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Riflessioni varie sulle classiche di primavera 2022
#1
Partiamo con questa: due corridori nati nel 2000, quest'anno, hanno vinto una gara over 250 chilometri.

Kwiato unico over 30 ad aver vinto una grande classica quest'anno (Van Baarle li fa tra un mese).
 
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#2
Se Pidcock fosse stato in condizione accettabile la Ineos avrebbe dominato in maniera quasi imbarazzante per le altre squadre. Tanto tanto hype per la primavera 2023 del trio Sheffield-Turner-Pidcock
 
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#3
Comincio ad avere dei dubbi su Pidcock.

Però questi dubbi non scalfiscono la convinzione che sia un fenomeno.
 
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#4
Esponga i suoi dubbi candidato Della Cignala.
 
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#5
Non ho capito una mazza della sua prima parte di stagione.
Prima indietro di condizione, poi da fermare perché malato, poi comunque non fermato ma in corsa con un sacco di dubbi.

Ineos sta facendo davvero bene e ha dato una bella sterzata con le classiche e l'anno scorso era in Ineos quando ha fatto una gran stagione.

Non so se si è incrinato qualcosa o se sono stati quattro mesi no obiettivamente difficili da gestire.


Avrei poi, dottore, un'altra riflessione, se Lei permette
 
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#6
Sui suoi tracciati, Brabante e Amstel, comunque, era là.

Poi una Freccia da incubo e oggi, ove, però, mi sa che ha pagato la caduta.

Nel complesso, ad ogni modo, una primavera nata male.

Per fortuna che, almeno, ha già messo a posto la stagione con il Mondiale di cross.
 
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#7
Vabbè, lei permetterà.

Evenepoel
Honoré
Bagioli
Van Wilder
Vansevenant
Schmid
Van Tricht

Ho l'impressione che i cuccioli del branco stiano già battendo nuovi territori di caccia.
 
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#8
Altra riflessione.
Credo definitivamente spazzati via i dogmi sui settorialismi e l'iperspecializzazione nelle classiche.

Vistosi i risultati di Wout frenato dal covid.

Sottotraccia ma estremamente significative le ottime prestazioni di Asgreen alla Strade Bianche e all'Amstel.
 
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#9
Prenderei la primavera di Pidcock con mille pinze:

gia uno che alla Sanremo si stacca sui capi vuol dire che era messo da panico, poi dice di doversi fermare per dei problemi al fegato che già aveva avuto anni fa.
In realtà torna ben presto e i risultati li sappiamo.

Se vogliamo, è forse positivo che sia stato lì davanti in certe corse, pur senza stare davvero bene.
 
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#10
In questa primavera purtroppo è mancata l'occasione di veder scontrarsi in ogni gara Van Der Poel, Van Aert, Pogacar, Evenepoel e Pidcock al top della condizione. 
Se non proprio in ogni gara, quantomeno a Sanremo, Gand, Fiandre, Amstel, Freccia (Brabantesca e Vallonica) e Liegi.

Gli azzoppamenti me la rendono un po' dolceamara questa primavera 2022.

Gara migliore: Giro delle Fiandre


Gara peggiore: Freccia Vallone

Non sono tifoso di Evenepoel, ma ha reso degna una corsa che altrimenti mi avrebbe fatto piangere in cinese.
 
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#11
Domanda: è uno dei peggiori momenti (avrei voluto dire il peggiore ma non ho le competenze per dirlo e non volevo essere troppo assolutista) per il ciclismo italiano maschile su strada?

Sul pavé ci si è esaltati per una discreta Roubaix di Ganna, nelle Ardenne gli italiani migliori sono arrivati comunque lontani dalle posizioni che contano e si tratta di gente che ha superato i trenta già da un po'.
 
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#12
Primavera molto amara per gli italiani ma di certo non fortunata.

I nostri atleti di punta erano Bettiol, Trentin, Colbrelli e Moscon.

Il primo, dopo un'ottima Etoile prende il Covid a febbraio e sostanzialmente torna a correre a metà marzo in condizioni pietose

Trentin vince Le Samyn ma poi cade alla Nizza e anche lì si rovina la primavera.

Colbrelli sappiamo tutti com'è andata.

Moscon ha perso circa 2 settimane causa bronchite e sostanzialmente la sua primavera non è mai iniziata.

Lo stesso Ganna doveva puntare sulle classiche ma tra febbre e problemi di stomaco ha in pratica corso solo la Roubaix.

Nizzolo ha fatto una Sanremo strepitosa ma si è rotto il polso proprio nella fase finale della corsa.
 
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#13
Ci sono effettivamente gli estremi per considerare il 2022 peggio anche di annate terribili come il 2014.

Nelle over 250 zero top-10.

Nel complesso, mi sa che il miglior italiano è stato Pasqualon.
 
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#14
Si il peggior momento della storia del nostro ciclismo
Oltre a non esserci negli ordini di arrivo
Non siamo mai protagonisti nei momenti decisivi della corsa
 
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#15
Sicuramente la sfortuna ha influito e non poco, ma in ogni caso urge capire perché molti giovani provenienti da altri paesi si adattano subito al professionismo, mentre i nostri fanno sempre un po' di fatica in più.
 
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#16
L altro giorno a radiocorsa
C era un video di una gara junior regionale..
Arrivo in volata
C era il treno per tirare il velocista
Ma non è meglio imparare a cavarsela da soli?
Il treno lo avrai poi tra i pro

Così non impari nulla
 
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#17
Caruso ci farà vincere il Tour de France, tranquilli  Occhiolino
 
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#18
Purtroppo sui tecnici italiani non si può mai dire nulla.

Loro dettano la linea e i soliti noti li lodano e li imbrodano.

Qua siamo ancora a lodare quelli della Liquigas, pensa te.
 
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#19
Io alla sfortuna credo sempre poco (Colbrelli è ovviamente un caso a parte). A prescindere da problemi fisici e di altra natura se sei corridore ti fai vedere anche non al 100%, ai nostri deve andare tutto alla perfezione per raccogliere qualcosa.

Non ci resta che sperare in Bagioli e Covi per i prossimi anni, i nomi attuali non sono di livello assoluto c'è poco da girarci attorno
 
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