19-04-2021, 02:15 PM
La questione che ha avanzato Letta, ma ho sentito anche da Mentana, è ovviamente una cavolata. È una lega per ricchi la Superlega e sono d'accordo, ma non venitemi a dire che la vittoria dei trofei sia per tutti nel calcio di oggi.
In serie A l'ultima squadra che ha vinto con spese tutto sommato contenute è stata la Roma (la Lazio aveva Cragnotti che spendeva soldi che non aveva) altrimenti dovremmo tornare alla Sampdoria, in Inghilterra ha vinto il Leicester per una serie di casualità, in Spagna beh, non c'è neanche da discutere. Quindi rigetto in toto questa motivazione sul perché sia cattiva l'idea della Superlega.
Dal piano sportivo è invece una bella batosta per la meritocrazia. La Champions, pur ignorando gran parte del calcio europeo, fatto di squadre dell'est a cui è rimasta solo la storia, è una competizione che guarda abbastanza al merito sportivo, soprattutto dopo l'introduzione dei vincitori dei maggiori campionati nella prima fascia. Questo ha creato qualche girone materasso ed altri duri, però è fondato su un'idea più che condivisibile. Per il resto l'abbiamo criticata la formula della Champions, un ritorno al doppio girone sarebbe piaciuto a tanti, perlomeno nel gruppo, anche perché negli ottavi chi vince il girone non ha un vero vantaggio e poi si insiste ancora con questi gol in trasferta e soprattutto la continuata validità nei tempi supplementari, norme antidiluviane.
Quel che non mi piace della Superlega è il format, ma questo è un gusto personale. A me non piace neanche l'Eurolega di basket com'è ora, ma per uno come me ne trovi nove che ti dicono che ora è più bella. Cito l'Eurolega perché mi sembra ciò a cui si ispira la Superlega, magari lo capissero anche dei giornalisti che citano solo l'NBA perché figuriamoci se sanno che esiste ancora il basket in Europa...
Credo che così si svaluti la fase dei gironi all'italiana poiché gli scontri diretti saranno sempre A/R senza particolare vantaggio per chi ha vinto il girone nei confronti di chi è arrivato quarto, quindi a che serve impegnarsi fino alla fine se si è sicuri della qualificazione ai quarti?
UEFA potrebbe invece cogliere la palla al balzo e provare a riformare diversamente la Champions con chi rimane, nonché i campionati nazionali. L'introduzione di un tetto massimo e di un salary cap ben strutturato potrebbe essere la via giusta per dare un futuro ad uno sport che vergognosamente non produce guadagni per i proprietari in diverse nazioni. I giocatori potrebbero storcere il naso, però senza le big che hanno più potere politico è l'unica occasione per cambiare radicalmente qualcosa.
UEFA e FIFA per diversi motivi non possono appigliarsi al discorso etico e morale: corruzione, introduzione tardiva del VAR o assente come nelle qualificazioni ai mondiali, fair play finanziario che funziona solo coi pesci piccoli ed è comunque aggirabile non difficilmente.
Altro punto. La questione arbitrale non è da sottovalutare. La Superlega deve pagare molto di più per convincere degli arbitri a lasciare la federazione, permettendogli comunque di arbitrare molte partite in meno ed è un mestiere che si paga a gettoni. L'alternativa è la creazione di un movimento professionistico arbitrale e magari fosse così, è da anni che lo sogno.
In serie A l'ultima squadra che ha vinto con spese tutto sommato contenute è stata la Roma (la Lazio aveva Cragnotti che spendeva soldi che non aveva) altrimenti dovremmo tornare alla Sampdoria, in Inghilterra ha vinto il Leicester per una serie di casualità, in Spagna beh, non c'è neanche da discutere. Quindi rigetto in toto questa motivazione sul perché sia cattiva l'idea della Superlega.
Dal piano sportivo è invece una bella batosta per la meritocrazia. La Champions, pur ignorando gran parte del calcio europeo, fatto di squadre dell'est a cui è rimasta solo la storia, è una competizione che guarda abbastanza al merito sportivo, soprattutto dopo l'introduzione dei vincitori dei maggiori campionati nella prima fascia. Questo ha creato qualche girone materasso ed altri duri, però è fondato su un'idea più che condivisibile. Per il resto l'abbiamo criticata la formula della Champions, un ritorno al doppio girone sarebbe piaciuto a tanti, perlomeno nel gruppo, anche perché negli ottavi chi vince il girone non ha un vero vantaggio e poi si insiste ancora con questi gol in trasferta e soprattutto la continuata validità nei tempi supplementari, norme antidiluviane.
Quel che non mi piace della Superlega è il format, ma questo è un gusto personale. A me non piace neanche l'Eurolega di basket com'è ora, ma per uno come me ne trovi nove che ti dicono che ora è più bella. Cito l'Eurolega perché mi sembra ciò a cui si ispira la Superlega, magari lo capissero anche dei giornalisti che citano solo l'NBA perché figuriamoci se sanno che esiste ancora il basket in Europa...
Credo che così si svaluti la fase dei gironi all'italiana poiché gli scontri diretti saranno sempre A/R senza particolare vantaggio per chi ha vinto il girone nei confronti di chi è arrivato quarto, quindi a che serve impegnarsi fino alla fine se si è sicuri della qualificazione ai quarti?
UEFA potrebbe invece cogliere la palla al balzo e provare a riformare diversamente la Champions con chi rimane, nonché i campionati nazionali. L'introduzione di un tetto massimo e di un salary cap ben strutturato potrebbe essere la via giusta per dare un futuro ad uno sport che vergognosamente non produce guadagni per i proprietari in diverse nazioni. I giocatori potrebbero storcere il naso, però senza le big che hanno più potere politico è l'unica occasione per cambiare radicalmente qualcosa.
UEFA e FIFA per diversi motivi non possono appigliarsi al discorso etico e morale: corruzione, introduzione tardiva del VAR o assente come nelle qualificazioni ai mondiali, fair play finanziario che funziona solo coi pesci piccoli ed è comunque aggirabile non difficilmente.
Altro punto. La questione arbitrale non è da sottovalutare. La Superlega deve pagare molto di più per convincere degli arbitri a lasciare la federazione, permettendogli comunque di arbitrare molte partite in meno ed è un mestiere che si paga a gettoni. L'alternativa è la creazione di un movimento professionistico arbitrale e magari fosse così, è da anni che lo sogno.