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TOUR. Basso: Mi sento come alla vigilia dello Zoncolan
#1
TOUR. Basso: Mi sento come alla vigilia dello Zoncolan...
Già un piccolo successo per Ivan Basso. Se all'appuntamento di prima di inizio Tour e a quello di Aurillac settimana scorsa ad ascoltare il varesino non c'erano più di sei giornalisti, tutti italiani, oggi, all'hotel France di Loriol sur Drome, sono aumentate considerevolmente le testate presenti. Come al solito in mezzo fra Roberto Amadio e Stefano Zanatta, Basso, quinto a 3'22"' si è rivolto a una ventina di giornalisti, arrivati anche da Svizzera, Francia, Gran Bretagna e Australia: segno che attorno a Ivan sta crescendo l'interesse e l'attesa in vista delle Alpi.

«Fino ad ora è stato il Tour più difficile fra quelli cui ho partecipato. Non solo per le salite, ma anche per il maltempo, i percorsi e il nuovo regolamento della maglia verde che fa battagliare i velocisti anche a tanti chilometri dall'arrivo. Ad esempio ieri, andando a Montpellier, ho dovuto consumare la squadra per tutta la tappa per evitare i ventagli».

Come giudica le prestazioni sulle montagne?
«A Luz Ardiden sono andato molto bene, a Lourdes e Plateau de Beille abbiamo pareggiato. Se nella prima occasione ci può stare, nella seconda avrei potuto fare di più. Non ho raggiunto l'obiettivo perché non ero al massimo della forma, ma è andata comunque bene perché non ho perso tempo dagli altri big».

Stamattina gli Schleck hanno accusato i favoriti di non fare nulla per vincere.
«E' difficile fare la differenza se non si rende dura la parte che precede la tappa. Io non credo che i fratelli si riferiscano a me, d'altra parte non vedo perché, per fare un esempio, Evans debba attaccare. Ognuno deve guardare a casa propria ed allearsi con i compagni di squadra».

Cosa serve per vincere?
«Seguo la politica dei piccoli passi: sono quinto e punto a scalare posizioni piano piano, è lunedì e penso alla tappa di domani, non ancora a Galibier e Alpe d'Huez. In ogni caso, per come si è messo questo Tour, non basta un giorno super di un'atleta, ma c'è bisogno che altri, fra i primi sei, abbiano una giornata storta».

Gli avversari.
«Voeckler è un campione, interpreta la corsa come uno che può vincere il Tour, noi siamo tutti racchiusi in un minuto e lui è davanti. Anche al Delfinato, senza maglia gialla addosso, ha fatto un ottima crono. Contador è l'unico in grado di cappottare il Tour con un'azione secca. Evans è davanti e ha la crono dalla sua. Gli Schleck hanno esperienza e sanno come muoversi sulle Alpi».

E Basso?
«Sta bene, ha una grande squadra al suo fianco e si sente come prima dello Zoncolan al Giro 2010».

tuttobiciweb.it
 
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#2
Citazione:gli Schleck hanno accusato i favoriti di non fare nulla per vincere

Cioè si sono auto-accusati?
 
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#3
(18-07-2011, 08:09 PM)Gershwin Ha scritto: gli Schleck hanno accusato i favoriti di non fare nulla per vincere

Il Bue che da del cornuto all'asino Dodgy perchè i vostri mitici scatti ai - 10km o ai -200mt servono per vincere invece, che 2 poveri imbecilli...

 
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#4
Che poi sono evidentemente i più forti, possono tranquillamente staccare tutti, ma non lo fanno Asd
 
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