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[Story] In Salita Controvento
Ma che vergogna dai, ma come hanno fatto a superarci? Facepalm
Voglio la rivincita, Casagrande Pantani e Noè hanno deluso alla grande, dovevo vincerlo io 'sto Giro Sisi
Poi il secondo perso per una manciata di punti è una sfida alla decenza Asd
Mi consolo con il trofeo di primo sul conto delle 21 tappe almeno :D
 
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Qui ci vuole il ricalcolo. Dodgy
Top 50 è una sfida alla decenza Sese Top 20 tanto tanto, toh. Sisi

Per riprendere uno dei cavalli di battaglia di Danilo... VERGOGNA!
 
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Mi assumo le mie (poche) responsabilità per questa sconfitta Triste
 
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Per te è già pronto il gruppo "Il Nuovo Ciclismo Donkey" Sese Asd
 
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[+] A 1 utente piace il post di SarriTheBest
Peraltro, nessuno si è accorto della chicca della bandana? :P
 
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[+] A 1 utente piace il post di Stylus
Io non guardo le immagini, sennò mi salta la connessione Asd
 
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(23-01-2015, 08:56 PM)'SarriTheBest' Ha scritto: Io non guardo le immagini, sennò mi salta la connessione Asd

 

Mi sa nemmeno gli altri [img]images/smilies/biggrin.gif[/img]

06-06-2000 / Ritorno a casa

Il primo bacio era tutto per mia mamma Nives. Avevo compiuto cinque anni quando alla fine delle scale, avevo trovato appena sveglio un grosso pacco che scartai con la foga dell'emozione: era la mia prima bicicletta, un Asperge, suo regalo di compleanno. Ci ero salito dall'ultimo gradino toccando appena i pedali con la punta dei piedi e da allora non scesi più. "Giro d'Italia, Giro d'Italia" ripetevo! Volevo fare il Giro d'Italia, sogno di ogni bambino che inizia a pedalare come quello di vestire la maglia della propria squadra per uno che inizia a calciare un pallone. Lo scorso anno pensavo di aver coronato il mio sogno, poi si concluse un po' male, con un brutto mal di pancia, quest'anno invece è stato diverso, e nonostante le mille e più difficoltà previste e impreviste sono arrivato a Milano, con tutta la mia famiglia ad aspettarmi. Se la vita si nutre di sogni e il mio era quello di correre questo Giro ora la mia vita non è certo finita, perchè ho un altro sogno, quello di vincerlo, e ci proverò con tutte le mie forze, per tutta la mia carriera.

Il secondo era per Micaela, la seconda donna più importante della mia vita. La sera ero andato da lei, nel suo piccolo appartamentino che era in realtà parte della casa dei suoi: sul tavolo mi aveva fatto trovare quella cheesecake che volevo tanto: la cosa più buona che assaggiavo da un mese a questa parte. I piazzamenti della prima parte di stagione e quelli al Giro mi avevano fruttato un bel gruzzoletto mentre lei aveva un guadagno sicuro (seppur esiguro) dalla sua attività: ci siamo trovati così a curiosare tra annunci di case, appartamenti, affitti, con una comune idea. Provare a vivere assieme. Era ovvio che il mio lavoro non si sarebbe ben conciliato con una normale vita famigliare, e le volte in cui sarei tornato a casa la sera per coccolarci dopo un pasto caldo, magari cucinato assieme, non sarebbero state molte di più di quelle in cui la mattina presto l'avrei salutata con un bacio ancora immersa tra coperte e lenzuola per prendere un aereo, ma abbiamo deciso di provarci comunque.

La decisione presa insieme a Boifava oggi mi lascia poi tempo e spazio per poter avverare questi miei desideri.
La prima parte di stagione è stata molto lunga e difficile, come normale che fosse per una squadra italiana come la nostra che aveva come punto focale il Giro d'Italia; io in particolare da febbraio ad oggi, dal Giro di Campania a quello d'Italia avevo messo assieme 52 giorni di corsa, mica poco. La preparazione fatta in inverno era tutta finalizzata proprio per il Giro, finalizzata al meglio grazie alla vittoria al Romandia, ma ad oggi, esattamente a metà anno, si trattava fondamentalmente di cominciare da capo e di trovare nuovi obiettivi e stimoli in questa stagione. Davide Boifava in questo mi lasciava carta bianca, libera scelta, considerando però che un minimo periodo di riposo era necessario dopo un periodo così fitto di corse.
La mia scelta è stata naturale: Tre Valli e Giro di Lombardia sono le corse che voglio correre, le corse di casa mia e quelle in cui per la prima volta ho visto nella mia vita dei veri ciclisti in carne ed ossa, e l'ho comunicato a Davide. Essendo corse che giungono molto in là, la Tre Valli a fine agosto e il Lombardia addirittura ad Ottobre, per Boifava è necessario che ora io stacchi per un po'. Mi ha solamente avvertito che tra una settimana ci sono un paio di corse tra Liguria e Piemonte, il Memorial Coppi che è una prova a cronometro e il Giro dell'Appennino, e gli piacerebbe che ci fossi, dopodichè niente Giro di Svizzera e niente Campionato Italiano e sono libero di cercare casa!
[Immagine: x3vfcl.jpg]
[Immagine: 2cwjxpt.jpg]

 
 
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Detilloux, McRae, Odriozola, Gili

L'anno prossimo voglio la US Postal al Giro... Sese
 
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(25-01-2015, 12:43 PM)'ManuelDevolder' Ha scritto: Detilloux, McRae, Odriozola, Gili

L'anno prossimo voglio la US Postal al Giro... Sese

 


US Postal? Con Armstrong? [img]images/smilies/huh.gif[/img]

E' più facile che partecipi Ullrich... [img]images/smilies/shifty.gif[/img] http://archiviostorico.corriere.it/2001/...7925.shtml
 
 
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10-06-2000 / Si corre contro il tempo

Come dice Boifava, se si vuole essere competitivi nelle grandi corse a tappe bisogna andare forte anche contro il tempo e devo ammettere che le cronometro sono il mio tallone d'achille. Quasi mai corse da dilettanti ho incominciato ad allenarmi qualche volta con la bici da cronometro lo scorso anno, al mio primo da professionista, ma i risultati ottenuti non sono stati sin'ora molto lusinghieri, tant'è che il 35° a Bibione deve essere stata la mia miglior prestazione. L'unica soluzione, come spesso dico è l'allenamento ed è proprio per questo che ho accettato di schierarmi al via della Coppa delle Nazioni, detto anche Memorial Fausto Coppi poichè si corre proprio nelle terre natie del campionissimo. La Coppa delle Nazioni è una corsa piuttosto giovane che esiste da tre anni, ma è il termometro ideale per tutti quei corridori che non corrono spesso prove così lunghe, di oltre 50 chilometri, tipiche dei grandi Giri. Ho provato a fare del mio meglio, correndola a tutta. In squadra oltre al sottoscritto sono stati presenti anche Kur-Asle Arvesen, Daniele Galli, Marco Gili, Fabio Malberti e soprattutto Ruslan Ivanov che aveva l'intenzione di conquistare un risultato di pregio ma gli è saltata la catena sul più bello. A vincere, non serve neanche dirlo, è stato Serhij Honchar, probabilmente il cronoman più forte del momento davanti al nostro campione nazionale Marco Velo, proprio come lo scorso anno. Io? Peggio che al Giro: 43'' a quasi 4 minuti e mezzo dall'ucraino; è forse davvero giunto il momento di staccare per un po'.

[Immagine: 11vjnf8.jpg]

Coppa delle Nazioni - Memorial Fausto Coppi
1 Serhij Honchar (UKR/Liquigas - Pata) 1h23'51''
2 Marco Velo (ITA/Mercatone Uno - Albacom) + 1'17''
3 Riccardo Forconi (ITA/Mercatone Uno - Albacom) + 1'20''
4 Raivis Belohvosciks (LET/Lampre - Daikin) + 1'25''
5 Volodymyr Duma (UKR/Panaria - Gaeme) + 1'55''
6 Chann McRae (USA/Mapei - Quick Step) + 2'05''
7 Marco Fincato (ITA/Fassa Bortolo) + 2'09''
8 Rossano Brasi (ITA/Team Polti) + 2'24''
9 Stephan Gottschling (GER/Post Swiss Team) + 2'30''
10 Volodymir Gustov (UKR/Fassa Bortolo) + 2'34''
43 Ivan Basso (ITA/Amica Chips - Tacconi Sport) + 4'22''
 
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 11-06-2000 / Mari & Monti

E visto che ero già con la squadra, l'ho seguita anche al Giro dell'Appennino, ma non in corsa bensì sull'ammiraglia al fianco del DS. Ho capito che il mio stato di forma non sarebbe stato un granchè utile ai compagni e così ho abdicato al posto di Pietro che ben avrebbe potuto figurare in una corsa così dura. Il Giro dell'Appennino non ha bisogno di presentazioni, corsa durissima arricchita da una tradizione sessantennale ricca di nomi prestigiosi, una di quelle corse che farebbe piacere a chiunque poter avere nel palmares. Percorso abbastanza tradizionale, con Passo della Bocchetta, Castagnola e Giovi prima della picchiata verso Genova ma indurito dal passaggio sulla Crocetta d'Orero prima della Bocchetta.
Kurt-Asle Arvesen, Pietro Caucchioli, Diego Ferrari, Daniele Galli, Marco Gili, Fabio Malberti, Oscar Pozzi e Alain Turicchia: questi i miei compagni al via ed ero abbastanza sicuro che con almeno con uno tra Pietro, Marco e Oscar avremmo potuto ottenere un bel piazzamento, nonostante al via ci fossero anche bei calibri come Bettini, Bartoli, Spruch, Rebellin e Frigo quasi tutti al loro rientro.

[Immagine: app3.gif]

Avendo compagni in grado di primeggiare, Boifava aveva cautamente consigliato di lasciar perdere la fuga e di non preoccuparci perchè c'avrebbero pensato le squadre dei favoriti a riprenderli, ma di prestare attenzione al forte vento laterale che spirava dal mare. Io restavo all'ascolto.

[Immagine: 2qcntbp.jpg]

La scelta era stata molto saggia. A 60 chilometri dal termine il vantaggio dei fuggitivi era calato sino a 3'50'' grazie al lavoro di Mapei e Lampre. Stava per iniziare il Passo della Bocchetta, salita che sarebbe risultata sicuramente decisiva.

[Immagine: 211ov0y.jpg]

Ed infatti la Mapei aveva immediatamente imposto un ritmo durissimo per quasi tutti tanto che in un paio di chilometri i fuggitivi erano stati ripresi e nel gruppo erano rimasti in testa solamente una trentina di uomini. Pietro si teneva aggrappato con i denti, non mancai di incoraggiarlo affacciato al finestrino: "Dai Pietro!"

[Immagine: aavvqa.jpg]

Ma la Mapei era veramente di un altro pianeta: in cima erano scollinati in 11, 5 dei quali membri della squadra color arlecchino. Caucchioli era rimasto invece nel folto gruppo inseguitore.

[Immagine: 2vxrfns.jpg]

Fortuna volle che Spruch, capitano Lampre, era rimasto nello stesso gruppo, cosicchè la squadra violablù era stata stimolata a tirare a tutta per riprendere gli undici al comando; aggancio poi effettivamente avvenuto sulle prime rampe della Castagnola. Purtroppo però Pietro, continuava ad essere in affanno e rimasto senza compagni ero stato io ad allungargli un paio di borracce e un gel.

[Immagine: 331gg1d.jpg]

Era comunque riuscito a scollinare in testa, nel gruppo di testa. Rimasti in 37, per tutti gli altri corridori, Amica Chips compresi, si poteva dire che l'Appennino era già concluso.
[Immagine: 2v16ftc.jpg]

Il lungo tratto di discesa e pianura aveva poi congelato la corsa, Caucchioli stava pedalando bene e sembrava potesse arrivare a giocarsi quantomeno un piazzamento a Genova, almeno sino ai -15, quando la Mapei ha deciso di muoversi! Bartoli, Bettini e Merckx avevano promosso un autentico attacco di squadra che aveva lasciato sul posto praticamente tutti. Il solo Rebellin era riuscito a restare nella loro scia mentre il polacco Spruch aveva perso l'attimo.

[Immagine: 2yv893b.jpg]

E forte della superiorità la Mapei aveva fatto quello che aveva voluto. Scatti, finte, fino al vero attacco, quello di Michele Bartoli, ai -10.

 
[Immagine: 10po7s6.jpg]

Poco ci mancava che venisse ripreso, ma alla fine non solo la Mapei aveva fatto vincere Michele Bartoli, ma Bettini aveva vinto la volata del gruppo su Axel Merckx, per un podio tutto degli stessi colori: una superiorità imbarazzante. Per Caucchioli invece, appena un 32° piazza, le volate non sono il suo forte.

[Immagine: qz3tea.jpg]

Giro dell'Appennino
1 Michele Bartoli (ITA/Mapei - Quick Step) 4h54'37''
2 Paolo Bettini (ITA/Mapei - Quick Step) s.t.
3 Axel Merckx (BEL/Mapei - Quick Step) s.t.
4 Sergio Barbero (ITA/Lampre - Daikin) s.t.
5 Dario Frigo (ITA/Fassa Bortolo) s.t.
6 Massimiliano Gentili (ITA/Cantina Tollo) s.t.
7 Davide Rebellin (ITA/Liquigas - Pata) s.t.
8 Alexandr Shefer (KAZ/Alessio) s.t.
9 Daniel Clavero (SPA/Team Polti) s.t.
10 Giuseppe Guerini (ITA/Team Deutsche Telekom) s.t.
32 Pietro Caucchioli (ITA/Amica Chips - Tacconi Sport) s.t.

Posso davvero tornare a casa ora. Dieci giorni di assoluto riposo, la bicicletta la userò solo per uscite blande, di piacere, anche per fare cose stupide che facevo da bambino come andare a prendere il pane o il giornale all'edicola. E mentre i miei compagni partiranno per il Giro di Svizzera (un po' di invidia la provo...gran bella corsa!) penso che approfitterò del bel tempo per fare un paio di giorni di mare, qui in Liguria!
 
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[Immagine: 15qt3lj.jpg]
 
 
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[Immagine: 35a9a41.jpg]
1999 Results  Past Winners  Starting List

60th Tour de Suisse - 2.HC
Switzerland, June 13-21, 2000


The Stages (Cliccate per vedere il profilo)
  • Stage 1 - June 13: Uster - Uster, 29 Km TTT
  • Stage 2 - June 14: Sarnen - Heiden, 202,9 Km
  • Stage 3 - June 15: Heiden - Ossingen, 160,4 Km
  • Stage 4 - June 16: Ossingen - Buren an der Aare, 183,6 Km
  • Stage 5 - June 17: Liestal - Liestal, 26,4 Km ITT
  • Stage 6 - June 18: Bulle - Verbier, 160 Km
  • Stage 7 - June 19: Martigny - Massongex, 180,1 Km
  • Stage 8 - June 20: Altdorf - Airolo, 151,5 Km
  • Stage 9 - June 21: Airolo - Splugenpass 130,6 Km





Questa edizione del Giro di Svizzera promette d'essere molto combattuta, grazie ad un percorso che include una cronosquadre, una cronometro individuale e ben tre arrivi in salita. 
La corsa inizia con una cronosquadre di 30 chilometri, l'allenamento ideale per la lunghissima cronosquadre che troveremo al Tour de France: Deutsche Telekom, Rabobank e Mapei sono sicuramente le maggiori indiziate alla vittoria di questa tappa. Già alla seconda, nell'arrivo di Heiden, si promette battaglia con tre GPM della montagna e l'arrivo in leggera salita verso Heiden. Seguono due tappe che dovrebbero sorridere alle ruote veloci prima della cronometro di Liestal di 26,4 Km che dovrebbe dare nuova fisionomia alla classifica. Dalla sesta tappa iniziano le grandi montagne con il tradizionale e temuto arrivo del Verbier, non prima di aver scalato la salita di Villars sur Ollon e Les Planches. Se la settima tappa con arrivo a Massongex presenterà più chilometri in discesa che in salita, l'ideale per le fughe, la lotta per la classifica si dovrebbe rianimare nelle ultime due tappe; la tappa da Altdorf ad Airolo si presenza come un vero e proprio tappone con ben tre salite da oltre dieci chilometri da scalare, quindi l'ultimo arrivo con altre vette sopra i 2000: il Passo del San Bernardino prima dell'arrivo sul confine italiano al Passo dello Spluga.

Molti sono i ciclisti che hanno scelto questa corsa, alcuni con il chiaro intento di vincere, altri come ultima corsa in preprazione della Gran Boucle. Tra i favoriti ci saranno certamente il vincitore uscente Francesco Casagrande uscito con una buona condizione dal Giro d'Italia così come Wladimir Belli e l'idolo di casa Alex Zulle 2° nel 1995. Incuriosisce inoltre la prima sfida diretta ad oltre un anno di distanza tra Jan Ullrich e Marco Pantani anche se entrambi hanno dichiarato che sono qui per prepararsi al Tour de France e difficilmente correranno tutte le tappe al meglio. Altri nomi importanti per la classifica generale sono quelli di Oscar Camenzind, Dario Frigo, Serhiy Honchar e Michael Boogerd.

Tra i velocisti spiccano invecei nomi di Erik Zabel, Jan Svorada, Tom Steels, Oscar Freire, Maximilian Sciandi e Roman Vainsteins
 
 
Protagonisti Principali
 
Deutsche Telekom
1 E. Zabel
7 J.Ullrich
 
Liquigas - Pata
11 D.Rebellin
13 S.Honchar
 
Lampre
21 J.Svorada
24 O.Camenzind

28 Z.Spruch
 
Rabobank
31 M.Boogerd
34 M.Zberg
 
Mapei - Quick Step
41 P.Bettini

42 M.Bartoli
44 O.Freire
47 T.Steels
 
Vini Caldirola
51 R.Vainsteins

53 F.Casagrande
54 M.Gianetti
 
Banesto
61 A.Zulle
 
Fassa Bortolo
71 W.Belli

73 D.Frigo
74 D.Konyshev
77 R.Rumsas
 
Festina
81 M.Wust
83 D.Frigo
87 R.Rumsas
 
Panaria
94 V.Duma
 
Linda McCartney
101 M.Sciandri
106 P.Richard
 
Alessio
111 E.Leoni
115 P.Richard
 
Saeco - Valli & Valli
121 B.Conte

122 S.Commesso
 
Mercatone Uno
137 M.Pantani
 
Amica Chips
141 P.Caucchioli

142 K.Arvesen
143 D,Ferrari
144 D.Galli
145 M.Gili
146 F.Malberti
147 O.Pozzi
148 D.Scalmana

Cantina Tollo
151 G.Trenti
 
Gerolsteiner
161 T.Schmidt
 
Team Fakta
171 N.Sorensen
 
Kia
181 A.Moos
 
Mobilvetta
193 E.Berzin
 
Post Swiss Team
201 R.Beuchat
 
Phonak
211 M.Buxhofer


ALBO D'ORO RECENTE
1999 Francesco Casagrande (Ita) Laurent Jalabert (Fra) Gilberto Simoni (Ita)
1998 Stefano Garzelli (Ita) Beat Zberg (Swi) Wladimir Belli (Ita)
1997 Christophe Agnolutto (Fra) Oscar Camenzind (Swi) Jan Ullrich (Ger)
1996 Peter Luttenberger (Aut) Gianni Faresin (Ita) Gianni Bugno (Ita)
1995 Pawel Tonkov (Rus) Alex Zülle (Swi) Zenon Jaskula (Pol)
 
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16-04-2000 / Abbiamo trovato casa, mentre in Svizzera...

Abbiamo trovato casa, o almeno speriamo. Il tempo non è a noi favorevole, la settimana prossima inizierò con duri allenamenti in preparazione della seconda parte di stagione e così il tempo per sceglierla non poteva essere molto. Ci siamo rivolti ad un mio vecchio ex compagno di classe che ora lavora in un'agenzia immobiliare qui a Cassano Magnago, abbiamo cercato di essere chiari, diretti, in modo da trovar immediatamente quello che volevamo senza troppe perdite di tempo. La prima casa non era male, era spaziosa e luminosa ma non ci aveva convinto appieno, ma già la seconda mostrata è stata la nostra scelta definitiva: un bell'appartamentino in una piccola palazzina, intimo ma con un soggiorno spazioso, luminoso con un bel terrazzino, e soprattutto un doppio garage barattato con la possibilità di una stanza supplementare. Micaela lo sa che per me il garage sarà il mio luogo di vita! L'appartamento è in parte già arredato quindi non dovremmo perderci troppo tempo a fare un trasloco e questo è un altro punto a favore; probabilmente avessimo guardato un po' di più in giro avremmo potuto risparmiare qualcosina, ma fin tanto che ce lo possiamo permettere abbiamo risparmiato tempo che è la cosa che per me è tutt'ora più importante.
Io e Micaela non abbiamo avuto dubbi, sarà il nostro nido per molto tempo, spero il più possibile!
In serata poi ho sperimentato un nuovo programma che m'ha installato sul pc mia sorella, si chiama Msn Messanger, è tipo una chat ma solo per comunicare con le persone che vuoi, e senza iscriversi a nessun sito; mi ha detto che tutti i computer nuovi lo hanno già installato e non ho esitato un secondo di più per contattare Pietro, che era in Svizzera per correre il Tour de Suisse con tutta la squadra: m'aveva accennato il primo giorno d'essere in un hotel fantasmagorico, roba da doppio armato, tv satellitare e per l'appunto pc in camera!

La prova inaugurale era stata una cronosquadre, inserita apposta per preparare le squadre a quella del Tour ma l'Amica Chips al Tour non ci sarebbe stata e aveva corso prove simili son un paio di volte in tutta la stagione, risultando terzultima a più di due minuti dalla Banesto che guidata da un formidabile Zulle aveva vinto la prova.

[Immagine: 2ajs5l1.jpg]

1° Tappa / Uster - Uster
1 Banesto SPA 37'37''
2 Fassa Bortolo ITA + 22''
3 Mercatone Uno ITA + 38''
4 Liquigas - Pata ITA + 43''
5 Team Deutsche Telekom GER + 45''
18 Amica Chips - Tacconi Sport ITA + 2'09''
Classifica Generale
1 Alberto Benito Guerreiro (SPA/Banesto) 37'37''
2 Alex Zulle (SPA/Banesto) s.t.
3 Marzio Bruseghin (ITA/Banesto) s.t.
133 Kurt-Asle Arvesen (NOR/Amica Chips) + 2'10''

La seconda tappa presentava già un profilo complesso: non grandi salite ma tanti tratti mangia e bevi e praticamente zero pianura, con un finale che portava lievemente allinsù. Sarebbe stato un primo banco di prova per gli uomini che avevano come obiettivo questo Giro di Svizzera e anche per Pietro.
La tappa si era fatta sin da subito molto selettiva: la pioggia, la smania di andare in fuga sin dai primi chilometri di molti corridori del gruppo, l'attacco a metà tappa di uomini pericolosi come Bartoli e Spruch, rendevano impossibile il recupero delle forze anche nei tratti di discesa.

[Immagine: 30sf69e.jpg]

Proprio Alex Zulle aveva attaccato a ben 66 chilometri dal traguardo, e logicamente insieme a lui si erano mossi altri uomini pericolosi come Boogerd e Rebellin, la giornata era davvero molto stressante.

[Immagine: 2wnpce9.jpg]

A 50 dal traguardo le carte erano nuovamente mischiate, con il solo Volodymir Duma in fuga e tutto il resto del gruppo compatto, ma la fatica si era fatta sentire, mezza Amica Chips avevano già perso le loro ruote.

[Immagine: 1o7udz.jpg]

La tregua era durata solamente pochi chilometri, a 35 dall'arrivo altri uomini importanti come Den Bakker e il forte contingente svizzero composto da Richard, Moos e Gianetti era uscito in avanscoperta, alla caccia di Duma.

[Immagine: 1z6dv8x.jpg]

La tappa era definitivamente esplosa lungo il GPM di Wald, a 22 dal termine: il campione olandese della Rabobank, Den Bakker aveva raggiunto e superato Duma, portandosi in testa alla corsa.

[Immagine: 2vl1urq.jpg]


Anche Gianetti aveva recuperato l'ucraino della Panaria ed inseguiva l'olandese a circa trenta secondi.
C'era poi Paolo Bettini che più e più volte aveva provato ad uscire dal gruppo durante la tappa e sembra avercela fatta.

[Immagine: 2myn52v.jpg]

Gli ex fuggitivi Richard, Moos e Duma insieme a Camenzind anticipavano di poche centinaia di metri il gruppo forte ancora di una cinquantina di unità, Den Bakker però aveva nel frattempo accumulato quasi due minuti di vantaggio su di loro.

[Immagine: 303heuc.jpg]
Le azioni d'attacco non erano terminate neppure nel lungo tratto di discesa e falsopiano che anticipava gli ultimi 6 chilometri finali, tutti all'insù: Richard, Moos, Duma, Bettini erano stati tutti ripresi, ma non Camenzind che aveva resistito con un margine di trenta secondi e vedeva di fronte, con lo stesso margine, il corridore della Vini Caldirola Gianetti: sapeva che immediatamente dopo la curva avrebbe visto pure la sagoma di Den Bakker e non voleva desistere.

[Immagine: 9hrxbo.jpg]

A 3 chilometri dall'arrivo Camenzind aveva finalmente raggiunto Gianetti, ma mentre Den Bakker era già troppo lontano per essere raggiunto, il gruppo, in cui Pietro resisteva, era appena alle loro spalle.

[Immagine: mto56s.jpg]

Den Bakker si era andato a prendere la vittoria di tappa.

[Immagine: 20faqu0.jpg]

Mentre la Rabobank poteva festeggiare addirittura la doppietta visto che nel finale Camenzind era stato inghiottito dal gruppo del quale aveva vinto la volata Boogerd. Per Caucchioli una grande fatica, forse eccessiva rispetto al gruppo di oltre 50 corridori nel quale aveva concluso la corsa, ma era l'unico Amica Chips ad esserci riuscito, sintomo che il livello qui era più alto rispetto a quello del Giro d'Italia.

[Immagine: wsadr4.jpg]

2° Tappa / Sarnen - Heiden
1 Maarten Den Bakker (OLA/Rabobank) 4h31'15''
2 Michael Boogerd (OLA/Rabobank) + 1'06''
3 Erik Zabel (GER/Deutsche Telekom) s.t.
4 Jan Ullrich (GER/Deutsche Telekom) s.t.
5 Markus Zberg (SWI/Rabobank) s.t.
6 Romans Vainsteins (LET/Vini Caldirola - Sidermec) s.t.
7 Marco Velo (ITA/Mercatone Uno - Albacom) s.t.
8 Paolo Bettini (ITA/Mapei - Quick Step) s.t.
9 Denis Zanette (ITA/Liquigas - Pata) s.t.
10 Igor Pugaci  (MOL/Saeco - Valli & Valli) s.t.
41 Pietro Caucchioli (ITA/Amica Chips - Tacconi Sport) s.t.
Classifica Generale
1 Alberto Benito Guerreiro (SPA/Banesto) 5h09'58''
2 MarziO Bruseghin (ITA/Banesto) s.t.
3 Alex Zulle (SWI/Banesto) s.t.
4 Luca Mazzanti (ITA/Fassa Bortolo) + 22''
5 Dario Frigo (ITA/Fassa Bortolo) s.t.
54 Pietro Caucchioli (ITA/Amica Chips - Tacconi Sport) + 2'56''

Fortuna per Pietro e per tutta la squadra che le due tappe successive sono state praticamente dedicate alle ruote veloci e non avendone in squadra all'altezza di quelli che si giocavano le vittorie sono state due giornate perfette per recuperare energie perse fin troppo velocemente. Ossingen era stata terra di conquista di Tom Steels che aveva potuto contare su un apripista d'eccezione come il campione del mondo Oscar Freire.

[Immagine: 14jov9w.jpg]

4° Tappa / Heiden - Ossingen
1 Tom Steels (BEL/Mapei - Quick Step) 3h35'26''
2 Maximilian Sciandri (GBR/Linda McCartney Racing Team) s.t.
3 Jan Svorada (CZE/Lampre - Daikin) s.t.
4 Erik Zabel (GER/Deutsche Telekom) s.t.
5 Oscar Freire (SPA/Mapei - Quick Step) s.t.
6 Denis Zanette (ITA/Liquigas -Pata) s.t.
7 Zbigniew Spruch (POL/Lampre - Daikin) s.t.
8 Fred Rodriguez (USA/Mapei - Quick Step) s.t.
9 Alberto Ongarato (ITA/Mobilvetta - Rossin) s.t.
10 Stefano Zanini (ITA/Mapei - Quick Step) s.t.
25 Diego Ferrari (ITA/Amica Chips - Tacconi Sport) s.t.
Classifica Generale
1 Alberto Benito Guerreiro (SPA/Banesto) 8h45'24''

Anche Buren an der Aare, ed è storia recente visto che si tratta della tappa di oggi, ha vinto Tom Steels ma questa volta davvero di poco su Erik Zabel. Un grande Mirko Gualdi (Mobilvetta - Rossin) che dopo essere stato in fuga per tutta la giornata è stato ripreso ad un chilometro dalla fine, ma ancor più grandi sono stati Arvesen e Ferrari che sono riusciti a chiudere entrambi nei primi 10.

[Immagine: 7096d0.jpg]
5° Tappa / Ossingen - Buren an der Aare
1 Tom Steels (BEL/Mapei - Quick Step)
2 Erik Zabel (GER/Deutsche Telekom) s.t.
3 Jan Svorada (CZE/Lampre - Daikin) s.t.
4 Romans Vainsteins (LET/Vini Caldirola - Sidermec) s.t.
5 Oscar Freire (SPA/Mapei - Quick Step) s.t.
6 Steffen Wesemann (GER/Deutsche Telekom) s.t.
7 Maximilian Sciandri (GBR/Linda McCartney Racing Team) s.t.
8 Kurt-Asle Arvesen (NOR/Amica Chips - Tacconi Sport) s.t.
9 Diego Ferrari (ITA/Amica Chips - Tacconi Sport) s.t.

10 Alessandro Petacchi (ITA/Fassa Bortolo) s.t.
Classifica Generale
1 Alberto Benito Guerreiro (SPA/Banesto) 12h56'07''

Domani c'è una tappa a cronometro, Pietro mi ha confessato di essere un po' nervoso perchè sente di non riuscire più a fare per bene le cose che vorrebbe, segno di una condizione fisica che lo sta salutando un po' come successo a me, e poi tra Ullrich, Zulle e Honchar teme di dover consultare una clessidra anzichè il cronometro per misurare il distacco a fine giornata.
 
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