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Qualche zoom sui ciclisti nati oggi 31 marzo
#1
Raymond Goussot (Fra)
[Immagine: 16770956481325Goussot,Raymond.jpg]
Nato a Clamart (Ile-de-France) il 31 marzo 1922, deceduto a Ballainvilliers (Bretagne) il 16 luglio 2015. Pistard e raramente stradista con doti di passista. Professionista dal 1944 al 1957 con una cinquantina di vittorie su pista di cui 9 internazionali e 4 su strada.
Iniziò la sua carriera in pompa magna sotto i colori dell'AC Paris, prima di passare al VC Levallois nel 1941. Lì, per tre stagioni, sia su pista che su strada, fu uno dei migliori dilettanti francesi. Professionista nel 1944, si classificò quarto nella Parigi-Roubaix al suo esordio, ma ben presto preferì le gare su pista divenendo un habitué del Vel d'Hiv di Parigi. Sui velodromi era fortissimo nella Madison ed erano tanti quei corridori che speravano di gareggiare in coppia con lui. Raymond Goussot era popolarissimo in Auvergne, dove i più anziani, ancor oggi ricordano i suoi numerosi viaggi per il Grand Prix d'Issoire (2° nel 1954), o per gareggiare a Riom, Aurillac, o il GP Pneumatique, o il Circuit des deux ponts a Montluçon (1° nel 1951). Fra le sue vittorie su strada spicca la Parigi-Valenciennes ’48, mentre fra le tante su pista di nota la Seigiorni di Saint Etienne dell’anno seguente. Sempre nel ’49, ad ottobre, scampò alla morte: doveva andare a gareggiare alla Seigiorni di New York ed avrebbe dovuto prendere l'aereo che si schiantò, con Marcel Cerdan a bordo, al largo delle Azorre. Per sua fortuna la partenza fu anticipata di 48 ore.

Albano Negro
[Immagine: 16093363533538Negro.jpg]
Nato a Chiampo (Vicenza) il 31 marzo 1942, deceduto a Thiene il 14 agosto 1988. Passista scalatore. Professionista dal 1964 al 1968 senza ottenere vittorie.
Un corridore di buon valore, che non ha mantenuto quel che ad un certo punto si poteva prevedere, ma che non va considerato una delusione, perché, in ogni caso, il suo tracciato è stato degno, visti i tempi in cui ha corso, densi di campioni di levatura tecnica notevole e di fortissima personalità. Un corridore sempre sorridente, ed assai tangibile nel dare alla categoria dei ciclisti un’immagine positiva.
Iniziò l’attività ciclistica nel 1958, al primo anno da allievo, non lasciando tracce vincenti, ma una palpabile crescita che nella seconda parte della prima stagione, iniziò a concretarsi con qualche piazzamento. Piazze senza vittorie, che proseguirono sempre maggiori negli anni successivi passati nella categoria. Da dilettante, invece, i piazzamenti continuarono, ma si aggiunsero roboanti vittorie, tutte colte col piglio del gran corridore Fra il ’62 e ’63, vinse fra le altre, il Trofeo Ghisalberti, la Verona-Roverè, la prestigiosa Astico-Brenta e l’altrettanto prestigioso Giro del Piave, il GP Fausto Coppi, la Sedrina-Bergamo e il GP Zillo. Ad ottobre del 1963 passò professionista con l’Ignis, in tempo per correre il Giro di Lombardia, dove finì 24°.       
Dopo una stagione ’64 senza particolari occasioni positive (miglior piazzamento l’11° posto al Giro della Provincia di Reggio Calabria), passò nel ’65 alla Bianchi e partecipò al suo primo Giro d’Italia. Qui, dopo il 4° posto nella seconda tappa che si concludeva a L’Aquila, col settimo posto a Benevento, quarta frazione, Albano Negro conquistò la Maglia Rosa. Difese il primato il giorno dopo ad Avellino e perse la “Rosa” a Potenza, dove a conquistarla fu il vincitore di tappa Adorni, che poi dominerà quella edizione del Giro. Negro chiuse 9° la frazione di Reggio Calabria e la grande corsa a tappe al 14° posto. Nell’anno, fu poi 10° al Giro del Piemonte.
Nel 1966, sempre in Bianchi, fu 4° nel GP Sarezzo, 5° nel GP Mirandola e 27° nella Classifica finale del Giro d’Italia. La stagione ’67 in maglia Max Meyer, lo vide 9° al GP Industria e Commercio e nella tappa di San Benedetto del Tronto alla Tirreno Adriatico e 25° al Lombardia.
Nel 1968 passò alla Kelvinator. Chiuse il Giro al 37° posto, ed il miglior piazzamento di stagione fu il 18° nel Giro di Campania. Deluso, decise di chiudere l'attività agonistica a fine stagione. Successivamente, divenne un valente amatore. Poi la fine prematura a soli 46 anni.

Germain Nicot (Fra)
[Immagine: 24459.jpg]
Nato a Quéménéven (Bretagna) il 31 marzo 1904, deceduto a Quimper il 30 settembre 1976. Passista scalatore, alto 1,59 per 58 kg. Professionista dal 1931 al 1933con una vittoria. Un peso piuma con un solo occhio funzionante, ma stereotipo di bretone, cocciuto e pragmatico. Uno che seppe divenire popolare in quella sua regione che, per un bretone, è appunto il massimo. Il tutto in pochissimi anni di attività ciclistica vera.  
Si segnalò nel 1930, finendo secondo nel campionato nazionale su strada per dilettanti. L’anno successivo il suo ingresso fra i professionisti in seno alla Roold Wolber che sarà poi il suo unico sodalizio nella sua permanenza nel massimo ciclismo. Ed in quella sua prima stagione Nicot seppe costruirsi la notorietà perenne nella sua terra. Dopo un bel terzo posto nel GP di Nantes partì speranzoso per la gara che più amava: il Tour de l'Ouest. Qui fu protagonista nella prima tappa, dove seguendo come una piccola ombra Georges Speicher, andò in fuga con lui ed Yves Le Goff, ed i tre arrivarono al traguardo di Saint-Brieuc con oltre cinque minuti sul gruppo. Nella volata vinse Speicher ed il piccolo Nicot arrivò terzo a due lunghezze. Il giorno dopo, rivinse Speicher e Germain si trovò coinvolto in una caduta prima ed in una foratura dopo ed alla fine arrivò al traguardo di Brest con un ritardo di 4’38”. Abbastanza per demoralizzarsi, ma non per lui che il giorno dopo attaccò ed approfittò appieno della sfortuna stavolta capitata a Speicher. Fatto sta che al traguardo di Lorient il piccolo Germain col quinto posto di tappa conquisto la maglia di leader della classifica con 1’17” di vantaggio su Speicher. Nicot nelle successive quattro frazioni controllò il forte avversario, senza perdere un solo secondo e vinse il Tour de l'Ouest. Aveva così raggiunto una popolarità impensabile alla vigilia. Nel prosieguo di carriera, continuò a non partecipare al Tour de France e colse ancora qualche piazzamento: nel ‘32 fu 3° nel GP Nantes e nella 5a tappa del Tour de l'Ouest, nel ’33 fu 3° nel prestigioso Circuit de l'Aulne. A fine ’33 appese la bici al chiodo.

Giuseppe Sartore
[Immagine: 151605011318495Sartore,Giuseppe.jpg]
Nato a Val di Nizza (Pavia) il 31 marzo 1937. Passista veloce, alto m. 1,70 per kg. 68. Professionista dal 1960 al 1968, con 2 vittorie. È stato definito passista veloce, in realtà le doti velocistiche che aveva mostrato fra i dilettanti si sciolsero fra i professionisti, lasciando posto alla abnegazione, alla sofferenza, alla grinta, doti che lo trasformarono in una figura di gregario, tra le più evidenti del primo lustro degli anni '60. Una spalla, all'occorrenza anche vincente, perché le sue vittorie, furono davvero due autentiche perle. Ruppe il ghiaccio al Giro d'Italia 1962, nella non facile tappa che da Frabosa Soprana si chiudeva a St Vincent. Andò in fuga col trevigiano Beraldo e nel finale, approfittando del duro percorso, lo staccò di forza. I big, tra l'altro in battaglia, giunsero ad oltre 7 minuti. Il secondo successo, lo colse l'anno seguente, vincendo con un altro assolo, stavolta partito nei chilometri finali, la frazione di Delemont, terza tappa del Giro della Svizzera Romanda '63. Chi scrive lo ricorda come un ciclista dallo stile poco impeccabile, alto sul mezzo, un po' come il famoso Lucien Aimar e, soprattutto, uno che saliva sempre in sella. Fu spalla di Balmamion nei suoi successi al Giro e lo seguì tanto nell'esperienza nell'elvetica Cynar che alla Sanson. Un rapporto che si concluse quando Franco passò alla Molteni nel '67, che coincise con la stagione più tribolata per Sartore. Infatti il pavese fu praticamente un isolato che poteva contare sul sostegno, del già grande sportivo signor Zonca. Nel 1968 Sartore, finì poi la carriera addirittura nella Faema di Merckx e Adorni.
Il suo ruolino oltre le 2 vittorie.
Piazzamenti al Giro d'Italia: 1960 19°; 1961 78°; 1962 25°; 1963 30°; 1964 47°; 1965 39°; 1966 68°. Piazzamenti al Tour de France: 1962 70°. Altri piazzamenti di rilievo. 1960: 3° Tappa Pescara (Giro d'Italia); 2° Tappa Livorno (Giro d'Italia). 1961: 2° G.P. Orte (Trofeo Cougnet); 1962: 3° Tappa Fiuggi (Giro d'Italia); 3° Tappa Montevergine (Giro d'Italia); 1963: 8° Campionato di Zurigo (Svizzera). 1964: 3° Trofeo Matteotti Pescara; 3° 4° Tappa Esch sur Alzette (Giro di Lussemburgo).

Maurizio Ricci detto Morris
 
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