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Riccardo Riccò
#61
Ma uno che corre con lui, cosa può mai pensare?!
 
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#62
FacepalmNonoFacepalmNono
 
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#63
vergogna

 
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#64
RICCO'. «Ho vissuto giorni drammatici, ma ora...»
Riccardo Riccò torna a parlare e lo fa attraverso questa intervista realizzata da Mirko D’Amato, responsabile del sito http://www.cobraricco.it. Ve la proponiamo in versione integrale.
“Appena mi sono ripreso ho stretto a me Alberto e ho pianto, come non avevo mai fatto nella mia vita. In pochi secondi ho realizzato il dramma di cui ero rimasto vittima e stringendo mio figlio ho iniziato un lungo periodo di riflessione. Momenti che sembrano eterni, in cui rivivi la tua vita dopo aver combattuto la morte” Il Cobra di Formigine torna a mordere per scalare le più importanti vette dell’attività ciclistica.
“Viaggio all’Inferno e ritorno” potrebbe essere il titolo dell’ultimo capitolo (in sequenza temporale e non esistenziale) di Riccardo Riccò. Ci sono storie che ti devastano come un montante portato da Mike Tyson. Storie che tutti noi giudichiamo superficialmente senza sforzarci di capire quale verità o situazione ne sia la causa scatenante e si nasconda dietro il dramma. La sofferenza dell’individuo non interessa, importante è emettere giudizi. Ed è proprio questo comportamento che spinge sportivi determinati come Riccardo Riccò, ventisettenne modenese di Formigine, a riprendere la vita sportiva da dove quel blocco renale sopraggiunto a seguito di un virus nel sangue, l’aveva interrotta. A fine maggio infatti “Il Cobra” ha firmato un contratto con la formazione Continental campana Meridiana Kamen Team e in questi giorni sta ultimando la sua preparazione per ritornare a gareggiare tra i professionisti.
Riccardo Riccò dopo il dramma, finalmente torni a pedalare 
“E’ stato un vero e proprio viaggio all’Inferno. Giorni drammatici per me e i miei familiari. Proprio a mio figlio e Vania (Rossi la compagna) è andato il primo pensiero quando ho ripreso conoscenza. Un dramma – continua Riccò – che ho rivissuto con la morte del belga Wouter Weylandt. Tanti sacrifici, fatica, rischi, poi in un attimo la vita si spegne a causa di un maledetto incidente. Ma c’è anche il rovescio della medaglia, fortunatamente, e si chiama Eric Abidal, il difensore francese del Barcellona, a cui è stato asportato un tumore al fegato e domenica ha alzato al cielo la Coppa con le grandi orrecchie ”
Nonostante abbia più volte affermato di non volerne sapere più nulla di ciclismo sei nuovamente in sella
“E’ vero non volevo tornare a gareggiare, ma la passione per questo sport mi spinge a riprovare ancora. A tornare a soffrire lungo la strada teatro del nostro lavoro, per entusiasmare i numerosi appassionati dello sport delle due ruote. Nella filosofia antica la passione era vista come un eccesso improvviso, ma non sempre negativo che poteva guidare al gesto eroico soprattutto per furore o ira. Ed io – continua Riccò mentre gioca amorevolmente con il piccolo Alberto – voglio dare un nuovo impulso alla mia vita e alla mia carriera. Un caro amico mi ha consigliato di leggere un libro, e francamente non avrei mai pensato che al girare pagina su pagina avrei razionalizzato tanti nuovi pensieri; sicuramente sto vedendo cose della vita che per me erano sconosciute prima del 6 febbraio 2011 (giorno del ricovero)”
Che cosa hai provato seguendo il Giro in televisione?
“Il mondo del ciclismo mi manca, io sono un figlio di questo sport. Mi manca il fruscio dei copertoncini che scorrono sul fondo stradale, l’entusiasmo degli spettatori che ti accompagnano nelle tue fatiche giornaliere, il gruppo, la fatica in bicicletta e le vittorie. Ho assistito al trionfo di Alberto Contador che ha dominato il Giro e alla prima occasione mi complimenterò con lui. In molti hanno scritto che è stato cattivo in certe situazioni, io direi che è stato agonisticamente molto determinato e non ha fatto calcoli di sorta, ma ha dominato in virtù della sua superiorità”.
E gli italiani? 
“Scarponi e Nibali hanno fatto tutto quanto era nelle loro possibilità. Vincenzo ha provato a sfidarlo per vincere, ha avuto coraggio, ha conquistato il terzo posto un ottimo risultato per un corridore che rappresenta il futuro del nostro ciclismo. Michele Scarponi non ha provato fino in fondo a sfidare lo spagnolo, comunque ha meritato il secondo posto. E poi i successi dei giovani Diego Ulissi ed Eros Capecchi che confermano la validità del futuro del ciclismo italiano”
Dove avverrà il tuo esordio? E quali sono i tuoi obiettivi?
“Al Giro di Serbia e poi parteciperò alle manifestazioni internazionali che si svolgono in Italia e all’estero. Mi sto preparando ormai da diverse settimane con intense sedute di allenamento per tornare in gruppo e testare le mie condizioni fisiche durante la competizione. Non posso promettere nulla – ci tiene a sottolineare il Cobra – ma sono pronto a tornare protagonista, grazie anche al supporto di quelle persone che si sono dimostrate veramente amiche in questo periodo.
Tra queste persone vi era anche Giancarlo Di Marco, amministratore delegato di Prestigio Srl. Infatti - ci tiene a sottolineare il modenese - pur gareggiando nella formazione Meridiana che ha già un suo sponsor tecnico, io correrò con una bicicletta Prestigio costruitami su misura dall’azienda sammarinese, il modello RR – 11 (anteprima 2012). Una forma di sponsorizzazione tecnica fuori dai normali canoni, in quanto interessa soltanto la mia persona, una novità per l’ambiente del ciclismo e questo francamente mi incuriosisce. E mi rende orgoglioso di poter gareggiare con un modello di bicicletta fatto apposta per me". 
In pochi si sono interessati delle reali condizioni psico fisiche nei giorni del ricovero ospedaliero e ritorno a casa. Il ritorno alle ottimali condizioni di salute di un corridore, non è una notizia da prima pagina.

tuttobiciweb.it
 
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#65
Riccò registrato dall'UCI, correrà con la Meridiana
Riccardo Riccò è stato ufficialmente registrato dall'UCI nell'organico della Meridiana e quindi potrà riprendere a correre con al Giro di Serbia dal 13 al 16 giugno.
«Non ho fatto nulla, sono stato ricoverato per una insufficienza renale, come può accadere a chiunque» aveva detto il modenese la settimana scorsa a margine dell'accordo con la Meridiana, dopo essere stato licenziato a febbraio dalla Vacansoleil.

tuttobiciweb.it
 
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#66
Riccardo Riccò sospeso dall’attività agonistica per motivi cautelari
La Commissione Tutela della Salute della Federazione Ciclistica Italiana, presieduta dal Dott. Luigi Simonetto, ha provveduto, in data odierna, a sospendere l’atleta Riccardo Riccò dall’attività agonistica per motivi inerenti alla tutela della salute dell’atleta stesso.

comunicato stampa - fecerciclismo.it
 
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#67
Ahah proprio quando iniziava il giro di serbia, bella mossa...Asd
 
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#68
Simonetto: «Procedura normale per il bene del corridore»
Il telefono è bollente, il programma di posta elettronica è già andato in tilt un paio di volte, non parliamo dei cellulari: la sospensione di Riccardo Riccò ha scatenato la reazione di tifosi, appassionati, blogger, curiosi.
Per capirne di più, quindi, tuttobiciweb ha interpellato il dottor Luigi Simonetto, presidente della Commissione sanitaria della Federazione ciclistica italiana.

Dottor Simonetto, come siete arrivati alla decisione di sospendere Riccò?
«In modo molto semplice, applicando cioè la procedura standard in questi casi, valida naturalmente per tutti gli atleti. Noi sappiamo che Riccò ha avuto un grave problema di salute e nel momento in cui manifesta la volontà di tornare a correre abbiamo l'obbligo di verificare le sue condizioni fisiche. Al momento, non abbiamo ricevuto alcun documento che attesti la sua ritrovata idoneità alla pratica sportiva, per assurdo comunque è un problema che il corridore potrebbe risolvere già domani, se lo volesse».

E se si tesserasse per una federazione straniera?
«A noi il corridore risulta italiano a tutti gli effetti, ma mi consenta di dire che vorrei vedere chi potrebbe autorizzarlo a correre senza prima accertare il suo completo recupero fisico».

tuttobiciweb.it
 
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#69
a me pare più una furbata che altro...
 
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#70
(08-06-2011, 09:11 PM)i0i Ha scritto: a me pare più una furbata che altro...

Diciamo che Riccò ha sbagliato spesso e volentieri, però la federazione ciclistica italiana ci ha sempre messo del suo per ostacolarlo; basti ricordare l'anno scorso con la storia della falsa positività di sua moglie, oppure con quell'altro scandalo riguardante suo cognato, in cui cercarono d'incastrare pure lui. Cioè o lo squalificano o lo lasciano correre perchè facendo così pure loro passano dalla parte del torto, insomma a me di Riccò non mi interessa più nulla, però non mi piace questo comportamento della federazione, che riservino questo trattamento a Riccò o a qualsiasi altro corridore; è pur sempre scorretto, anche se stiamo parlando del ciclista più dopato di sempre, le federazione dovrebbe prendere una decisione secca, e non fare questi ignobili giochetti.
 
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#71
Riccò s'infila in corsa e poi viene cacciato
Riccardo Riccò, sulla cui testa pende una probabile radiazione per doping, ne ha combianata un'altra. Domenica si è presentato in incognita a Voghera alla Gran Fondo Lombardi. Lo scopo era aiutare alcuni amici cicloamatori. Non potendo iscriversi, s'è intrufolato in gruppo appena è partita la corsa, facendo arrabbiare la maggior parte dei concorrenti. Non contento, il modenese a fine corsa si è infilato nelle docce messa a disposizione dagli organizzatori. Ma è stato cacciato.

da «La Gazzetta dello Sport» del 21 giugno 2011

FacepalmFacepalmFacepalmFacepalmFacepalm
 
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#72
RICCO'. Ieri sera è tornato a parlare con un videomessaggio

L'ex campione modenese è tornato a parlare con un videomessaggio mandato in onda ieri sera alle 20.58 su SkySport24. Il modense ha raccontato le sue verità su quel blocco renale che lo scorso 6 febbraio stava per costargli la vita. Ma non spiega, non fornisce particolari. Non parla di autotrasfusione: anzi.
«Dopo quattro mesi voglio raccontarvi io come sono andate le cose», dice Riccò. «Tanti addetti ai lavori, ma soprattutto i miei colleghi – quelli che più mi hanno ferito – hanno parlato senza nemmeno conoscere i fatti». E poi ha concluso: «Ho firmato un contratto con la Meridiana, ma dopo soli tre giorni prima la Federazione e poi il Coni mi hanno fermato. E’ chiaro che siamo di fronte ad una giustizia a due velocità. Come è altrettanto chiaro che la sentenza è già stata scritta».
(TUTTOBICIWEB.it)
 
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#73
(21-06-2011, 12:04 PM)dani the killer Ha scritto: Riccò s'infila in corsa e poi viene cacciato

Non perde occasione per cercare di far qualche furbata, che tristezza Facepalm Facepalm Facepalm
 
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#74
vai a zappare riccò che ti passa Sisi
 
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#75
C'ha 28 anni e fa cose da 13enni. Ma vattene va Facepalm
 
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#76
Può provare ad imbucarsi al Tour Asd
 
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#77
(21-06-2011, 05:28 PM)Thomas Ha scritto: Può provare a bucarsi al Tour Asd

 
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#78
bella questa
 
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#79
Riccò: "Rimini sarà anche la mia ultima città..."

"Massacrato". E' così che si sente Riccardo Riccò dopo i fatti ormai noti a tutti. Attaccato dalla stampa e dai suoi ex colleghi, il modenese fermato dal CONI continua a proclamare la sua innocenza e a lamentarsi del trattamento che gli viene riservato. Trattamento in cui lui stesso rivede quanto successo con Marco Pantani, di cui ipotizza di poter fare la stessa fine: "Pantani è morto perché i giornali l'hanno ucciso. L'hanno massacrato ed ora vogliono fare lo stesso con me. Che lo facciano. Se continuano così, Rimini sarà anche la mia ultima città..."
Forse una boutade - quella fatta a So Foot, Pédale - forse una frase detta nell'esasperazione di una situazione che sembra non avere uscite per lui, ad un passo dalla radiazione, ma su un aspetto ha ragione: merita un po' più di tranquillità mediatica. Merita soprattutto una sospensione del giudizio, in attesa di conoscere i risultati delle indagini. Si possono raccontare gli avvenimenti anche senza giudicare, ed è quello che in una situazione come questa bisogna sempre cercare di fare, ponendo l'uomo prima dell'atleta perché, in qualsiasi modo siano andate le cose, è l'uomo ora ad essere colpito per primo.

spaziociclismo.it
 
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#80
Un mio amico che lo ha a sua volta amico su FB mi riferisce che abbia scritto si stia preparando per la vuelta... Un bluff, o qualcuno se lo potrebbe davvero prendere?
 
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