Fa caldo. Arranco fino al nostro Tour de France Café, crollo su una sedia e chiedo una caraffa di acqua, con anice a parte. Il garcon inarca il sopracciglio destro e mi apostrofa, ovviamente in francese: “E che ci pare ca semo a Palemmo ca mi ordina acqua e zammù? Ghiacciata magari?”
“Magari… Se aveste poi una brioche col gelato…”
Mentre attendo considero che forse è statisticamente inevitabile che un GT perda protagonisti a causa di cadute ma, ogni volta, non posso fare a meno di rammaricarmene. Fino a ieri era andata bene, poi è arrivato il pavé.
Haig sembra lontano dalla versione 2021 (brillante ma ugualmente ritirato al Tour, poi ottimo alla Vuelta) ma spiace non vederlo in corsa. Per non parlare di Roglic… Le prime due tappe del Tour 2021 avevano promesso un duello epico, qualcosa che mancherà nelle pagine di storia del ciclismo. Quest’anno Roglic sembra meno brillante ma ora è arrivata anche questa caduta con lussazione alla spalla, vedremo ma, ritardo a parte, sembra difficile attendersi un Primoz competitivo. Nel caso, dispiace moltissimo. Non tifo ma a volte ho delle preferenze e che un grande corridore come Roglic non riesca in carriera a vincere un Tour non mi sembra riconoscere il valore dello sloveno.
Tour tutto da scrivere. Ieri, come sempre, Pogacar è sembrato fenomenale, sempre davanti senza uno straccio di compagno, spendendo tantissimo ma riuscendo comunque a fare la differenza con Stuyven. Nel finale era visibilmente stanco, comprensibile ma comunque un dato, alcuni suoi avversari hanno speso meno e il fondo richiesto dalle tre settimane resta un elemento importante (finché non cambieranno anche questo, in nome di chissà quale modernizzazione / spettacolarizzazione…
).
La salita delle belle figliole in versione super (cioè con l’ulteriore tratto finale in sterrato e pendenze impegnative) non è niente di che, relativamente breve, fatta apposta per un arrivo in salita roboante ma di solito poco selettivo, qualche secondo e via. Certo, se la attaccassero come lo strappetto della quarta tappa… Qualcosa ci racconterà in ogni caso, apparendo ancora difficile distinguere condizioni di forma e possibili protagonisti da top ten.
Considero possibile ma non così facile una dominante vittoria di Pogacar. Se dovesse nuovamente dimostrare la sua superiorità anche in salita non ci sarà che da applaudire, le belle prestazioni dei grandi campioni sono perle per la memoria, mai scontate. Da verificare fin dove è in grado di spingersi l’attuale Vingegaard. Sarà solo sole e caldo o anche pioggia?
Su tutto temo aleggi il contagiosissimo covid attuale. Sarebbe logico vedere molte mascherine e pochi contatti ma non è così, tutti parlano con tutti senza precauzioni. Il covid potrebbe avvelenare il nostro desiderio di vedere una bella corsa, non possiamo che sperare che vada bene.
Arrivano la brioche col gelato (caffè e zabaione, senza panna) e la caraffa di acqua ghiacciata, con anice a parte. “Ma ci crede che ne ho bevuto un bicchiere e mi sono arricriato?” confessa il garcon nel suo fluente dialetto parigino “Un m’aspettavo, rinfrescante, troppo buona.”
“Ma lei l’ha mescolata?”
“Ca cierto, picchì?”
“Le svelo il segreto dell’acqua e zammù: si versa l’acqua nel bicchiere, poi si spruzza un poco di anice, non molto, lasciando che resti in superficie. Si beve d’un fiato: si incontra subito l’aroma dell’anice che, però, si sposta anche lungo la superficie man mano che si beve, così che le ultime gocce saranno fortemente impregnate di anice!” Mi esibisco in una artistica dimostrazione, grazie alla lunga pratica. “Ecco, provi, tutto d’un fiato…”
“È vero, ancora megghiu, iè come se fossero separati, anice, poi acqua e infine torna l’anice! Eccezionale!”
Un Tour come un bicchiere di acqua e anice come sarebbe?