Login Registrati Connettiti via Facebook



Non sei registrato o connesso al forum.
Effettua la registrazione gratuita o il login per poter sfruttare tutte le funzionalità del forum e rimuovere ogni forma di pubblicità invasiva.

Condividi:
Fatti di Peschiera
#1
Opinioni?
 
Rispondi
#2
Sinceramente non ne ho.

Nel senso, ho visto alcuni video abbastanza disgustosi ma questa non è un'opinione ma direi un dato di fatto.
 
Rispondi
#3
Premesso che visceralmente certe notizie mi creano un fastidio che fa crescere interiormente un odio verso l'umanità, sottolineo come la psicologia attuale parli di "cultura dell'illimitato" come reazione distruttiva all'inquietudine generata da un mondo sempre più aperto, sempre più instabile , dai limiti sempre meno definiti (sia in senso positivo che in senso negativo).

La cultura dell'illimitato si manifesta in vari modi: nel drogarsi di lavoro senza sosta alcuna, nel drogarsi con sostanze, nel credere al motto del tutto è permesso, nell'affrontare sfide che spesso portano alla morte prematura.
 
Rispondi


[+] A 3 utenti piace il post di Giugurta
#4
Non ho letto nulla finora sulla cultura dell'illimitato ma il tema dell'assenza di limiti ce l'ho ben presente, in una sorta di adolescenza sociale così prolungata da confinare con la terza età. 
Difficile articolare opinioni quando si resta sgomenti, una notizia dietro l'altra... Risse in spiaggia a Rimini, fino a dita staccate a morsi, risse a suon di bastoni tra tantissime persone a Milano, un lui che uccide la sua compagna e la sua ex e poi si spara, lei che spara ad un uomo e poi si suicida, acidi gettati sul viso... La sequenza di notizie è terrificante, travolgente, sconvolgente.  
"Humani nihil a me alienum puto", vero, ma faccio tanta fatica a capire. 
In generale, la devianza è favorita, tra l'altro, da due fattori, la "non umanità" dell'altro e una scarsa dimensione di sé nel tempo ("Mò sto stronzo te lo massacro de bastonate, tanto è solo un pezzo di merda e domani non c'è, non esiste, lo massacro qui e adesso."). Due componenti spesso presenti in adolescenza, specie se problematica, poi si dovrebbe crescere ma, come detto, di adolescenti problematici di 50 o 60 anni abbiamo oggi abbondanza (per fortuna, alla fine si invecchia...). 
La realtà sempre più complessa e semi - virtuale che ci circonda non aiuta. Le agenzie educative sono in affanno e non viviamo più in quella società semi - rurale che somigliava a volte ad una mega famiglia (e in un mondo molto più semplice). Tanto tempo fa c'erano gli oratori, poi la breve stagione dei progetti giovani in alcune grandi città, quindi il progressivo degrado, l'assenza di attenzione a possibili supporti alle nuove generazioni. 
Molti giovani (e non) vivono la realtà attraverso pochi luoghi, il mondo si riduce ad un quartiere e a pochi altri posti, l'altro quartiere è già "straniero", tante altre strade o piazze sono "non luoghi", ambienti dove non hai più un nome. 
Mettiamoci anche il branco, la complessità della condizione di italiano / straniero di seconda generazione, mille altre condizioni di disagio. 
Mi sento più spettatore di un caos assordante, ho poche opinioni e ancor meno speranze. Ma mi dà molto fastidio sentire sparare a zero sui giovani. Di giovani splendidi ne ho conosciuti tantissimi, e anche quando sono in difficoltà emerge l'energia della gioventù e una relativa purezza. E' quanto li circonda che, decennio dopo decennio, fa sempre più schifo. 
 
Rispondi


[+] A 1 utente piace il post di OldGibi
  


Vai al forum:


Utente(i) che stanno guardando questa discussione: 1 Ospite(i)