Uno dei grandi problemi per una valutazione di Pogacar e Roglic rispetto ai grandi campioni presi in considerazione è l’endurance, grande dote di Hinault, forse con Fignon a ruota, dote del miglior Pantani in alta montagna, in cui è difficile valutare i due sloveni. Sensazione che metterebbe in difficoltà Roglic (ma manca la controprova di veri tapponi, e le squadre di oggi coprono molto questo aspetto) mentre Pogacar sembrerebbe potersela cavare (con l’unico interrogativo dello “spegnimento” improvviso alle Strade Bianche).
In un percorso come quello di questo Tour non sarebbe facile per Hinault, ad esempio, valorizzare l’aspetto endurance. Chiaro che la corsa cambierebbe, tutti si regolerebbero sugli avversari in campo, comprese le cronometro e i conseguenti attacchi in montagna, ad esempio Roglic e Pogacar se si avvantaggiassero su rampe come quelle di queste due tappe continuerebbero a pedalare a tutta, non starebbero certo a marcarsi. D’altra parte, Hinault favorirebbe tutte le condizioni per rendere durissima la corsa. Tutti dovrebbero ovviamente avere una squadra all’altezza.
Lo spunto veloce è uno dei punti di forza dei due sloveni, per tutti o quasi i campioni citati non sarebbe facile tenere la loro ruota su strappi brevi o sulle ultime rampe di una salita non lunghissima e non di alta montagna.
Dipende anche da percorso del Tour, quanti km. a crono, se e quanti tapponi.
Sui 58 km. pianeggianti, in due tappe, di questo Tour, sono d’accordo sull’ipotesi di Winter dei 3 minuti che Indurain darebbe ai due, forse anche mezzo minuto in più a Pogi. Anche Hinault, Rominger, Ullrich (e Armstrong…) si avvantaggerebbero, in varia misura (considero Indurain il top nella specialità).
30 / 50 secondi a vantaggio degli sloveni tra strappi e abbuoni ma i restanti 2 / 3 minuti da Indurain (e 1 o 2 da Hinault o Ullrich) dove si recupererebbero? Sin dall’inizio di queste chiacchiere siamo nel campo di ipotesi e opinioni personali: dubito che Indurain e Hinault terrebbero Pogacar sulle grandi salite, certo andrebbero del loro passo e guadagnare molto non sarebbe facile. Siamo lì, secondo me, Tour che si giocherebbero sui secondi, a seconda dei percorsi (più o meno cronometro e più o meno tapponi / grandi salite).
Dipenderebbe anche da situazioni da “duello” rispetto a gare con più protagonisti: ad esempio, un Pantani che andasse via sulla penultima grande salita di un “tappone” che situazione creerebbe? Pogacar saprebbe seguirlo? Io credo di sì…
Ovviamente, siamo nel mondo dell’aleatorio ma trovo interessante guardare ai due sloveni in questa dimensione “storica”. Paglia ha risposto a più livelli, ad esempio, in modo come sempre interessante.
Ho votato Hinault, Fignon, Indurain, Ullrich e Pogacar (con Armstrong “non giudicabile”).
Con Hinault si dovrebbe recuperare quanto avrebbe guadagnato a cronometro e sperare che non tirasse fuori qualche coniglio dal cappello in un mega – tappone.
Fignon se la sarebbe giocata con tutti in alta montagna.
A Indurain si dovrebbe concedere di più a cronometro ma sarebbe più attaccabile sulle salite davvero dure (e nei tapponi non aveva, a mio avviso, l’endurance di Hinault). Certo, sulle salite pedalabili poteva essere il miglior Indurain ad attaccare…
Ullrich era un talento potenzialmente devastante ma difficile non tener conto della testa.
Insomma, per me in mezzo a questi Pogacar ci starebbe bene, naturalmente la sua complessiva carriera ci dirà, qualcosa dipenderà anche dagli avversari, quanto lo spingeranno al limite. Roglic non lo vedo nei 5 ma nei 10 sì.