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Tour de France 2018 | Le anticipazioni sul percorso
Trascorso l'ultimo giorno di riposo, si riparte subito con i Pirenei..

Martedì 24 Luglio sarà la volta di Carcassone --> Bagneres de Luchon: tappa lunga 218 km (era ora!), con tre salite storiche tutte concentrate nel finale ed arrivo in discesa. I primi 150 km sono caratterizzati da un percorso praticamente pianeggiante con la presenza di soli 2 GPM di 4° cat., rispettivamente al Km 25 ed al Km 72, poi una volta superata Orgibet, a Saint Lary, inizieranno i 5.5 km del Col De Portet D'Aspet (pend. media del 7.1% e max del 10-11% negli ultimi 2 km); scollinamento al km 155.5, successiva rapida discesa di 4.5 km, 4 km di fondovalle e via con il Col de Mentè; sono 7 km al 7-8% di pendenza media costanti, con una punta max. del 9% nell'ultimo Km..

Altimetria accoppiata Aspet Mentè




Scollinamento al Km 171, seguono 10 km di discesa impegnativa, 18 km di fondovalle sempre in leggerissima, ma costante pendenza e a Bossost inizia l'ultima asperità di giornata: il Col du Portillon (8.3 km al 7.1% di pend. media). Al GPM mancheranno 10 km tutti in discesa per raggiungere il traguardo.

Altimetria Portillon




Non è una tappa durissima (circa 2000 metri di dislivello totale).. però, è lunga e viene dopo il giorno di riposo..inoltre, le tre salite concentrate nel finale e l'arrivo in discesa potrebbero creare anche dei distacchi tra i Big..vedremo! 

Con questa tappa si entra nella storia del ciclismo: praticamente uguale, come profilo, infatti, alla Revel --> Luchon del 1971: tappa passata alla leggenda sia per la grande vittoria di Fuente che inflisse oltre 6' a Merckx, al termine di una lunghissima fuga, passando per primo su tutti e tre i Colli finali, ma soprattutto per la rovinosa caduta di Ocana; tutto avvenne nella discesa dal Col de Mentè: la pioggia è battente e la strada sembra un fiume.. il Belga attacca subito in discesa, ed Ocana, in maglia Gialla, con oltre 6' di vantaggio sul rivale, si fionda al suo inseguimento; lo Spagnolo avrebbe potuto lasciarlo andare, visto il suo dominio in salita fino a quel momento, ed, invece, decide di non concedergli spazio..e via giù a tutta. Al 4° Km di discesa il fattaccio: Merckx scivola in una curva a sinistra, cade ma si rialza immediatamente e si rimette in bici..subito dietro Ocana, nella stessa curva, sbanda e cade a sua volta. Anche lui, come il rivale, si rialza subito, non si è fatto nulla; si sta per rimettere in bici e ripartire, quando ,da dietro, Zoetemelk gli finisce rovinosamente addosso.. l'impatto è fatale: Ocana finisce nuovamente al suolo, grida dal dolore, piange dalla disperazione: il suo Tour finisce qui! Corsa in Ospedale..nulla di grave, solo qualche botta. Merckx giungerà secondo al traguardo dietro Fuente; ma, quel giorno, si rifiuterà di indossare la maglia Gialla; correrà in Ospedale per far visita allo Spagnolo e per rassicurarsi sulle sue condizioni. Qualcuno pensava anche ad un probabile ritiro del Cannibale.. fortunatamente così non fu e Merckx conquisterà quell'edizione del Tour. Ocana farà sua la Gran Boucle due anni più tardi. Tutti, poi, conosciamo la triste storia del fuoriclasse Spagnolo..
Nella discesa del Col de Mentè, una lastra di marmo ricorderà per sempre quell'avvenimento..

https://www.youtube.com/watch?v=yxveRj4j_Bc
 
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Mercoledì 25 Luglio sarà la volta della discussa Bagneres de Luchon --> Saint Lary Soulan: solo  65 km di corsa, in cui sono racchiuse tre ascese, con quasi 3000 metri di dislivello e 38 Km di salita (più della metà dell'intero percorso). Pochissimi chilometri di fondovalle separano la prima e la seconda salita, e la seconda e la terza.. con un arrivo in quota veramente molto impegnativo. 
Da più parti, sul Web, ho letto che questa sarebbe la tappa più corta di sempre al Tour.. 
come ho scritto qualche pagina addietro, agli organizzatori della Grande Boucle è sempre piaciuto inserire percorsi brevi ed anche, in alcuni casi, parecchio "particolari" (mi vengono, ad esempio, in mente il prologo di 1 km nel 1988 vinto dal nostro Guido Bontempi, nell'anno in cui un giovanissimo Gianni Bugno conquistava la sua prima tappa ad un GT a Limoges, nella frazione "singola", tra l'altro,  più corta di quel Tour, di soli 93 Km.. oppure le due cronometro a squadre di appena 4 km nel 1976 e nel 1977).
La prima tappa corta al Tour risale addirittura al 1927, la Dieppe --> Le Havre di soli 103 km vinta dal pistard Belga Dewaele, che conquisterà la Corsa più tardi nel 1929: questa frazione, secondo me, rappresentò una vera "rivoluzione" al Tour, perchè, fino a quel momento, le tappe difficilmente scendevano sotto i 200 km di chilometraggio e spesso e volentieri si andava anche oltre i 300 km..inoltre, fu il primo ed uno dei pochissimi Tour a 24 tappe. Per trovare, invece, la prima tappa sotto i 100 km dobbiamo guardare al 1933, la Luchon --> Tarbes di 91 km vinta dal Belga Aert (uguale frazione venne ripetuta l'anno successivo, nel 1934).

Nella speciale classifica delle tappe più corte al Tour, quella di quest'anno si colloca "solamente" al  4° posto. La più corta in assoluto è la Luchon --> Superbagnares del 1971, di soli 19 km e che seguiva la frazione di cui abbiamo parlato nel post precedente: anche questa la conquistò Fuente che, nell'occasione, riuscì ad infliggere un distacco a Van Impe, secondo al traguardo, di 26", e a Merckx, quarto, di 1' esatto. Nel 1972 si disputò la Aix les Bains --> Le Revard di 28 Km, vinta dal Francese Cyrille Guimard (il 1972 fu un anno d'oro per il Cannibale, che, oltre a dominare quel Tour con oltre 10' di vantaggio sul nostro Gimondi, conquistò anche il Giro, tre Classiche Monumento, la Freccia Vallone e stabilì il record dell'ora a Città del Messico). Al terzo posto della nostra classifica, si colloca la tappa del Sestriere del 1996, di 46 km e vinta da Riis: per onor di cronaca, però, bisogna dire che, in origine, questa frazione prevedeva le scalate del Col di Iseran, Galibier, Monginevro e Sestriere, ma, a causa dell'inaccessibilità per neve sull' Iseran e sul Galibier, la tappa fu ridotta nel chilometraggio (questo Tour, imho, verrà ricordato più per la definitiva abdicazione del re Miguel, che per le incredibili gesta del ciclista Danese). 
Dal 1996 sono state ancora disputate frazioni corte, ma non sotto i 100 km..fino ad oggi.

Dopo questa, non proprio breve, digressione (spero di non avervi annoiato troppo  :) ), torniamo, finalmente, alla nostra tappa.
Si parte subito in salita con i 15 Km del Montèe de Peyragudes: 1000 metri di dislivello al 6.7% di pendenza media, ma gli ultimi 8 km presentano pendenze quasi sempre sopra l'8% e punte del 10%. 

Peyragudes




12 Km di discesa molto rapida per raggiungere Loudenville, 2.5 km di fondovalle e si riprende a salire subito con il Col de Val Louron-Azet, 7.5 Km all' 8.4% di pendenza media e punte dell'11-12%. Si scollina a quota 1580 metri, al Km 37.. seguono 10 km di discesa, anche questa molto rapida e, a Saint Lary Soulan, inizia la salita più dura di questo Tour (e una delle più dure, in generale, alla Grande Boucle), il Col de Portet: 17 interminabili km all'8.3% di pendenza media con punte del 12% ed un dislivello di oltre 1400 metri. Il primo 1.5 km è facile, poi inizia la salita vera: 15.5 km al 9 % di pend. media costante e gli ultimi 2.5 km i corridori li affronteranno sopra i 2000 metri di quota.

Portet



 

Che dire: tappa sbagliata!! E non solo per il chilometraggio ridotto (oggi, tappe del genere, non dovrebbero proprio essere proposte in un GT, imho), ma soprattutto nel "concetto": perchè disegnare tappe corte?? Immagino che gli organizzatori lo facciano per "costringere" i Bigs a darsi battaglia già dai primi chilometri..se ciò è vero, questa è la tappa sbagliata. Ora, non so bene cosa accadrà con questa partenza stile F1 (che a me non piace nella maniera più assoluta..anche perchè non vedo il motivo di dare una sorta di penalità a chi parte nelle griglie successive alla prima..ed, inoltre, se i distacchi tra le griglie non sono significativi, sarà una soluzione, verosimilmente, inutile!), però posizionare "il Mostro" come ultima ascesa di giornata, potrebbe, molto probabilmente, spegnere qualsiasi pretesa di "guerreggiare", da parte degli uomini di classifica, già dalla prima o dalla seconda salita. Sarebbe stato più ovvio posizionare l'ascesa più dura come penultima salita, in modo da dare un senso più appropriato al percorso. Anche al Giro abbiamo molti esempi di accoppiata "salita dura --> salita pedalabile", vedi "Mortirolo --> Aprica", oppure " "Colle delle Finestre --> Sestriere" , "Colle dell' Agnello --> Risoul", ecc.. Se si posizionasse il Mortirolo o il Colle delle Finestre come ultima salita di giornata, molto difficilmente si vedrebbe attaccare un uomo di classifica, se non proprio sulla salita finale. La stessa cosa potrebbe accadere in questa tappa, vanificando, così, il "concetto" di tappa corta. I distacchi ci saranno, ovvio che ci saranno..ma non basta, però, per "salvare" questo tipo di percorso.. 
Naturalmente, questa è solo una mia idea..  :) :P
 
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Giovedì 26  Luglio: Trie sur Baise --> Pau: tappa pianeggiante di 171 Km con solo due GPM di 4° cat, il primo al Km 53.5 (cote de Madiran, 1.2 Km al 7%), ed il secondo al Km 152.5 (cote d' Anos, 2.1 Km al 4.6%); penultima occasione per le ruote veloci. Questa tappa spezza il trittico Pirenaico: a mio parere è una buona soluzione, perchè permette ai Bigs di rifiatare un attimo e dare tutto ciò che rimane loro nelle gambe e nella testa per la frazione seguente.

Venerdì 27 Luglio: Lourdes --> Laruns 200.5 Km. Grosso punto interrogativo sulla percorribilità della tappa: la frana avvenuta giù dalla discesa del Col d' Aubisque  potrebbe mettere in forse l'intero tracciato. Spero che tutto si sistemi prima del passaggio dei corridori e che la frazione si possa svolgere regolarmente.. sarebbe un peccato se così non fosse, perchè, secondo me, questa tappa "salva" il trittico Pirenaico: 4800 metri di dislivello, lunghezza accettabile di 200 Km e sequenza di salite importanti ben collocate lungo il tracciato..inoltre, l'arrivo alla fine della discesa crea, a mio modo di vedere, più incertezza, rispetto al solito ultimo arrivo in salita. 
I primi 66 Km sono un continuo sali-scendi con due GPM di 4° Cat., rispettivamente al Km 16, ed al Km 40. Se la fuga non riuscirà a partire in questi primi km, arrivati ad Arreau si inizia a salire veramente con il Col D'Aspin, e qui la fuga può prendere il largo definitivamente: sono 12 Km al 6.5% di pen. media, di cui i primi 6 km sono abbastanza pedalabili con pendenze dal 3 al 6 %, negli ultimi 6 km, invece, la strada diventa più cattiva con pendenze quasi costantemente all' 8%. Si scollina a quota 1490 metri, lunga discesa di 12 Km fino a Sainte Marie de Campan, dove inizia subito il leggendario Tourmalet.

Aspin



 

Non è il versante più impegnativo, perchè, quello, i corridori lo affronteranno in discesa.. ma sono sempre 17 km al 7.3% di pendenza media: i primi 5 Km sono facili con pendenze del 4-5%, poi però si sale costantemente sopra l'8% con lunghi tratti al 9-10%. Sarà proprio in questi 12 Km che si potrà decidere sia le sorti della tappa e forse anche del Tour stesso: difficile pensare che l'Aubisque possa fare grande differenza, i corridori lo sanno e, quindi, coloro i quali, tra gli uomini di classifica, avranno la forza e il coraggio di incidere sulla Corsa, dovranno provare ad attaccare qui. Si scollina a quota 2115 metri.

Tourmalet




20 Km di discesa, 17 km di fondovalle e, ad Argeles, inizia l'ultima asperità del Tour: il Col d'Aubisque, in totale sono 34 km di salita, con un dislivello di circa 1250 metri ed una pend. media del 4%. La salita, tuttavia, è divisa in tre parti: 1) il col des Borderes: 13 km di ascesa molto discontinua con pendenze che vanno dal 4% al 10% e tratti in falsopiano e contro-pendenza.. in questo tratto, non sarà semplice inseguire per chi è rimasto attardato, perchè si farà velocità e i continui sali-scendi potrebbero avvantaggiare chi è in fuga. Allo scollinamento, 4 Km di discesa e poi; 2) Col du Soulor: 7 km di salita vera all'8-9%, a cui seguono 6 km tra lieve discesa e falsopiano, per poi; 3) Col d'Aubisque: 4 km con pendenze tra il 6-7%; scollinamento a quota 1700 metri e via giù per gli ultimi 16 km tutti in veloce e ripida discesa. 

Aubisque




E' una tappa che mi piace molto e che è ben disegnata: L' Aspin servirà per mandare in fuga i gregari, il Tourmalet per attaccare ed ultimi 60 Km a tutta, dopo aver ritrovato i gregari, per incidere in maniera definitiva sul Tour. Questo è ciò che mi aspetterei io.. ma tra il dire e il fare.. cmq, la tappa si presta a molte soluzioni tattiche.

Anche il Trittico Pirenaico finisce qui.. devo dire che, aldilà della "defezione" sulla 17° tappa, è, tuttavia, un trittico che potrà incidere sulla classifica e, per questo motivo, merita un 6 - come voto.. avrei dato di più, ma la 17° tappa incide, in maniera determinante, sul mio giudizio.

Sabato 28 Luglio: Saint Pèe Sur Nivelle --> Espelette; cronometro individuale di 31 km e 600 metri circa di dislivello positivo. Se la classifica non sarà ancora definita, questa crono sarà determinante. Sono 31 Km di continui sali-scendi, pochi km di vera pianura ed uno strappo di 1 km al 10% con punte del 17%, al km 28. Si comincia a salire già dopo il primo Km e i cambi di ritmo saranno il motivo costante di questa frazione, che , secondo me, non strizza l'occhio a nessuno, tranne a chi avrà ancora la forza di spingere sui pedali. Sembrerebbe simile a quella dell'anno scorso, dove uno spento Bardet perse quasi 2' da Froome in 23 km e rischiò il podio.. questa è più impegnativa rispetto a quella dell'anno scorso sia perchè presenta molti più cambi di ritmo, sia perchè è di ben 8 km più lunga, e, su un tracciato del genere, 8 km in più sono molto significativi.

Domenica 29 Luglio: Houilles --> Paris 116 km. Classica passerella sugli Champs Elysèes, per festeggiare il vincitore di questa edizione del Tour.

Nel complesso è un percorso molto intrigante soprattutto nella prima fase; poi ci sono tante, importanti salite ed il tracciato si presta a svariate tipi di tattiche. La start-list è tra le più complete degli ultimi anni.
Tiferei per Froome, ma solo per veder realizzato concretamente quell' utopico sogno di doppietta Giro-Tour, che da tutti (o quasi) ritenuto impossibile nel ciclismo moderno e che manca da ormai troppo tempo.. tiferei per Valverde, per veder realizzato quell'utopico sogno di conquista del Tour a 38 anni suonati e contro questi avversari.. ma ci sarà il nostro Vincenzo Nazionale e quindi tutto il mio tifo sarà solo per Lui.. forza Nibali e..
Italia buon Tour a Tutti   :) Occhiolino
 
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