottur,Giordano.jpg]
Nato a Trieste il 24 maggio 1914. Deceduto a Trieste l'8 marzo 2006. Professionista dal 1938 al 1949 con 11 vittorie. A dispetto dei successi, pochi, ma non possedeva volata, Cottur è da considerarsi un autentico riferimento, per valori e tangibilità sulle strade, del ciclismo italiano a cavallo del secondo conflitto mondiale. Un corridore a cui è mancato davvero poco, per vincere quel Giro d'Italia che ha sempre inseguito con devozione, anche per reazione patriottica agli eventi di quei tempi che vedevano la sua Trieste, una città di confine in tutto. Già, perché Giordano non solo vi è nato, ma nel capoluogo giuliano vi ha sempre vissuto e lavorato.
Gran dilettante, categoria nella quale probabilmente militò troppo a lungo, dove fece incetta di vittorie (70), quasi sempre con arrivi solitari perché anche da "puro" il suo sprint si dimostrò carente. Fu 5° ai Mondiali di Copenaghen nel '37. Passò prof a 24 anni nel 1938, con la Lygie e si dimostrò subito corridore di vertice, partecipando con grande tangibilità al Giro e al Tour, dove fu una spalla importantissima nel successo di Gino Bartali. Al Giro vinse la tappa di Lanciano e giunse 2° in quella dell'allora ben più terribile Terminillo. In Francia, nonostante il lavoro di scudiero, giunse 2° nella dura frazione di Bayonne. Si capì dunque subito che, per caratteristiche e risultanze, erano le grandi corse a tappe il suo terreno ideale. Ed alla fine il suo palmares, che è denso di piazzamenti come pochi, ci presenta 7 partecipazioni al Giro d'Italia, con 3 terzi posti (nel '40 alle spalle di Coppi ed Enrico Mollo, nel '48 dietro Magni e Cecchi ed infine nel '49, battuto da Coppi e Bartali), un 7° ed un 8°, vincendo 5 tappe (la citata Napoli-Lanciano nel '38, Venezia-Trieste nel '39, Milano-Torino nel '48 e '46, Firenze-Perugia nel '47). Indossò la Maglia Rosa per 14 giorni: 5 nel '49, 8 nel '48 e una nel '46. Disputò 2 Tour de France con un 8° posto finale nel 1947 e il 25° nel '38, cogliendo oltre il 2° posto di Bayonne anche il 3° a Luchon nel '47. In quest'ultimo anno contribuì a far conquistare all'Italia il 1° posto per nazioni nella Desgrange-Colombo, piazzandosi 5° nella classifica dietro Schotte, Camellini, Bartali e Magni. Aldilà delle tappe del Giro, Cottur vinse: la Trieste-Postumia-Trieste nel '38; il Giro d'Um-bria, la crono (con Servadei) del GP di Torino nel '39; il Trofeo dell'Impero nel '43; la Trieste-Opicina nel '45. Cottur è poi passato alla storia, perché nel Giro d'Italia '46, entrò nella sua Trieste al comando di un drappello di 17 corridori, dopo che il gruppo, a causa dei lanci di pietre da parte dei seguaci di Tito, fu fermato a Pieris. Trieste era stata assegnata all'Italia, ed era stata fin lì governata dagli anglo-americani. Era il 30 giugno 1946. Dopo la carriera ciclistica, divenne diesse di squadre prof fino al '57, indi continuò a seguire il lancio di giovani del triestino e gestire in Città un negozio di biciclette e ciclomotori, fino all'ultimo dei suoi giorni. Morì a 92 anni.

Bo Hamburger (Den)  
[Immagine: 16602023501325Hamburger,Bo.jpg]
Nato a Frederiksberg, nei pressi di Copenaghen il 24 maggio 1970. Passista veloce alto 1,74 per 59 kg. Professionista dal 1991 al 2006 con 21 vittorie.
Si avvicinò al ciclismo mostrandosi presto completo e talentuoso con una serie di bei piazzamenti internazionali. Nel 1991 passò professionista con la TVM, dove si fermò per sei stagioni. Al primo anno fu 2° nella Generale della Vuelta a la Ribera e, l’anno seguente fu ancora 2° nella Classifica finale del Giro di Svezia, nonché 4° ed 8° al Giro di Lombardia.
Il ’93 fu un anno positivo per Hambuger che s piazzò 3° al Tour de l’Avenir e alla Vuelta a los Valles Mineros, mentre in Germania nell’Hofbrau Cup fu 2°. Al Tour de France Bo chiuse 31°
L’anno seguente finì terzo al GP Herning e conquistò la vittoria nell’Omloop der Vlaamse Ardennen-Ichtegem. Al Tour de France, fu protagonista nella frazione Poitiers-Trélissac tagliando l’arrivo per primo e cogliendo il successo più importante della sua carriera. A Parigi chiuse al 20esimo posto della Generale, ed al terzo nella classifica giovani. Ad agosto, finì terzo nella Wincanton Classic, gara di CdM.
Nel 1995 conquistò la vittoria al Criterium di Hadsten, fu secondo al GP Herning, terzo nella tappa di Monestir de Montserrat alla Volta a Catalunya. Dopo aver corso il Giro d’Italia (95°), al Tour de France fu sesto a Vitré e nono a Liegi, chiudendo la corsa 17°, ed al 2° della classifica dei giovani alle spalle di Pantani. L’anno seguente fu 2° al GP de Wallonie, si piazzò sul podio a due tappe del  Giro del Lussemburgo e fin’ 2° nel Campionato danese. Chiuse il Tour de France 13°. Il 1997, l’ultimo in maglia TVM, Bo due podi di tappa al Midi Libre e vinse a Girona una tappa della Volta a Catalunya. Al Tour su ritirò. Fu però gran protagonista al Mondiale di San Sebastian, dove si giocò il successo e fu superato dal solo francese Laurent Brochard.  
Nel ’98 passò alla francese Casino e fu 2° al Giro del Mediterraneo, vinse la tappa di Tabernes de Valldigna alla Volta a la Comunitat Valenciana che chiuse 2°, indi vinse la tappa di Balmaseda del Giro dei Paesi Baschi. Il 15 aprile colse un gran successo nella Freccia Vallone, arruvando solo sul Muro di Huy. Fu poi 5° all’Amstel Gold Race. Dopo il Tour de France chiuso 15° con tanti piazzamenti di tappa, vinse il Gp Charlottenlund ed il Criterium Hadsten. L’anno seguente s’accasò
alla Cantina Tollo, con cui visse una annata non indimenticabile e l’anno successivo passò alla Memory, con cui vinse la tappa di Saint-Étienne alla Parigi-Nizza e fu 10° alla Sanremo. A giugno, si laureò Campione danese.
Nel 2001 in maglia del team danese CSC fu trovato positivo ad un controllo antidoping e fu fermato per una stagione. L’anno seguente venne in Italia alla Alexia Alluminio, con la cui maglia fu 2° al GP Fred Mengoni. Nel 2003 passò alla Formaggi Pinzolo ottenendo nuovamente il 2° posto al Mengoni ed il 2° al GP Industria e Commercio di Prato. Al Giro d’Italia chiuse 54°. Ancora un cambio di maglia e nel 2004 approdò all’Acqua & Sapone, con la quale vinse il Giro della Riviera di Ponente ed il Gp Andorra. Prese poi parte ai Giochi Olimpici di Atene (24°). Chiuse poi la carriera nel 2006.

Sean Kelly (Irl)
[Immagine: 16248101391325Kelly,Sean.jpg]
Nato a Carrick-on-Suir (Tipperary) in Irlanda il 24 maggio 1956. Passista veloce alto 1,80 per 77 kg. Professionista dal 1977 al 1994 con 237 vittorie.
Le vittorie di questo irlandese, da definirsi….completo, sono comprendendo anche le speciali classifiche 237, ma la sua carriera s'è consumata con una longevità ed un equilibrio da primissimi della storia. Per intenderci, chi scrive, lo considera senza se e senza ma, il più grande corridore di tutti i tempi di lingua inglese, ed un componente interno alla “top ten” della storia. Ovviamente meriterebbe approfondimenti ben diversi da queste poche righe. Corridore dato per vincente sin dagli inizi, parve ad un certo punto condannato ad accontentarsi di traguardi non di primissimo piano. Poi, nel 1983 la svolta, proprio col suo primo successo al Giro di Lombardia. Per Sean quella vittoria fu come rompere il ghiaccio, anche se il suo palmares era già denso di decine e decine di traguardi. La "Classica delle foglie morte" aprì così la sua lunga stagione di cacciatore di classiche. Nel 1984 vinse la Parigi-Roubaix, la Liegi-Bastogne-Liegi e il Gran Premio d'Autunno, nell'85 di nuovo il Giro di Lombardia, indi la Milano-Sanremo e la Parigi-Roubaix nell'86 e piazzamenti d'onore in quasi tutte le altre. Nel 1988 trionfò nella Gand Wevelgem e nel 1989 nella Liegi-Bastogne-Liegi, indi ancora il Giro di Lombardia nel 1991 e la Milano Sanremo nel 1992. Adattissimo per le corse a tappe di media durata, si specializzò nella Parigi-Nizza, che vinse sei volte dall'82 ininterrottamente sino all'88. S'è poi imposto nel Giro della Svizzera nel 1983 e nel '90, indi nella Tre Giorni di La Panne '80, nel Criterium della Strada '84 e '87, nel Giro dei Paesi Baschi '84, '86, '87, nel Giro della Catalogna '84 e '86 e nel Giro d'Irlanda '85, '86, '87. Ma il suo successo principe nelle corse a tappe, fu colto alla Vuelta di Spagna nel 1988. Anche sul finire della carriera, continuò dunque a vincere gare di grande qualità, risultando competitivo fino all'ultimo giorno di corsa. E' stato il primo numero uno del Ranking UCI e se proprio vogliamo trovare punti amari nella sua splendida carriera, possiamo annotare il Tour de France, dove non fu mai tangibile e la mancanza di una maglia iridata, dove tra l'altro corse senza mai una squadra. Ciononostante, salì due volte sul terzo gradino del podio: a Goodwood nel 982 e a Chambery nell'89. Un grande.

Pierre Martin (Fra)
[Immagine: Pierre%20MARTIN.jpg]
Nato il 24 maggio 1938 a Parigi. Passista scalatore alto 1,74 per 68 kg. Professionista dal 1963 al 1966 con 10 vittorie.
Un corridore dalla carriera professionista corta, ma di buona qualità. Non a caso ha corso con i due più grandi francesi del periodo, Poulidor prima ed Anquetil poi. Uno che sapeva lavorare per il bene della squadra e, all’occorrenza, sapeva pure vincere.  
Pierre Martin iniziò a pedalare nel 1956, all'età di 18 anni. Fece presto a dare segni di qualità, ma non cercò di bruciare le tappe fra i dilettanti e non si intestardì nella ricerca di un posto per le Olimpiadi di Roma. Passò comunque professionista un po’ tardi, dopo una lunga permanenza fra gli indipendenti ed i dilettanti “Hors Categorie”. Diversi i successi in quel periodo a cominciare dalla Parigi-Mantes che conquisto nel 1962.
Il salto nel massimo ciclismo lo fece l’anno dopo, in seno alla Mercier BP di Raymond Poulidor diretta dal celebre Antonin Magne. Nella stagione d’esordio lavorò sempre ed esclusivamente come gregario e ciò lo spinse a fine anno a cambiare sodalizio. Nel 1964, infatti approdò al ben più modesta Bertin-Porter 39 che gli lasciò spazi ma con un programma forse troppo modesto. Nell’anno Pierre Marton colse piazzamenti e ruppe il ghiaccio vincendo la tappa di Beauvais del Tour dell’Oise (negli anni futuro conosciuto come Tour de Picardie). Anquetil lo vide e suggeri a Raphael Geminiani di portarlo alla Ford France per il 1965. L’accordo andò in porto e per Martin quello fu in ogni senso l’anno d’oro. Nella stagione vinse la quarta tappa a Thonon-les-Bains del Critérium du Dauphiné Libéré, la seconda e la terza tappa del Tour de l'Oise, rispettivamente a Beauvais ed a Creil, la Plounevez-Quintin, il Gp Laniscat, il Gp Locmiquélic, il Circuit des Monts du Livradois e il Circuit de la Vienne. Soprattutto partecipò finalmente al Tour de France vincendo la prima tappa parte B della crono-squadre di Liegi. Chiuse poi la Grande Boucle al 65° posto. Nella stagione fu pure 3° nella Perros-Guirec. Abbastanza, per dedicarsi al gregariato nel ’66 e chiudere con l’agonismo a fine anno.

Maurizio Ricci detto Morris
 
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