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Tour de France 2020 | 15a tappa: Lyon > Grand Colombier
#41
Beh sugli altri no, però la sua storia recente nelle crono della terza settimana un po' d'ansia nella squadra la potrebbero creare, ipotizzando Poga a 40". Anche se come detto giorni fa sembra ragionare proprio per evitare controprestazioni a crono
 
#42
(13-09-2020, 06:16 PM)Hiko Ha scritto: Il vantaggio è rassicurante solo in virtù della squadra che ha, ma non in generale.

Ma l'unico su cui non è rassicurante è Pogacar.

Deve avere paura di URAN a 1'34" o Lopez a 1'45"?
 
#43
(13-09-2020, 06:16 PM)Manuel The Volder Ha scritto: Roglic e Pogacar sono i più forti, anche nettamente, e lo sanno pure loro. Oggi sulla scoreggia di Yates doveva chiudere Roglic e rinforzare, così da misurare la febbre al connazionale e, semmai fossero rimasti assieme, rinforzare la leadership in classifica cosicchè il Tour diventasse roba tra loro due. Se attaccavano quando ha attaccato Yates davano almeno un minuto agli altri e poi si sarebbero giocati il Tour nell'ultima settimana.

E se Pogacar lo stacca?

Saremmo qua a dire che doveva rimanere a ruota dei gregari ecc...

Al massimo Pogi poteva seguire l'attacco di Yates.
 
#44
Ma non lo stacca mai Pogacar oggi.
 
#45
Intanto lo ha battuto in volata e anche abbastanza nettamente.

Su un arrivo dove Roglic aveva stravinto un mese fa e dove oggi non è certo andato piano.

Non ha senso esporre il fianco a Pogacar per guadagnare su Lopez e Uran.
 
#46
Roglic è inattaccabile al momento, se non facendo un lavoro preparatorio sui GPM precedenti che al momento nessuna squadra mi pare in grado neanche lontanamente di fare.

Li capisco,attaccare per un qualsiasi non Jumbo vuol dire rimbalzare. Forse pure per Pogacar.

La perfetta misura della situazione è che oggi non hanno nemmeno utilizzato Kuss e pure Dumoulin al traguardo non sembrava cotto.
 
#47
Si inattaccabile, ma ipotizzando che si arrivi a Sabato sempre così, Pogacar con i vari abbuoni potrebbe pure arrivare ad avere 20" di ritardo. A quel punto ti giochi il Tour con una pressione addosso a crono non indifferente


Inoltre Pogacar oggi mi è sembrato anche molto furbo. Dovrei rivedere le immagini ma ad un certo punto fa un mini buco, facendo pensare a Kuss di essere in difficoltà, il quale se ne accorge e prova ad andare avanti per sollecitare. Quindi la paura in casa Jumbo c'è
 
#48
Comunque al netto della questione Thomas, chi davvero ci ha rimesso è Carapaz che stava preparando il Giro, costretto a fare il Tour oltrettutto senza poter dare nessun aiuto
 
#49
Furbo lui ad andare in Ineos.

Lui e chi ce l'ha portato.
 
#50
Ma comunque anche la questione Thomas... Thomas sta facendo una buona Tirreno-Adriatico e si sapeva che Bernal non stava bene già dal Delfinato.

Hanno lasciato a casa il gallese per una ripicca contro lui e Froome, ma sarebbe stato utile come uomo di classifica. Ovviamente non poteva competere con i due sloveni ma una top 5 era anche alla portata.
 
#51
 
#52
Beh non poteva competere anche perché era in palese ritardo di condizione e 3 settimane in più di allenamenti si fanno sentire.
 
#53
Io dico che Bernal si spara allenamenti troppo duri, è eccessivamente magro e ha una squadra che non sa come valorizzarlo.

Dopodiché, un conto è correre, come gli è sempre successo, senza avere nulla da perdere. Un altro con tutta la pressione che ha sulle spalle in questo Tour.

Dopodiché, correre contro Roglic e Pogacar anziché contro Kruijswijk e Buchmann, dal lato psicologico, non aiuta.

L'aveva inquadrato bene Morris il suo scatto di ieri.

Ps: non è un caso che in questo Tour, corso a medie fortissime, emergano due che hanno strutture fisiche agli antipodi rispetto a quelle degli E.T.
 


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#54
Però mi sento di dire che la pressione degli avversari é del tutto marginale. Aveva problemi già nel pre Tour e oggi sono esplosi di nuovo. Sul perché ha problemi alla schiena, non so.
 
#55
Pogacar ha tutto per diventare epocale, ed oggi, prima di giocare l’affondo decisivo, ha saputo correre come un veterano.

Roglic ha recitato bene il suo copione in una giornata comunque non brillantissima.

I mali di Bernal hanno origine ben più lontana dello start di questo Tour. Vanno cercati in chi lo prepara e nello staff di un sodalizio che ha modificato in peggio il ciclismo, alterando i valori di base come nessuno. Lì, se sei normale e non talentuoso, se hai un certo fisico, l’abnegazione dei disperati, accostata all’incapacità di porti domande e parli di nascita una certa lingua, puoi fare scoop. Ma se ti manca qualcuna di queste componenti, rischi veramente una deviazione che va oltre i confini agonistici e non sai fino a che punto potrai godere degli aloni di un ingaggio che non ha pari altrove. Fossi il manager di Bernal, di Sivakov, di Pidcock, per citare i più evidenti, mi farei licenziare, perché con quel team non aprirei nessuna trattativa. Qui sarebbe pericoloso avere un Raiola, ed il detto “è meglio vivere un giorno da leone che cento da pecore”, al cretino della sua essenza, aggiungerebbe la pericolosità di trovarsi a camminare in mezzo al fuoco.

Quintana potrà avere buone giornate e vincere qualche bella corsa, ma in un GT difficilmente potrà evitare una giornata come quella odierna. S’è giocato il meglio, quando da umano inseguiva un et che qualcuno per gli ingenui aveva trasformato in Gilgamesh.

Bravo Uran, il colombiano sempre dimenticato. Uno che ha fatto fruttare al massimo quello che la natura gli ha dato: non tantissimo.

Lopez è sempre lì, ma oggi se aveva qualcosa che poteva giustificare ambizioni primarie, doveva provare a vincere la tappa.

Un plauso al vecchio Porte, anch’egli proveniente da una base polidisciplinare. Uno che ha iniziato il ciclismo a 22 anni. Purtroppo per lui, quella base era fatta di troppo nuoto, in assoluto lo sport che aiuta meno ad acquisire le capacità di coordinazione ed il colpo d’occhio che il ciclismo richiede. Non a caso, alla sfortuna da Kobram, è sovente finito per terra. Ma in salita, sono anni che è uno dei più forti. La sua fortuna più grande comunque, è stata quella di abbandonare quel team della terra dei sudditi, altrimenti oggi non sarebbe qua a giocarsi il podio del Tour de France.

Domoulin ha ribadito oggi, pur da gregario, che sta ritrovando condizione di nota. Fra gli “anoressici” è il più forte.

Wout Van Aert. È semplicemente un corridore formidabile. Per me, il talento orizzontale del pedale, più brillante di questo Tour. Straordinario! La sua prestazione mostruosa, ha richiamato in una grande giornata per il talento ciclistico, quanto ha fatto il supremo Van der Poel alla Tirreno. Due che vengono dal fango del ciclocross, che è palestra essenziale per il ciclismo su strada, oltre che essere la disciplina della bicicletta, oggi più spettacolare e televisiva. Sperando lo capisca anche la RAI.
 


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#56
(13-09-2020, 06:54 PM)Italbici Ha scritto: Però mi sento di dire che la pressione degli avversari é del tutto marginale. Aveva problemi già nel pre Tour e oggi sono esplosi di nuovo. Sul perché ha problemi alla schiena, non so.

Nel pre Tour Bernal fa questo: https://firstcycling.com/m/race.php?r=212&y=2020&e=03

Poi trova uno, Roglic, tra che tra Romandia 2018, Emilia 2019 e Ain, evidentemente, un po' deve essergli entrato nella testa.
 
#57
Ma non credo che in quel momento avesse dei problemi, puoi avere tutta la pressione del mondo ma un conto è arrivare terzo a Parigi, un conto è uscire di scena dopo due settimane. Se vogliamo fare un paragone, Nibali soffrì la pressione nel 2015, ma comunque arrivò quarto e si riprese un po'
 
#58
(13-09-2020, 07:06 PM)Italbici Ha scritto: Ma non credo che in quel momento avesse dei problemi, puoi avere tutta la pressione del mondo ma un conto è arrivare terzo a Parigi, un conto è uscire di scena dopo due settimane. Se vogliamo fare un paragone, Nibali soffrì la pressione nel 2015, ma comunque arrivò quarto e si riprese un po'

Nibali partorì questa tappa nel 2015: https://firstcycling.com/race.php?r=17&y=2015&e=10

Non mi pare troppo diversa da quella odierna di Bernal.
 
#59
Appunto, ma non avendo problemi fisici poi riuscì a salvare il salvabile. Questo Bernal che vinca una tappa... la vedo durissima
 
#60
(13-09-2020, 06:55 PM)Morris Ha scritto: Wout Van Aert. È semplicemente un corridore formidabile. Per me, il talento orizzontale del pedale, più brillante di questo Tour. Straordinario! La sua prestazione mostruosa, ha richiamato in una grande giornata per il talento ciclistico, quanto ha fatto il supremo Van der Poel alla Tirreno. Due che vengono dal fango del ciclocross, che è palestra essenziale per il ciclismo su strada, oltre che essere la disciplina della bicicletta, oggi più spettacolare e televisiva. Sperando lo capisca anche la RAI.

Chissà cosa avrebbe potuto fare nei GT di un'altra epoca con crono vere e abbuoni sostanziosi.

Non sarebbe stato un dominatore, ma magari un Jan Janssen sì.

Ma ora dobbiamo premiare i mitologici scalatori puri. Peccato che i Gaul (a proposito, qualcuno qua sosteneva che Coppi fosse più forte di Gaul in salita, tu che dici?) e i Pantani nascano di rado e sovente gli scalatori puri sono dei banali Mikel Landa e Adam Yates che poco hanno da dare allo spettacolo.

Caro Maurizio, ad ogni modo, la cosa più brutta della giornata odierna, insieme a quanto sta succedendo a Bernal, è il solito, miope, osservatorio ciclistico. Quello che dice di rimpiangere Chris Froome poiché dava più spettacolo dei Jumbo. Peccato che Froome non abbia mai fatto la differenza in salita negli ultimi due Tour vinti e l'abbia fatta una volta negli ultimi tre Asd

Il tutto con esclusive che i noiosi gialli, comunque, non hanno.

Certi personaggi, quando purtroppo vincono quelli che a loro non garbano, riescono a mistificare la realtà.
 


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