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Riccardo Riccò
#41
(14-03-2011, 05:37 PM)Thomas Ha scritto: Quindi la tremenda vendetta che ha promesso ai giornalisti sarà servirli un caffè amaro Asd

...o sputarglici dentro! :O Asd Asd Asd
 
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#42
Gazzetta di Modena. Riccò corregge il tiro: mai dire mai...
Riccardo Riccò ritrova la parola e scatena un putiferio. Ma il giorno dopo l'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, il Cobra fornisce una versione differente su un suo possibile futuro nel ciclismo vincolato, però, ai verdetti dei tribunali ordinari e sportivi. «Mai dire mai e mettere limiti alla provvidenza. Per ora non se ne parla, ma si vedrà strada facendo». «Il barista? In attesa di vedere come andrà a finire questa storia dovrò darmi da fare, ma preferirei lavorare nel mondo del commercio».
Queste le due dichiarazioni che modificano la versione di Riccò rispetto a quelle rilasciate alla "Rosea" alla quale aveva detto: «Mai più ciclismo, è un mondo che mi fa vomitare. Tutti mi hanno già condannato, lo farà anche il Coni».
Siamo saliti a Serramazzoni dove Riccardo Riccò se ne sta rintanato insieme alla famiglia. Il suo atteggiamento non è ostile, ma cerchiamo di rendere il clima più congeniale parlando di ciclismo sportivo. Si è appena conclusa la tappa di Chieti della Tirreno Adriatico vinta da Scarponi: «E' un mio amico e va forte: lo ha dimostrato». Rotti gli indugi, tocchiamo i nervi scoperti.
Hai chiuso definitivamente col ciclismo o, se i tribunali lo permetteranno, c'è ancora una porta aperta?
«Mi prendi in contropiede. Adesso, o meglio allo stato attuale, direi che non esiste la possibilità, ma non si possono mettere limiti alla provvidenza. Si vedrà strada facendo. Mi rendo conto, però, che se un giorno dovessi rientrare ne sentirei delle belle». La sensazione è che Riccò si renda conto della sua situazione, ma che in fondo coltivi una piccola speranza di evitare la radiazione.
Quando pensi che ci sarà il chiarimento sulla tua vicenda?
«Come faccio a saperlo. Prevedo che i tempi saranno decisamente lunghi». Riccò evita di tornare sulle polemiche con i medici che l'hanno assistito al momento del ricovero in cui ha rischiato la vita per il blocco renale che sarebbe stato provocato da un'emotrasfusione che lui nega, ma sulla quale c'è un'inchiesta in corso della Procura di Modena.
Hai rischiato la vita, adesso come ti senti?
«Fisicamente sto bene - precisa Riccò appesantito di qualche chilo -, sono tornato alla routine di tutti i giorni e ho ricominciato anche ad andare in bicicletta. Sono quindici anni che il mio lavoro è pedalare e ora, non avendo altre attività da svolgere, vado in giro con i miei amici cicloamatori. Le mie giornate girano tutte attorno alle uscite in bici e al tempo dedicato alla mia famiglia».
Come sarà il tuo futuro?
«Dovrò pure fare qualcosa in attesa che tutta questa situazione venga chiarita. Ammetto, però, che più che il barista vorrei entrare nel mondo del commercio».

da La Gazzetta di Modena del 13 marzo a firma di Bruno Ronchetti
 
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#43
"Io, preso in Giro": lo sfogo di Riccò su Facebook

"Basta stare sempre attaccato all'I-Phone". Il rimprovero arriva sulla sua bacheca di Facebook da Vania Rossi, compagna e madre del suo bambino Alberto. In effetti Riccardo Riccò il suo smartphone lo usa spesso per comunicare con i propri tifosi. Gli aggiornamenti di status sono frequenti, come le richieste di amicizia che solitamente accetta. E sul suo profilo se ne leggono di ogni.

Proprio alla vigilia del Giro d'Italia che Riccò non correrà, si moltiplicano i messaggi dei fan che rimpiangono di non vederlo al via. Ma bisogna riavvolgere il nastro per capire i motivi dell'assenza. Riccò, secondo al Giro del 2008, fu squalificato al Tour de France di quell'anno per la positività al Cera, l'epo di ultima generazione. Il ritorno nel 2010 con la Flaminia, poi il passaggio all'ambiziosa squadra olandese della Vacansoleil. A febbraio il fattaccio: Riccò viene ricoverato d'urgenza per un blocco renale. Lotta per qualche giorno tra la vita e la morte, prima di essere dichiarato fuori pericolo. Il dottore che lo accoglie al pronto soccorso riporta sulla cartella: "Riccò ha confessato di essersi fatto una trasfusione". E da lì, il diluvio. Il licenziamento, le accuse, la difesa che ha puntato sul fatto che il dottore si sia sbagliato, che Riccò non abbia mai detto quelle cose.

Fatto sta che, una volta tornato a star bene, il Cobra si è trovato senza squadra. Ha però trovato l'affetto dei suoi tifosi, che lo hanno sostenuto proprio sul Facebook. E a quanto pare gli hanno fatto cambiare idea: intervistato dalla Gazzetta dello Sport a marzo, Riccò aveva detto: "Basta con il ciclismo, mi apro un bar". Per poi rimangiarsi tutto, e dichiarare guerra al Coni. Dove è stato ascoltato lo scorso aprile. "Sono pronto per la guerra. Venite a Roma: la rivolta dei tifosi che rivogliono il Cobra", ha scritto prima dell'udienza. E naturalmente, valanghe di commenti a suo favore. Tra i quali spuntano spesso quelli della sorella Melissa, sempre pronta a far da sponda al fratello nell'accusare il sistema. "Sono tutti santarelli": i due fratelli Riccò non mancano mai di lanciare frecciate, più o meno velate, ad altri corridori.

"Grazie a tutti i tifosi, soprattutto a quelli stranieri, per il supporto. Però credo che sarà molto difficile trovare un team". Ecco, la missione di Riccò è ritrovare una squadra. Perché attualmente nessun procedimento è aperto nei suoi confronti: l'inchiesta della Procura di Modena non è chiusa: Riccò non corre in quanto licenziato. Eppure il Cobra si sente pronto, si allena, e lo urla ai quattro venti, sempre grazie a Facebook. "Sono pronto per un grande Tour de France". E intanto, sotto con le uscite in bici per essere pronto a disputare la Vuelta, prossimo obiettivo: "Si parte per l'allenamento di almeno cinque ore in preparazione alla Vuelta: l'importante è crederci fino in fondo", con relativo feedback: "Alla fine, cinque ore e quaranta minuti: 2.300 metri di dislivello. Devo dimagrire, sono troppo grasso". Questo il primo maggio. L'ultima uscita un paio di giorni fa: "Sette ore e 40 minuti, 3.300 metri di dislivello". Distanze lunghe, allenamenti massacranti. E i tifosi che lo gasano.

Ma in tutti gli status del corridore traspare sempre il risentimento nei confronti dell'ambiente, che, a suo parere, lo ha incastrato, lo ha estromesso con una specie di complotto. I suoi fan lo sostengono, perdonandolo del Cera, per il semplice motivo che Riccò quando saliva sui pedali, sapeva regalare emozioni. Nell'attesa che una squadra punti su di lui - ma lo stesso ciclista sottolinea spesso che sarà difficile - seguirà il Giro come commentatore per il sito CyclingWorld.it. Con un'unica, fissa convizione. "Purtroppo sono il CAPO espiatorio del movimento". Se lo dice così, c'è quasi da credergli...

(skysport.it)
 
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#44
Oh signore, rapporto altezza-peso migliore (in salita) anche di Contador e Schlecks! Tonnellate di clenbuterolo o fisico bestiale? Scusate l'intervento, forse inappropriato.
 
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#45
?
Il clenbuterolo non c'entra con riccò, al limite con Contador,... e non centra con il rapporto peso altezza...
sono altri i valori da verificare...
 
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#46
Riccò pronto a tornare con la Amore&Vita di Fanini
Riccardo Riccò potrebbe tornare a correre e lo farebbe alla corte di Ivano Fanini, che si è detto pronto a dargli una nuova opportunità dopo i problemi che il corridore ha avuto con il doping.
Nel pomeriggio Riccò, assieme al suo manager, ha incontrato Fanini nello studio di Capannori (Lucca) del patron di Amore e Vita Conad. Al momento non c'è niente di ufficiale.
"Porte aperte a Riccò - ha detto Fanini - ma solo se il corridore collaborerà con i Nas e la Guardia di Finanza nella lotta alle sostanze e alle pratiche proibite, raccontando qualcosa di nuovo che serva a dare uno scossone definitivo al sistema".
"Tutti sanno ciò che Ivano Fanini ha sempre fatto contro il doping - ha detto il ciclista - Per questo a me piacerebbe avere un riscatto proprio con lui".
Attualmente Riccò, già fermato in passato, per problemi di doping, sta cercando di chiarire la vicenda del malore che sarebbe stato provocato da un'autoemotrasfusione.

tuttobiciweb.it
 
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#47
:O :O :O
 
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#48
Sweat'

ecco, bravo Fanini... (Ironico)
 
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#49
Fanini: «Ecco perché voglio aiutare Riccò»
“Confermo” esclama il patron di Amore & Vita: “una decina di giorni fa, un amico fidato di Riccò mi ha chiamato a suo nome, per un possibile rientro alle gare in maglia Amore & Vita.
E ieri il “Cobra” è venuto a farmi visita presso gli uffici di Amore & Vita. E’ stato un incontro molto importante che mi ha chiarito tante cose. E’ vero, abbiamo parlato di un possibile ritorno alle corse in maglia Amore & Vita, dato che Riccardo attualmente non è squalificato e potrebbe tornare alle corse anche domani. Tuttavia la situazione è ben più complessa di quanto sembra e anche se umanamente non nascondo che il desiderio di aiutare Riccò ad uscire da questo baratro personale sta vivendo sia come uomo che come atleta, c’è (visto quello che in passato ho fatto per altri ragazzi con situazioni difficili), per farlo ho bisogno che Riccardo si impegni in modo reale e totale a collaborare per la lotta contro il doping.
Lui in passato ha sbagliato, ha fatto uso di doping per emergere quando a mio avviso proprio non ne avrebbe avuto bisogno, però come tutti gli altri che oggi corrono, ha anche pagato i suoi errori. Riccò poteva avere il mondo del ciclismo ai suoi piedi, sarebbe stato in grado di vincere Giro e Tour come Panatni, invece si è rovinato con le sue mani trovandosi tutti contro, compreso il sottoscritto. Inoltre, adesso viene accusato di essersi sottoposto all’auto emotrasfusione che quasi lo ha portato alla morte ma lui professa a spada tratta la sua innocenza. In questo momento quasi tutti nel mondo del ciclismo odiano Riccardo Riccò e probabilmente, se quel giorno fosse davvero morto, molti sarebbero stati felici. Certamente anch’io posso dubitare della sua parola, allo stesso tempo però non ho il diritto di affermare il contrario (come non ce l’ha nessun), finché non ci saranno le prove che dimostreranno la sua colpevolezza. Il giorno che Riccò verrà dichiarato nuovamente colpevole, se mai questo avverrà, sarò il primo, come ho sempre fatto anche in tempi non sospetti a puntare il dito contro di lui per una pena esemplare perché vorrebbe dire che anche in questo preciso momento dopo essere scampato alla morte per miracolo ha continuato a mentire. E questo proprio non l’accetterei. Fino a quel momento però voglio fidarmi di questo ragazzo, fragile e timido come un bambino, nato campione e che in passato non avrebbe avuto bisogno di certe porcherie per poter emergere. Adesso Riccò sa ciò che deve fare se vuole tornare a correre con la nostra maglia. Se accetterà di dare una svolta totale alla sua vita e si metterà totalmente a disposizione della guerra al doping, allora le porte del mio team saranno aperte, altrimenti, se non dovesse accettare le mie irremovibili condizioni, gli augurerò tutto il meglio ma dovrà ripartire da solo senza il mio aiuto”.

(comunicato stampa)
 
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#50
Vado un attimo OT, ma son da sottolineare queste due "perle":

(14-05-2011, 04:50 PM)SarriTheBest Ha scritto: In questo momento quasi tutti nel mondo del ciclismo odiano Riccardo Riccò e probabilmente, se quel giorno fosse davvero morto, molti sarebbero stati felici.

(14-05-2011, 04:50 PM)SarriTheBest Ha scritto: finché non ci saranno le prove che dimostreranno la sua colpevolezza.

 
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#51
Fanini pronto a prendere Riccò: queste le cinque condizioni
Potrebbe essere vicino il ritorno alle corse di Riccardo Ricco'. Ivano Fanini ha dettato le cinque condizioni richieste allo scalatore modenese per il suo ritorno al ciclismo con la maglia Amore & Vita. «Se metterà in atto le
mie richieste - ha spiegato il patron di Amore & Vita, da anni in lotta contro il doping - lo rivedremo con il numero sulla schiena al prossimo Giro della Toscana il 19 giugno a lottare per la vittoria in maglia Amore & Vita, così da essere rilanciato nel grande ciclismo in una squadra World Tour».
Queste le cinque condizioni:
1) Al prossimo incontro con Fanini, Ricco' deve aver tolto i due orecchini ed il brillante che ha incastonato in un dente come prova di una nuova immagine.
2) Deve licenziare il procuratore e, se esistente, anche il preparatore. Non deve quindi mai avere al seguito queste figure professionali e nemmeno un avvocato.
3) Deve avere aggiornato il passaporto biologico e non avere mai un medicinale o una siringa al seguito, se non espressamente autorizzati dal team.
4) Deve venire ad abitare con la compagna ed il figlio in una villetta a pochi km dalla sede del team per poter essere controllato in ogni momento.
5) Deve mettere a disposizione delle autorità competenti su quanto ancora di nuovo e' a conoscenza sul sistema doping».
«Al momento Riccardo - ha concluso Fanini - è l'unico italiano che puo' fare imprese almeno in due grandi Giri nella stessa stagione ed andar forte tutto l'anno, purche' da pulito, possa competere con avversari altrettanto puliti». (notizia ANSA)

tuttobiciweb.it
 
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#52
E la clausola "non deve doparsi" se l'è scordata il paladino dell'antidoping ? Confusoleepy:
 
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#53
Speriamo sia la volta buona e che metta la testa a posto una volta per tutte, perchè è il più forte corridore italiano in circolazione, però deve capire che uno con il suo talento non ha bisogno del doping per vincere.
 
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#54
Ormai non credo più allo "speriamo che sia la volta buona"...io sarò duro ma onestamente gli auguro (ciclisticamente) tutto il male possibile
 
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#55
quoto in toto Ricardovsky...spero di non rivederlo mai più in sella
 
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#56
(31-05-2011, 09:39 PM)Ricardovsky92 Ha scritto: Ormai non credo più allo "speriamo che sia la volta buona"...io sarò duro ma onestamente gli auguro (ciclisticamente) tutto il male possibile

Io un ultima possibilità gliela do, perchè sennò rischia di fare la fine di Pantani, lui ha sbagliato più di una volta, è vero, però ha sempre pagato per i suoi errori, quando fu trovato positivo al Tour fu immediatamente squalificato ed invece la storia della trasfusione gli è costata il licenziamento dalla Vacansoleil e quindi la mancata partecipazione al Giro, al contrario di gente come Valverde che invece ha potuto correre per molto tempo nonostante tutti sapessero che era coinvolto nell'operaction Puerto. Poi mi sembra un po' da ipocriti mitizzare Contador, che è oltre un anno che deve essere processato; e crogefiggere così Riccò. Lo so benissimo che i 2 casi non sono paragonabili perchè Riccò è recidivo, mentre Contador è stato trovato positivo al Clenbuterolo, una sostanza che al massimo serve a coprire altre sostanze e non a migliorare le prestazioni, tra l'altro la percentuale era bassissima. Però mentre Riccò è stato squalificato subito nel 2008 e nel 2010 è stato immediatamente licenziato dalla sua squadra, Alberto è oltre un anno che corre sub-judice. Comunque il problema di fondo è sempre lo stesso, Contador è un ragazzo umile e modesto a cui non puoi volere male; e perciò è ben visto da tutti sia in gruppo che fuori e nessuno lo vuole fare fuori; mentre Riccò è una testa di c***o arrogante ed insopportabile e per tanto per gran parte delle persone, sia corridori, che dirigenti che tifosi, più lui sta fuori meglio è. Però così facendo si rischia di fargli fare la fine del pirata, un altro che attirava su di sè le antipatie di molti perchè era arrogante, ricordo che in una tappa al Giro del 1999 Ivan Gotti riuscì a rispondere ad un suo scatto, lui indispettito dal fatto che Gotti, che era più scarso di lui, non gli dasse un cambio, si girò e gli fece segno, con un po'd'arroganza di andare a tirare, Gotti ovviamente disse di no, e Marco quindi scattò gli in faccia e lo lasciò lì. E Riccò è uno che faceva le stesse cosè, basti ricordare le dichiarazioni contro Sella e Pozzovivo oppure quando andava al processo a vantarsi perchè lui in ogni tappa di montagna staccava Contador. Mentre Contador è uno che scatta per aiutare il suo ex gregario Tiralongo, è un ragazzo d'oro, di lui la gente pensa:" Che grande" mentre di Riccò pensano: "che m***a d'uomo". Ma secondo me, se continuano a trattarlo così rischiano di portarlo alla distruzione, e poi lo rimpiangeranno, come fanno ora con Pantani, che non è stato ucciso dalla cocaina, ma dai giornalisti e dai tifosi che l'hanno trattato come ora stanno trattando Riccò. Voi siete liberi di pensarla come volete comunque, questo è solo uno sfogo personale perchè a me Riccò come corridore è sempre piaciuto, perchè mi ricordava il primo grande campione a cui mi appassionai ovvero Pantani, e non voglio vedergli fare la stessa fine.

 
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#57
Beh, intanto partiamo col presupposto che il ciclismo professionistico non per forza deve esser la cura a un qualsiasi malessere psicologico. Anzi, in questo caso sarebbe pure l'esatto contrario, visto che Riccò stava per rimetterci la pelle a causa del ciclismo professionistico (ovviamente parla uno che crede alla versione del medico)...

Il parallelo con Pantani ce lo vedo proprio poco. Anzi, 0. Saranno stati arroganti alla stessa maniera in bici, ma il Pirata ha passato quel che ha passato sia perchè aveva un carattere abbastanza sensibile e non molto forte, sia perchè era stato praticamente isolato (e si era isolato). Riccò lo vedi che carattere ha, e intorno si ritrova comunque un figlio e una moglie che lo sostengono e lo hanno sempre sostenuto (se vai a vedere, le rotture che ci son state - dopo il Tour, dopo la positività della Rossi - sono sempre state fatte da lui, e non da Vania).

Il parallelo con Contador c'entra ancor meno per me.

La storia del licenziamento è presto fatta: la sua credibilità è 0 (già era tutt'altro che altissima quando era dilettante - vedi CaRiccò -, figuriamoci dopo la positività al Tour) e la Vacansoleil è tenuta per le palle dall'UCI già col caso Mosquera. Era praticamente scontato che lo silurassero subito, o quasi.
 
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#58
Dopo aver visto che non ha firmato con l'Amore e Vita, ma è andato al team Meridiana, non posso far altro che darvi ragione, mi ha deluso, solo ieri sera l'ho difeso a spada tratta, perchè io in lui ancora ci credevo, ma dopo aver appena letto che non correrà con Fanini, nemmeno io lo supporterò più, avesse firmato alle condizioni che voleva Fanini, avrebbe dimostrato che lui voleva tornare a correre perchè ama il ciclismo, invece così mi ha dimostrato che è uno a cui intaressano solo i soldi e nient'altro.
Mi dispiace avertì paragonato per tanto tempo al mio mito Pantani, non lo meriti, te da adesso in poi per me non esisti più.
 
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#59
Riccò, ecco le foto con la maglia della Meridiana
Prime immagini di Riccardo Riccò con la maglia del Team Meridiana. A scattarle il fotografo Maurizio Felicino durante il raduno che la formazione italo-croata sta svolgendo a Polla, in provincia di Salerno.

[Immagine: showimg.php?cod=39401&tp=n]

[Immagine: 3.jpg] [Immagine: 1.jpg]

tuttobiciweb.it
 
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#60
intanto già fare le foto in allenamento senza casco è davvero un bello spot. Facepalm
 
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